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Autore: Architetto di sogni    05/10/2017    7 recensioni
Guardare la vita attraverso una barriera.
Dentro la gabbia dei pensieri.
Tutto sta fuori, la libertà.
Basta rompere il vetro.
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Prima classificata al contest "Iron Sky – Over fear and into freedom", indetto da MontyDeeks.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Consiglio: per una miglior lettura lasciarsi trascinare da https://www.youtube.com/watch?v=ELKbtFljucQ




Punto di rottura





Davanti al vetro di una finestra. Una mano poggiata su quella lastra fredda.

Guarda il tutto dritto a sé.

Non si sposta, non si muove, c’è molto da vedere.

Ma non toccare.

I giorni passano: sole, pioggia, nebbia, un fulmine che squarcia il cielo.

Le stagioni si rincorrono: un albero che nasce e poi muore; verde, arancione, nulla.

E tutta quella vita, quella vita davanti ai suoi occhi. Che può farsene di quella vita?

Tante strade, troppe strade dietro quel vetro.

Quale prendere? Indicazioni, dov’è il libretto di istruzioni?

Serve una mappa, il tracciato della via della vita.

Deve trovarlo.

Si volta verso la stanza, è vuota, è nera.

Per quanto possa sforzarsi non riesce a riconoscere nulla.

Fa paura tutto quel buio, non vede niente.

Sobbalza.

Un fantasma è appena passato.

Dal passato.

Paura.

Abbandono.

Il ricordo di un sorriso che non rivedrà mai più.

Il dolore di una partenza.

Il suono di una risata.

Troppi ricordi.

“Chi vuoi essere?”

“Studia”

“Sei debole”

“Ascoltaci!”

“E’ tempo di crescere”

“Ti amo”

“Non hai mai lottato”

“Addio”

Dov’è la mia salvezza?

Punto di rottura.

Le cuciture saltano dalle ferite, silenziose, senza avvisare.

Gli aghi di sicurezza messi lì apposta ad arginare il dolore, si spezzano.

Ma le cicatrici non erano chiuse.

Il sangue inizia a colare e imbratta tutto.

Macchia i fantasmi, e ora li vede bene, sono tantissimi.

Viene sommersa.

Panico.

Pensieri, pensieri, pensieri ovunque.

Basta.

BASTA!

Tutto esplode in un urlo.

Quell’odio, quella rabbia.

Il vetro si infrange e tutti i pezzi vengono sparati fuori.  

Si lancia oltre la rottura.

Si lancia nel vuoto.

I fantasmi cercano di trattenerla, afferrandola e trascinandola di nuovo nel buio.

Sbatte forte contro il pavimento freddo.

Resta con noi, resta con quello che conosci e che non puoi cambiare.

Davanti a lei brilla una luce, non può vedere quello che c’è dopo, non lo conosce.

Ignoto.

Guarda dietro di sé, i fantasmi le sorridono rassicuranti.

Si alza in piedi.

Vieni, piccola. Le tendono la mano.

Sorride anche lei e fa un passo verso di loro, poi un altro ancora.

Capiscono che è tornata in sé, dentro la gabbia.

Le mani che la stringevano, ora la liberano.

Sanno che non può scappare, le manca il coraggio, le manca la forza.

E lei si ferma.

I fantasmi non capiscono.

Alza il viso, li guarda, una lacrima la tradisce, ma sta sorridendo.

“Addio” saluta.

Non li lascia reagire, non vuole sentire le loro suppliche.

Forse le mancheranno.

Ma vuole cambiare.

Si volta verso l’ignoto, prende la rincorsa e salta.

Dentro quelle strade, dentro quell’infinito.

Si libera nella vita.

Al di sopra dell’amore

al di sopra dell’odio

attraverso questo cielo di ferro

che ben presto diventerà la nostra mente

che sovrasterà la paura e ci darà la libertà, la libertà.








A coloro che possono ascoltarmi, io dico, non disperate.

La miseria che ci comanda è solamente un male passeggero.

Voi, persone, avete il potere di rendere questa vita libera e

bella, di rendere questa vita un’avventura meravigliosa.














N.d.A.


Inizio con il ringraziare MontyDeeks per avermi fatto conoscere la canzone meravigliosa, qual’è Iron Sky di Paolo Nutini, una di quelle canzoni che si legano dentro appena le ascolti e riesci a farla veramente tua.

La storia, il testo, non so ancora come definirlo, anzi lo definirei uno stream of consciousness dal momento che tutto quello che ho scritto, l’ho scritto di getto ascoltando la canzone, evoca una battaglia.

Chi sta affrontando un periodo difficile o soffre di un disturbo dell’umore, sa bene cosa significa guardare la vita attraverso un vetro, come la scena di un film di cui non sei più il protagonista. Quando le paure, le fobie, i pensieri negativi, ti trascinano in un vortice che ad un certo punto diventa quasi rassicurante, una cosa che conosci così bene da divenire parte di te. Ma è sbagliato!

Per questo bisogna rompere quel vetro, anche se si ha paura della vita e non si conosce ancora bene la strada, non ha importanza.

Meglio la paura dell’ignoto che la gabbia rassicurante, meglio la libertà della prigionia.



A tutti coloro che sanno di cosa sto parlando,

voi siete più forti

vi voglio bene.


   
 
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