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Autore: clarisss95    03/10/2017    2 recensioni
(Basato sulla 1x10 della serie)
Clary ha lasciato il mondo parallelo, ma ciò non vuol dire che le vicende degli altri non continuino.
Alec è un ragazzo gay fiero che organizza dei party.
I Sizzy sono dei nerd che stanno insieme.
Magnus è una persona timida e innocente che fa tarocchi in televisione.
I Clace sembrano i perfetti fidanzati.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alec aprì gli occhi verdi non appena avvertì il rumore di uno scarico. 
Che schifo, Andrew ancora non l'aveva aggiustato. Sbuffò  contrariato. Aveva ripetuto più volte al proprietario dell'appartamento in cui abitava quanto lo scarico facesse rumore, lo aveva sottolineato, e quello gli aveva detto che sarebbe passato ad aggiustarlo. 
Questo era successo più di cinque giorni fa, ed ancora lui non era venuto. Iniziava ad odiare quel maledetto scarico, cominciando a pentirsi di essersi trasferito. 
Abitava come affittuale in un appartamento che a lui andava abbastanza bene: salotto, una camera, la cucina e un bagno. E poi aveva la veranda - amava osservare New York e prendere in giro quelli che al mattino lavoravano. Lui faceva il wedding planner e ritirava abbastanza da pagarsi l'affitto e andare in giro la sera per rimorchiare qualche belloccio che non vedeva l'ora di offrirgli da bere.
Alexander Lightwood aveva vent'anni e una buona reputazione che nessuno avrebbe mai potuto compromettere: la sua era una famiglia tradizionale, sposata da ventun'anni, con una sorella un po' troppo nerd per i suoi gusti - ma che infondo amava - e un fratellino che non era il più socievole del mondo. Erano le sole persone a cui voleva bene. Poi c'erano anche i suoi due migliori amici, è vero, ma il più delle volte amava prendersi gioco di loro e delle loro piccionerie: quei due non smettevano un secondo di sbacciucchiarsi, sembravano una di quelle coppie modello e Alec mentalmente si domandava il perché. Però poi era convinto che i loro figli sarebbero nati con degli splendidi occhi azzurri e i capelli color carota e che lui sarebbe stato lo zio e quindi si, erano carini. Per quanto potrebbero esserlo stati, certo. Era lui il più fantastico di New York e lo sapeva.
La passione per i matrimoni l'aveva sviluppata già ad otto anni, quando sua madre lo vide indossare un vestito da damigella. Non si era arrabbiata, al contrario, ma non pensava che ad Alec potessero piacere quelle cose. Ma lui non voleva dare l'esempio del gay stereotipato. Se l'avesse mostrato avrebbe portato del glitter per colorare gli occhi, ma non lo faceva. Anche se a volte i brillantini lo catturavano come sole poche cose al mondo....
A sedici anni aveva avuto la sua prima esperienza sessuale con un ragazzo di due anni più grande, che si chiamava Marc. Non era niente di serio, si piacevano entrambi e dopo qualche mese erano finiti dal pomiciare sul divano a sfornare gemiti e ansiti a non finire nella casa dell'altro. Si lasciarono dopo qualche anno. 
Il moro sapeva che gli amori erano così: passeggeri. Nulla durava per sempre, e quegli stupidi film amorosi non facevano che dargli certezza di queste parole. In ogni caso, non era nemmeno convinto di avere un cuore, lui, quindi perché sprecare del tempo alla ricerca di un qualcosa che alla fine non sarebbe mai arrivato?
Wow, che flusso di pensieri, Alec, rifletté. Era da giorni che non aveva un suo - ehm - inguine personale e un po' ne soffriva. Era convinto che alla festa di Valentine avrebbe rimorchiato qualcuno, e  invece si era ritrovato a secco.
Anche se....
Si ridestò non appena sentì una vibrazione che non proveniva da lui. Era il suo cellulare. Perché sua sorella lo chiamava alle nove del mattino?
- Iz - rispose al telefono sbadigliando.
- Alec.... - mormorò lei. 
Il ragazzo si alzò subito dal letto. Quella voce non era la sua. Sua sorella emanava felicità da tutti i pori e non smetteva un secondo di parlare. E soprattutto non mormorava mai. Si faceva sentire sempre più sveglia. 
- Che succede? - chiese subito. 
Quando la ragazza dall'altro capo parlò, Alec non la sentì perché bisbigliava, così la incitò a parlare più lentamente e più chiaramente. Fu allora che lei rivelò: - Simon ieri alla festa mi ha chiesto di andare a vivere con lui. 
Il ragazzo strabuzzò gli occhi. Davvero? - Non te lo aspettavi? - domandò.
- Be'...abbiamo solo diciannove anni e stiamo insieme da poco....
- Ti sei già stufato del tuo Stiles Stilinsky personale?
- Ehi! - lo sgridò lei - Non mi starai paragonando a Lydia Martin, vero? Perché io mi sento più Allison...
- Allison è morta 
- Che centra! Certi personaggi ti restano nel cuore - fece lei - Anche se Stiles Stilinski avrà per sempre il mio cuore.
- Anche Valentine?
- Chi? - la voce di sua sorella si fece di una tonalità più alta, e Alec ridacchiò: - Il padre di Clary, il tuo datore di lavoro. E anche di Stephen. 
- Si chiama Simon! - sbuffò Izzy, dall'altro lato del telefono - Quante volte dovrò ripetertelo?
- So come si chiama - il moro continuò a ridere - Mi piace vederti incazzata per come fingo di sbagliare il suo nome.
- Alexander Lightwood, sei un mostro!
- Aspetta di vedere cosa dicono di me quelli che hanno visto il mio-
- Non ho bisogno di particolari. Sono in ansia, fratello. Non so proprio cosa fare. 
Alec sospirò. Simon era un bravo ragazzo, si capiva subito dalla sua faccia. Era il migliore amico di Clary, e Izzy era subito ceduta alle sue avances dopo una serie di partite alla psp con Fifa10, il gioco preferito da entrambi. Infondo formavano anche una buona coppia, si ritrovò a pensare il fratello maggiore. - Secondo me dovresti essere sincera con lui e dirgli che per il momento non accetti, quando sarai più grande andrai...
- E se lui non capisse?  - la ragazza dall'altro lato della cornetta aveva la voce in panne, forse stava piangendo. 
- Se ti ama, capirà. 
- Grazie, Alec. Sai sempre come consolarmi - Alec a quella frase sorrise. Era raro che sua sorella lo ringraziasse, e si sentiva importante per quello. - ...che mi dici della festa? Ieri ti ho visto parlare con un ragazzo....
Già. Magnus Bane.... aveva quel nome inciso nella testa e non capiva il perché. Quel ragazzo era indubbiamente bellissimo - più basso di lui, capelli scuri e occhi dal tratto orientale, una pelle ambrata e sembrava timido e innocente. Alec aveva presupposto che nemmeno si accorgesse di quanta bellezza si celasse dietro un volto del genere. E chissà poi le cose nascoste dietro quei vestiti.....
- L'ho visto parlare con Clary - continuò la voce di sua sorella - A proposito, hai notato quanto fosse strana ieri?
- Si, ho notato - ci pensò su - Credi che lei possa conoscere il tipo?
- Secondo me si, si parlavano come se si conoscessero da una vita.
Alec a quella frase si accigliò. Perché Clary poteva avere tutte le cose che lui desiderava,  e lui no? Aveva già Jace, non gli bastava?
Inspirò, prima di dire a Isabelle che avrebbe fatto due chiacchiere con la pel di carota.



