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Autore: The girl in the moon    01/10/2017    2 recensioni
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Chi non ha mai letto una fiaba? Tutti avremo voluto essere personaggi di una storia. È questo che sono in un certo senso i figli delle fiabe più famose, il cui peso sono i pregiudizi e le aspettative degli altri per via dei loro genitori.
E se alcuni di questi fossero proprio i personaggi di Dolce Flirt? Come si evolverebbe la faccenda se invece del liceo, la storia si svolgesse in un mondo diverso dal nostro?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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La musica riempiva la stanza avvolgendo tutti i presenti in un'entusiasmo generale o in una dolce calma in base al suo ritmo che sembrava seguire quello dei cuori degli invitati. 
Daniel si era rifiutato subito di salutare chiunque, alla prima distrazione da parte dei suoi genitori era sgattaiolato via, diretto verso Kentin che si trovava in un angolo della stanza con il padre, intenti a controllare che tutto andasse per il meglio. 
Da quando suo padre aveva salvato la piccola Cappuccetto Rosso e difesa dal terribile Lupo Cattivo che terrorizzava da tempo la città, era stato invitato dalla famiglia reale a fare parte del corpo delle guardie, diventandone ben presto capitano. 
Spesso lui e il re passavano i pomeriggi a cacciare, felici di svagarsi e lui di ricordare la sua semplice e vecchia vita che ogni tanto gli mancava. Inizialmente, Kentin era stato risparmiato dagli allenamenti, ma quando era stato umiliato dalla principessa Ambra, il padre aveva deciso di farlo partecipare personalmente alle attività militari, allontanandolo parecchio dal resto del mondo per molto tempo. 
Era stato doloroso per il giovane, a parte gli amici più stretti aveva perso tutti. Aveva perso persino lei...
"Pss, Kentin" lo chiamò a bassa voce il figlio del principe ranocchio nascosto dietro una tenda e subito il moro lo raggiunse, sorridente e felice di rivederlo. Senza dire altro, gli fece segno di rimanere in silenzio e insieme uscirono dalla sala principale per dirigersi verso l'enorme e spettacolare giardino, uno dei luoghi preferiti del moro, oltre ai boschi. 
Era per questo che, prima di cominciare gli allenamententi, andava spesso nel Paese delle Meraviglie, che, per quanto fosse strano, era uno dei luoghi in cui si trovava a suo agio. Adorava la compagnia poi, aveva legato molto con i suoi folli abitanti e i loro tea party erano sempre stravaganti e terribilmente divertenti.
Si era sempre ripromesso di tornarci, di cercarla, ma aveva paura di quello che avrebbe potuto scoprire. Se intanto avesse trovato un altro? Se nessuna di quelle persone si fosse ricordata di lui? Se fossero cambiati e ora lo odiassero? Dopotutto era scomparso senza dire una parola, non si sarebbe stupito se fossero ancora arrabbiati e non lo sopportassero. 
Arrivarono ben presto nel Giardino Reale senza essere visti, tutti troppo intenti a sorvegliare la sala da ballo in caso della guardie, e ballare e ridere nel caso degli invitati. 
"Mi sorprende vederti qui" cominciò Kentin dando una pacca sulla spalla al suo migliore amico, "però mi fa davverto piacere. Come sempre, d'altronde."
"Anche per me!" rispose gentile e sincero Daniel. Il figlio del Cacciatore era una delle poche persone con cui il biondo si trovava totalmente a suo agio, c'era voluto tempo, ma lui poteva benissimo capirlo dato il suo passato ed era sempre disposto ad aiutarlo in ogni momento. 
Quando era impegnato con gli allenamenti però, Daniel spendeva del tempo con Nathaniel, un altro dei suoi cari amici con cui condivideva la passione per l'equitazione e per la cultura che amavano condividere. Era sempre bello passeggiare a cavallo in mezzo ai boschi mentre discutevano di opinioni intellettuali. Malgrado la sua timidezza, Daniel era una persona dalla mente molto aperta, sempre pronto ad ascoltare le opinioni altrui con interesse e rispettarle com'era giusto che fosse. 
O almeno era così quando Kentin e Nathaniel gli parlavano, non intratteneva discussioni con tante persone, lo imbarazzava. 
"Ti ho visto pensieroso mentre scendevamo le scale, pensavi di nuovo a lei?" chiese Daniel, facendo sospirare con malinconia il suo amico. 
"Mi manca ogni giorno di più..." rispose sedendosi sul bordo della splendida fontana al centro esatto della piazzetta. 
Ricordava ancora la prima volta che l'aveva vista, come il suo entusiasmo, la sua voglia di avventura e la sua stravaganza lo avessero colpito sin da subito, come era sempre stata gentile con lui, come spesso si metteva in pericolo per via della sua impulsività e incuranza del pericolo...
Aveva detto di chiamarsi Ysabel e si era perdutamente innamorato di lei. Erano diventati subito amici, lui le faceva spesso visita e lei era quasi sempre lì, in quei Tea Party. Quando mancava alle feste e chiedeva agli altri dove fosse questi cominciavano a ridacchiare sotto i baffi, rispondendo con vaghi "chissà", per cui ad un certo punto aveva semplicemente smesso di chiederlo. 
Quando invece lo domandava a lei, questa arrossiva e distoglieva lo sguardo, dicendo semplicemente che aveva avuto dei contrattempi. Di cosa si trattassero però non lo scoprì mai. 
