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Autore: AlekHiwatari14    06/10/2017    2 recensioni
Oblitus, luogo dei dimenticati. Posto in cui la square ha gettato i suoi capolavori che per un motivo o per un altro hanno archiviato. E' proprio in questo posto in cui si trova Stella e non solo lei.
Da ormai più di un anno in quel posto ha già incontrato un bel po' di persone come lei, che ancora non hanno dimenticato il loro compito e i loro sentimenti.
Infatti, ella stessa possiede ancora dentro di se un amore eterno per Noctis, ormai sposo di Lunafreya e uomo irraggiungibile per lei.
Abituata a quella realtà, cercherà di andare avanti, ma un evento inaspettato la porterà ad affrontare un viaggio insieme ai suoi compagni per portare qualcuno nel suo luogo d'origine ed affrontare colui che l'ha portata in quel luogo. Ardyn.
{Personaggi di Final fantasy:I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV , XV, DISSIDIA, Kingdom Hearts, TYPE-0, VERSUS XIII...}
Presenza di nuovi personaggi.
Coppie: Firion x Lightning / Stella x Noctis x Lunafreya x Nyx / Sephiroth x Edea/ Zack x Aerith / Rasler x Ashe / Vaan x Terra
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


*Firion*

"Siamo sicuri che funzionerà? Sai, un aereonave costruita da una femmina non mi rassicura affatto." Dice Mahru avanzando insieme a noi verso l'aereonave di Elle.
"Guarda che nessuno ti obbliga a venire. Puoi anche rimanere qui per me." Risponde a tono la ragazza facendo sospirare il corvino.
Quella conversazione mi fa sorridere. Sembra che quei due siano fatti davvero l'uno per l'altro.
Mi guardo intorno mentre cammino. Oblitus ha qualcosa di fantastico, pur essendo il settore dei dimenticati.
Eppur non comprendo. Perchè un posto stupendo come questo deve essere proprio il settore dei dimenticati e perchè?
Mentre la mia mente pensa a questo, arriviamo vicino all'aereonave. Molte persone che sono accorse in mio aiuto sulla spiaggia si sono ritrovate lì, incuriosite dalla novità dell'oggetto. Probabilmente è la prima volta che ne vedono uno.
Saliamo a bordo, pronti al decollo, ma qualcosa non va. L'aereonave non riesce a partire.
"Che strano. Eppure sembra tutto nella norma." Pronuncia Elle incominciando a toccare i tasti dell'aggeggio, mentre Mahru, sedendosi sul pavimento della sala di comando dove siamo, continua a torturarla:"Arrenditi! Tutti lo sanno che le ragazze non sono in grado nemmeno di costruire un semplice modellino. Figuriamoci sistemare un'aereonave."
"Piantala di starmi dietro!"
"Che succede?" Domando vedendo la tensione tra i due.
"Succede che non parte. Devo aver dimenticato di mettere il carburante o qualcosa del genere, ma nulla di serio. Tranquillo. Vado a controllare." Rassicura la ragazza, ma il bruno non sembra pensarla così.
"Tranquillo, come minimo ci verrà una settimana."
"Non fare l'uccello del maleaugurio. Sono cose che capitano." Richiama Chappu entrando nella sala comandi e comprendendo che Elle sta per perdere la pazienza.
In quell'istante sentiamo dei passi, come dei tacchi.
Qualcuno è salito sull'aereonave. Pensavo fosse Aria o Stella, ma con grande sorpresa invece vediamo un'altra ragazza.
Quella tipa è tremendamente somigliante a Squall. Com'è possibile che ci sia qualcuno praticamente uguale a Squall sia come portamento, sia come vestiario che come aspetto?
La cosa incomincia veramente a confondermi. Se non fosse per i capelli lunghi fino a metà schiena e l'assenza della cicatrice in volto oltre alle forme femminili, l'avrei sicuramente confuso con lui.



"Uh... che figurino." Dice Mahru appena vede la ragazza, alzandosi e andando verso di lei che intanto tocca le pareti dell'aereonave, probabilmente per capirne la resistenza.
