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Autore: MaraWP    02/10/2017    1 recensioni
~ Il tempo passa, le stagioni si susseguono senza tregua ed io, nonostante il tempo, non riesco a staccarmi da te ~
From the final of season 4
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tieni il passo, non possiamo permetterci di rallentare con quell'affare che si aggira qui attorno “
Vuoi convincermi che ora sei una terrestre a tutti gli effetti Clarke?”
Siamo tutti terrestri, da parecchi anni. Non ci sono più distinzioni”
Ancora per poco. Appena ci saremo sbarazzati di quella navicella, Polis verrà rimessa a nuovo e, con essa, le sue regole”

Mi fermai, voltandomi ad osservarla, quasi disgustata per l'immagine che appariva, contrastante con il pensiero che si celava dietro quel viso tanto familiare quanto sconosciuto. Vedere come il tuo ruolo si stia sgretolando nelle sue mani mi fa così tanta rabbia che a stento riesco a trattenermi dal fare qualcosa di cui, sicuramente, mi pentirei. La mia attenzione però viene catturata da un rumore alle spalle di Octavia che,immediatamente, mi mette in allarme.

Shh, ferma” dico a bassa voce, invitandola ad accovacciarsi nell'erba alta assieme a me, indicando la direzione da cui proviene il rumore.

Sentì delle voci mescolarsi in lontananza ,ma non riuscì a distinguere da quante persone provenivano e soprattutto da chi. Non vedevo luci, non vedevo ombre, l'unica cosa che accompagnava le loro voci era il fruscio dei rami spostati al loro passaggio che sembrava proprio dirigersi verso di noi.

Dobbiamo andarcene prima che ci vedano “ sussurro.
<< Crr...Clarke, mi senti?>>

Nel silenzio di quel momento, la ricetrasmittente si attiva. Tentai di spegnerla il più velocemente possibile, ma le luci di alcune torce puntarono nella nostra direzione, accompagnate da voci sempre più vicine.

Spero tu sappia ancora correre “ dico, rivolgendomi ad Octavia.

Ci alzammo da terra nello stesso istante, iniziando a correre velocemente nella direzione opposta in cui vedevamo le luci.

Due bersagli a ore dodici comandante!” urlò una voce maschile.

I proiettili non tardarono ad arrivare. In quella folle corsa, sentivo il sibilo veloce delle pallottole che ci sfioravano il viso mentre tentavamo di uscire dalla loro zona di tiro. Inutile dire che, con la paura ed il buio, entrambe avevamo perso di vista la direzione giusta per raggiungere il bunker e, di conseguenza, la salvezza.

Dobbiamo dividerci! Vai in quella direzione” dico indicando verso destra “ troverai il fiume, seguilo e arriverai al bunker. Ti raggiungerò la

Così, ci dividemmo, nella speranza che almeno una delle due riuscisse a seminare gli inseguitore e a tornare al bunker. Andai verso ovest, nella direzione dove un tempo sorgeva Polis e dove, quasi sicuramente, sarei riuscita a nascondermi tra le numerose macerie rimaste dopo il Praimfaya.. Con la coda dell'occhio osservai l'ombra di Octavia allontanarsi nel buio della notte, mentre gli spari e le torce continuavano a seguire me, avvicinandosi sempre di più. Nel tentativo di distanziarli, optai per il percorso più impervio attraverso il folto della foresta, dove anche solo camminando era difficile accorgersi dei numerosi ostacoli lungo il terreno. Erano mesi che non usavo quella scorciatoia per arrivare alle rovine e mai mi sarei immaginata che le forti piogge acide avessero eroso così tanto i pendi di questa valle, provocando profondissime voragini di cui nemmeno riuscivo a vedere il fondo. Riuscì a scansarne due, ma quando la terza voragine mi si parò davanti senza preavviso, proprio al confine con un enorme cespuglio, vi scivolai dentro, riuscendo ad aggrapparmi ad una radice che sporgeva dal terreno lungo il bordo.

Dov'è andata? “
E' scappata dannazione. Dividiamoci, tu con me!”

Ascoltai i passi dei soldati allontanarsi nella boscaglia, mentre tentai in ogni maniera di raggiungere un altro appiglio che mi avrebbe permesso di risalire, visto che la radice a cui mi stavo reggendo era ricoperta di fango viscido che, lentamente, mi stava facendo scivolare sempre di più verso il basso.

Ve la siete fatta scappare. Idioti “

Quella voce mi fece trasalire.

Dovete trovarla, è di fondamentale importanza per il progetto. Mi sono spiegata?”

Una figura incappucciata si fermò sull'orlo della voragine, mentre le luci di alcune torce la illuminavano da dietro le spalle. Mi schiacciai contro la parete per non essere vista, mentre lanciai ripetute occhiate a quell'ombra misteriosa che mi sembrava davvero di conoscere. La voce era senza dubbio quella di una donna, ma aveva qualcosa di così familiare che per un momento mi sentii sollevata nell'udirla, quasi...felice.

