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Autore: SophLandd    01/10/2017    2 recensioni
«Mi sei mancato.» Le parole gli escono senza preavviso, e si sorprende lui stesso.
L'ha detto in un sussurro, ma abbastanza forte da essere sentito.
Alza lo sguardo verso il ragazzino, notando come gli occhi di lui sembrino così persi e lucidi.
Ma è solo un secondo, perchè poi tornano freddi come prima.
Freddi come la morte.
«Non ti avrei mai ucciso.» Sospira l'umano, per poi uscire una volta per tutte dal loft. Derek resta in silenzio a guardare la porta, dando un pugno al tavolo di fianco.
\ Capitolo 4.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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"I just wanna keep callin your name until you come back home."

Malia, Parrish e Lydia salgono le scale dell'edificio, per arrivare davanti al portone del loft. La porta è socchiusa, quindi fanno per entrare, preoccupati, quando vengono respinti violentemente. Non capiscono bene da cosa, ma è cone se ci fosse una barriera invisibile. Malia si ritrova a terra insieme a Lydia, mentre Parrish non si è avvicinato abbastanza per fare la loro stessa fine.

«Che cosa...» Fa la coyote, più che confusa, quando sentono una voce provenire dall'interno del loft.

«Ho sparso del sorbo intorno all'appartamento, aspettate.» A parlare è Derek, il quale si avvicina a loro per spezzare con le mani la barriera contro le creature sovrannaturali. 
Deaton gliene ha data una che può sia mettere che spezzare lui, nonostante sia un licantropo, ma questo solo perchè lui si trova all'interno di essa. Anche i tre, una volta dentro al loft, potrebbero spezzarla. Malia si rialza in piedi, osservando il cugino: ha i capelli spettinati, e non sembra stare tanto bene.

«Non l'avevamo vista, la barriera.» Ammette Lydia, visto che il sorbo si trova proprio appena dopo la porta. «Perchè la barriera, Derek?» Chiede subito dopo la rossa, mentre entra dentro il loft. Il licantropo risistema il sorbo. L'ex Alpha si avvicina al tavolo, dove sopra ci sono diversi libroni, apparentemente molto antichi. 
Derek sembra stravolto.

«Perchè siete venuti qua?» Cambia argomento, sedendosi pesantemente su una sedia, come se non ce la facesse a stare in piedi troppo a lungo. I tre si guardano negli occhi.

«Dobbiamo dirti una cosa riguardo a Stiles...» Incomincia a parlare Malia, non trovando le parole giuste. 
Derek alza lo sguardo su di loro, che li fa rabbrividire.

«Tu...tu lo sai già.» Afferma la Banshee, visto che lo sguardo di Derek trasmetteva talmente tanta disperazione al nominare il ragazzino. L'ex Alpha si prende il capo tra le mani, sospirando pesantemente.

«In un certo senso l'ho sempre saputo...»

"Derekcosa ci fai qui?" Domanda il druidosistemando su uno scaffale delle fiale dai colori strani.

"Umhvolevo regalare qualcosa a Stiles per Natale di particolare...magicoinsommaMi puoi aiutare?" Chiedetoccandosi il capo imbarazzato
Deaton l'osserva attentamente.

"Derekprima ci sono delle cose che dovrei dirtiriguardo a Stiles."

Il licantropo corruccia lo sguardo.

"Ti ascolto."

"Si tratta del Nogitsune."

Il lupo volta la testa da un'altra parte.

"Sento che ci siamo viciniDeatonlui sta liberando i suoi sentimentisempre di più."

Il druido abbassa leggermente il capo.

"Potrebbe non bastareDerek."

Derek spalanca gli occhidischiudendo la bocca.

"C-cosa?!"

"Sto iniziando a credere che il Nogitsune possa essere molto più forte di anni faa tal punto che neanche il vero amore potrebbe fermarlo." Afferma Deatoncon Derek che evita il suo sguardo.

"Ma ci sono altri modinoCi devono essere!"