Sentendosi gli occhi puntati addosso, si volta nella direzione del bruno e allarmata dal comportamento del ragazzo chiede:"Che diamine vuoi?"
"Luce dei miei occh..." Tenta di ammaliarla, ma da dietro gli arriva una pallonata che lo fa tacere.
A lanciare la palla, infatti è proprio Elle.
"Ehi! Non ci provare nemmeno!"
"Cos'è? Una reazione di gelosia?" Ribatte Mahru toccandosi la testa, mentre la ragazza riprende la palla alterata:"Tsk, ma figurati!" Gli risponde con tono freddo per poi avvicinarsi alla tipa:"Che ci fai qui?"
A quella domanda comprendiamo tutti che le due si conoscono.
"Allora è vero che vuoi partire."
"Certo. Che domande. Non ho aspettato altro per tutta la vita." Rivela la bionda continuando a chiacchierare con la castana.
Eppure, più la guardo e più comprendo che la somiglianza tra lei e Squall è impressionante, tanto che mi sfugge:"Certo che non ho mai visto una somiglianza simile..."
Lo dico a bassa voce, ma sembra essere ad un volume abbastanza alto che le due si voltano verso di me.
Che imbarazzo! Chissà cosa avranno pensato... incomincio a meditare, ma inaspettatamente Elle avvolge il braccio attorno al collo della ragazza misteriosa dicendo:"Vero, eh? Assomiglia maledettamente a Squall. Non a caso è la sua gemella."
"Cosa?" Ribatto sorpreso dalla questione.
"Piacere di conoscervi. Io sono Moguri."
"Io non sapevo che Squall avesse una sorella." Rivelo, ma le cose sono più complicate di quanto penso.
"La verità è più dura di quanto si possa immaginare." Mormora Moguri seguita da Elle che incomincia a spiegare la sua storia:"Era la ragazza di Seifer e la gemella di Squall. Sarebbe dovuta morire in un incidente e aiutare Squall nella sua avventura durante il coma subito dall'attacco di Edea."
"Già. Il conflitto tra Seifer e Squall, ma anche il vuoto dentro mio fratello doveva essere per causa mia e la nostra avventura doveva essere ai limiti del sovrannaturale. Sarei dovuta diventare il suo angelo custode, ma i creatori hanno deciso di eliminarmi dalla storia per non avere più di una persona che sapeva destreggiare una spada. E quindi eccomi qui. Assurdo, vero?" Continua la spiegazione la castana lasciandomi a bocca aperta.
Non ho parole. Quel posto è davvero un mondo per i dimenticati e la cosa più brutta è che tutti loro devono ricordare qualcosa che gli altri non ricordano. Anzi... non è mai esistito.
"Vieni a darmi una mano. Dobbiamo far partire questo coso." Dice Elle trascinando l'amica con se.
Mi affaccio da quell'aereonave e guardo quante persone sono state gettate ingiustamente in questo posto.
"Non è giusto." Mormoro abbassando la testa.
"Cosa?" Mi chiede Chappu venendomi vicino.
"E' un ingiustizia che tutte queste persone ricordano qualcosa che gli altri non possono ricordare. Insomma... Quella è la sorella di Squall e lui non sa nemmeno della sua esistenza. E' terribile."
"Finchè si hanno i ricordi, tutto è terribile." Rivela Chappu seguito da Sorrow che si avvicina a noi: "Sappi che Squall, così come anche altri di noi, sono stati ripescati dalla square per altri settori. Infatti, lui doveva essere nel settimo settore, così come anche Edea, ma hanno deciso di archiviarli fino a quando non hanno progettato l'ottavo settore." 
"Se è per questo anche Paine e Arenea sono stati ripresi."Si intromette Stella per poi continuare:"Ho sentito dire che mentre Paine ha trovato la sua strada subito, di certo per Arenea non è stato così. Infatti i creatori erano indecisi tra lei e un'altra di noi."
"Già. Sinceramente, non vorrei trovarmi nei panni di quella tipa. Insomma, essere scartata una volta è duro, ma esserlo per due volte di fila è una vera tragedia." Confessa Aria facendoci sprofondare in un silenzio incredibile.
