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Autore: paige95    08/10/2017    5 recensioni
Che cosa succederebbe se Goku e Vegeta accettassero, incoscientemente, una sfida lanciata dalle loro mogli? E quali sarebbero le conseguenze di un'eventuale sconfitta?
Chissà, magari, alla fine di questa storia, i due sayan più testardi dell'universo potrebbero addirittura imparare una piccola lezioncina.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Infinite e…scivolose distese di pavimenti
 

 
 
Doveva aver fatto qualcosa di male, un qualsiasi evento che lo aveva lasciato sprofondare in quel baratro.
 
Come era riuscito a farsi assoggettare dalle grinfie di due terrestri?
 
Lo scopo era salvaguardare il suo tanto amato orgoglio sayan, ma, se avesse pulito anche solo un altro centimetro di quel corridoio dimenticato dalla luce del sole, avrebbe davvero cominciato ad avere seri dubbi sulle sue origini.
 
Per fortuna Trunks era sommerso da miliardi di carte nel suo ufficio, quindi non aveva alcun motivo di girovagare per la Capsule Corporation e Bra…sì, insomma, sua figlia doveva sicuramente essere intenta in qualche giro al centro commerciale per….
 
<< Papà! >>
 
Era di Bra quella graziosa vocina squillante che teneramente richiamava l’attenzione del principe? La voce era simile, anzi identica, ma aveva davvero il timore di alzare lo sguardo da terra per poter appurare con i suoi occhi i suoi più intimi timori.
 
Miseria, ma perché non si era fatto insegnare il teletrasporto da Kaaroth? Era in momenti simili che sarebbe tornato davvero utile. L’umore di Vegeta peggiorò notevolmente quando si rese conto che quell’idiota aveva pure un vantaggio per salvarsi la faccia.
 
Pensò ad un milione di modi per uscirne indenne, ma tutto ciò che si palesò nella sua mente non escludeva la violenza e di certo non voleva arrivare a tanto.
 
<< Papà, ma che stai facendo? >>
 
La ragazza sembrava aver già realizzato l’eclatante scena che le si prospettò davanti, perché iniziò a ridacchiare, cercando di contenersi un minimo.
 
Lui, trovandosi ormai beccato con le mani nel sacco - peggio di un bambino che stava per gustarsi il dito indice con la marmellata sulla punta - tentò di nascondere l’arma del delitto dietro la schiena, ma quel gesto gli riuscì decisamente troppo goffo, per passare anche solo un po' inosservato.
 
<< Non dirmi che la mamma ti ha messo all’opera con le pulizie >> tentò di sedare il divertimento, ma la mano davanti alla bocca non era sufficiente per contenerlo << Papà, guarda lì c’è una macchia >>
 
La ragazza indicò un punto vicino a loro e Vegeta si voltò spaventato per cercare di capire a cosa si stesse riferendo.
 
<< Dove??!! >>
 
<< Sei buffo >> gli rise apertamente in faccia << Sei davvero uno spasso. Sai, mamma usa il grembiule per svolgere i lavori domestici, forse dovresti indossarlo anche tu >>
 
E giù altre risata dalla bocca della ragazza, al solo pensiero dell’immagine del padre con quel grazioso grembiulino rosso a forma di cuore, che sua madre adorava. Bra pensò che non ci sarebbe stato davvero nulla di più grazioso di Vegeta con un outfit più romantico e dolce.
 
La guardava disgustato, la figlia, quando voleva, sapeva essere anche più temibile della moglie. Il sayan deglutì rumorosamente, sentiva che stava arrivando una doccia fredda dritta sulla sua testa e che niente sarebbe stato in grado di impedirlo, men che meno il sanguinario e spietato Principe dei Sayan.
 
<< Dai, papà, lo vado a prendere, così finalmente farai contenta la mamma >>
 
L’uomo si affrettò a bloccarle il cammino e cercò una scusa più che plausibile in grado di impedire quell’abominio.
 
<< Tua madre non c’entra nulla. È una sfida tra me e Kaaroth >>
 
La figlia non era per nulla convinta, incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio con diffidenza.
 