"Il vero amore di solito riesce a sconfiggere chiunque persona impossessatama...se non dovesse bastare...mi dispiaceDerek."

Il lupo indietreggiascuotendo la testa.
Non credendo alle parole del druidoo meglionon volendo crederci.

"Quanto sono alte le probabilità che il Nogitsune prenda il controllo di Stiles?" Osa chiedere poicon un sussurro.

"...Molto alte." Sospira il druidomentre Derek teme di star per scoppiare nella clinicaDi crollare. "Riguardo al tuo regaloho un bracciale con poteri magici che potrebbe piacergliMa l'importante è che in realtà ha un GPS nascostoDerekPotrebbe rivelarsi utile."

Derek finisce di raccontare con un filo di voce: «Ma ci ho sperato fino all'ultimo che non fosse così, che tutto sarebbe tornato come prima...»
Mormora, privo di forze. «Ho consultato libri su libri la mattina, quando lui era al college, ma non ho trovato mai niente...assolutamente niente.»

«Hai voluto mandare avanti la vostra relazione nonostante sapessi che prima o poi l'avresti dovuto lasciare?» Chiede Lydia, sorpresa: lei non sa se ce l'avrebbe fatta, al posto suo. Non ce l'avrebbe fatta a passare del tempo con una persona sapendo che ogni momento potrebbe essere stato l'ultimo, e finire con l'amarlo ancora di più.

Il lupo si strofina gli occhi. 
Sapeva che, una volta assaporate quelle labbra, poi ne sarebbe diventato ossessionato. Sapeva che non sarebbe riuscito più a fare a meno di quel ragazzino logorroico, ma sapeva anche che altrimenti se ne sarebbe pentito. Pentito di non averlo mai baciato, di non aver mai saputo come fosse fare l'amore con lui.

Perchè ne è valsa la pena.
Ne è valsa la pena passare del tempo con lui. Ne è valsa la pena baciarlo, fare l'amore con lui... ne é valsa la pena amarlo.

«Non mi arrenderò mai, non lo lascerò andare.» Afferma, con tono disperato che non ammette repliche.

•••

«Ma perchè non ci ha uccisi? Insomma, perchè aspettare?» Si domanda Parrish, con le braccia incrociate al petto, dopo aver raccontato al lupo quello che gli è successo con il Nogitsune. Derek li guarda.

«Perchè se ci uccidesse non potrebbe più divertirsi con noi. Gli piace il caos, lo sapete, e farà di tutto per farci impazzire, per portare il caos nelle nostre vite. Poi, quando si stancherà... ci ucciderà. Se vi ricordate anni fa, aveva mandato gli Oni contro di noi, si faceva proteggere da loro. Noi, insieme come Branco, lo faremmo fuori senza problemi, capite? Ma lui sa che non lo faremmo, perchè uccideremmo anche quello che rimane di Stiles... ma è anche consapevole che, nel caso lui attaccasse a morte uno del Branco, noi saremmo obbligati ad attaccarlo. Quindi, per il momento gli basta cercare di farci impazzire, e forse spingerci anche al suicidio, chi lo sa... ma senza un suo Branco, non può fare molto.»

I tre rimangono un attimo in silenzio.

«Quindi credi stia cercando di coalizzarsi con qualcuno, tipo di avere un esercito personale come quello degli Oni?»

Derek annuisce.

«Sì, sarebbe l'unico modo per cercare davvero di ucciderci senza morire a sua volta.»

Lydia fa per riflettere su qualcosa.

«Eppure noi siamo comunque un ostacolo per lui... insomma, prima poteva benissimo scagliarmi addosso tutti quegli oggetti e uccidermi, perchè non l'ha fatto? Nessuno l'avrebbe fermato.»

Derek sospira.

«Non lo so, Lydia...perchè in effetti hai ragione, nonostante probabilmente si diverta a cercare di farci impazzire...lui vorrà anche farci fuori, uno per uno...non so cosa gli passi per la testa, sinceramente.»