E pensare che credevo che dissidia fosse il settore più duro da reggere, ma confronto a questo è una passeggiata.
Ah... quel bastardo di Ardyn. Se mi trovo in questa situazione adesso è solo per colpa sua. Tutto è incominciato il giorno dopo il mio ritorno da Dissidia, ma per raccontare la mia storia e di quanto è accaduto dobbiamo andare ancora più indietro.

*Dissidia - un anno prima...*



Ero nel luogo in cui io e Lightning siamo riusciti a parlare per la prima volta senza paure. Il luogo in cui lei mi restituì quella benedetta rosa. Non avevo ancora i miei ricordi, ma quelli che avevo preso in quegli anni lì erano diventati preziosi.
Giorno dopo giorno mi innamorai di lei, della sua dolcezza e dei suoi modi di fare, ma il primo vero istante che compresi che l'amavo fu quando conservò quella rosa che mi ritrovai a tenere tra le mani in quel giorno.
Avrebbe potuto buttarla. Era solo uno stupido fiore e invece... l'aveva tenuta con se e con cura.
Era stata l'unica a non deridere di me. Tutti gli altri miei compagni pensavano fossi un rammolito senza dignità solo perchè avevo a cuore una rosa, cosa che a loro dire è femminile.
Mi sarei aspettato di essere preso in giro anche da lei. Di essere chiamato Rosie come faceva Tidus, o che mi avrebbe incominciato a torturare chiamandomi femminuccia, ma lei non lo fece.
Lei... mi rispettò e mi comprese. 
Per quanto potesse sembrare mascolina, aveva un cuore così bello e un animo così puro che non poteva essere paragonato ad altre donne.
Così, come ogni volta da quel giorno, mi ritrovavo lì quando volevo chiacchierare con lei.
Era diventato il nostro luogo segreto.
Avevo deciso che quel giorno avrei confessato i miei sentimenti, ma ero terribilmente emozionato. Volevo dirle che l'amavo e che volevo stare al suo fianco non come un semplice compagno o amico, ma come il suo ragazzo.
Peccato che solo il pensiero mi mandava in tilt, ma ero deciso così, vedendomi ancora solo e che lei non era ancora venuta, incominciai a preparami il discorso e a dirlo ad alta voce per acquistare sicurezza.
"Lightning, io... io provo qualcosa di forte per te. Per me sei come questa rosa. Può sembrare stupida e inutile agli occhi degli altri, ma dentro di me sei davvero speciale e unica. Sei... sei semplicemente perfetta. Vorrei essere il tuo scudo e stare al tuo fianco per sempre. Quindi... ti vorrei chiedere... vuoi essere la  mia rosa speciale? Vuoi stare con...." Mi bloccai. Ero tremendamente insicuro mentre dicevo quelle parole e guardavo quella rosa tra le mie mani.
"No, così non va. Forse dovrei essere più diretto e dirle che mi piace e che adesso la rosa è un stupido fiore rispetto a lei, ma....Diamine! Non so nemmeno da dove iniziare." Continuai abbattuto, ma di certo la mia fortuna non era delle migliori.
Lightning aveva sentito qualcosa, ma cosa non potevo saperlo.
"Cosa c'è? Hai qualcosa da dirmi?" Mi disse avanzando verso di me, per poi sedersi proprio accanto mandandomi ancora più in tilt.
"Dai, non tenermi sulle spine. Cos'è che vuoi dirmi?" Domanda ancora voltandosi verso di me.
"Io... volevo... cioè... volevo dire che...sei stupida come una rosa! No... cioè..che sei una rosa stupida...."
"Che?"
"No, scusa.. lascia perdere ciò che ho appena detto. Non è nulla di importante." Risposi alzandomi velocemente, vergognato dalla figuraccia che avevo appena fatto.
Qualcosa, però, andò diversamente da come pensavo.
Lightning incominciò a ridere.
Quella risata mi fermò e mi attirò facendomi voltare verso di lei. Era la prima volta da quando la conoscevo che la vedevo ridere.