Torniamo indietro, riprenderemo la caccia con il levar del sole”

La figura incappucciata sparì tra i cespugli e, con essa, anche le luci delle torce. Aspettai qualche minuto per accertarmi della reale ritirata prima di raggiungere il bordo della voragine, poi, a passo svelto, ripresi la strada verso il bunker con la voce di quella donna che risuonava senza sosta nella mia testa.

Intanto...

Spiegati bene, in quanti erano a spararvi?”
Io ne contati quattro, ma potevano essere molti di più. Era molto buio, se non fosse stato per le loro torce non avrei visto nemmeno la terra che stavo calpestando”
“ Dobbiamo uscire a cercare Clarke, potrebbe essere ferita “

“ Non è una buona idea Abby. Non abbiamo munizioni sufficienti per affrontare tutti quei soldati, rischieremmo solo di peggiorare le cose “ spiega Kane.
Mia figlia è là fuori da sola, braccata da uomini di cui non conosciamo la provenienza!”
“ E' stata là fuori da sola per parecchi anni, forse dovresti avere più fiducia
“ ribatte Octavia.
Potete anche smettere di preoccuparvi, Clarke è qui fuori “ annuncia Maddie da dietro un monitor.

Il portellone del garage si apre e si richiude non appena varco la soglia. Mia madre mi corre subito incontro, abbracciandomi energeticamente mentre i suoi occhi squadrano ogni centimetro del mio viso alla ricerca di risposte.

“ Stai bene? Sei ferita?”
No mamma, sto bene tranquilla. Octavia?”
“ Sono arrivata prima di te”
dice sorridendo “ forse eri tu quella che non si ricordava come si corre”
“ Spiritosa... comunque ho scoperto qualcosa sui nostri nuovi vicini “

Che ci vogliono morti?”
“ Non proprio. Volevano catturarmi viva, ho sentito che parlava di un progetto

Parlava? Chi?” chiede Kane.
Il comandante è una donna. L'ho sentita dire ad una delle guardie che dovevano catturarmi viva perché sono parte di un progetto “
“ Non so perchè ma mi ricorda molto Mounth Whether questa cosa
“ afferma Octavia.
Già...Be comunque non sono sicura vogliano me in particolare, perciò dobbiamo stare molto attenti “
Forse è ora che qualcuno gli faccia vedere chi comanda “
“ No, se iniziamo ad attaccarli peggioriamo solo le cose. Dobbiamo prima capire che cosa stanno cercando”
“ E nel mentre ci facciamo cacciare come animali? Non penso proprio”
risponde dura Octavia, voltandosi a cercare Maddie “ Mettimi in contatto con il bunker “

La ragazza cercò il permesso nel mio sguardo prima di raggiungere la ricetrasmittente. Sapevo che Octavia non avrebbe optato per una soluzione pacifica, ma in quel momento pensare di fermare i suoi capricci mi risultava davvero difficile data la sua posizione.

<< Qualcuno mi riceve?>>
<< Heda. Ci sono sviluppi?
>> risponde Gaya.
<< Parleremo di questo domani al mio arrivo. Dà ordine ai guerrieri di tenersi pronti >> dice, alzando lo sguardo verso di me << Oso souda lok em veida tro ( Dobbiamo trovare la pattuglia nemica) >>
<< Si comandante >>

La conversazione terminò subito dopo l'ultima frase di Gaya, lasciando un'espressione soddisfatta sul viso di Octavia.

“ Nella tua storia non sembrava così” sussurra Maddie avvicinandosi a me.
Non era così infatti” dico sconsolata “ te la senti di fare il primo turno di guardia? Ho davvero bisogno di una doccia “
Certo nessun problema”
“ Rimango io con Maddie, Clarke. Vai pure a riposarti “
dice mia madre con voce calma e dolce.

Sorrisi ringraziandola, mentre mi avviai verso la mia stanza per potermi rilassare qualche istante prima di riprendere questa nuova “ battaglia” che si prospettava più impegnativa di quel che mi aspettassi. Mi liberai dei vestiti impregnati quasi totalmente di fango ed entrai nella doccia, lasciando che l'acqua tiepida scorresse sul mio corpo, lavando via ogni accenno di stanchezza. Mi sdraiai sul letto subito dopo, ripensando alla voce di quella donna che per tutto il tragitto di ritorno mi era risuonata nelle orecchie. Una voce calda, quasi rassicurante, che in un primo momento sembrava davvero fosse la tua. Mi manca così tanto. Vorrei tanto poterti sentire ancora parlare, ascoltare la tua voce che pronuncia il mio nome e perdermi nel verde brillante dei tuoi occhi.

   
 
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