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Autore: cescapadfoot    29/09/2017    4 recensioni
|Minerva McGranitt|
|Albus Silente|
|Harry Potter|
Hogwarts, 1 settembre 1991
La Cerimonia dello Smistamento sta per cominciare, ma per Minerva McGranitt significa incontrare per la prima volta i bambini nati durante la guerra contro il Signore Oscuro.
E significa soprattutto il primo incontro con Harry Potter dopo averlo lasciato dai suoi zii...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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LO SMISTAMENTO
 
 





 
Hogwarts, 1 settembre 1991
 
 
Il cappello a punta era appoggiato su una cappelliera posta sul cassettone, il mantello verde smeraldo era invece appeso all’attaccapanni accanto alla porta.
Concentrata nei suoi preparativi, Minerva McGranitt si appuntò meticolosamente una ciocca di capelli che stava per sfuggire dal suo chignon; ci teneva sempre ad apparire in ordine, a partire dalle sue acconciature. Sistemati i capelli, rassettò con cura le poche piege della sua veste e alzò di nuovo lo sguardo sul suo riflesso per risistemarsi gli occhiali sul naso.
Si lasciò scappare un sospiro: quell’anno sarebbe stato strano. Il motivo era piuttosto semplice: i nuovi studenti ammessi a Hogwarts erano quelli nati nel periodo tra il 1979 e il 1980; i bambini nati durante gli sgoccioli della guerra che aveva scosso il mondo magico.
Da quei nuovi studenti Minerva non sapeva cosa aspettarsi: si trattava della generazione che forse avrebbe avuto il compito di affrontare, in un modo o nell’altro, ciò che era successo in passato, un compito non facile che avrebbe potuto innescare delle conseguenze inimmaginabili.
Ma non si trattava solo di quello, no.
Minerva osservò l’ora sul suo orologio da polso (un orologio in argento placcato con due gatti siamesi che continuavano ad allacciarsi le code sullo sfondo del quadrante) e notò che aveva ancora una decina di minuti; si diresse allora verso il suo scrittoio e aprì uno dei cassetti, dove all’interno c’era una scatola di latta. La tirò fuori e tolse il coperchio: c’erano lettere e qualche fotografia che aveva ricevuto da alcuni dei suoi ex studenti.
Trovò subito quello che cercava: una piccola busta bianca con stampato sopra il leone di Grifondoro. Quando la aprì ne uscirono una breve lettera e una fotografia che ritraeva un ragazzo alto con i capelli scuri spettinati, una ragazza con lunghi capelli rossi e occhi verdi e un neonato dalla faccia paffuta che guardava curioso verso l’osservatore.
Minerva lesse la lettera:
 
 
Godrick’s Hollow, 2 agosto 1980
 
Cara prof,
come le avrà certamente detto il professor Silente, il trentun luglio è arrivato nostro figlio, Harry James Potter, e siamo praticamente al settimo cielo; anche se ha solo un paio di giorni ha già una presa potente, tipo tenaglia, per cui le consiglio vivamente di tenere libero il posto di Cercatore nella squadra di Quidditch di Grifondoro (sì, sono sicuro al cento per cento che sarà Smistato a Grifondoro come me e sua madre), perché il marmocchietto ha talento.
Anche a nome di mia moglie le faccio subito le mie più sincere scuse per le lettere di richiamo che ci manderà per raccontarci i guai di Harry; ma credo che le farà anche piacere avere tra i piedi il degno erede dei famosi e fighissimi Malandrini di Hogwarts, vero, prof?
Scherzi a parte, a tutti e due fa piacere sapere già da ora che Harry avrà la professoressa più tosta della scuola come insegnante e siamo sicuri che Lei saprà di certo seguirlo come se fosse suo figlio.
A presto, spero.
Con tanto affetto,
 
