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Autore: PanRayuki    08/10/2017    2 recensioni
"Tutti da piccoli abbiamo avuto un sogno. Quello di diventare performer, chi allevatore di Pokémon, chi il più grande e rinomato maestro Pokémon di tutti i tempi, chi l'impiegato e via dicendo... ma c'è anche chi il suo sogno l'ha visto infrangersi su degli scogli. Chi si è ritrovato a terra, senza alcun aiuto e mai avrebbe pensato di riceverlo da uno dei membri più conosciuti del Team Rocket.
Quella che state per ascoltare, è la mia storia, la storia di una ragazza col sogno di diventare Pokémon Ranger, abbandonata a sé stessa e che ha trovato aiuto solo in chi avrebbe dovuto combattere.
Ora ho un nuovo sogno: servire Giovanni e diventare la recluta che arriverà al successo scalando la gerarchia il più brevemente possibile e ripagare chi mi ha lasciata sola nell'oblio, della sua stessa moneta.
Me la pagherete tutti. È una promessa."
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Giovanni, Nuovo personaggio, Team Rocket, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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CLANG!

Una lattina di gassosa cadde dal distributore sul tetto del centro commerciale dove stavamo sostando, l'afferrai e selezionai la bottiglietta di acqua fresca che portai al nostro tavolo dove ancora stava tutto appoggiato, con Evelyn che teneva fermi dei fogli in attesa di poter bere.

«Ecco qua piccola mia. Bevi, forza... è tutta mattina che siamo in giro.»
Aperta la bottiglietta d'acqua e versata in una ciotola apposita che portavo sempre con me, mi sedetti nuovamente al tavolo, aprii la mia lattina e iniziai a osservare il materiale per valutare per bene quale sarebbe dovuta essere la nostra mossa.
Vediamo che dice sulle missioni, questo palmare..., pensai leggermente divertita mentre cominciavo a macchinare con quella specie di telefonino. Premetti qualche pulsante a caso, giusto per capire se vi fosse qualche funzionalità nascosta, finché con il dito feci inconsapevolmente il gesto di avvio delle lettere, lasciando che l'aggeggio emettesse un suono.
«Uh?»
«Dispositivo elettronico avviato.»
«WOAH!» esordii presa alla sprovvista, rischiando di far volar via quell'arnese, restando a fissarlo.
«Inizio registrazione dispositivo. Nome recluta: Pan. Età: 15 anni. Codice immatricolazione numero 546900-1. Numero missioni svolte: zero. Aggiornamento dati in corso...»
«... ma che ca..?» sussultai leggermente stupita da quella voce robotica femminile che stava elencando l'avvio del sistema.
«Beh... potevano anche avvertirmi che questo affare si avvia a caso... eh, Eve?» domandai nervosa cercando un po' di complicità nella mia compagna d'avventura che invece non aveva battuto ciglio, anzi. Di tutta risposta sbadigliò, piegò in seguito la testa e infine tornò a sorseggiare la bevanda.
«Certo che sei proprio rincuorante...» borbottai recuperando almeno un briciolo di contegno...
«Vediamo cosa abbiamo come prima missione.»
TIC TIC TIC
«Mh? E ora che gli prende a questo coso? Mi sta già facendo perdere la pazienza..!» accennai con un preludio di rabbia che tuttavia andò scemando quando si aprì una finestrella a lato.
«E questo che è?»
«Aggiornamento completato. Avvio procedure pre-missione. Ricerca nell'elenco sottocategorie base in corso. Ricerca completata. Pre-missione 01: Furto.»
«... furto?!»
«Descrizione pre-missione: prima di procedere all'avvio della prima missione, ogni recluta verrà testata per le sue capacità furtive nei confronti di un allenatore, tuttavia, per avviare la procedura della missione principale, la recluta dovrà mostrare un Pokémon di tipo volante rubato da un altro allenatore verso la fotocamera posteriore. Senza, non si potrà procedere oltre.»
TIC TIC TIC...

