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Autore: Crepuscolina13    29/09/2017    1 recensioni
Crossover con True Blood ma non è necessario aver visto la serie perché è scritta in modo che tutti possano leggerla.
Ship Pam/Regina, accenni SwanQueen.
Emma si è sposata e Regina ne è sconvolta quindi decide di scappare da Storybrooke fino a fermarsi in una citta della Louisiana, qui si imbatterà in un locale, il Fangtasia dove scoprirà che i vampiri sono reali e che tutti conoscono la loro esistenza, ma incontrerà anche una donna attraente, Pamela o Pam, che stranamente è identica alla sua vecchia fiamma, Malefica.
Che cosa farà Regina? Tornerà a Storybrooke da Henry o resterà un altro po' nei dintorni, a scoprire quanto possa essere affascinante il mondo dei vampiri?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Regina Mills
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: Conoscersi

 

Cosa dire di Eric Northman ?

Eric era un bell’uomo, decisamente un bell’uomo con pelle chiara e liscia, occhi azzurri, capelli biondi e lunghi e mascella squadrata, il suo fisico era muscoloso con spalle larghe e anche se non potevo saperlo per certo visto che era seduto sul suo trono credo fosse anche alto rispetto alla media.

Tutti quei suoi tratti messi insieme facevano dedurre che provenisse dal nord, come suggeriva il suo nome.

Il mio sospetto fu confermato quando lo sentì parlare, aveva un accento antico e tipico dei paesi settentrionali… ricordava quasi un vichingo.

Visto gli anni che compiva e il tema della festa non mi sorpresi più di tanto.

-Regina- pronunciò con voce che mi diede quasi brividi, nel frattempo Pam mi aveva già presentato, -sono lieto di ospitare una bellezza come la sua nel mio locale- pronunciò dandomi del lei per poi prendermi la mano e baciarmi il dorso.

I suoi occhi blu come il ghiaccio quasi mi incantarono ma mi riscossi in tempo per dire qualcosa.

-E’ un piacere conoscerla...- per fortuna ebbi un lampo di genio e aggiunsi qualcosa -Le faccio i miei auguri per i suoi mille anni-.

Lui mi fissò per qualche secondo e poi scoppiò a ridere ritornando ad appoggiare la schiena al trono con i muscoli più rilassati mentre con un cenno ordinò ad una ragazza di portargli da bere.

-Grazie, a dir la verità sei la prima persona che me li fa stasera- disse per spiegare la sua ilarità, io accennai un sorriso senza sapere bene cosa dire, non mi spaventavo facilmente però Eric sprizzava autorità da tutti i pori e sarebbe potuto riuscire a mettere soggezione a chiunque.

-E sentiamo, mi hai portato qualche regalo?- domandò per prendersi visibilmente gioco di me.

-No, credo che la mia presenza sia abbastanza come regalo no?- risposi a tono e riuscì a rubargli un’altra risata.

-Tu mi piaci- affermò con un tono che stava ad indicare che non era una cosa che diceva a tutti.

-Ed hai anche un buon odore, non sarebbe niente male assaggiare un po’ del tuo sangue- mi propose allargando di poco le labbra per mettere in evidenza i suoi denti perfettamente bianchi e sentì un brivido salirmi lungo la colonna vertebrale.

Non seppi bene come rispondere ma per fortuna ci pensò Pam, si fece avanti mettendomi un braccio davanti mentre guardava Eric negli occhi.

-Lei è mia!- esclamò con voce minacciosa, lui la osservò per qualche secondo quasi con rabbia poi sospirò e si rivolse a me.

-A quanto pare hai già conquistato la mia amata progenie, devo farti i miei complimenti- si leccò le labbra come per consolarsi da quello che non avrebbe mai avuto poi fece un gesto della mano, credo stesse ad indicare che fosse arrivato il nostro momento per andarcene, infatti Pam riportò il braccio lungo il suo fianco, mi prese per mano e poi mi condusse via mentre Eric pronunciò un “spero di rivederti presto Regina” ma io non ebbi il tempo di rispondere.

Ci facemmo spazio attraverso i corpi sudati che ballavano e si strusciavano tra loro ed arrivammo davanti ad un piccolo divanetto rosso già pieno di persone che si baciavano o parlavamo.

-Smammate!- esclamò lei con voce seria, quelli alzarono la testa pronti a protestare ma quando videro chi avevano di fronte semplicemente si alzarono liberando il posto.

-Vieni- disse più dolcemente rivolta a me mentre mi faceva accomodare sul divano ormai vuoto, io mi sedetti incrociando le gambe, con il corpo rivolto verso di lei.

-Cosa vorrebbe dire che sono tua?- domandai un po’ severa, non ero di certo una proprietà.

-Scusami ma era l’unico modo per impedire che facesse altre avance- dovette notare dal mio viso che ero confusa perché continuò a spiegare.