James Potter
 
P.S.: Carissima professoressa McGranitt, mi scuso per quello scempio di lettera che mio marito le ha scritto; purtroppo la busta è già pronta e non abbiamo molto tempo per riscrivere la lettera, quindi il minimo che posso fare è cercare di riparare il più possibile a questo disastro. Purtroppo non me la sento di dissentire da James riguardo le lettere, posso solo sperare che Harry sia meno Malandrino di lui. Ma per il resto concordo su tutta la linea: sapere che Lei seguirà nostro figlio nella sua educazione (non solo scolastica, spero) mi rende già più tranquilla riguardo il suo futuro a Hogwarts e so che Harry le sarà molto affezionato.
Cordiali saluti, Lily Evans in Potter.
 
 
Minerva sentì gli occhi inumidirsi appena mentre posava la lettera e osservava la foto: Lily e James erano così felici, così vivi; vederli sorridere a quel fagottino e sorridersi a vicenda, quasi volessero complimentarsi l’uno con l’altra per quello che avevano fatto, le provocava un tumulto dolceamaro.
Erano stati due dei suoi studenti preferiti e ogni volta che pensava alla fine che avevano fatto le si riempiva il cuore di dolore e tristezza.
Dopotutto, per lei gli studenti di Hogwarts erano quasi dei figli.
Nell’osservare Harry neonato, Minerva si chiese come poteva essere ora l’Harry Potter che si apprestava a incontrare; sapeva che non aveva avuto una vita facile con i suoi zii Babbani (quell’incresciosa situazione con le lettere da Hogwarts glieli aveva fatti detestare ancora di più) e si chiese come si sentiva quel povero ragazzo a trovarsi sballotato da un giorno all’altro in un mondo che aveva lasciato quando aveva poco più di un anno e del quale non serbava alcuna memoria.
Un bussare educato alla porta la distolse dai suoi pensieri.
- Minerva!- era il professor Vitious.- Tra cinque minuti arrivano gli studenti del primo anno.
- Arrivo, Filius!- rispose la professoressa.- Grazie per avermi avvertito!
La donna mise via con cura la lettera, la foto e la scatola, chiudendo dolcemente il cassetto; diede un’ultima controllata al suo aspetto allo specchio, si mise cappello e mantello, prese il rotolo con i nomi e uscì dalla sua stanza.
 
