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26 Aprile, Anno Domini 1986, Ore 01:23, Ucraina – Chernobyl'
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Centrale Nucleare V.I. Lenin
Thomas
riprese, incredibilmente, quasi subito la vista, per accorgersi
di non trovarsi più nello stesso luogo da cui aveva visto la
luce accecarlo. Si
trovava vicino a un enorme struttura illuminata nel mezzo di un
complesso di
edifici industriali, a giudicare dalla architettura. Confuso e
disorientato si
guardò le mani, accorgendosi che era tornato nel suo vecchio
corpo. Era quasi
scioccato e al contempo contento della sua situazione, ma non ebbe
tempo di
pensarci troppo a lungo: dalla parete della struttura a lui vicina
sentì un suono
intermittente e molto acuto ed, incuriosito, si avvicinò
alla parete, provando
ad appoggiarci l'orecchio, solo per scoprire che il corpo di cui era
rientrato
in possesso non era materiale e la sua mano trapassò
tranquillamente la parete.
Scioccato la ritrasse subito con molta violenza e rimase per una decina
di
secondi a osservare il muro, poi tentò una mossa
più decisa e la attraversò.
Appena giunse dentro alla struttura il rumore sentito prima lo
investì in
pieno: proveniva da un allarme situato sopra la sua testa, accanto a
uno
schermo dal quale si intravedevano alcune figure non meglio
identificate
trafficare freneticamente da un punto all'altro dello stesso. Thomas
non capiva
il perché di tanto affanno, finché il suo occhio
non cadde su una struttura posta
al centro della stanza, che ricordava vagamente una pasticca a cui
erano stati
attaccati diversi tubi di piombo di varie dimensioni. Prima ancora che
potesse
capire cosa stesse succedendo, la struttura esplose davanti ai suoi
occhi e
vide di nuovo la luce
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57 Calentor, Anno Delquor 34527xz, Ore 31:89, AC42-ZHX8341
Appena
riaprì gli occhi scopri che il paesaggio era mutato
ulteriormente: adesso si trovava su una landa completamente desertica,
senza un
filo di vento, dove una sorta di astronave si intravedeva tra le rocce.
Guardandosi nuovamente le mani si accorse di essere tornato nel suo
nuovo
corpo, sempre in forma eterea, ma a quel punto oramai la cosa gli
interessava
relativamente. Piuttosto preferì concentrarsi sulla aeronave
intravista poco
prima, che aveva lentamente preso a sollevarsi da terra e, giunta a una
certa
altezza, aveva accesso i propulsori al massimo della potenza,
scomparendo
subito alla vista. Interrogandosi sul motivo di una partenza
così fulmina, il
fisico alzò gli occhi al cielo e notò l'immensa
forma scura di un buco nero che
si faceva sempre più grande. E la luce si
ripresentò
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3° Rexio, Anno Reptite 5784, Ore 15:37, Reptropolis –
Torre di Vedetta
Adesso
si trovava sulla cima di una struttura costruita con un materiale
che non riconosceva ed al suo fianco erano presenti 2 creature
dall'aspetto
rettiloide. Thomas si accorse che anche lui aveva assunto il loro
aspetto e che
stavolta il suo corpo era tangibile, ma i suoi movimenti erano
estremamente
limitati, come se non ne avesse il pieno controllo. Da quella
postazione riuscì
a scorgere in lontananza un gruppo di esseri umani che lavoravano in
condizioni
pietose a un’opera pubblica, sotto la dirigenza di
un’altra creatura rettiloide
e notò che uno degli umani aveva iniziato a correre lontano
dal gruppo, quasi
scappando. Senza più alcun controllo sui suoi movimenti
imbracò il fucile che
teneva sulla schiena e prese la mira con estrema precisione. Lo sparo
precedette il bagliore
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7 Ottobre, Anno Domini 1571, Ore 15:20, Golfo di Corinto
Si
trovava ora sopra una vecchia nave, che andava a fuoco circondata da
diversi galeoni. Il suo corpo era tornato quello del Chesnaugt e
stavolta era
tangibile, adornato con un leone dorato su campo rosso lungo la linea
del
guscio dello stesso colore, mentre cercava di tenere l'equilibrio sulla
nave
che si inclinava. Intorno a sé sentiva voci che sbraitavano,
vedeva stemmi che
credeva scomparsi oramai da secoli, mescolati a persone e strani
animali, e si
confondeva nel marasma generalizzato, finché una creatura
simile a una lontra
con un salvagente lo spinse fuori bordo, dove al contatto con l'acqua
rivide la
luce
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31 Dicembre, Anno Domini 9999, Ore 12:00, Greenwich
Stavolta
gli occhi si aprirono lentamente, presentando uno spettacolo a
dir poco agghiacciante: un cielo completamente grigio, che illuminava
una
Londra tetra e decadente, con il Big Ben che in lontananza appariva
dismesso e
pericolante, bagnato da un Tamigi oramai torbido e inospitale.
L'aspetto era
quello originale, intangibile. Lo spettacolo che vedeva lo disturbava,
ma
sembrava che non stesse accadendo nulla, quindi si prese un momento per
pensare
a come uscire da quel trip. La sua mente era completamente vuota, nulla
sembrava poter suggerirgli una via di uscita, per quanto si sforzasse a
cercarla. Poi l'intuizione: prese nelle mani la collana che era sempre
rimasta
attaccata al suo collo e attese, finché la luce non si
ripresentò di nuovo