-E’ una specie di regola tra noi vampiri, se uno di noi decide di mordere un umano da quel momento può dire che la persona gli appartiene in modo che nessun vampiro gli si avvicini o provi a morderla-.

-Sai vero che gli umani non sono una proprietà ?- domandai scettica da quella regola.

-Beh ad alcuni piace-

-Alcuni non sono me, io sono una donna indipendente e che non appartiene a nessuno chiarì con voce tagliente.

-Oh questo l’ho notato non preoccuparti- disse con una punta di lussuria mentre mi squadrava il corpo.

Ci stava decisamente provando, io ne fui lusingata ma non sapevo bene come comportarmi quindi mi sporsi a prendere un calice di spumante da un cameriere che ne stava trasportando un vassoio in giro.

-Devi capire che noi vampiri ci sentiamo onnipotenti e consideriamo la razza umana inferiore, come un contadino farebbe con le sue mucche.. di solito vi usiamo solo per il vostro sangue- spiegò con calma non smettendo un secondo di osservarmi.

- E mi stai spiegando questo perché …. ?-

-Perché sei una donna indipendente e meriti di sapere come stanno le cose-

-E non hai paura che io scappi?- chiesi leggermente affascinata mentre sorseggiavo quel delizioso spumante.

-In realtà si.. ma spero che tu non lo faccia- disse con voce davvero speranzosa.

-Per tua fortuna sono una persona che apprezza la verità- risposi nascondendo un sorriso mentre bevevo dal calice.

-Allora Regina Mills … che ne dici di parlarmi un po’ di te?- domandò avvicinandosi impercettibilmente a me.

-E perché dovrei? Sei praticamente una sconosciuta- risposi con lo stesso tono di voce, accattivante e provocatorio.

-Ouch- finse una coltellata al petto per poi lanciarmi un sorrisino -Facciamo un gioco, io ti faccio una domanda e poi tu ne fai una a me e via dicendo, ma dobbiamo promettere di rispondere sempre e con sincerità-

-Un gioco pericoloso e azzardato-

-E cosa ne dici?-

-Lo adoro- dissi con un’espressione che usavo spesso nella foresta incantata di fronte a nuovi stratagemmi per uccidere Biancaneve e lei per risposta accennò una risata divertita.

-Cosa ci fai a Shreveport?- domandò passandosi una mano nei capelli biondi.

-Sto scappando da una persona e ho pensato di viaggiare per dimenticarla- risposi sinceramente e a malincuore, per fortuna con alcool in circolo nel mio corpo era più facile pensare a lei.

-E chi è?-

-Mi dispiace ma questa è un’altra domanda-

Lei alzò le mani in segno di innocenza -Hai ragione, tocca a te-.

-Eric ha detto che sei la sua progenie, cosa vuol dire?- domandai curiosa.

-Lui è il mio creatore, è quello che mi ha dato la vita, come vampira intendo, mi ha salvato la vita in realtà e per questo ho un grande affetto nei suoi confronti-

Annuì soddisfatta della risposta e aspettai la successiva domanda.

-Chi è la persona di cui parlavi?- sospirai, sapevo che me lo avrebbe chiesto.

-Si chiama Emma.. e.. - mi bloccai, come potevo rispondere, cosa era lei per me?

-La ami?- mi chiese per aiutarmi a parlare e per questo non lo considerai come un’infrazione alla regole.

-Si molto- sospirai finendo di bere dal calice per poi posarlo sul tavolino davanti a noi.

Era la prima volta che dicevo a qualcuno che mi interessavano anche le donne, a Storybrooke in qualche modo non mi sentivo sicura.. ma Pam mi ispirava qualcosa, come se con lei non dovessi temere nulla.

-E cosa è successo?-

-Si è sposata...con un uomo… che la renderà infelice-

-Mi dispiace-

-Fa niente- mi schiarì la voce e scossi leggermente la testa -Adesso tocca a me- e lei annuii.

-Quanti anni hai.. sia da umana che da vampira intendo-

-Sono stata trasformata all’età di 34 anni nel 1905 e più o meno ho 150 anni-

-Sei sposata?-

-Lo ero, però ho un figlio, adottato, si chiama Henry- sorrisi al suo pensiero.

-E tu lo sei?-

-Assolutamente no- scoppiò a ridere allegramente -Il matrimonio non fa per me-.

-Che lavoro fai?-

-Il sindaco e sono anche molto brava modestamente- e con quella frase gli strappai un altro sorriso.

-Ti piace essere una vampira?-

-Si molto, diciamo che ho costretto Eric a trasformami, la mia vita da umana non mi piaceva molto-.

-Perché non sapevi dell’esistenza dei vampiri?-

E a quella domanda mi bloccai.

-E’ complicato...-

-Non vale come risposta- mi fece notare, decisa a sapere la verità.