Aveva un sorriso unico ed era così bella che mi incantai a guardarla.
Alzò lo sguardo verso di me sorridendomi:"Dove credi di andare? Non mi hai nemmeno lasciato dire una parola. Siediti e parliamone."
Feci come disse, ma non posso negare che avevo il cuore che tremava di paura. La vidi che incominciò a scrutarmi in modo dubbioso. L'avevo fatta grossa e se mi avesse dato un ceffone o avesse tentato di uccidermi, l'avrei accettato. In fondo aveva ragione. Ero un completo idiota e l'avevo anche insultata senza volerlo. 
Abbassai la testa. Non riuscivo a guardarla in faccia quando sentii la sua mano posarsi sulla mia.
Mi voltai e non potevo far almeno di alzare lo sguardo verso di lei che continuava a guardare l'orizzonte per poi dire:"Sinceramente preferivo le parole che avevi usato prima che entrassi in scena."
Quelle parole mi lasciarono sorpreso. Aveva sentito tutto e mi sentivo un emerito idiota.
"Cosa..? Tu... hai sentito tutto? Cioè..." Balbettai e lei annuì. 
Poi, voltandosi dall'altra parte, aggiunsse:"Lo stesso vale per me."
In quell'istante mi accorsi che non ero l'unico ad essere imbarazzato per quel momento.
Era proprio vero. Entrambi eravamo collegati e allo stesso tempo simili.
Intravidi sulle sue guance il rossore per i sentimenti che aveva appena esposto. Sorrisi instintivamente abbassando lo sguardo.
Entrambi timidi e impacciati, con gli stessi sentimenti che odiamo tanto mostrare o che semplicemente non sappiamo come farli uscire fuori.
"Light..." Sussurrai alzando la mano che ella mi aveva appoggiato sulla mia e mettendole l'altra mentre si voltava. 
"Quindi... è un si...?" Balbettai per comprendere se avevo capito bene. 
Avevo il cuore e le mani che mi tremavano dall'emozione, mentre sentivo sul mio volto il calore dell'imbarazzo che, probabilmente, aveva colorato le mie guance inconsapevolmente.
Lei annuì e abbassò lo sguardo.
Non avevo mai provato una sensazione del genere, tanto che il mio cuore mi guidò a fare qualcosa che non era assolutamente da me.
A quello sguardo basso, avvicinai il mio volto al suo sfiorandole le labbra con le mie per poi baciarla. 
Sentivo vivamente quei sentimenti crescere dentro me. Ogni attimo... ogni secondo... ogni singolo momento era semplicemente perfetto.
Anche il semplice stare in quel settore e non ricordare nulla del nostro passato... era stupendo perchè potevamo costruire il nostro futuro insieme raccimolando quei sogni chiusi nel cassetto e rifarci una vita.
Si... rifarci una vita insieme... in una bella casa... con un giardino pieno di rose selvatiche... e pieno dei nostri sogni...
Per un attimo dimenticai che combattevo per ricordare il mio passato. Dimenticai che se ero lì era per la chiamata di Cosmos e che una volta sconfitto Caos saremo tutti ritornati a casa nostra, a Somniland.
Perchè si. Inutile ignorarlo. Noi di Dissidia eravamo tutti morti e l'unico a non esserlo era il settore quindici, quello da dove proveniva Noctis, ma già il fatto di trovarsi con noi, comprendevamo che anche lui sarebbe finito lì.
In fondo, tutti i Final Fantasy che si concludono diventano fantasia e di conseguenza sogni di chi li vive e li costudisce nel proprio cuore.
Per questo era nata Somniland. Era nata perchè i fans ci avevano a cuore e facendo parte di una grande fantasia della Square, saremo ritornati a casa dai nostri cari, nel nostro settore predefinito.
Peccato che Somniland è grande e racchiude appunto tutti i settori di Final Fantasy e Kingdom Hearts. Io sarei tornato a casa, nel secondo settore, mentre Lightning sarebbe tornata nel tredicesimo settore.
Questo non ci faceva così male perchè sapevamo che pur ritornando a casa ci saremo incontrati. L'avevamo promesso, ma... quella stessa promessa poteva essere dimenticata.
