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Autore: MissChiara    02/10/2017    1 recensioni
Come si intuisce dal titolo, questa raccolta parla di Sousuke e Makoto, e di vari momenti della loro vita di coppia.
La raccolta parte dal presupposto che i due ragazzi stiano già insieme. Nonostante ciò, Sousuke è costantemente geloso dell'amicizia che lega Makoto ad Haruka, in quanto vede quest'ultimo come un possibile rivale in amore, o una persona che possa essere per Makoto più importante di lui.
Makoto compare sempre nei vari capitoli, ma in realtà è Sousuke il vero protagonista.
Come al solito ho esagerato con lo zucchero, e anche questa raccolta è a rischio diabete, ma tant'è. Non riesco proprio a perdere questa brutta abitudine!
(Seconda classificata al contest "Raccontatemi di loro..." indetto da tatsuei sul forum di efp. I capitoli partecipanti al contest sono quelli dall'1 al 12)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Tachibana, Sosuke Yamazaki
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt (auto-fornito, ah ah!): tramonto.
Ebbene sì, quest’estate mi trovavo con il mio ragazzo su un’altura a picco sul mare, di fronte al sole che calava piano piano. Sotto, il mare. Sopra, il cielo. Uno spettacolo mozzafiato, insomma. E io cosa vado a pensare? A Sou e Mako abbracciati in spiaggia al tramonto.
Complimenti.
Complimenti proprio!
 
Rating: giallo
 
 
 
Il mare di Iwatobi non sarà quello delle Hawaii, ma al calare del sole è pur sempre capace di regalare scorci fantastici sull’orizzonte, da ammirare indisturbati. La cittadina è piccola e la spiaggia, già solitamente poco frequentata di giorno, alla sera è addirittura deserta.
Makoto però, seduto sulla sabbia accanto a Sousuke, non riesce a cogliere la bellezza e la pace di quel luogo. Ci è nato, in quella cittadina, ma non è l’abitudine a renderlo incapace di godere della splendida vista; è la presenza ravvicinata di Sousuke, la vera causa. Si frequentano da poco, e Makoto non lo conosce ancora così bene da interpretarne gli stati d’animo. È abituato a comprendere al volo ogni sfumatura delle espressioni di Haru, la persona con cui ha sempre passato la maggior parte del suo tempo, ma Sousuke è una sfinge di marmo, e tanta incertezza lo spiazza, rendendolo insicuro.
L’atteggiamento del ragazzo, poi, non lo aiuta di certo: si è chiuso in un ostinato mutismo e tiene lo sguardo fisso davanti a sé, gli occhi azzurri puntati all’orizzonte, persi lontano.
Il mento è sorretto dal palmo della mano destra, il gomito appoggiato su un ginocchio ripiegato.
Si starà annoiando?
Makoto non riesce a capirlo, e i minuti che trascorrono nella quiete non fanno che accrescere il suo disagio, impedendogli di trovare qualcosa di non troppo stupido da dire per interrompere quel silenzio imbarazzante.
Ignorando i meravigliosi colori del tramonto, osserva il ragazzo che gli è seduto accanto. È bello, il suo profilo. A dire il vero, tutto è bello, in lui. Sousuke ha un fisico da vero nuotatore professionista. È la prima volta in cui Makoto ha a che fare con un coetaneo che lo sovrasta, sia in altezza – anche se di pochissimo – sia fisicamente.
Mentre è assorto a studiarne il viso, Sousuke lo coglie di sorpresa voltandosi improvvisamente a guardarlo e sorridendogli. È un sorriso lieve, appena accennato. In questo, pensa Makoto, Sousuke somiglia ad Haru: non elargisce facilmente sorrisi.
Tuttavia, in quel momento Sousuke sta sorridendo, è un dato di fatto.
Sta sorridendo a lui.
 
«Sto così bene, quando sono con te».
 
Makoto non sa come reagire. Di solito, è lui che si prodiga per far stare bene Haru, e non ha mai ricevuto – né si aspetta – riscontri di sorta. Nessuno gli ha mai detto «con te sto bene».
Ma le parole di Sousuke sono così chiare, nella loro semplicità, che la tensione di Makoto scompare in un lampo: a quanto pare non ha motivo di preoccuparsi, o di sforzarsi di parlare. Deve essere solo se stesso. Sousuke si sente bene con lui, così com’è, e glielo ha rivelato nella maniera più spontanea.
 
«Qualcosa non va?» chiede Sousuke, notando l’espressione perplessa di Makoto.
 
«No, nulla, è solo che…»
 
Makoto incespica sulle parole, non sapendo bene come proseguire. Poi continua, e la sua voce si fa sicura.  Sousuke è stato sincero, lo sarà anche lui.
 