Dopo che il messaggio audio terminò, rimasi una manciata di secondi a guardare inebetita lo schermo che andò in stand-by; dovevamo... dimostrare le nostre capacità furtive?
Sospirai: non avevo mai sottratto qualcosa a qualcuno, quindi non ne sapevo molto a riguardo e perciò tornai con calma a sfogliare i vari documenti che ci erano stati consegnati, in cerca di un qualche consiglio per non farsi beccare...
Nulla. Tra tutta quella stramaledetta cartaccia non c'era un solo singolo indizio o direttiva per iniziare: quello che avevano spacciato per manuale si rivelò infatti essere un misero libricino di dieci pagine su cui vi erano trascritte le regole e le eventuali possibili conseguenze a seconda della gravità commessa, fino all'esilio dal team stesso. Dovevamo praticamente arrangiarci, dannazione! Avremmo dovuto agire d'astuzia, inventandoci qualcosa e tentando con qualche tattica improvvisata.

«Okay, Evelyn. A quanto pare dovremo pensarci da sole in qualche modo. Dobbiamo fare del nostro meglio, d'accordo?»
«Ivaaai!»
«Perfetto.» accennai determinata mettendo tutto a posto, posizionai poi il PokéGear sul polso sinistro al di sotto del guanto, infilai lo zaino sulle spalle, gettai nel cestino la lattina e la bottiglietta ormai vuote e infine presi in braccio Eevee.

«So che abbiamo già fatto questo discorso, ma ci tengo a sapere che tu sarai d'accordo sulle scelte che intraprenderemo con il Team Rocket. Dovremo rubare, commettere crimini, sequestrare persone e Pokémon, forse finiremo persino per eliminarne, innocenti e non che siano. Non voglio che tu possa risentirne della nostra scelta, Evelyn.» Gli occhi grandi di Evelyn si posarono senza esitazione sui miei.
«Quindi te lo richiedo: questa è la mia scelta, sei sicura che è e sarà anche la tua?»
Evelyn saltò giù dalle mie braccia raggiungendo rapidamente la ringhiera che dava sul panorama cittadino. Puntò verso il basso attirando la mia attenzione su un allenatore dai capelli verdi corti che era in possesso di un piccolo Pidgey, quindi mi fissò con una strana luce negli occhi, annuendo. Era la sua risposta: era un sì.

«Oh, Evelyn...» la recuperai in braccio dandole una dolce carezza mentre sul mio viso si posò un'espressione quasi commossa. «Grazie. Su di te posso sempre contare, amica mia.»

Con ritrovata convinzione e uno strano e sinistro sorriso, scendemmo attraverso l'ascensore al piano terra dell'enorme edificio commerciale. All'esterno di esso, avvistammo il ragazzo che stava bellamente ridacchiando con una ragazza che si complimentava con esso per le acrobazie appena svolte dal suo volatile.

Sarà una bazzecola, adoro prendere di mira gli spacconi, eheh!, pensai divertita, quindi mi avvicinai.

«Ehilà, posso disturbare?» annunciai innocentemente, cambiando tono e modo di fare, amichevole.
«Uh?» il giovane mi squadrò da cima a fondo, storse il naso e rispose con una certa diffidenza.
«Sì, che cosa vuoi?»
«Nulla, nulla! Ho solo ammirato le capacità del tuo bel Pidgey. Come gli hai insegnato a fare una cosa del genere?»
Avevo rotto il ghiaccio: sul suo viso si era formato un sorriso fiero e, tutto spavaldo, iniziò a elencare le varie peripezie che con quel Pokémon aveva vissuto. Non ero minimamente interessata a tutto quel che diceva ed ebbi per di più la botta di fortuna che la ragazza con lui si allontanò di sua spontanea volontà, ma dovevo ottenere la sua minima fiducia per attirarlo in trappola, così lo lasciai andare a ruota libera, annuendo ai suoi discorsi.

«Che figata! Ne hai proprio fatta di strada.»
«Eh sì! Io e il mio Pidgey siamo inseparabili ormai! Tu piuttosto.»