«E come facciamo noi per fermarlo?» Domanda Malia, come se qualcuno dei tre lo sapesse.

«È quello che sto cercando di capire, perchè se il Nogitsune proverà ad uccidermi...io non lo combatterò. Lascerò fare.» Ammette Derek.

«Noi non staremo fermi a guardare, lo sai?» Gli fa presente Malia.

«Se Stiles dovesse morire, morirò anch'io.» Insiste il licantropo.

«È una cosa da soulmates?» Chiede la coyote, sconvolta dalla risposta del cugino. Derek la guarda, scuotendo la testa.

«No, Malia. Semplicemente che senza di lui, senza la mia soulmate...io non ce la farei, non riuscirei più a sopportare nulla.»

•••

I quattro rimangono un altro po' nel loft, aspettando che Scott e gli altri li raggiungano dopo l'allenamento. 
Scott era stato già precedentemente informato da Derek sulla conversazione con Deaton, ma anche lui pensava che alla fine fosse andato tutto per il meglio. Bussano al loft.

«Devono essere loro.» Annuncia Derek, poggiandosi al tavolo con il corpo.

«Vado ad aprire.» Prende l'iniziativa Lydia, dirigendosi verso la porta. 
La apre, per poi indietreggiare immediatamente. Sull'uscio della porta c'è Stiles, che cerca Derek con lo sguardo.

«Derek, non dirmi che hai creduto a tutto quello che ti hanno detto?» 
Gli rivolge la parola, con sguardo supplicante, facendo un cenno verso la rossa, l'agente e la coyote. 
Derek lo guarda con gli occhi lucidi, cercando di non crollare. Non per lo meno lì, davanti a tutti. Magari quando se ne andranno potrà non trattenersi così tanto dall'urlare, dallo spaccare tutto.

«Vattene!» Ringhia Malia, sfoderando gli artigli.

«Derek, sono io...Stiles. Ti amo, Derek, devi credermi!» Esclama il ragazzino, e il licantropo volta lo sguardo. 
Sembra così sincero.

"Mi hai promesso che mi avresti salvatoDer..."

«Allora entra dentro casa, Stiles.» Sussurra, e l'umano fa un passo in avanti. Derek chiude gli occhi al rumore del corpo del ragazzino che viene respinto violentemente dalla barriera. Stiles fa allora una smorfia, per poi scomparire dalla vista da tutti.

Malia tocca il braccio di Derek, osservandolo attentamente.

«Stai bene, Der?»

Il licantropo continua a tenere gli occhi chiusi.

«Sì.» Mente, e la coyote percepisce subito la bugia, abbracciandolo forte.

•••

Stiles, quello vero, è ancora nell'acqua, osservando quello che il Nogitsune combina con il suo corpo. Probabilmente adesso è andato a dormire, perchè lo schermo è tutto nero. Poi, d'un tratto, smette di andare a fondo, toccando con i piedi una superficie.

«Cosa diavolo...» Sussurra, in grado ora di parlare. L'acqua sopra di lui è come sospesa nel vuoto, e sa bene che non riuscirebbe mai a risalire. Anche perchè ci ha messo ore e ore per arrivare fino a qui. Davanti a lui c'è un corridoio bianco, spoglio, e lo segue senza sapere cos'altro fare. Apre una porta nera, ritrovandosi in una stanza con due poltrone nere. E c'è anche una tv, ma è spenta. La porta si richiude da sola alle sue spalle, con un tonfo. 
Stiles trema leggermente, mentre nota che una delle poltrone è occupata da una figura. Accende una piccola luce, che rivela il volto della persona seduta. Il ragazzino sussulta, spalancando gli occhi.

«Mamma...» Sussurra, con le lacrime agli occhi. Claudia è davanti a lui, in tutta la sua bellezza. Gli sta sorridendo.

«Siediti, figliolo, ti va di parlare?»

