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Autore: stardust94    10/10/2017    1 recensioni
(Pokémon S\M USUM pseudo ritorno delle vecchie generazioni)
Nel mondo esistono molti misteri.
Alcuni legati ad antiche leggende, altri a manufatti magici e altre ancora a Pokémon speciali.
Tutto sta per cambiare per alcuni ragazzi, che provengono da diverse regioni
***
Due giovani esperti di tipo drago e spettro, nati nella cittŕ della melodia color lavanda
Una principessa che proviene dalla regione dei draghi di veritŕ, ideali e confine
Un allenatrice rovente come la cima del monte Camino e le fiamme del suo Charizard
Un allenatore freddo e deciso, come il valore della bestia marina
Una allenatrice amante dei fiori e guardiana del tempo
E infine...
Un team spietato, che vuole mettere a soqquadro le regioni.
Raziel, Kain, Astrid, Alexandra, Susan, Hayden e Zero.
Sette allenatori, destinati a salvare tutte le regioni del mondo Pokémon.
Seguiteli in questa nuova, entusiasmante e pericolosa avventura
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Blu, N, Nuovo personaggio, Rosso
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Videogioco
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Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola (parte 2)

pov Raziel

Stavo correndo per mettermi al riparo da quella improvvisa tempesta. Tenevo Astrid in braccio mentre i nostri pokčmon ci seguivano velocemente.
Per qualche strana ragione quando Marik aveva distrutto l'altare di Tapu K0ko aveva cominciato a piovere con tanto di fulmini e io e la mia amica, ancora svenuta dopo il rilascio di quella strana energia dorata avevamo cercato di allontanarci il piů possibile.

A causa del vento e della pioggia incessante, non riconoscevo piů il percorso e camminavo alla cieca. 
Ero esausto ma dovevo trovare un riparo, la prioritŕ ora era mettere al sicuro le nostre vite.

Kala era scomparsa al inseguimento di Marik, cosa che mi stava ancora lasciando perplesso.

Improvvisamente Sylveon si fermň avvicinandosi a me, con uno dei suoi nastri mi cinse il polso mentre con l'altro indicava una sorta di costruzione.
Non avevo tempo di pensare se fosse una buona idea infilarci in una costruzione di cui non conoscevo niente, tuttavia ero stanco e avevamo bisogno di un posto sicuro dove nasconderci. 

Ci nascondemmo lě dentro attendendo che quella misteriosa tempesta cessasse
La costruzione era una specie di faro diroccato ben poco rassicurante ma almeno avevamo un tetto sulla testa.

In quel momento una strana luce avvolse tutto e Tapu Koko comparve davanti a me e Astrid. 

Non feci in tempo a dire niente perché con un'agile mossa Tapu Koko ci consegnň due strani bracciali bianchi con una sorta di parte nera. 

Non credevo ai miei occhi mentre mi rendevo conto di essere circondato da una miriade di cristalli che brillavano alla fioca luce dei lampi che si rincorrevano all'esterno. 

I cristalli perň erano trasparenti ma notai due di essi brillare prima di depositarsi incanstrandosi al interno dei due bracciali.

Erano i due cristalli apparsi dopo che la mia amica aveva scatenato quello strano bagliore dorato che aveva fatto evolvere i nostri due Pokčmon
Astrid non si era ancora ripresa quindi ero l'unico spettatore e l'unico a potersi muovere

Tapu Koko mi fece segno di seguirlo lungo i corridoi stretti e istoriati del faro. 
Non vedevo un palmo dal naso e non sapevo dove mi stava portando e sinceramente non avevo nemmeno il fiato per chiederlo.

Di colpo si fermň e notai che vi erano delle scale che scendevano e si perdevano nell'oscuritŕ che sembrava avvolgere tutto come un mantello. 
Non percepivo quelle tenebre, cosě fitte come una minaccia, ma era come se dovessero proteggere qualcosa.

-Dobbiamo scendere?- chiesi.
Tapu Koko annuě mentre mi precedeva giů per le scale.
 