«Uh?»
«Come mai quella divisa?»
«Shhh!» schizzai verso di lui e, prendendolo sottobraccio, gli sussurrai: «Ma che, sei matto? Vuoi farmi saltare la copertura, forse?»
«Eh?!»
«So che qui intorno ci sono dei brutti ceffi, li sto tenendo d'occhio mescolandomi tra di loro... e avrei proprio bisogno dell'aiuto di qualcuno di così fenomenale come un avicoltore come te e le mosse fantastiche in volo del tuo amico..!»
«A-ah... beh, ahah, sì sono fenomenale, uno dei migliori della mia città! Però..!»
Sei mio.
Quel ragazzo ormai pendeva dalle mie labbra così, senza indugiare, proseguii con la mia fregatura.
«Seguimi, non dire altro o potrebbero notarci. Andiamo.»

Fui fortunata, dovevo ammetterlo: quel ragazzo era bravo quanto stupido. Andammo sul retro di un edificio che aveva un viale alberato alle spalle e non appena fummo lontani dal campo visivo di chiunque, sogghignai.
«Io mi chiamo Larry, comunque... come mai andiamo da ques-- URGH!»
«Preso.» accennai a bassa voce mentre le mie braccia avvolgevano ormai in una morsa il suo collo.
«Sai Larry... non credo che vivrai abbastanza da poter raccontare questa storia. Se il tuo Pidgey scappasse, non ti ritroverebbe di certo, ma una soluzione per farti restare in vita, ci sarebbe...»
Mugugnò qualcosa, spaventato a morte: il suo sguardo mi dava una certa soddisfazione..!
«Farai il bravo, Larry?»
Apparve il suo Pidgey, sorpreso; Evelyn alle sue spalle lo atterrò balzandogli addosso di sorpresa.
«Pidgey, non devi reagire. Io non voglio far del male al tuo allenatore, però... se mi ci costringerete, allora non avrò troppi problemi a farlo. Farete i bravi, vero?»
Il ragazzo cercò di liberarsi e lo stesso fece il Pokémon.
«Pessima scelta, ma sarò buona.»
Strinsi più forte, quasi da soffocarlo.
«Dammi la Poké ball del tuo Pidgey e nessuno si farà male.»
Dovetti insistere ancora un po' e, quando questo fu a pochi istanti dal perdere i sensi, finalmente cedette porgendomi la sfera, ma non ero troppo sprovveduta: afferrato con la mancina l'oggetto, lo puntai verso il Pokémon pronunciando: «Ritorna, Pidgey.», restando in attesa di vedere l'ambito fascio, come effettivamente fece.

«Molto bene.»
«Per...donami P-idgey...»
«Oh, ma sì. Lo farà, vedrai...» sussurrai dolcemente, pochi istanti prima che potessi premere con maggior forza per fargli perdere completamente conoscenza.
«Peccato che non lo farà direttamente a te.» terminai sorridendo sadicamente con tono malizioso, piegando la testa di lato. Mi stiracchiai, ero riuscita nel superare la missione base per poter procedere ad avviare la missione principale del palmare... ma prima dovevo sbarazzarmi del corpo svenuto del ragazzo.
«Che ne facciamo di lui? Lo buttiamo nella boscaglia qua dietro?»
Domandai divertita a Eevee che annuì, quindi senza attendere troppo, lo abbandonai dentro dei cespugli: non si sarebbe ripreso tanto presto, eheh!

«Okay, ora dobbiamo solo convincere Pidgey a stare dalla nostra parte... non sarà troppo difficile. Dobbiamo raggiungere un posto sicuro.»
«Ivaaai.»
Passai la mia mano sulla sua testolina che allegramente si sporse in mia direzione.
Andai via dalla cittadina, più precisamente raggiunsi il percorso 7 sul lato est dell'ingresso cittadino, superammo il muretto e il vialetto alberato, trovando un piccolo spiazzo nascosto e silenzioso.