*.*
 
Il Cappello Parlante stava cantando la sua canzone, mentre gli studenti più grandi osservavano con curiosità i nuovi arrivati.
Minerva era in piedi a pochi passi dallo sgabello dove c’era il Cappello; gli studenti del primo anno erano tutti accalcati e non era riuscita a capire quale di quei ragazzi fosse Harry Potter. Aveva riconosciuto il nipote dei fratelli Prewett dai suoi capelli rossi e dalle lentiggini (oltre alla sua forte somiglianza con Arthur Weasley), il figlio di Frank e Alice Paciock (quel ragazzo era molto somigliante alla sua povera mamma) e il figlio di Lucius Malfoy, riconoscibile dai capelli biondissimi e dalla stessa espressione spocchiosa.
Quando il Cappello Parlante finì di cantare e gli applausi che seguirono si spensero, Minerva srotolò la pergamena che stringeva tra le mani e disse ad alta voce:
- Quando chiamerò il vostro nome, vi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere Smistati.
La prima ad essere chiamata era una ragazzina di nome Hannah Abbott, Smistata a Tassorosso; a seguire ci fu Susan Bones, la nipote di Amelia e la figlia di Edgar (le assomigliava in maniera incredibile e per un istante Minerva si chiese se quella ragazzina lo sapesse e se questo la metteva a disagio). Non fu per niente sorpresa quando il Cappello smistò Draco Malfoy a Serpeverde, era una cosa che aveva reputato ovvia fin da subito.
Lo smistamento di Neville Paciock fu, le dispiacque ammetterlo, il più ridicolo che avesse mai visto; il Cappello Parlante l’aveva però assegnato a Grifondoro e Minerva si chiese il Cappello, che ci aveva impiegato cinque minuti buoni a decidere, avesse visto qualcosa di significativo in lui durante la sua riflessione.
La lettera P si stava assottigliando sempre più. E poi…
- Potter, Harry.
Nella Sala Grande si levò un forte brusio e Minerva notò a malapena gli studenti che allungavano il collo per vederlo, pieni di curiosità. La sua attenzione era tutta per il ragazzino che stava salendo i pochi gradini che lo separavano dallo sgabello.
Minerva sentì una forte stretta all’altezza dello stomaco: sembrava di rivedere un giovanissimo James Potter, con quei capelli scompigliati e gli occhiali tondi; anche il modo di camminare era lo stesso, nonostante tradisse un certo nervosismo. Gli occhi, invece, erano quelli di Lily, lo stesso verde brillante e perforante che ora si guardavano attorno ansiosi e pieni di preoccupazione; sul viso poteva leggergli un certo timore.
La professoressa McGranitt lo guardò prendere un bel respiro, sedersi e mettersi il Cappello Parlante in testa; rimase in attesa, curiosa di vedere quale sarebbe stato il risultato. Lo vide stringere convulsamente i bordi dello sgabello fino a sbiancarsi le nocche delle mani e le parve di sentirlo sussurrare: “No a Serpeverde, no a Serpeverde…”. Che qualcuno gli avesse già raccontato della fama sinistra di quella Casa, che aveva annoverato fra i suoi studenti anche il Signore Oscuro?
Dopo qualche minuto si aprì uno squarcio a lato del Cappello e una voce acuta urlò chiaramente:
- GRIFONDORO!
Tutta la tavolata a sinistra della Sala Grande emise un unico grido di giubilo.
Minerva sorrise notando che Harry, nel togliersi il Cappello Parlante, aveva un sorriso che esprimeva un certo sollievo e molta felicità. Lei stessa sentì qualcosa sciogliersi nel suo stomaco, qualcosa che le diede un certo calore.
Finito lo Smistamento iniziò la cena e Minerva, mentre mangiava, non poteva fare a meno di osservare Harry che parlava con il giovane Ronald Weasley e Sir Nicholas, il fantasma di Grifondoro; non era la sola a farlo: anche gli altri studenti e gli altri insegnanti lo guardavano ogni tanto. Fu in quel momento che le ritornò in mente la lettera che le aveva inviato James Potter per annunciarle la nascita di suo figlio e il poscritto di Lily Evans e si ritrovò d’un tratto preoccupata per ben altri motivi.
- Problemi, Minerva?- le chiese Albus Silente, preoccupato dal suo sguardo.
- Nulla.- rispose lei, scrollando appena le spalle.- Pensavo solo che…beh, spero che Harry non sarà uno scavezzacollo come suo padre.
Silente rise di gusto, dicendole:
- Diamo tempo al tempo, Minerva, è la sola cosa da fare. Anche se…
- Anche se…?- incalzò lei, incuriosita da quella pausa voluta.
- Per quanto mi riguarda, penso che Harry sia un mix piuttosto convincente di entrambi i genitori.- concluse lui, strizzandole poi l’occhio.- Ma penso che la sua parte malandrina verrà fuori molto presto.
Minerva si chiese se Silente avesse scelto volutamente l’aggettivo “malandrino”; ma poi decise di non pensarci e di felicitarsi della presenza di Harry nel mondo dei maghi dopo una lunga permanenza nel mondo Babbano.
In fondo, era da tanto tempo che un Potter non le procurava qualche grattacapo e una parte di lei doveva ammettere di non vedere l’ora che succedesse.












NOTE: Salve a tutti! Avrei voluto pubblicare questo breve racconto il primo di settembre, ma per cause di forze maggiore non ci sono riuscita. Questo è soprattutto un piccolo omaggio a uno dei personaggi della saga che amo molto, ovvero la professoressa McGranitt.
Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere le vostre opinioni :)
Buona serata a tutti e a presto :)
  
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