Non aveva mai dimenticato nemmeno un particolare ed era stato terribilmente doloroso dover scomparire senza avere possibilità di salutare, senza poterle rivelare quali fossero i suoi sentimenti. Era convinto che lo sapesse, in fondo erano evidenti, ma voleva sapere cosa avrebbe risposto, se avrebbero potuto avere un fututo e se lo avrebbe aspettato. 
Ma non era accaduto ed ora poteva tranquillamente aver trovato il suo vero amore. Ci credeva in queste cose, ma era convinto che a volte poteva non essere corrisposto. Tuttavia preferiva amare e correre il rischio che non amare affatto. Ed era lei la ragazza che aveva scelto, non gli importava che fosse una cosa smielata e stupida, non era mai stato capace di dimenticare quello splendido sorriso che gli rivolgeva ogni volta. 
"Dovresti andare da lei, cercarla e tornare. Se non ti sbrighi potrebbe essere troppo tardi, ogni giorno che aspetti mette a rischio un futuro felice che potresti avere insieme a lei" lo incoraggiò Daniel, dandosi poi dell'idiota. Lui era il primo che non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere, come poteva comunque essere così incoerente con le sue stesse parole?
"Hai ragione" mormorò Kentin, "ma ho paura che non mi riconosca nemmeno. Come comincerei la conversazione in tal caso? Non posso mica-"
Venne subito interrotto dalla mano del biondo che lo fece stare zitto, indicandogli con l'altra una ragazza che correva furtiva fuori dalle porte del palazzo. 
Istintivamente si nascosero, non volendo dover tornare nel bel mezzo della festa. Appena questa si avvicinò di più alla loro postazione, Kentin ci mise ben poco per riconoscere quella figura che vedeva sempre nei suoi sogni. 
Malgrado fosse cresciuta era praticamente uguale all'ultima volta che l'aveva vista: i suoi lunghissimi capelli bianchi scintillavano sotto la luce della luna, i suoi occhi color ametista controllavano che nessuno la stesse seguendo, mentre il candido abito le calzava a pennello, rendendola ancora più bella di quanto ricordasse. 
Il suo cuore riprese a battere come esattamente cinque anni prima, forte e scalpitante e per un attimo temette che anche lei potesse sentirlo a quella distanza. 
Era Ysabel, non aveva alcun dubbio, l'aveva trovata. 
Prima che potesse allontanarsi, il suo corpo si mosse da solo, uscendo allo scoperto e correndo verso di lei, raggiungendola in poco tempo. 
"Ysabel!" la chiamò entusiasta e impaurito al tempo stesso e lei si bloccò sui suoi passi, sussultando per voltarsi verso di lui. Ora che erano più vicini si accorse che non era nemmeno cresciuta tanto d'altezza, ma i linemanenti erano più adulti. 
Vedendo che non riusciva ad aprire bocca, Kentin decise di parlare di nuovo, facendosi coraggio: "Ti ricordi di me?" 
A quel punto, la giovane scosse la testa confusa e incerta, ferendolo più di quanto avesse immaginato. Tuttavia, non si diede per vinto: "Sei Ysabel, giusto?" si affrettò poi ad assicurarsi e Judith non capì perché l'avesse chiamata con il suo secondo nome.
"Sì, diciamo...perché? Tu sei...?" ma proprio quando pronunciò quelle parole, i suoi occhi verdi la riportarono indietro nel tempo, un tempo in cui erano nascosti sotto un paio di spessi occhiali, "Ken?! Sei tu?!"
Lui non potè fare a meno di ridere di felicità. Non si era dimenticata di lui, era stato lui ad essere cambiato. Malgrado questo però, lei si era ricordata del suo nome, di loro. "Sì, sì, sono io!" esclamò avvicinandosi. 
Inaspettatamente, l'albina saltellò sul posto per la gioia, per poi lanciarsi verso di lui e stringerlo in un abbraccio. Anche se conosceva il suo carattere impulsivo e affettuoso, Kentin non poté fare a meno di stupirsi di quel gesto improvviso che lo fece irrigidire sul posto. 
Intanto, Daniel osservava la scena intenerito e un po' rattristito. Sapeva chi fosse quella ragazza, dopotutto tutti i reali si conoscevano almeno di vista tra di loro, ma non credeva che fosse proprio lei la ragazza di cui il suo migliore amico gli aveva parlato per tutto quel tempo. 
Li trovava tremendamente carini insieme, già sperava in un futuro tra di loro, ma sapeva che non sarebbe stato possibile. La Regina Bianca non avrebbe mai permesso che la sua bambina avesse una relazione con il figlio di una guardia, le tradizioni erano importantissime per lei. E cosa ancora peggiore, Kentin non sapeva nulla di tutto ciò.
Decise comunque di lasciare loro un po' di privacy, dicendosi che sarebbe tornato più tardi per consolare il suo migliore amico dopo aver ricevuto la notizia. Era abituato a passare inosservato, con il tempo aveva imparato i trucchi per esserlo, così riuscì a sgattaiolare facilmente fuori dal giardino per trovare Nathaniel e stare un po' con lui. 
Quei due avevano parecchio di cui parlare.

 
|O|
 
Spazio autrice: Ed eccolo finalmente! Che ne pensate? Vi piace? Spero di sì! Scusate per il ritardo e il capitolo corto, ma sono stata ad Oxford in questo periodo per un importante viaggio studio, per cui non ho avuto tempo. Ad ogni modo, non vedo l'ora di sapere se questo capitolo è di vostro gradimento, fatemelo sapere con una recensione!
Alla prossima,
LittleBadDreamer.
 
   
 
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