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Autore: Sherry_Birkin    29/09/2017    0 recensioni
Questa breve storia vuole narrare i pensieri intimi di Stefan Salvatore circa il suo sacrificio finale.
"...malgrado il mio rimpianto sia stato quello di dovermi separare da lei,da Elena,Damon,Bonnie e tutti gli altri,ho fatto ciò che andavo fatto.Il mio nome è Stefan Salvatore,sapevo i rischi che avrei corso e cosa comportassero,sono un vampiro e questa è la storia della mia morte."
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arcadius,il diavolo in persona era stato sconfitto,ma un essere che ne sa una più del diavolo stava per mettere a rischio Mistyc Falls e noi tutti: Katherine Pierce,tornata direttamente dagli inferi,quando ho ucciso Cade,per farcela pagare per ciò che le avevamo fatto,perché lei è così,si prende tutto: che siano occasioni di autosalvezza,ricompense,vite degli altri e vendetta.Aveva abbindolato Vicki Donovan e sua madre Kelly per farsi aiutare,promettendole e illudendole di riportarle indietro,di ridargli la vita,proteggendole dall'inferno.In realtà lo scopo di Katherine era quello di usare come diversivo Kelly e nel frattempo di far suonare a Vicki la campana magica della famiglia Maxwell,una volta ogni 5 minuti per scatenare le fiamme dell'inferno sulla terra e su Mistyc Falls,radendo al suolo la città e tutti quelli presenti.Secondo Bonnie ed Alaric per distruggere l'Inferno bisognava esercitare su di esso una gigantesca quantità di energia magica,Bonnie era convinta che se avessero usato le fiamme infernali della campana contro l'Inferno stesso avrebbero potuto distruggerlo,contemporanemanete pugnalando Katherine con il pugnale forgiato con le sue ossa.Avevo cercato Damon ovunque e avevo realizzato che si potesse trovare in un unico posto: aveva attirato la regina del male nella galleria sotterranea che lega Mystic Falls alla grotta della cripta della villa dell'Armory (la stessa dalla quale Alaric era fuggito quando Goergie lo aveva chiuso nella cripta) pronto a morire da martire quando le fiamme sarebbero state deviate da Bonnie nella galleria per poi indirizzarle all'Inferno distruggendolo, mentre Damon e Katherine sarebbero stati avvolti nella galleria dalle fiamme. Quando sono sopraggiunto Katherine Pierce stava provando a scappare ma Damon la uccise con il pugnale,ma conscio che sarebbe ritornata in vita,mi spiegò che voleva restare e sacrificarsi per tutti,per Elena.In quel momento il mio corpo fu attraversato da un'ondata di fuoco,come se le fiamme dell'inferno stessero attraversandomi davvero. Non potevo,non accettavo che il fratello che ho sempre amato,che ho costretto a diventare ciò che non voleva per non essere solo nell'eternità,ora sarebbe morto per salvare tutti.Quand è che l'egoista Damon Salvatore era diventato un uomo tanto altruista? Ed è così che allora quando mi ha soggiogato per andare via ho fatto la mia scelta. Essendo umano ormai,non c'era stato giorno in cui non prendessi la verbena per cui il suo soggiogamento non era andato a buon fine.Quando tornai in strada vidi un ambulanza senza personale nei dintorni e senza pensarci due volte,con una siringa estrassi un pò del mio sangue dal polso.Quando tornai alla galleria Damon era pronto a morire: vedevo mio fratello trattenere la figlia del demonio,stringendo il pugnale in attesa che le fiamme li travolgessero.Arrivai di spalle lo infilzai con l'ago,la cura che scorreva nel mio sangue ancora,lo avrebbe reso umano: Damon cadde al suolo quasi incosciente,afferrai Katherine prima che fosse troppo tardi,mentre la Pierce mi implorava di avere pietà,in pochi secondi ho rivissuto la mia lunga e faticosa vita centenaria,ho ripensato