Tornando nei nostri settori avremo dimenticato tutta la faccenda di Dissidia e di conseguenza io avrei dimenticato Lightning, proprio come lei avrebbe dimenticato me.
Era la condizione per entrare in Dissidia...
Era la condizione per ritornare alle nostre vite... ed io... non volevo. 
Non lo sopportavo e quando finalmente Wol annunciò la notizia, sentii spezzarmi il cuore.
Volevo ricordarmi di lei e così le diedi la rosa, proprio come lei mi diede la collana. Dovevamo ricordarci l'uno dell'altra. Non potevamo dimenticarci.
Lei ormai era troppo importante per me.
Mi ripromisi che l'avrei cercata in ogni angolo del cosmo pur di starle accanto e quando ritornai a casa, dimenticai tutto ciò che era successo.
Mi ritrovai sull'erba in un bosco di Palamecia, luogo da cui provenivo.
Pioveva e vedere la pioggia che scendeva su di me mi consolava. Le lacrime venivano asciugate da quella stessa pioggia.
Sembrava che anche il cielo piangesse con me.
Allungai una mano verso l'alto. Ero senza forze. Esausto dal viaggio attraverso il portale, riuscii a pronunciare solamente il suo nome:"Light...ning..."
La mano cedette e prima di chiudere gli occhi un lampo, seguito da un tuono, accompagnava la mia tristezza.
Al mio risveglio mi ritrovai nel letto della mia sorella adottiva, Maria. 
Mi era stata vicino tutta la notte ed io ancora sentivo un vuoto dentro. Non riuscivo a ricordare.
Non avevo mai provato tanta frustrazione in vita mia.
"Cos'è... successo?" Domandai alzando la schiena e toccandomi la fronte.
Mi sentivo terribilmente debole.
"Resta giù! Devi riposare Firion." Rispose mettendomi a letto per poi chiedere:" Dove sei stato per tutto questo tempo? Sei scomparso dopo che mi hai detto che eri stato scelto per Dissidia."
Era vero. L'ultima cosa che ricordavo era quello, ma lo stupore della ragazza mi fece incominciare a ricordare qualcosa:" Dove l'hai presa questa?" 
Quelle parole accompagnate dal gesto di toccare il ciondolo mi fecero scattare in un attimo.
"Non toccarlo!" Ordinai proteggendolo con le mani. 
Non comprendevo il motivo, ma sentivo che era qualcosa di importante.
"Che?"
"Sento che ho dimenticato qualcosa, ma cosa?"
"Firion....?" Mi chiamò, ma io stavo tremendamente male.
Mi alzai dal letto velocemente uscendo fuori di casa. Avevo così tanta voglia di piangere, ma la cosa che mi faceva stare ancora più male era che non comprendevo il motivo. Incominciai a correre, ma ero debole così non riuscii ad andare più lontano di fuori al villaggio.
Caddi inciampando in un sasso e mi ritrovai a rotolare lungo una discesa della collina dove poi mi fermai.
Ero finito in mezzo a delle rose selvatiche.
Incredulo, tentai di alzarmi e afferrai uno di quei fiori con quel po' di forze che avevo.
"Lightning..." Mormorai vedendo delle immagini dinanzi a me. Avevo ricordato tutto.
Avevo ricordato la mia storia con Lightning, della promessa e del fatto che ci saremo rincontrati.
Peccato che ero ancora debole e mi addormentai tra quelle rose per riprendere le forze.
Al mio risveglio sentii il calore delle fiamme avvolgermi. Alzai il busto e vidi che il villaggio era stato attaccato. Accorsi subito verso quel luogo trovando solo fuoco e devastazione.
"Maria! Guy! Leon!" Incominciai a chiamare i miei amici, ma di loro non c'era traccia così ritentai ad urlare quei nomi quando qualcuno mi colpi da dietro la nuca facendomi perdere i sensi. 
In lontananza sentii urlare il mio nome.
Aprii gli occhi e mi ritrovai sospeso e legato dalle catene gelide.
