Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Aryn2703    06/10/2017    0 recensioni
[Romeo e Giulietta]
[Romeo e Giulietta]Questa storia parla di una ragazza che amava così tanto l'opera "Romeo e Giulietta" da riuscire ad entrarvi.
Riuscirà ad evitare la morte dei protagonisti? Come si intreccerà la sua vita con quella dei personaggi?
Nota: A causa di alcune circostanze devo ri-pubblicare i primi capitoli che avevo precedentemente scritto, spero che leggerete la storia con entusiasmo e che, in qualche modo, questa riesca ad emozionarvi!
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Mi scuso tantissimo per il ritardo con cui pubblico questo capitolo, purtroppo un trasloco ed alcuni esami mi hanno impedito di continuare a scrivere. Inoltre, come se non bastasse, sono senza wi-fi  in casa /ahah/ 
Spero che continuerete comunque a leggere l'avventura di Gemma e dei personaggi di Romeo e Giulietta, ci avviciniamo sempre di più alla parte clou! 
Aryn


Quattro figure si stagliavano nel buio della notte e ognuna di loro portava con sé emozioni e preoccupazioni. Romeo camminava leggermente più avanti rispetto agli altri, aveva le gote arrossate e sembrava non riuscire a contenere tutta la felicità che provava.

Gemma avrebbe voluto supportarlo e dirgli che era contenta per lui, che l’amore è un’esperienza fantastica capace di far piangere per la gioia. Ma come poteva dire questo alla persona che lei stessa pensava di amare? In realtà non era neanche sicura dei suoi sentimenti. Forse lo aveva idealizzato troppo come un essere perfetto dalla gentilezza sconfinata.

Eppure lui DOVEVA avere una gentilezza sovrumana: l’aveva accolta in casa sua senza mai farle alcuna domanda su chi fosse, su come fosse istruita pur essendo apparentemente una vagabonda, e lei, per questo, l’avrebbe ringraziato a vita. Sapeva che solo Romeo avrebbe potuto spiegarle il suo comportamento ed era arrivato il momento di parlarne.

Sentiva il petto stringersi per l’angoscia e intanto pensava alla promessa fatta con Tebaldo: in fondo lei non lo conosceva davvero. E se il Capuleti le avesse mentito? No, Gemma aveva percepito sincerità nella sua confessione.

Ad un tratto Mercuzio le si avvicinò: “Siete preoccupata, lo vedo. Siete anche voi innamorata di Romeo e non posso biasimarvi”.
Gemma lo guardò: “ –anche- ?”
Il ragazzo fece un gesto con la mano, come per scacciare un mosca.
“E’ molto popolare tra le giovani nobili (e anche tra quelle meno giovani, se posso permettermi), è capace di mandarle ai suoi piedi una per una per poi dimenticarsene una volta trovato un altro bersaglio”.

Gemma lo guardava a bocca aperta: “Mercuzio, come potete parlare così di un vostro amico?”.
“Non fraintendetemi, non per questi motivi io provo meno affetto per lui. Vi sto solo aprendo gli occhi su chi veramente è Romeo Montecchi.
Quando vi ho detto che è molto egoista non scherzavo: sembra essere nato per amare ed essere amato.
 Come un cavaliere che, alla ricerca del Santo Graal, pensa di averlo trovato ad ogni coppa dorata che incontra, così Romeo cerca quella persona che gli riempia il cuore, senza però riuscirci. Appena la torcia si spegne, ecco che è pronto ad accenderne una nuova non capendo quanto la sua interiore si stia deteriorando”.
Gemma lo interruppe: “Eppure non è vero che tutte cadono ai suoi piedi, Rosalia non l’ha fatto.”
Mercuzio voltò indietro il capo verso Benvolio, più indietro, che sorrideva rincorrendo i suoi pensieri.
“Non so cosa voi sappiate ma Rosalia è stata solo un capriccio di Romeo: lui sapeva benissimo dell’amore che suo cugino provava per lei e nonostante questo ha cercato di imporsi sulla povera che, alla fine, ha dovuto rifiutarlo in modo non molto cortese”.
“State mentendo”, disse Gemma alzando la voce.
A quel punto Mercuzio si irritò: “Non mi permetterei mai di mentirvi su una cosa simile, lo capite?! Vi ho già detto quanto io tengo a lui”
“Allora perché state dicendo queste cose orribili? Non posso credere che parlate così di chi ucciderebbe per la vostra vita”.

E queste parole erano vere, tremendamente vere. Se c’era una cosa di cui Gemma non dubitava era l’affetto che Romeo provava per i suoi amici.