<< Allora penso che il grembiule sia d’obbligo. Scommetterei un set completo di pennelli per il trucco che Chichi non ha un grembiule più bello di questo >>
 
‘No, diamine! Ed ora che faccio? Se la colpisco lievemente dovrei solo tramortirla per un quarto d’ora circa. Non dovrei infliggerle alcun danno permanente. Però se perdesse anche la memoria, facciamo, che ne so…gli ultimi cinque o sette minuti? Sì, credo che sarebbero più che sufficienti’
 
Fece per staccare lentamente le dita dal fianco per creare una piccola innocua onda per colpirla, ma infondo, dai, era più una carezza, non avrebbe di certo mai fatto male alla sua dolce e tenera bambina, 'infinitamente rompiscatole', ma dopotutto era sempre la sua bellissima principessa.
 
Solo un debolissimo fascio di luce uscì dal palmo del sayan, perché si spense subito dopo, spaventato dal suono di una voce perentoria alle sue spalle.
 
<< Vegeta! >>
 
Bulma si stava minacciosamente avvicinando. La donna non era ancora nel raggio oculare dell’uomo, ma insomma, lo percepiva perfettamente, l’aura della moglie era alterata. Rettificò, forse anche lei, se avesse avuto sangue sayan nelle vene, sarebbe stata una spietata guerriera e non solo la moglie di Kaaroth. Ringraziò Dende ‘Io che ringrazio il Supremo?’ Dunque dicevamo…ringraziò il Supremo per lo scampato pericolo.
 
‘No, davvero, devo essermi del tutto bevuto il cervello con questa assurda scommessa!’
 
E il nostro caro Vegeta non sapeva ancora cosa lo avrebbe atteso di lì a qualche nanosecondo.
 
Bulma fulminò il marito, capite inspiegabilmente le sue intenzioni.
 
‘Ma come fa a sapere sempre dannatamente tutto? Ha occhi e orecchie ovunque’
 
Ebbene sì, la scienziata più esperta di tutta Satan City, se non dell’intero universo, aveva una capacità di lettura della mente non indifferente, o meglio non vi era davvero nulla che riguardasse suo marito che sfuggisse al suo controllo.
 
Vegeta si sentì inspiegabilmente come un topo in trappola.
 
Era spaventato.
 
‘Non sono spaventato’
 
Era davvero terrorizzato.
 
‘Figuriamoci se io ho paura di una donna!’
 
La donna in questione e di cui Vegeta non ammetterebbe nemmeno sotto tortura di esserne spaventato…
 
‘Esatto! No, aspetta, cosa?’
 
Dicevamo, quella donna lì, proprio lei, sua moglie, o meglio il diavolo in persona, si girò giovialmente verso la figlia con uno splendente sorriso in volto. Riusciva a reggere con banalità un complicatissimo sdoppiamento di personalità nel giro di pochi istanti.
 
<< Ciao, tesoro. Hai passato una buona giornata? >>
 
<< Piacevole, mamma, grazie >>
 
Si sentiva un pesce fuori dall’acqua. Perché lui non poteva beneficiare di uno stesso cortese trattamento?
 
Infatti - come ho fatto precedentemente notare - dopo qualche istante si rivoltò verso il malcapitato, sventolando davanti agli occhi spaventati di lui un pezzo di stoffa alquanto familiare.
 
‘Oh, no!’
 
<< Sai, caro, mi ha chiamato Chichi qualche minuto fa e mi ha fatto notare quanto Goku fosse grazioso questa mattina con un bellissimo grembiulino a fiori. Allora ho pensato: >> ‘Quando pensa sono guai’ << chissà Vegeta come starebbe con il mio, che modestamente è molto più carino >> ci pensò un secondo e cercò di smentire eventuali malintesi con un tono acido << Non intendevo te, ma il grembiule
>> ‘Questa mi mancava’ << Quindi ti andrebbe di farmi contenta? >>
 
Gli fece gli occhi dolci per essere ancora più convincente.
 
<< E dai, papà, credo che ti donerebbe. E poi sono sicura che ti piacerà talmente tanto che non lo vorrai più togliere >>
 
Un ghigno malefico si delineò sul volto della figlia.
 
Era circondato da demoni che lo stavano lentamente spogliando di tutto l’orgoglio di cui era dotato.
 
