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Autore: emme30    09/10/2017    2 recensioni
[Todoroki/Yaoyorozu]
Todoroki arrossisce e capisce in quel momento che Momo sta straparlando: la febbre deve essersi ulteriormente alzata. Abbassa ancora di più la temperatura della mano, sperando di darle un po’ di sollievo; così facendo, quasi si perde le sue parole.
“Forse è proprio per questo che mi piaci così tanto.”
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Momo Yaoyorozu, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Warm Snow



Quel pomeriggio, i corridoi della U.A. sono deserti.

La tremenda nevicata di quella mattina ha ridotto all’osso le lezioni e molti studenti sono stati rispediti a casa, dato che le prove sul campo sono diventate pressoché impossibili da eseguire.

Non è ancora ora di andare via per Todoroki, però, il quale non vede alcun tipo di disagio in quella neve - è in grado di scioglierla semplicemente alzando la mano sinistra.

Fa un piccolo sospiro nel momento in cui entra in infermeria, arricciando il naso e scostandosi un ciuffo di capelli bianchi dal viso.

Individua subito Yaoyorozu sdraiata su uno dei lettini: è pallidissima, tremante e con una smorfia contrita in volto.

Quella mattina, ha scoperto che la ragazza è di salute cagionevole, molto probabilmente per via della sua Unicità; la nevicata improvvisa e il conseguente colpo di freddo le hanno fatto salire la febbre nel giro di un paio d’ore, facendole saltare le lezioni di Aizawa.

Vista l’impossibilità di fare addestramenti pratici sul campo, perfino Recovery Girl è stata costretta a lasciare l’edificio: nessuno si sarebbe mai aspettato che in sua assenza qualche studente si ammalasse di qualcosa di così banale.

Todoroki si avvicina al lettino della ragazza e le fa un piccolo sorriso nel momento in cui apre gli occhi.

“Come stai?” domanda con gentilezza. “Aizawa ci manda a casa per il pomeriggio e volevamo sapere se ti fossi ripresa.”

Yaoyorozu scuote la testa. “Sto aspettando che arrivi l’autista a prendermi,” mormora con voce stanca prima di strizzare gli occhi. “Mi sento proprio la testa scoppiare.”

Todoroki l’osserva per un attimo e nota che ha delle piccole goccioline di sudore sulla fronte. Probabilmente l’infezione le sta alzando la temperatura corporea.

Agisce senza pensarci troppo: avvicinandosi al suo lettino, porta la propria mano destra sulla fronte della ragazza. Non appena le sfiora la fronte, Yaoyorozu spalanca gli occhi sorpresa.

“Todoroki-kun, non avvicinarti così tanto, ti prenderai la febbre!”

Lui scrolla le spalle e abbassa la temperatura delle dita. “Va un po’ meglio così?”

La ragazza addolcisce lo sguardo al suo tono affabile e annuisce prima di chiudere le palpebre. “Sì, va molto meglio... grazie.”

Todoroki le fa un piccolo sorriso e si morde l’interno della guancia davanti al suo viso visibilmente più rilassato.

Rimangono in silenzio per qualche attimo finchè Yaoyorozu non riapre gli occhi.

“Cosa ci fai ancora qui? Non devi andare a casa?”

“Non ti lascio da sola, aspetto con te che arrivi il tuo autista.”

Yaoyorozu sorride stupita e si mordicchia il labbro. “Sei così gentile, Todoroki-kun. Mi stupisci sempre così tanto.”

“Veramente-“

“E sei molto rispettoso. Credo che tu sia uno dei pochi maschi della scuola che non ha mai fatto una battuta sul mio seno,” prosegue la ragazza con una piccola risata amara.

Todoroki arrossisce e capisce in quel momento che Momo sta straparlando: la febbre deve essersi ulteriormente alzata. Abbassa ancora di più la temperatura della mano, sperando di darle un po’ di sollievo; così facendo, quasi si perde le sue parole.

“Forse è proprio per questo che mi piaci così tanto.”

Todoroki sgrana gli occhi, non credendo alle proprie orecchie.

“Yaoyorozu-san, cosa-“

La ragazza lo interrompe con una risata leggera. “Ma che dico? Tanto a uno come te non potrebbe mai interessare una come me,” sospira quasi affranta. “Tu che sei sempre così… così… così sicuro di te, intelligente e gentile.”