Clary nel frattempo venne risvegliata da un ronzio che si accorse proveniva dal petto sdraiato con lei. Jace stava russando. Ma era bellissimo comunque..... quella sera avevano fatto le più grandi follie, lei si era donata a lui per la prima volta. Ed era stata proprio come se l'aveva immaginata: doloroso ma semplicemente unica. Sorrise ripensando ai baci che il biondo gli aveva dato, le carezze che gli aveva donato e i sospiri e i suoi gemiti. 
I "ti amo" di lui.... si conoscevano da poco più di un anno e lei era già convinta di aver trovato la sua metà. Era sempre andata alla ricerca di essa, perché non voleva sentirsi una goccia salata in un mare dolce. E Jace era arrivato piano, aveva scalato montagne che nessun altro avrebbe mai fatto per conquistarla. E alla fine aveva ceduto. Si amavano entrambi e questo era evidente agli occhi di tutti. 
Sbuffò quando vide una chiamata arrivare. Sua madre. Deglutì.
- Mamma! 
- Clarissa Fairchild. Dove sei?
- Sono....
- Quel Jace, non è vero? - la voce era severa - Hai dormito da lui e non mi hai neppure avvisato! Sono così le giovani di oggi? - domandò, più a se stessa che alla figlia - 'Mamma esco un attimo e ritorno gravida, sarai una splendida nonna, un bacio'.
- Mamma, cos-
- Niente ma, signorina. Voglio conoscere questo Jace. Portalo qua per cena. Non accetto risposte negative. - E con questo chiuse la chiamata. 
Clary si rese conto che era proprio nei guai. 
Jace ancora non si era svegliato. Le arrivò un sms. 

