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Autore: Leah Argent    01/10/2017    4 recensioni
[STORIA INTERATTIVA | 6 OC | INSCRIZIONI FINO al 10 gennaio]
Non accetto piú ragazze. Iscrizioni aperte solo per i maschi
***
Cogli l'attimo e non fartelo fuggire, vivi ogni momento al massimo senza paura e rimorsi.
***
Leah Argent
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo Uno
Non voglio che sappiano
dei miei problemi
e delle mie sofferenze.
Sono cose che terrò solo per me.”


“Mi ritrovo, a 25 anni, con tanti rimpianti...” pensai tra me e me mentre il vento soffiava tra i miei capelli.
Rivedo per qualche istante la me di 10 anni fa sul ponte con tutti i suoi amici. Ero felice e questo era grazie a loro.
Mi voltai e li vidi ancora chini sulla cassetta di metallo tutta ammaccata.
«Oltre alla foto c'è pure un poster di Victor Krum.» disse Low, estraendolo e poggiandolo a terra.
«Chissà perchè è lì.» rise piano Reneé lanciando un'occhiatina all'amico.
Vedendomi lì, in piedi e sola, Fabian, mio marito, mi si avvicinò e mi allungò una lettera: La sua lettera.
Le lacrime iniziarono a scendere copiose dai miei occhi così da indurre Fabian ad abbracciarmi.
«Ricorda: Non è colpa tua.»
***
 
Corsi giù dalle scale, ero tremendamente in ritardo. Il baule era già pronto in macchina ma come mio solito l'organizzazione non era il mio forte.
«Grethe, Tutto apposto? Ti manca niente?» chiese mia madre sbucando dalla cucina con il suo grembiule a quadretti gialli.
Guardai il mio orologio da polso e il mio cuore perse non uno, ma un centinaio di battiti
«Oh no!» impallidii e fuggii fuori dalla porta. Alla velocità della luce.
L'ultima cosa che sentii fu un mormorio soffocato di mia mamma che diceva qualcosa come “non arriverà mai in tempo”.
Salii sulla macchina e papà partì all'istante.
Mancavano 20 minuti alla partenza del treno ed io ero imbottigliata nel traffico londinese.
«Papà, la faccio a piedi.» dissi aprendo la portiera per poi essere subito dopo bloccata.
«E come pensi di fare con il baule?» chiese guardandomi stupito.
«Lo farai arrivare direttamente ad Hogwarts. Dai su, non ho tempo da perdere.»
«Ti voglio bene, tesoro.» urlò chinandosi poco sul sedile del passeggero.
«Anche io.» gridai di rimando e iniziai a correre tenendo stretto lo zainetto sulle mie spalle. Dopo poco il fiato si era già fatto pesante e non vedevo l'ora di arrivare alla barriera.
Arrivata a King's Cross guardai il grande orologio: 2 minuti alle undici.
Mi maledissi mentalmente per non essermi svegliata prima e per aver perso tempo con quella stupida lettera probabilmente opera di uno scherzo.
***

Io e miei amici eravamo tutti già sul treno.
«Chissà dov'è Grethe.» chiese Kristal esprimendo ad alta voce il pensiero di tutti.
Era una ragazza di Serpeverde con grandi occhi azzurri e i capelli castano-ramati, come amava definirli lei.
«Ecco, la vedo!» esclamò Scorpius iniziando a sporgersi dal finestrino per salutare la ragazza bionda.
Mi alzai dal sedile e la vidi correre verso di noi, paonazza in viso. Prima che potesse entrare nel vagone la bloccai sulla porta in un caloroso abbraccio.
«Mi sei mancata da morire Grethe.» dissi stringendola più che potevo.
«Anche tu Fabian.» sussurrò. Cavolo se mi era mancata, probabilmente l'unica cosa che mi fa venire a scuola tutti gli anni è lei.
«Piccioncini, ora potete anche staccarvi.» esclamò con fare ironico Kristal.
«Lasciacela un po' anche a noi.» aggiunse in seguito Beatrix, una ragazza dai capelli biondi ondulati sulle spalle e degli occhi particolarissimi: l'occhio destro era cristallino mentre quello sinistro era per metà verde e per metà marrone.
«Non vedo l'ora di arrivare a casa.» aggiunsi in fine osservando i miei amici intenti nel scambiarsi abbracci.