Yaoyorozu riapre le palpebre e lo guarda con dolcezza, le guance arrossate e gli occhi lucidi per via della febbre. “Ma a me non dispiace… mi va comunque bene starti vicina anche solo come amica, visto che bella persona sei.”

Todoroki la fissa con le labbra socchiuse, incredulo per ciò che le sta dicendo la propria  compagna di classe. Mai avrebbe creduto di poterle piacere in quel modo, o addirittura che lei lo considerasse così inarrivabile e meritevole di lodi. Si sente spiazzato di fronte a quella dichiarazione: si accorge che non potrebbe comunque ribattere alla confessione, visto che Yaoyorozu si è addormentata completamente.

Le accarezza il viso caldo con la mano gelata e le scosta un ciuffo di capelli dal volto.

Momo è bella, gentile, intelligente, sensibile e sempre disposta a fare del bene per gli altri. Come potrebbe mai una ragazza come lei pensare di non essere alla sua altezza?

Todoroki non riesce a trovare una risposta a tale quesito, visto che un attimo dopo la porta dell’infermeria si apre e l’autista degli Yaoyorozu gli sorride.
 

*

 

Sono passati diversi giorni dalla grande nevicata, ma in città fa ancora un freddo polare.

Non che Todoroki ne sia infastidito, però capisce che per gli altri sia un po’ una scocciatura, dato che devono vestirsi pesante e non c’è la possibilità di fare le esercitazioni all’aperto.

Sta facendo sciogliere un po’ di neve di fronte al cancello della residenza Yaoyorozu quando una macchina spunta finalmente da dietro la curva e le inferriate cominciano ad aprirsi.

Si mette sul ciglio della strada per farsi vedere e, come immaginava, la grossa limousine nera si ferma proprio davanti a lui.

Il finestrino si abbassa e Todoroki accoglie con un’espressione serena il volto di Yaoyorozu, la quale lo fissa sorpresa e incuriosita.

“Todoroki-kun,” mormora, spalancando gli occhi. “Cosa ci fai qui? Posso darti un passaggio a scuola?”

Todoroki fa un sorriso davanti alle sue parole gentili. “Veramente, speravo di poter essere io ad accompagnare a scuola te… ti va di fare una passeggiata?”

Non gli sfugge come le guance della ragazza si tingano di rosso a quella proposta e fa un passo indietro compiaciuto nel momento in cui lei scende dall’auto e comunica all’autista che sarebbe andata a scuola a piedi.

Rimasti da soli, si mettono in cammino verso la U.A. in totale silenzio.

Todoroki capisce benissimo dall’imbarazzo che aleggia che Momo si ricorda tutto quello che gli ha rivelato in infermeria qualche giorno prima, ma la cosa non lo turba più di tanto. Ha riflettuto molto su quelle parole, per cui non ha dubbi su come comportarsi.

Viene scosso dai propri pensieri quando Yaoyorozu fa un sonoro starnuto. Todoroki si volta e la guarda tirare su col naso mentre prova a scaldarsi le mani nude. “Cavolo, mi sono dimenticata i guanti in macchina,” sospira. “Scusa un secondo, Todoroki-kun, che ne creo dei nuovi.”

Todoroki la blocca proprio mentre si sta tirando su la manica del cappotto per poter utilizzare la propria Unicità. “Aspetta un secondo, non ce n’è bisogno,” sussurra, facendole un sorriso.

Detto ciò, si sposta dall’altro lato, afferrando la mano destra di Yaoyorozu con il proprio palmo sinistro e scaldando un poco la temperatura. Intreccia le dita con le sue e guarda con soddisfazione Momo arrossire piacevolmente.

“Così va meglio?” mormora, avvicinandola al suo fianco caldo.

Lei annuisce. “Grazie, Todoroki-kun.”

E’ il turno di Todoroki arrossire quando Yaoyorozu si sporge per lasciargli un leggero bacio sulla guancia e, in quel momento, il ragazzo è abbastanza sicuro che il proprio lato freddo sia stato piacevolmente annientato da quel calore che avverte bruciargli nel petto.

 

Questi due mi ispirano coccole e fluff a non finire, non ce la posso fare ♥
Grazie a chi ha letto ♥

Beta reading: Ilaria
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