Alec 9:35
"Hei Fray, devo chiederti una cosa"

Clary 9:36
"Sono a tua disposizione! Dimmi tutto ;)"

Alec 9:38
"Conosci Magnus Bane?"

Clary si stranì. 
Clary 9:39
"Chi?"

Alec 9:40
"Il ragazzo con cui parlavi ieri alla festa, quello orientale"

Clary 9:41
"Non conosco nessun Magnus Bane, Alec. Sicuro che non ti stia confondendo con Raj? Non è orientale, ma ci parlavo ieri"

Alec 9:43
"Un viso come quello non si confonde facilmente. E no, non parlavo di Raj!"
Le arrivo subitò un altro messaggio
Alec 9:43
"Chi cazzo se lo carica Raj poi..."

Clary 9:45
"Scusa, Alec, ma secondo me ti sei confuso..."

Alec 9:46
"Quel tipo c'era sul serio e stava parlando con te. Magari ti sei dimenticata di lui dato che Jace ti stava mangiando la faccia"

Clary 9:47
"Alec!!Jace non mi mangiava la faccia....e poi siamo fidanzati"

Alec 9:48
"Qualcosa mi dite che avete pure scopato, ma se non vuoi parlarne fa niente, spero abbiate usato le precauzioni in modo adeguato. Anche se ammetto che l'idea di avere nipoti pel di carota mi eccita"
Clary iniziò a ridere, poi le arrivò un nuovo messaggio
Alec 9:48
"NON IN QUEL SENSO! Salutami Jace"

Clary 9:50
"Ci sentiamo, Alec"

Clary si avvicinò al suo fidanzato e gli diede un bacio sulle labbra. In pochi minuti Jace si svegliò ed entrambi stettero a stretto contatto. Poi rossa gli rivelò della madre e....









Alec stava facendo zapping in televisione. Non c'era niente di bello.
Dopo aver messaggiato con Clary la delusione si era fatta viva dentro di lui. Che lei stesse tenendo nascosto Magnus Bane? Come poteva non ricordarsi di quell'uomo? Ma soprattutto, era reale? Si toccò una guancia. Forse stava diventando pazzo.
Nell'esatto istante in cui la sua mente disse quelle parole, i suoi occhi vennero catturati da un'immagine. La pubblicità passava una foto di...Magnus? Magnus Bane era là, ed esisteva!
"Sono Magnus Bane, ed ho aiutato Lucian Greymark a ritrovare la sua strada. Anche voi siete disperati e alla ricerca del vostro futuro? Non perdete tempo a contattarmi. O venite nel mio studio"
Le immagini successive furono quelle di un numero e dell'indirizzo dove risiedeva lo studio. Brooklyn.
Dunque non era pazzo.

   
 
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