Davanti a me c'erano i miei compagni rinchiusi in una cella, mentre qualcuno notò che ero sveglio.
"Ah... finalmente ti sei svegliato. Quasi non ci giuravo più." 
Mi voltai e vidi Ardyn, il nemico di Noctis. Se lo conoscevo era solamente perchè era anche lui su Dissidia.
Tentai di liberarmi, ma era inutile.
"Che diamine stai facendo ai miei amici? Lasciali!"
"Bene, bene. Mettiamoci comodi e parliamo un po' di te. Di questo giovane così coraggioso da intraprendere un viaggio su Dissidia, ma che poi al ritorno non è altro che cenere per la perdita avuta."
"Cosa? Tu... Come diamine hai fatto a ricordare? Chiunque va su Dissidia, dimentica tutto ciò che è successo."
"Oh... Dissidia. Davvero un posto adorabile per perdere la memoria. Peccato che io abbia i miei metodi, mentre tu hai i tuoi. Vogliamo parlarne?"
"Lascia andare i miei amici. E' me che vuoi o sbaglio?"
"Sappi che non sono io ad attaccare Palamecia. Sto solo dando una mano al mio amico. Presto i tuoi amici diventeranno dei Blank, completamente vuoti e archiviati dal destino. Sai... non c'è posto per coloro che non possono essere ricordati, ma credo che semplicemente gli cancelleremo la memoria e tu non sarai altro che dimenticato da tutto e da tutti." Rivelò Ardyn avanzando verso di me.
Era tutto così confuso e assurdo quello che diceva. Non aveva senso.
Volevo sapere che aveva in mente e sembrava che lui fosse intenzionato a dirmelo.
"Ma che dici? Che diamine stai dicendo? Non ti capisco!"
"Mai sentito parlare di Oblitus? Nessuno è riuscito ad uscire di lì." Rivelò avvicinandosi poco a poco a me, mentre rimanevo stupito e ancora confuso delle sue intenzioni.
"Cosa?"
"Li potrai incontrare la tua Lightning. Sai, spedire tutti gli eroi lì ci farebbe davvero comodo, ma non credo che faremo così."
"Non puoi spedirci. Tu non hai il potere di farlo."
"Hai ragione. Non sono Cosmos che fa dimenticare le cose, ma posso sempre far dimenticare te e la tua esistenza a chi ti circonda e poi, abbiamo la chiave per chiuderti in quel mondo."
"La chiave?" Chiesi. Era ancora tutto confuso e insensato fino a quel momento.
D'un tratto sentii uno starnazzare di un papero. Mi voltai e vidi Paperino e Pippo che cercavano di tenere un arma a forma di chiave nelle loro mani, mentre Caius e l'armata di soldati magitek di Ardyn la portavano proprio a lui.
"Mai sentito parlare della Keyblade?" Mi domandò quel tipo mentre quell'oggetto veniva strappato dalle mani di quei due che vennero presi a calci e a fucilate in faccia facendoli perdere i sensi.
"Sei un essere spregievole."
"Oh... ti ringrazio, ma questo è poco a quello che abbiamo intenzione di fare."
Tentai di liberarmi, ma quelle catene erano troppo strette.
Ardyn aprì il portale creando come un varco magico. Non credevo ai miei occhi. Non sapevo che esistesse un oggetto simile.
Pensavo fossero solo leggende.
"Sappi che subito dopo di te provvederemo all'assalto dei primi sei settori. Sono tutti così ridicoli e facilmente dimenticabili dalla gente che spariranno da Somniland e da ogni parte del cosmo. Se fossi in te, mi sbrigherei perchè dopo di loro ho intenzione di conquistare gli altri settori e mentre i primi sei se la caveranno venendo sbattuti lì, gli altri, ripensandoci , non faranno di certo la stessa fine. Lightning compresa."
"No! Cosa volete farle?!"
"La morte è sicuramente il mezzo migliore per distruggere qualcuno. Almeno, io la penso così." 
"No! Non ve lo permetterò!" Urlai cercando di liberarmi, ma non ci riuscii.