«Vieni fuori, Pidgey.»
Rimasi immobile a guardare il Pokémon che andava a materializzarsi di fronte a noi, arrabbiato.
«La vedi questa?» accennai mostrandogli la Poké ball, «Abbiamo fatto uno scambio, Larry e io. Ora, quindi, tu mi appartieni. Non sei felice?»
L'azione di Pidgey successiva a quelle mie parole mi lasciò facilmente intuire che non lo era affatto: calò infatti in picchiata per colpirmi con beccata, ma ancora una volta Evelyn intervenne con un attacco rapido, buttandolo a terra in maniera tale che a mia volta potessi atterrarlo e tenergli le ali al suolo.
«Forse non ci siamo capiti pennuto. Tu ora sarai dei nostri, perché sennò non solo ti spezzerò queste ali, ma ti darò anche in pasto ai Persian che popolano tutta Kanto. Non farmi ripetere tutto una terza volta, non ho paura di farti molto male.»
Dovevo averlo spaventato abbastanza, dato che stava tremando come una foglia.
«Ora ti lascio andare e presto andremo d'amore e d'accordo, che ne dici?»
«Piii...»
Vediamo un po' che fa..., riflessi dandogli prima una carezza sulla testa, tornando con il mio solito modo di fare tranquillo, quindi mi alzai lasciandogli il via libera e dandogli persino le spalle. Andai così a sedermi su un ceppo d'albero, senza dedicargli alcuna attenzione; Evelyn fece altrettanto e, mentre con la sinistra le accarezzavo dolcemente il pelo, con la destra estrassi dallo zaino un pacchetto di biscotti per Pokémon che le offrii. Fu allora che sollevai lo sguardo, notando il volatile che mi scrutava a becco aperto; con un cenno della mano lo invitai a farsi avanti, sorridendogli amorevolmente.

«Visto che non te ne sei andato... ne vuoi uno? Sono molto buoni, assaggialo dai.»
Rimasi lì immobile a osservarlo avvicinarsi lentamente e nel momento in cui iniziò a cibarsi del mio dono d'amicizia, presi dalla tasca piccola dello zaino il palmare con cui effettuai la foto richiesta dall'applicazione che riprese nuovamente a parlare.

«Pokémon: Pidgey. Tipo: Volante/Normale. Allenatore d'appartenenza: Larry.»
«Certo che ne ha d'informazioni questo aggeggio, eh?»
A quel punto dalla fotocamera uscì un piccolo raggio rosso che colpì la testa del Pidgey con sorpresa mia e di Evelyn.
«GH!»
«Processo di fidelizzazione del Pokémon terminato.»
«P-processo di fidelicosa?» sgranai gli occhi stupita, lasciando intanto che il palmare continuasse il suo discorso.
«Pre-missione 01: completata. Inizio processo d'attivazione missione.»
Fidelizzazione del Pokémon? Che intende dire? ... oh, stai a vedere che-, riflessi cercando di tornare alla realtà alzando la testa in direzione del Pokémon che sembrava non aver notato nulla. Forse..?

«Eve. Dici che ora risponderà ai miei ordini?»
Evelyn fece spallucce, non sapeva nemmeno lei a cosa pensare, così in attesa di capirne di più, mi saltò in braccio.
«Ehi Pidgey.»
Subito questo balzò sull'attenti.
«... vieni qui e fammi vedere una bella acrobazia.»
Detto fatto, il volatile si alzò in volo facendo prima un giro della morte piroettando su sé stesso, quindi si avvicinò e si posò al mio fianco tutto allegro; seppur rimasta di stucco, gli passai come premio un altro biscotto, cedendogli poi il posto per far sì che potesse far amicizia con Eevee, mentre io continuai imperterrita a guardare sbalordita quell'arnese.
«Questo palmare... ha pure una funzione simile allo Styler di Cattura dei Ranger quindi. Accidenti che figata!» esultai inizialmente, voltandomi solo dopo verso quella coppietta che già giocava allegramente attorno ai resti dell'albero come se fossero amici da sempre.
«Dovrò scoprirne di più su questa storia.» pensai ad alta voce, soddisfatta. Osservai nuovamente le notifiche dove si era attivata la descrizione della missione principale.

«Avvio apertura prima missione completata. Luogo della missione: Biancavilla. Descrizione: rubare i tre starter dal laboratorio del professor Samuel Oak. Passare al quartier generale per il trasporto a Smeraldopoli.»
«Oh, andiamo sul pesante subito? Va bene...» sussurrai mettendo nella tasca dei pantaloni il palmare, «... accetto la sfida!» accennai allargando poi le braccia verso i miei Pokémon.
«Evelyn... Pidgey... si parte per la nostra prima VERA missione.»