-Non mi crederesti se te lo dicessi...- mormorai abbassando gli occhi che fino a quel momento erano stati fissi nei suoi.

-Mettimi alla prova- a quel punto rialzai la testa e la guardai con indecisione, perché no? Al massimo mi avrebbe solo riso in faccia.

-Okay, ma non qui- lei annuii e si alzò per poi pormi la mano.

-Ti porto nel mio ufficio, il locale si sta svuotando e nessuno ci disturberà lì, così potremmo anche continuare l’altro discorso- annuì anche io e la seguì fiduciosa.

Attraversammo di nuovo la massa di gente che adesso si era notevolmente ridotta fino ad entrare nella stanza adiacente al bar in cui ero entrata anche l’altra sera, anche lì c’era un piccolo divanetto quindi ci sedemmo sopra, molto più vicine di prima.

-Avanti parla- mi incoraggiò curiosa.

-Beh..- da dove cominciavo?.

-Vengo da un altro mondo- affermai con calma per poi aspettare una sua eventuale reazione.

-Continua-

-Okay… - mormorai sorpresa che non avesse nulla da dire.

-Questo mondo si fa chiamare La Foresta Incantata ed è abitata da tutti i personaggi delle fiabe ed anche io ne faccio parte, più precisamente sono la Regina Cattiva di Biancaneve- avevo sganciato la bomba, adesso spettava a lei.

-Davvero? Ma allora non sei così brutta come nel cartone- a quella affermazione così inusuale scoppiai a ridere.

Nessuno mi aveva mai risposto in questo modo, Pam era decisamente unica.

-Mi credi?- chiesi scettica.

-Certo, ti ricordo che stai parlando come una vampira.. prima della Grande Rivelazione neanche noi esistevamo eppure eccoci qua- mi fece notare ed in effetti il suo ragionamento non faceva una piega.

-E quindi non conoscevi i vampiri perché sei appena arrivata sulla Terra?- chiese ancora più curiosa ed io storsi la bocca.

-Non proprio, diciamo che come nel cartone anche io odio Biancaneve quindi nell’ennesimo tentativo di vendicarmi ho scagliato un sortilegio che ha portato tutti gli abitanti nel mio mondo qui sulla terra, in una cittadina chiamata Storybrooke, nel Maine, grazie al mio maleficio nessuno si ricordava più chi era in realtà e il tempo è rimasto congelato per 28 anni finché una persona non ha rotto il sortilegio, solo che sui confini della città c’è un incantesimo per cui nessuno può entrare al suo interno, i canali televisivi sono pochi e internet è praticamente assente quindi in poche parole siamo isolati dal mondo-.

Finì di spiegare con un bel respiro.

-Wow- rispose lei senza aggiungere altro.

-Sembro una pazza lo so-

-No..non completamente- accennò un sorriso -Hai parlato di sortilegi, quindi immagino tu sia una strega-

-E’ esatto-.

-Una volta ho avuto a che fare con alcune streghe ma non sono state molto gentili con me*- disse come se nulla fosse.

-Aspetta...streghe?? Qui… in Louisiana???- domandai alquanto sorpresa.

-Perché sei sorpresa?- chiese anche lei stupita dalla mia reazione.

-Questo è conosciuto come il mondo senza magia… però a quanto pare la magia esiste eccome, solo che ne hanno accesso pochi individui- dedussi pensando anche al mago cinese di New York.

-Davvero non sei sconvolta da tutto questo?-

-No ti credo- mi rassicurò -Io sono una vampira ed ho visto streghe, fate e persino licantropi, non mi pare difficile riuscire a credere anche all’esistenza della Regina Cattiva che in mio opinione è anche molto sexy- spiegò lanciandomi poi uno sguardo complice ed io arrossì leggermente.

Era da decenni probabilmente che nessuno mi faceva arrossire così, Pam però mi faceva uno strano effetto.

-Bene, allora credo di aver risposto in pieno alla tua domanda iniziale- tirai le somme e la guardai di nuovo, sapevo cosa sarebbe successo adesso, solo che non avevo la minima idea di cosa avrei dovuto fare.

-Sei ancora sicura della tua scelta?- chiese intuendo subito a cosa stessi pensando.

-Si, è una cosa che mi incuriosisce molto- ed in effetti era la verità però una parte di me lo faceva anche perché la vampira in questione era Pam e non un vampira qualsiasi, in qualche modo il mio corpo voleva farsi toccare da lei, usando qualsiasi mezzo a sua disposizione.

-Perfetto, adesso ti spiego-.

 

* Per chi non hai mai visto True Blood, nella serie in questione oltre ai vampiri sono presenti anche fate,streghe e licantropi e Pam quando dice che ha già avuto un incontro spiacevole con le streghe fa riferimento a una scena in cui queste tentano di ucciderla.

 

 

  
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