Ringrazio
anche solo chi legge.
★ Iniziativa:
Questa storia partecipa
alla challenge “Prosthetic Kink Contest!” a cura di
Fanwriter.it!
★ Fandom:
Jupiter – il destino dell’universo.
★ Numero
Parole: 535.
★ Prompt
brevi: 9. Chimera.
Chimera
spaziale
Cain
gemette di dolore, mentre le ali gli venivano
inserite nella schiena. Il sangue sgorgava dalla pelle squarciata,
colando sulla
sua pelle. Il licatante ululò di dolore, mentre la regina
Jupiter sorrideva.
“Finalmente
tornerai a volare” sussurrò.
Cain
cadde in ginocchio e ansimò, mentre le due ali da
falco venivano scosse da spasmi.
Cain
appoggiò le mani per terra, una pozza di sangue
si era creata sotto di lui.
“Di
certo toglierle è stato anche peggio” gemette.
Jupiter
si piegò in avanti e gli passò la mano tra i
capelli, sentendoli morbidi sotto le dita. Un nugolo di api le si erano
sistemate sul capo della giovane a formare una corona.
“Sei
ancora più seducente così. Mi piacciono i cani,
ma mi piacciono ancor di più quelli…
alieni” sussurrò.
Cain
alzò lo sguardò e le osservò la mano,
arrossendo.
Il
bambino scalciò, togliendosi di dosso gli altri licatanti.
Uno dei suoi
fratelli era intento a cercare di grattarsi con le unghie del piede
paffutello,
un altro era intento a mordere i capelli di una femminuccia, altri due
erano
acquattati a terra e si ringhiavano.
Cain
si allontanò dal gruppo, si alzò sui piedini
ondeggiando e manomise il
cancelletto della gabbia. Il codice a sbarre sulla sua spalla
bruciò,
strappandogli un gemito.
Cain
ricadde a terra e tirò su con il naso.
“Voglio
quello per il mio esercito” disse un uomo, indicandolo. Era
intento a grattarsi
la barba.
“Va
bene. E’ insolito che vengano comprati per qualcosa di
diverso dagli ‘animaletti’
di compagnia. Sa cosa intendo” disse lascivo il venditore,
facendo l’occhiolino.
Prese il bambino e lo porse al soldato, che lo prese in braccio.
“Oh,
ma lui diventerà parte di un diverso tipo di
branco” sussurrò il nuovo
proprietario.
Jupiter
giocherellò con la punta aguzza dell’orecchio
di Cain, facendogli sfuggire un gorgoglio di piacere.
“Meglio?”
domandò la sovrana.
Cain
si alzò in piedi, tenendo lo sguardo basso.
“Sempre
in vostra presenza” sussurrò.
<
L’ho cercata per tutta la vita: la reincarnazione
della mia signora. Sono un cacciatore che è sopravvissuto
solo per trovarla.
Non c’è cosa che non farei, non
c’è cosa che non diventerei, per starle a
fianco > pensò.
“Tieni
pure gli stivali anti-gravità, fin quando non
ti sarai abituato a riaverle. Devo riconquistare il trono degli
Abrasax.
Vedendo se riusciamo a mantenere i soggetti vivi quando li priviamo
della linfa
che ci serve” ordinò Jupiter.
“In
caso non ci riuscissimo, mia signora?” domandò
Cain con voce rauca.
“Proteggeremo
la Terra a qualsiasi costo. Senza per
questo obbligarmi a sposare qualche altro folle parente”
rispose Jupiter.
Cain
ingoiò un gemito di dolore, le ali gli facevano
male.
“Obbedirò,
mia signora. Questa ‘chimera’ spaziale, in
parte uccello, per metà lupo e per metà uomo,
proteggerà voi e il pianeta che
tanto prediligete. Non permetterò che abbiate bisogno
d’incarnavi mai più”
giurò.
Jupiter
gli accarezzò le labbra, Cain ispirò.
<
Profuma di casa > pensò.
“Ricordati
Cain, io sono il tuo branco. Da solo
perderai il tuo centro di gravità, rischiando di diventare
solo un ibrido, una
macchina da guerra. Rimani al mio fianco” ordinò
Jupiter, guardandolo negli
occhi.
Cain
rabbrividì e gli si mozzò il respiro.
“Per
sempre, mia signora” promise con tono solenne.