“Lo so benissimo questo!”, sibilò Mercuzio cercando di trattenersi dall’urlare, era furioso. “Romeo è come un fratello per me, mi ha salvato dall’oblio della mia vita e mai, ripeto, MAI potrei fare qualcosa contro di lui! Tutto quello che voglio è aiutarlo, che a fianco a lui ci fosse una persona che gli riempisse quel dannato buco che si trova al posto del cuore!”.

Adesso Gemma piangeva, sapeva che ciò che diceva Mercuzio era vero.

Prese le sue mani e intanto dentro di sé pregava, “Scusatemi, non volevo darvi del bugiardo”


-  Oh Dio, ti prego-

“Mi dispiace così tanto”, singhiozzò, “Ma non sono io quella persona che può completarlo”

- Fa che Mercuzio viva –

“Lui l’ha già trovata”

- Che Romeo e Giulietta vivano –

E sono sicura che, stavolta, troverà la sua felicità”


- E che il loro amore possa durare per sempre –

Dopo essersi calmata Gemma si disse tra sé e sé: “Non avrei mai pensato che Romeo fosse un Boccadoro”.
“Cos’è un Bocca…doro?” Chiese Mercuzio corrugando la fronte.

La ragazza lo guardò stancamente e gli spiegò: “Boccadoro è un personaggio che, piuttosto di prendere i voti, si dedicò alla ricerca di un ricordo, un volto, che lo facesse sentire pieno, lasciandosi andare ad ogni sorta di vizio e peccato; al contrario di Narciso, caro amico chierico conosciuto da adolescente, dedito al rispetto della legge divina e alla sottomissione.
Ormai anziano, Boccadoro ritorna da Narciso e, in procinto di morte, gli rivela quanto lui non si fosse pentito della scelta di vita fatta, poiché la nostra esistenza assume un valore soltanto quando la viviamo per uno scopo da raggiungere.”

Mercuzio la guardava con occhi sgranati: “Dove avete sentito questa storia?”.
Gemma ebbe un attimo di esitazione “L’ho letta… E’ una storia di un autore di tedesco, Hermann Hesse.”
Mercuzio, ovviamente, non lo conosceva: Hermann Hesse sarebbe nato 200 anni dopo.

Gemma non sapeva se facesse bene a parlare di queste figure future: era effettivamente tornata indietro nel tempo o semplicemente entrata in una storia “a sé stante” che riproduceva l’ambiente del 1600?
La ragazza temeva molto l’effetto farfalla, forse con le sue parole stava cambiando tremendamente il futuro.

L’amico di Romeo la distolse da questi pensieri: “Voi… Mi avete aperto un mondo”.
Gemma rise: “E’ il potere della letteratura”.


Arrivò il Montecchi ad interrompere la discussione: “Di cosa discorrete?”
E Mercuzio: “Oh della vostra passione per chi indossa gonna e giarrettiera”
Il viso di Gemma avvampò: Se avesse dovuto descrivere quel ragazzo in due parole avrebbe detto “onesto e volgare”, non si tratteneva infatti dal fare commenti spinti e, a volte, volutamente cattivi. Era la personificazione della gioia dell’essere fresco, giovane e, soprattutto, libero.

Il Mercuzio che la ragazza aveva davanti era l’unico che fino a quel momento rispecchiava, in un modo o nell’altro, l’immagine che lei si era creata leggendo il libro.

Romeo sembrava offeso, rispose “Mercuzio, parlando in questo modo finirete per danneggiare voi stesso.
 Devi sapere, Gemma, che questo è un gentiluomo che ama sentirsi parlare e che in un minuto dice più parole di quante ne stia a sentire in un mese!”

Gemma aprì la bocca per rispondergli ma rimase muta. Quelle parole, quelle stesse parole, le avrebbe usate Romeo il giorno dopo parlando con la Balia di Giulietta.
Così il ragazzo proseguì: “Devo prendere un’altra strada a causa di alcuni affari: Mercuzio, Benvolio, siate così gentili di accompagnare Gemma a casa mia, ci vedremo domani.” E detto questo si incamminò.

Gemma sapeva benissimo che, in realtà, si stava dirigendo al cortile dei Capuleti dove vi sarebbe stata la famosa scena del balcone.
Dopo un muto sguardo di complicità con Mercuzio, Gemma scomparve nel buio sulle orme del suo amato protagonista.

Finalmente avrebbe sentito dal vivo quei versi da lei tanto amati.
 
   
 
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