«Anch’io sto bene con te. È solo che non ti conosco ancora molto. Non so mai cosa pensi, e come potresti reagire. Dammi tempo».
 
Le parole di Makoto sono seguite da una lunga pausa di silenzio, tanto che il ragazzo pensa che il suo compagno possa averla presa male. Ma, contrariamente alle sue aspettative, il sorriso di Sousuke si intensifica acquistando una sfumatura più calda.
 
«Tu pensi sempre agli altri».
 
«Eh?»
 
«A come potrebbero reagire, a non farli soffrire. Ti preoccupi in continuazione. Adoro questo aspetto di te».
 
Makoto rimane senza parole, e si accorge solo marginalmente che la mano di Sousuke nel frattempo ha coperto la sua. Sente la guancia destra in fiamme, esattamente nel punto in cui il suo compagno vi ha appena posato un bacio. Le labbra di Sousuke si spostano senza fretta, disegnando una scia umida fino alla sua bocca, dove si fermano rubandogli un altro bacio.
Makoto si sente spingere lentamente verso il basso, finché non si ritrova disteso sull’asciugamano. Sousuke ora lo sta baciando ardentemente. Non è la prima volta che si baciano così intensamente – anche se Makoto non ci ha fatto ancora completamente l’abitudine – ma questa volta il gesto è permeato da un’eccitazione quasi tangibile. Makoto sente che Sousuke questa volta non si limiterà a quello. E se da una parte la presa di coscienza lo riempie di gioia, perché significa che sta cominciando a comprendere il proprio ragazzo – o, per dirla tutta, che sta entrando in sintonia con la persona di cui è quasi ormai certo di essere perdutamente innamorato – dall’altra l’idea di affrontare un passo che va oltre il bacio, un passo ben più importante, lo spaventa un po’.
Il corpo di Sousuke, schiacciato contro il suo, è così caldo… e le sue mani lo sfiorano in lente carezze, facendolo sentire la persona più preziosa del mondo.
Forse, per Sousuke, lo è davvero?
Makoto chiude gli occhi e sospira rilassandosi, ricambiando il bacio con tutta la passione di cui è capace, perché ormai è sicuro che anche lui, con Sousuke, si sente bene, benissimo, tanto che non si ritrae minimamente quando una mano dell’altro scivola verso il basso, oltre l’elastico della divisa sportiva dell’Iwatobi, e va a toccarlo dove… beh, dove finora l’aveva toccato solo Haru, anche se molto tempo prima, ai tempi delle scuole medie e dei primi risvegli ormonali. Makoto ricorda vagamente come, spinti dalla curiosità pre-adolescenziale, lui e Haru un pomeriggio avevano cominciato a toccarsi nelle docce degli spogliatoi deserti in cui si erano attardati dopo gli allenamenti, senza bisogno di dirsi una parola, complice l’intesa perfetta che li legava a doppia mandata. Alla fine, a dire il vero, non erano andati più in là del metterselo fra le cosce, come due cuccioli che giocano a imitare gli adulti, eccitati dalla nuova esperienza, dall’idea del proibito, e con le orecchie costantemente tese a captare ogni rumore in avvicinamento per la paura folle di essere sorpresi da un momento all’altro dall’allenatore Sasabe.
Non era successo, fortunatamente. Si erano rivestiti ed erano tornati a casa, stranamente silenziosi.
Non ne avevano mai parlato, in seguito, né avevano cercato di ripetere l’esperienza. Non ce ne sarebbe stato motivo; l’affetto che li univa era di altro tipo.
Makoto si lascia sfuggire un gemito al tocco deciso di Sousuke sulla sua erezione. L’eccitazione che prova questa volta è del tutto diversa da quella di allora con Haru. Non è più la curiosità a muoverlo, né le pulsioni giovanili. È voglia di sesso che ti annienta, e Sousuke è il perno attorno a cui ruota il suo desiderio.
 
«Makoto… ti prego… toccami».
 
La voce roca di Sousuke trasforma la richiesta in un richiamo irresistibile, e Makoto non ha certo intenzione di tirarsi indietro.
Mentre la luce rosata del tramonto sfuma nelle tinte più buie del crepuscolo e l’oscurità piano piano li avvolge, Makoto sorride: la strada che porta all’intesa perfetta con Sousuke sta decisamente facendo passi da gigante.
 
 
 
 
Il mio angolino
Questo capitolo è un po’ anomalo, perché si svolge per la prima volta dal punto di vista di Makoto.
Come vi sarete accorti, i capitoli non seguono un filo cronologico; qui Sou e Mako sono all’inizio della loro relazione, e Makoto specialmente si muove ancora in maniera insicura. Ho pensato che, abituato com’è a stare sempre appiccicato ad Haru a fargli da mamma, abbia bisogno di un po’ di tempo per entrare in intimità con qualcun altro ^^
   
 
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