<< Vegeta, ti ricordo la scommessa >> cercò di rammentare al marito la drammatica situazione in cui riversava, nel caso gli fosse sfuggita di mente << Non ti consiglio di perderla, perché la penitenza che ha in mente Chichi sinceramente non la augurerei nemmeno al mio peggiore nemico, figuriamoci al padre dei miei figli >>
 
Le faceva quasi pena l’uomo che aveva davanti. Non lo aveva mai visto così remissivo in tutta la sua vita.

Il principe strappò quel pezzo di stoffa color porpora dalle mani della moglie e imprecò in una lingua sconosciuta alle due terrestri, indossando quel grembiule e rimettendosi al lavoro. Assunse in volto esattamente la graziosa tonalità di quel grembiulino.
 
<< Chissà cosa avrà detto papà >>
 
Bulma si voltò verso la figlia con un sorriso maligno ma soddisfatto.
 
<< Che ci vuole tanto bene, tesoro >>
 
 
 
 
 
Goku - nonostante il suo rivale lo pensasse - non se la stava cavando per nulla meglio. Non riusciva a finire di pulire un centimetro di pavimento che la moglie lo richiamava in continuazione per farsi portare qualche futilità, trattandolo peggio di uno schiavo.

Lei se ne stava comodamente seduta sul divano e non faceva al marito nemmeno la grazia di alzare i piedi per agevolargli il lavoro.
 
<< Scusa, Chichi, ci sarei anch’io e non solo quel libro o come diavolo si chiama >>
 
Lei gli rispose non alzando nemmeno lo sguardo sul suo interlocutore.
 
<< Sì, lo so, Goku, ma sono ad un punto cruciale del romanzo. Non è che potresti ripassare tra una ventina di pagine? >>
 
Il marito la guardò incredulo.
 
Chichi tentò di contenere una risata, immaginando l’espressione di lui. Alzò lo sguardo e gli sorrise dolcemente.
 
<< Grazie, sei un tesoro >>
 
E riprese a leggere.
 
Se ne stava andando palesemente costernato, quando ebbe la disgrazia di essere richiamato indietro dalla moglie.
 
<< Ah, Goku >>
 
<< S-sì? >>
 
Impiegò qualche istante a voltarsi verso di lei. Sperò veramente in quel momento di essere immerso in un incubo.
 
‘Ora mi sveglio, è solo questione di minuti. Anzi secondi’
 
<< Pensavo, ti andrebbe di lavare le tende delle finestre? Insomma, avrei dovuto farlo io oggi, ma dato che ci sei tu che gentilmente ti sei offerto di darmi una mano, mi chiedevo, perché non approfittare di questo evento più unico che raro? >>
 
‘Mi sta prendendo in giro, vero? Qualcuno mi dica che era solo una battuta’
 
L’espressione di Goku era un poema e la donna faticò davvero a mantenere una certa compostezza e serietà.
 
Lui minacciò di alzarsi in volo, ma la moglie lo additò prontamente.
 
<< No, fermo! Chi ti ha detto che puoi sfruttare i tuoi poteri? >>
 
<< Veramente questo punto non era specificato >>
 
<< Appunto, fai i lavori come li faccio io tutti i santi giorni da quando ti ho sposato. Quindi mi fai la cortesia di prendere la scala, come tutti i comuni mortali, e tiri giù, con delicatezza, quelle tende. Troppo facile, sai, mio caro? >>
 
Era estremamente rassegnato.
 
<< Chichi, quante ore mancano alla fine di questa giornata? >>
 
<< Decisamente troppo poche per farti provare anche solo un decimo di quello che vivo io ogni giorno. Ma non preoccuparti, amore mio, il divertimento è appena iniziato >>
 
 


Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Stavolta mi sono decisamente divertita di più a mettere il nostro caro principe spalle al muro XD
 
Bè, insomma, come sempre lascio a voi il giudizio se anche questo capitolo è almeno un po’ all'altezza dei presunti generi in cui ho inserito la storia 😉
 
Alla prossima (e come sempre spero presto) 😊
Baci
-Vale

 
 
 
 
 
 
 

 
   
 
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