 

 

All'interno del covo al di sotto del Casinò, il generale e il suo assistente avevano appena ricevuto le informazioni relative al completamento della prima pre-missione della recluta. Con stupore, ammirarono i risultati ottenuti.
«Caspita, ha visto Lewis?»
«Sì Robert. È riuscita a sottrarre un Pokémon a qualcuno in pochi minuti, per di più ha provato subito con un vero e proprio allenatore di tipo volante come richiesto dalle direttive, senza battere ciglio.»
«Ci ha proprio visto lungo il capo. Credo ci darà grosse soddisfazioni.» esordì Robert soddisfatto, portando le gambe incrociate e le braccia dietro la nuca, facendo così alterare il Generale.
«Non cantar vittoria, lo sai di chi è figlia quella? Hai visto la scheda?»
«Sì, certo, ed è anche per quello che lo dico... sarà divertente seguire i suoi sviluppi.»

Con al seguito anche il pennuto, entrammo nel quartier generale, lasciando che la recluta a guardia dell'ingresso mi fissasse restando a bocca aperta: dalla sua reazione, a quanto pare, sembrava che nessuna delle altre reclute avesse portato a termine una sola singola missione, ancora. Scesi le scale al primo piano sotterraneo dove venni accolta da Lewis e l'assistente di quella stessa mattina.
«Bentornata, hai già fatto progressi vedo.» se ne uscì tutto allegro l'assistente, lasciandomi lievemente sconcertata e a disagio mentre iniziò a fare due coccole al nostro nuovo compagno di avventure.
«E-ehm... s-sì.»
«Mh. Seguici al terzo piano, recluta.» si aggiunse invece il Generale. Tacitamente lasciai che mi facessero strada fino ad arrivare al suddetto livello, infilandoci in un piccolo ufficio laterale al quale entrambi si accomodarono, lasciandomi in piedi di fronte a loro.
«Questo incarico è Top Secret. Domani il professor Oak consegnerà a tre allenatori il loro primo Pokémon: un Charmander, uno Squirtle e un Bulbasaur e tu dovrai portarli da noi, senza farti scoprire. Dovrai agire stanotte, perciò andrai col mio Pidgeot a Smeraldopoli, dove ha sede la palestra di Giovanni per poi proseguire a piedi fino al Laboratorio di Biancavilla. Non devi fallire, è di vitale importanza la riuscita di questa missione.»
Vi furono dei secondi di silenzio dove dall'apparente situazione di agitazione recuperai la grinta, feci una lieve riverenza e, non appena rialzai il capo, sorrisi sadica.

«Non vi deluderò.»
«Perfetto. Robert sarà in collegamento radio con te tutta la notte per qualsiasi evenienza, ora seguimi, vedremo di rimettere i tuoi Pokémon in sesto.»
«Sissignore!»


Era ormai sera e avevamo appena raggiunto il tetto del centro commerciale da cui soffiava una pungente arietta fresca. Lewis lanciò la sfera da cui uscì Pidgeot, poi guardò Evelyn e la sottoscritta.
«Beh. Spero tu non soffra di vertigini.»
«Affatto, Generale.»
«Molto bene. Salta su.»
«Aspetti... lei non viene?»
«Non posso di certo lasciare quelle reclute sprovvedute da sole, ti pare? Ora va' e torna con ottime notizie.»
Arrossii leggermente nel sentirgli dire tali parole, confidavano in me: stavano già mettendomi alla prova, non potevo tradire la loro fiducia!
«O-okay. Pi... Pidgeot, puoi partire.» 
Lewis fece cenno di sì al proprio Pokémon che in pochi battiti d'ali si sollevò in volo dirigendosi a tutta velocità verso Smeraldopoli.
 

 

«P-Pi-Piiidgeeeot! R-rallentaaaccideeeeeenti!»
 

«Mhpf... reclute..!» accennò il generale non appena abbandonammo il cielo di Azzurropoli, andandosene via dal terrazzo, nascondendo un flebile sorriso divertito.

  
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