 
***

Primo giorno di scuola e le lezioni sono già iniziate.
Per noi ragazzi del V anno è anche un anno complicato in quanto dovremo affrontare il G.U.F.O.
«Quanti G.U.F.O. vuoi ottenere?» mi chiese Low mentre attraversiamo il lungo corridoio brulicante di studenti.
«Non ho ancora pensato a questo.» risi «ma presumo tu voglia chiedere una Giratempo alla McGranitt per ottenerli tutti e 12.»
«Proprio così.» aggiunse aggiungendo alla fine uno sbuffo che stava ad indicare il nostro arrivo nell'aula di trasfigurazione.
Il povero Low e trasfigurazione erano proprio su due pianeti diversi e ogni anno questa distanza tra i due aumentava sempre più.
Ci sediamo al tavolo più vicino alla porta così da facilitare l'uscita a Low alla fine della lezione.
«Buongiorno ragazzi.» disse la professoressa McGranitt sedendosi alla cattedra.
«Per voi del 5 anno la classe è la stessa, quindi immagino non ci sia niente di nuovo. In ogni caso impegnatevi al massimo anche quest'anno perchè dovrete superare il G.U.F.O.» disse la professoressa dopo un lunghissimo sproloquio.
«Sempre molto formale.» chiese Low a bassa voce facendomi sogghignare.
In quello stesso istante la porta dell'aula si spalancò mostrando un ragazzo di media altezza, con la carnagione chiara e gli occhi azzurri.
«Le sembra questo il momento di arrivare, signor Ashton?» chiese guardandolo attraverso i suoi spessi occhiali metallici.
«Mi scusi professoressa, s-solo che...» disse evidentemente imbarazzato con le gote rosse.
«Forza si sbrighi e vada al suo posto.» e obbedì, sedendosi al banco davanti al nostro.

 
***

L'ora di pranzo arrivò velocemente e come nostro solito io e i miei amici ci incontravamo prima di entrare in Sala Grande.
«Grethe, Low! Forza, andiamo!» disse Jason Hanry Grant, un ragazzo del settimo anno di Grifondoro con capelli scuri, occhi azzurri e viso spigoloso.
«Sbrigatevi, mancate solo voi!» disse Reneé, una ragazza tassorosso del settimo anno con lunghi capelli lunghi e mossi, due grandi e dolci occhi verdi «Forza, che ho voglia di mangiare il pollo arrosto!» aggiunse infine.
«Eccoci.» annunciò Low con le mani in tasca sfoggiando un sorriso a 32 denti.
«Ora puoi andare a sbranare il tavolo, piccoletta.» disse Kristal picchiettando la sua mano sulla testa della mora.
«Ehi! Sarò pure bassa ma sono più grande di te.» e detto ciò si voltò andandosi a sedere al suo tavolo.
Gli altri poco a poco la seguirono finchè non rimanemmo soli io e Fabian all'entrata della Sala Grande.
«Ian, vedi quel ragazzo che sta arrivando tutto solo in Sala Grande? Beh, si chiama Felix e fa trasfigurazione con noi e oggi è arrivato in ritardo.» dissi osservandolo avvicinarsi.
«Chissà cosa ha detto la McGranitt.» rise girandosi ad osservarlo.
«Non sembra avere molti amici.» aggiunsi guardandolo con un velo di tristezza negli occhi.
«Invitalo a sedersi vicino a te a pranzo, no?» chiese.
Io scossi la testa in segno di negazione «No, Ian. Sai che sono timida e mi stresso quando sono sottopressione.»
«Allora glielo chiedo io per te.» e prima che potessi dire altro aveva già posto la fatidica domanda «Ehi tu! Ragazzo tassorosso.»
Il moro lo guardo con sguardo interrogativo «Ti chiami Felix, giusto?»
«S-sì.» disse avvicinandosi un poco.
«Ti va di sedersi vicino a Grethe» disse indicandomi «oggi a pranzo? Così potete fare amicizia!» nel frattempo la mia faccia era diventata paonazza e le gote mi erano andate a fuoco.
«Io in verità non posso.» disse lanciando una veloce occhiata alla Sala Grande.
«Dai, ti divertirai. Poi dopo pranzo raggiungeteci in giardino mi raccomando.» e detto ciò, dopo un po' di titubanza accettò e ci dirigemmo verso la tavolata giallo-nera.