Sentivo il mio respiro farsi sempre piů affannato a mano a mano che scendevamo cosě come una strana inquietudine farsi strada nel mio petto.
Cercai di scacciare quelle sensazioni ma non era per niente facile.

Alla fine le scale terminarono e mi trovai davanti una sala dove al centro vi era un piccolo pokčmon che dormiva accoccolato su una sorta di altare.

Feci mezzo passo in avanti e la stanza divenne di colpo avvolta dalla nebbia. Non vedevo piů un palmo dal mio naso.
Procedevo a tentoni senza sapere dove stessi andando né perchč

La stanza sembrava immensa e cercai di trovare dei punti di riferimento per arrivare a quel piccolo Pokemon, ma sembrava di muoversi dentro un labirinto, ogni volta che mi avvicinavo succedeva qualcosa che mi dirottava nella direzione opposta.

Ad un certo punto mi fermai. Avevo completamente perso il senso dell'orientamento. In piů quella coltre di nebbia era talmente fitta da sembrare solida.

Come potevo superare una barriera quasi invalicabile come quella?

Un modo ci dovrŕ pur essere. Se qualcuno aveva messo lě quel Pokemon era perché era un esemplare speciale. 

Una specie rara che non poteva cadere nelle mani sbagliate.

Questo avrebbe spiegato la nebbia che mi circondava, era sicuramente un sistema di sicurezza per scoraggiare chiunque avesse avuto la malaugurata idea di provare a catturarlo.

Ma Tapu Koko mi aveva portato lě quindi non potevo arrendermi, se solo fossi riuscito a diradare quella nebbia.

Pensandoci bene un modo doveva pur esserci. 

Andando avanti alla cieca non avrei ottenuto nulla se non perdermi di nuovo. Forse potevo usare l'altare come punto di riferimento.
Ogni volta che mi sarei avvicinato avrei provato a cambiare strada fino a trovare quella giusta.

Mettere in atto il piano risultň piů difficile del previsto anche perché feci il giro dell'altare otto volte e alla nona riuscii a raggiungere l'altare.

Appena appoggiai i piedi sulla ruvida pietra sentii un brivido freddo corrermi lungo la schiena mentre la nebbia scompariva.
La stanza sembrava la camera principale di una tempio antico, pieno zeppo di rilievi e bassorilievi che sembravano raccontare una storia che perň io non riuscivo a decifrare

Il Pokemon sembrava una piccola nuvola con due strane protuberanze azzurre, al centro vi era una specie di stella dove vi erano due occhi chiusi.
Era veramente carino.

-Per difendere la Luce di Alola e il potere degli araldi di sole e luna bisogna proteggere la progenie delle stelle- affermň una voce proveniente da chissŕ dove.

-La progenie delle stelle?- domandai sperando di ottenere una risposta.

-Il Pokemon che hai davanti agli occhi, giovane allenatore, č Cosmog la progenie delle stelle. Proteggilo e avrai la chiave per salvare Alola- rispose la voce.

-Lo proteggerň- affermai sicuro.

C'era un certo qualcosa che in quel piccolo che mi spingeva a volerlo proteggere.
Presi in braccio il Pokemon ma di colpo mi ritrovai in un altro luogo. Un centro Pokemon. 
Come ci ero arrivato?

Presi tra le braccia Astrid, ancora svenuta, e decisi di entrare. La tempesta ancora non si era placata e un tetto sulla testa era la cosa migliore che potessi anche solo sperare.

Consegnai Cosmog all'infermiera sperando che potesse aiutare il Pokemon mentre mettevo Astrid su un divanetto sperando che si riprendesse.

La tempesta non ne voleva sapere di smettere mentre nella mia mente si susseguivano le immagini incise sulle pareti del faro e la misteriosa voce che mi intimava di proteggere Cosmog per salvare la luce ad Alola.

Ancora una volta quel viaggio si stava dimostrando pieno di pericoli e stavolta a farne le spese poteva essere l'intera regione.
  
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