Tramonto d'estate

Camminiamo lentamente, mano nella mano mente il lento sciabordio delle onde ci bagna appena i piedi e il bordo dei pantaloni che indosso. Le ultime persone che si sono attardate sulla sabbia dorata, raccolgono pigramente le loro cose, apprestandosi a fare ritorno alle loro case. Alcune coppiette fanno il nostro stesso percorso lungo la riva guardando, assorti come noi, lo spettacolo del sole che si tuffa in mare e che incendia il cielo. Catturo distratto uno dei tuoi ricci biondi, sfuggito per il vento alla tua solita acconciatura, e distratto lo arrotolo tra le dita, sentendo la consistenza setosa prima di riporlo dietro il tuo orecchio. Ti fisso mentre guardi il tramonto con gli occhi leggermente chiusi per proteggerti dal riverbero del sole. Hai i capelli ancora umidi e ricchi di perle di acqua salata dell'ultimo tuffo che ci siamo concessi. Ti fisso pensoso, vorrei baciarti come non ho mai fatto all'aria aperta: a Suna i tuoi fratelli mi ucciderebbero se sapessero quello che faccio con la loro sorellina, anche se spesso mi domando come facciano a non capirlo, solo guardando la faccia da idiota che faccio ogni volta che ti guardo; a Konoha poi, neanche a parlarne, lì io sono il cry boy, il ragazzino pigro e piagnone e tu sei l'ambasciatrice straniera tutta di un pezzo, sempre con la tua espressione bellicosa, non hai tempo per le tenerezze. Ti stringo ancora di più a me, pensando in modo infantile che il sole si fermi e non prosegui la sua corsa. Quando questa giornata finirà, la nostra missione sarà conclusa, e torneremo ai nostri villaggi, ad essere ciò che siamo. Ci fermiamo lungo un pontile di legno che permette l'attracco delle imbarcazioni e ci sediamo così come dei bambini con le gambe che penzolano nel vuoto. È dopo qualche minuto di silenzio che mi dici col tuo solito tono un po' arrogante << Non ti sarai addormentato vero cry-boy? >> però i tuoi occhi verdi sono stranamente dolci, quasi premurosi, a quanto pare anche tu ti senti diversa qui. Dondolo appena la testa per accennare un no, ma non ti rispondo a voce. Raccolgo il poco coraggio che ho e mi allungo per baciarti. All'inizio non sei molto rilassata, ma poi catturi le mie labbra con la mia stessa passione e restiamo per molto tempo a scambiarci il fiato. È solo quando la prima stella della sera appare che ci separiamo e restiamo a guardarci negli occhi. Vorrei dirti che ti amo; che sono felice come non lo ero da molto tempo, forse come non ero mai stato; vorrei dirti che sono stato felice di questa noiosissima missione diplomatica in un paese dimenticato da tutti, perché mi ha permesso di restarti accanto e ancora un migliaio di cose, che so già non riuscirò mai a dirti, perché tu sei sempre un passo avanti a me. Tu mi fissi con i tuoi occhi brillanti come smeraldi, sorridi maliziosa alzandoti e avviandoti incontro al vento della sera, sfuggendomi ancora tra le dita ma dopo pochi passi ti giri e mi dici << Anche io, schiocco sentimentale! >> facendomi capire che hai capito già tutto e a me non resta che inseguirti ancora, sempre felice di farlo, mentre la luna brilla sulla baia.