 
***
 
Finito il pranzo succulento, era ora di meritato relax nel giardino principale.
Appena arrivati sul prato erboso, i miei amici erano già tutti seduti in cerchio.
Eravamo ancora entrambi imbarazzati dalla situazione tanto da non aver spiaccicato parola per tutta la mattinata.
«Eccovi, ci stavamo preoccupando!» disse Kristal,poggiandosi col corpo sugli avambracci.
«Scusate il ritardo.» dissi sedendomi a gambe incrociate accanto a Fabian.
«Dai, Felix, siediti che te li presento.» disse il dai capelli castani e occhi cristallini.
«Loro sono Low. Low Layesmith e Scorpius Malfoy.» disse indicando prima il ragazzo dai tratti orientali e poi il biondo.
«Poi ci sono Rose Weasley, Kristal Andersen e Beatrix Campbell» indicò prima la corvonero, poi la serpeverde e infine la grifondoro.
«Passiamo poi a Jason Grant e Heather Crawley.» disse prima di essere fulminato da una Reneé poco arrabbiata per aver usato il suo nome di battesimo «ma ti consiglio di chiamarla Reneé o potrebbe essere l'ultima cosa che fai.» rise.
«Per ultimi ma non meno importanti: James Potter, Grethe McHonnor e io, Fabian Nott ma puoi chiamarmi Ian.» concluse sfoggiando un sorriso sghembo.
«Piacere a tutti.» disse accennando un sorriso.

 
***

Era ormai sera, io e le mie compagne di stanza eravamo già pronte per andare tra le braccia di Morfeo.
«Buonanotte ragazze.» disse Reneé sbadigliando e girandosi dall'altra parte rispetto alla mia.
Dopo aver finito di scrivere il mio diario mi distesi a letto.
Avevo già le coperte fino al mento e le palpebre si facevano già pesanti sui miei occhi quando istantaneamente mi ricordai di una cosa: la lettera.
Sgattaiolai velocemente fuori dal letto per scendere giù sui divanetti divanetti dove avrei avuto un po' di pace per leggerla e capire quel che stava succedendo.
Mi adagiai sul velluto giallo e la scartai:

 
"Cara Grethe McHonnor,
La me stessa del mio V anno di Hogwarts. Come stai?
Ti sto scrivendo questa lettera da 10 anni nel futuro.
Scrivo a te, quando sei ancora tra quelle mura, perchè vorrei facessi una cosa importante per me. In questa lettera scriverò in ordine cronologico gli avvenimenti che accadranno e la scelta che vorrei tu prendessi per me, così da non ripetere gli stessi errori."

«Da 10 anni nel futuro?» pensai continuando a scorrere il miei occhi sulla carta da lettera.
 
“1 Settembre:
la prima volta in cui sono
arrivata tardi al binario 9 ¾."

«Ma come fa a sapero?!» mi domandai. Curiosa continuai a leggere cercando di capire se si trattasse di un po' di fortuna oppure fosse reale.
 
"Un ragazzo di Tassorosso arriverà tardi
a lezione di trasfigurazione.
Il suo nome è Felix Ashton,
si siederà davanti a te."

«Non può essere che...»
 
"Rifiuterà l'invito di sedersi vicino a te a pranzo.
Oggi è l'unico giorno che vorrei non lo invitaste.
Ti prego."

«Perchè mai non avremmo dovuto invitarlo?» mi chiesi.
Andai a recuperare il più veloce possibile il mio diario, per verificare se fosse vero dovevo verificare una cosa: le calligrafie.
Ritornai su divanetto e osservai, ogni curva, i puntini sulle I, le m e le n. Osservai tutto e notai che era la stessa. Mi accasciai e mi lasciai andare con un lungo sospiro. Non poteva essere vero, non poteva essere che la me del futuro mi scrivesse una lettera. Dovevo assolutamente mantenere il segreto e fare tutto ciò che mi diceva, almeno quella è stata la mia intenzione fin dall'inizio.



L e a h s C o r n e r :

Buon pomeriggio lettrici!
Dopo mesi di inattività eccomi qui con il primo capitolo!
So che molte di voi avranno pensato che fossi una delle solite scrittrici di fanfiction interattive che si fanno inviare i personaggi e poi puff spariti nel nulla, ma ninvece eccomi qui.
Son una ragazza di parola, ho promesso che finirò questa storia e lo farò però ho anche avvisato che sarebbe passato molto tra un aggiornamento e l'altro.
Ora non sto qui a giustificarvi il perchè non abbia potuto perchè penso che siano cose private.
Dopo ciò vorrei vedere se pure voi siete di parola, vedere se oltre tutto siete rimaste e avete aspettato senza perdere le speranze. Fatemi assolutamente sapere che ne pensate di questo primo capitolo! :)
Se vedo che c'è un riscontro dall'altra parte aggiornerò tra una/due settimane, promesso.
Baci,

 
Leah Argent
 
P.S.: Vorrei spiegarvi come mai la storia è scritta in caratteri diversi:
- Il Times New Roman Normale è per i dialoghi al presente
- Il Times New Roman in Corsivo è per i dialoghi al passato
-
Il Comic Sans MS in Corsivo è per le parti della lettera
   
 
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