L'umano annuisce, ancora sconvolto. Ma poi si ricorda che è solo la sua mente, e lei solo un ricordo. Stiles si mette seduto sulla poltrona di fronte.

«Mi manchi, mamma...»Sussurra, asciugandosi con un braccio le lacrime. Claudia lo guarda con tenerezza.

«Cosa ci fai qui, Stiles?»

Lui abbassa lo sguardo.

«Il Nogitsune è entrato in possesso del mio corpo, anche se non capisco come sia possibile...»

«Non hai più un piede, tesoro.» Gli fa notare la madre, e Stiles osserva sconvolto l'assenza del suo piede destro. Eppure riesce a camminare lo stesso, ma non c'è nulla...sta scomparendo, piano piano, fino a che non scomparirà del tutto.

«Sto per morire...» Sussurra, con consapevolezza. Ma non morirà il suo corpo fisico, ma la sua personalità. 
Sta venendo azzerato giorno dopo giorno dal Nogitsune.

«E ti va bene di morire, Stiles?»

Stiles fissa sua madre.

«No, non più! So che se il Nogitsune è entrato in me è soprattutto perchè mi sono arreso a lui, ma adesso...adesso ho un motivo per restare, mamma.»

«E chi sarebbe questo motivo?» Gli sorride, prendendogli la mano nella sua, con fare amorevole. Stiles increspa le labbra in un sorriso.

«Anni fa ho avuto una cotta per Derek, mamma. Derek Hale. Il grande lupo cattivo, dannatmente sexy. Mi ha fatto innamorare perdutamente di lui, ma se n'è andato via da me due anni fa...»

«E poi?»

«Poi è tornato, mesi fa. Ci siamo ritrovati da poco, mamma, ed è stato bellissimo... il suo lupo ha scelto me come compagno per tutta la vita, sono la sua soulmate... si tratta di vero amore, mamma... vero amore...» A Stiles cominciano a scendere altre lacrime.

«Sembra speciale.»

«Lo è, tantissimo... la persona migliore che conosca...ne valeva la pena, mamma, stare con lui. Valeva la pena anche litigarci, per poi finire a fare l'amore. Lo... lo amo, e non capisco... possibile che due persone che sono destinate a stare insieme, non possano?» La madre gli stringe ancora più forte la mano. «Non puoi renderti conto di q-quanto lo a-amo, ci siamo ritrovati dopo anni e n-non è giusto! Non è giusto che non possiamo e-essere felici! Non mi merito un po' di felicità...mamma?»

Claudia non risponde, e Stiles continua a piangere disperatamente.

«Non voglio morire, mamma...non voglio non v-vedere Derek mai più...non voglio che tutti i miei ricordi con lui si azzerino, e che per m-me diventi tutto buio...in nessun'altra vita troverei q-qualcuno come lui...nessuno mi amerebbe mai c-come lui...e io non amerei nessun altro allo stesso modo...mai...»

«Eppure ancora non sei morto, Stiles.»

Il ragazzino si asciuga un attimo le lacrime.

«Infatti non capisco come sia possibile... ancora il Nogitsune è in parte umano, perchè gli ho impedito io di mandare tutti quegli oggetti addosso a Lydia... non so com'ho fatto, ma ho imposto la mia volontà... non è completamente in possesso del mio corpo, ancora...»

La madre lo guarda attentamente.

«È grazie a Derek, Stiles. Lui è l'unica cosa che ti tiene in vita, che ti fa resistere alla morte, perchè tu non sei ancora disposto a lasciarlo andare!»

Stiles abbassa lo sguardo.

«È l'unica cosa che ti rende umano, Stiles.» Aggiunge la madre. Stiles rialza lo sguardo su di lei.

«Come Catherine per Heathcliff?»

Lei sorride.

«Sì, Stiles.»

«E cosa devo fare, mamma? Perchè non ne ho la più pallida idea...»

«Resisti, Stiles, resisti per tutti. Resisti per Derek.»

   
 
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