Quell'uomo mi prese per la gola liberandomi e lasciando solamente il peso sulla mia caviglia.
Soffoccavo. Volevo liberarmi, ma non ci riuscivo.
"Salutami i dimenticati..." Mormorò per poi gettarmi nel portale.

*Oblitus - Oggi...*

Ed ora eccomi qui. Quel portale mi ha condotto in questo luogo così strano e dimenticato.
Molti di loro ricordano il loro passato e sono cosapevoli di essere gli unici a ricordarlo.
E' una vera tortura. Il solo pensiero che Lightning dovesse rimanere senza ricordi di noi, ma solo io dovrei averne mi distrugge il cuore. Ancor peggio è esserne certi, proprio come loro hanno le proprie certezze.
Non posso rinunciare a Lightning. Sopratutto adesso che so che è in pericolo. 
Devo aiutarla e per farlo devo andare via di qui. 
Purtroppo nessuno di noi sa l'uscita di questo posto, ma essendo venuto da un punto preciso e avendo una Keyblade in pugno, credo che l'uscita sia in un punto del cielo lassù.
"Credo che così dovrebbe andare." Dice Moguri uscendo dalla sala motore e avvicinandosi a noi con Elle che inizia a domandere:"Pronti per decollare?" 
Annuisco ed ecco che la bionda si precipita in sala comandi accendendo i motori.
Quest'aereonave è davvero rumorosa, ma poco importa. Sempre meglio di rimanere qui a non far nulla.
"Moguri? Dove vai? Non vuoi venire con noi?" Chiede Stella vedendola allontanarsi dall'aereonave.
"Grazie dell'invito, ma nn ho alcuna intenzione di incontrare mio fratello. Sopratutto Seifer. Cosa potrei mai dirgli? Mi prenderebbero per pazza che parlassi di ciò che è successo. Non credi?"
"Moguri..." Chiama dispiaciuta l'amica.
"Tranquilla. Preferisco rimanere qui. Divertiti li fuori e quando torni mi parlerai di ciò che hai visto, ok?" Rassicura la castana smorzando un falso sorriso per poi scendere dall'aereonave. 
Si vede lontano un miglio che sta male.
Mi affaccio comprendendo il dolore già profondo e che non vuole altri problemi. La cosa mi dispiace per lei, ma quei sentimenti vengono distratti dall'euforia di Mahru che mi avvolge il suo braccio attorno al collo.
"Ehi, fratello! Reggiti! Lo sai come si dice? Donna al volante, pericolo costante."
"Se hai proprio così tanta paura potresti anche scendere." Sbraita Elle innervosita dal comportamento del corvino.
Non so ancora cosa mi aspetta, ma credo che con questi tipi sicuramente ci sarà da divertirsi.
Peccato che non so che in quel momento c'è anche qualcun altro che scopre la realtà, ovvero la mia Lightning.



***Intanto, a nostra insaputa...***

I motori sono accesi, l'aereonave sta per decollare e proprio mentre Moguri scende e tutti noi ci ritroviamo a salutarla, qualcuno si introduce a bordo.
"Via libera." Dice una ragazza facendo entrare l'amico all'interno della sala motori dove si siedono e lasciano uscire i loro volti.
"Ah... finalmente lasciamo questa topaglia." Sospira il maschio, togliendosi la tunica nera per la mimetizzazione, mostrando essere un miqo'te dal color albino, muscoloso, alto dagli occhi rossi.



"Ho fatto bene a seguirti, capo." Pronuncia il miqo' te guardando la ragazza che invece sembra pensarla diversamente di così.
"Piantala Viera! Vuoi che ci sentano?" Rimprovera quest'ultima mostrando di avere capelli castani e occhi azzurri. Ha un fisico da militare e sotto la tunica nera ha armi ovunque oltre al mitra che ha tra le mani.



"Ti sei attrezzata bene, vero Rika?"
"Piantala! Non sappiamo neanche dove siamo diretti. E' ovvio che debba essere così attrezzata." Continua a rimproverare la ragazza, mentre noi ci mettiamo in volo verso Somniland.
   
 
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