a Caroline e a quanto l'amassi,voltandomi verso Damon,l'altra metà di me,gli ho urlato addio...poi le fiamme mi hanno inghiottito. Nel mio stato di morte,non potevo andar via senza prima vederla...così il mio spirito si è recato al liceo di Mystic Falls dove era tenuta prigioniera dall'incantesimo di Kai il corpo addormentato ormai da anni della bella Elena,ma stavolta...stavolta l'ho vista,essendo lei tra la vita e la morte.Ci siamo scontrarti come la prima volta,quando lei usciva dal bagno dei maschi per aver rimproverato Jeremy suo fratello,ho visto una Elena molto confusa,ancora dai tratti dolci,e i modi semplici di cui tanto avevo avuto la mancanza.Era in pena per me,pur vedendomi sorridente,riusciva quasi a capire attraverso il mio sguardo,il pianto che avevo dentro.Le ho spiegato attentamente ogni cosa,che Damon meritava di vivere la sua vita con lei,perché era LUI l'uomo migliore.Le ho fatto capire che quella notte avevo visto una parte di lui che non vedevo da tempo,da quando Damon era ancora un giovane umano,pronto a sacrificare tutto per i suoi valori.Una Elena addolorata ma comprensiva,mi ha abbracciato in modo fraterno e fra le lacrime,prima di andare davvero però...prima di trovare la pace le ho sussurrato all'orecchio una cosa.Quando un giorno si sarebbe svegliata dal coma indotto da Kai Parker avrebbe dovuto riferire un messaggio per me a mia moglie: avevo sentito il suo messaggio in segreteria in cui piangendo disperatamente mi diceva che mi capiva e che mi avrebbe amato per sempre,ecco volevo che sapesse che anche io provavo lo stesso,che anche io l'avrei amata per sempre,ovunque io fossi stato.E’ stato emozionante rivedere Elena,commovente,bellissimo…anche se per un’ultima volta.Staccatomi dall’abbraccio anche se contro voglia andai via per sempre,ricongiungendomi all’esterno con la mia migliore amica Lexi,pronta ad aspettarmi. “Caspita è stato bello” mi disse,riguardo al dialogo con Elena,così scherzando e volendola citare risposi ormai felice di rivederla “Ero in vena di poesia.” Lei corse verso di me ed io la avvolsi in un abbraccio sollevandola e insieme ridemmo,ridemmo come ai vecchi tempi. Al mio funerale erano tutti così tristi,cosa che da un lato però ha rincuorato il mio spirito,non ero morto invano per due motivi: avevo salvato la città e coloro che amavo e coloro che amavo dimostravano di amarmi a loro volta.Entrai nella cripta di famiglia dove Damon leggeva la mia lapide passando le dita su quanto c’era scritto: Stefan Salvatore-nato nel 1846-fratello,amico,marito,ora in pace.Poi vidi lei,la mia anima gemella abbracciata a lui in un unico dolore…avrei voluto toccarla,unirmi al loro abbraccio,ma non era possibile far sentire in qualche modo la mia presenza.Sentii Damon parlare circa il fatto che per lui non ci fosse redenzione,che avrebbero riaperto l’inferno per lui e si chiedeva se la pace esistesse davvero.Avrei voluto rassicurarlo,dire “Fratello mio la pace esiste,eccome! E tu un giorno molto lontano ne potrai godere.” Petali rossi furono gettati di fronte la cripta di famiglia e ad uno ad uno i miei amici,in segno di memoria e amore lasciarono su di un tronco spezzato ciò che ci aveva legato quando eravamo in vita. Elena posò il suo ciondolo porta verbena che le regalai otto anni addietro,Damon dal viso provato e guardando poi il cielo lasciò il suo anello solare,e Caroline infine mi lasciò il suovenir di natale che le regalai poco prima di diventare schiavo di Cade.Poi insieme a Matt e Alaric andarono via e calò la sera,restai a guardare ancora un po’ il luogo in cui mi avevano elogiato per un’ultima volta poi decisi che era ora di andare via.
   
 
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