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Autore: CaramelizedApple    10/10/2017    0 recensioni
(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male)
Un nuovo personaggio è entrato a far parte della leggendaria storia ed ora, che è sempre più forte e consapevole delle sue capacità, sarà impossibile uscirne!
Buoni e cattivi, ma è così semplice?
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(La lettura della storia precedente è indispensabile per comprendere la relazione tra i personaggi e la protagonista, ma se proprio non vi va potreste comunque riuscire a capire)
(Seguito: Mary Lloyd e il sogno rivelato)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Salve gente!
Ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia, mi rendo conto che gli ultimi non erano molto interessanti, ma finalmente inizia a succedere qualcosa


Ancora non riesco a capacitarmi di come Viktor Krum sia riuscito a convincere Kingsley a lasciarmi scendere con lui e il suo gruppo al lago, dopo aver autografato un quaderno all’uomo. Davvero non mi è chiara questa fissazione per il Quidditch che hanno tutti, infondo è solo un gioco no? Basta così poco per essere passata al primo offerente? La firma squadrata di un giocatore bulgaro?
-Loro sono tutti lì, tu poi federe- dice semplicemente il mago, camminando spavaldo lungo il sentiero. Solo la divisa a coprirlo, non sembra accorgersi delle forti folate di vento che, sempre più veloci, mi colpiscono facendomi rabbrividire. –Atesso fare ancora caldo e noi potere nuotare, buono allenamento-.
-Nuotare?- domando, cercando di rimanere al passo con le loro lunghe falcate. –Sul serio?-.
Una risata leggera si alza nel piccolo gruppo, rispondendo alla mia domanda.
-Sì- risponde un ragazzo del gruppo di cui fatico a ricordare il nome, sentendomi subito a disagio. -È difertente-.
Cominciava con la “s”? O era la “p”?
Tento di parlare di nuovo per ottenere spiegazioni, ma non appena scorgo il lago le parole mi muoiono in bocca. Il sole già molto basso fa scintillare l’acqua, increspata dai movimenti di molti ragazzi e ragazze che vi nuotano.
Una gigantesca nave è ormeggiata al centro, oscillando lentamente sul posto, come se danzasse.
-Tu anche nuotare?- domanda un altro dei ragazzi con noi di nome Gunter, ridendo quando scuoto la testa sconcertata. I ragazzi tolgono la divisa abbandonandola su un ramo vicino, prima di superarmi, lasciandomi sola con Krum che mi osserva in silenzio.
-Qualcosa non va?- domando accigliata, sulla difensiva. Il ragazzo molto più alto di me mi si avvina scrollando la testa.
-Tu piacere leggere come Herr-Mioni?- mi chiede improvvisamente, cercando qualcosa probabilmente nascosto in una tasca del suo mantello rosso.
-Abbastanza- alzo le spalle, rilassandomi. –Più che altro trovo interessante sapere cose nuove, cos’hai per me?- domando quando vedo un libro comparire tra le sue mani.
-Io ho fizsto che uomo con te non ti faceva leggere- mi porge il manuale rivestito di pelle scura, un triangolo è inciso sulla sua copertina, attraversato da una riga e un cerchio, marchiato volontariamente da qualcuno.
-Cos’è?- domando automaticamente, seguendo il contorno del simbolo sull’angolo del libro con il polpastrello, la pelle è più dura dove è stata incisa.
-Zimbolo su lipro è di Grindelwald, si fede molto qvi, perzone lo fa per spafentare, lo copia su muri e lipri- dice Krum, prima di iniziare a togliersi la divisa e appoggiare mantello e camicia sul ramo di un albero vicino, come hanno fatto i suoi compagni. –Lui ha studiato qvi, ma perzone no capisce qvanto male afefa fatto- continua rabbuiandosi, togliendo anche la canotta, così da esporre il fisico scolpito al vento freddo. Draco impazzirebbe a vedermi adesso, non fatico ad immaginare una delle sue scenate di gelosia.
Scrollo leggermente la testa, cercando di non farmi notare, per scacciare il pensiero. Non dovrei pensare a Draco.
-A dopo- aggiunge poi Krum attirando la mia attenzione, prima di raggiugere il gruppo di amici nell’acqua gelata.
Faccio un cenno all’alto ragazzo, prima di sistemarmi ai piedi dell’albero, colpita dal sole in pieno viso, nella speranza che mi scaldi un pò. Osservo la copertina scura del libro per qualche minuto prima di sfogliarlo, in cerca di qualche scritta in grado di rivelarmi qualcosa in più sul suo contenuto. Non c’è nulla però in grado di dare informazioni, oltre quel simbolo inciso nella pelle.
Superata la prima pagina, scritta in una lingua che non conosco, ne raggiungo un’altra che ha al centro una grande scritta in inglese.
La morte e i metodi per sottrarsi ad essa
Seguita da una più piccola.
Guida alle Arti Oscure, Volume 10
Sfioro con le dita le scritte in inchiostro nero, riuscendo quasi a sentire la differenza tra loro e la vecchia pergamena su cui sono scritte. Mentre il sole inizia a scaldare la mia pelle, ancora macchiata da una leggera abbronzatura, tentenno a girare pagina per iniziare a leggere.
Dovrei leggere?
Kingsley non sarebbe d’accordo.
Probabilmente nemmeno Silente.
“Ma loro non lo saprebbero mai”.
Trattengo il respiro e senza rendermene conto volto pagina, raggiungendone una con un breve titolo seguita da un elenco.
Indice
I nomi dei capitoli riempiono tutta la pagina, incollando i miei occhi alle scritte.
-Introduzione, capitolo uno, Fantasmi- seguo con l’indice la mia lettura. –Capitolo due, Inferius…sei, Pietra Filosofale…otto, Sangue di unicorno…capitolo nove, Horcrux- sussurro, soffermandomi sull’ultimo capitolo. –Horcrux- ripeto, cercando il significato della parola nella mia memoria. –Cosa sono gli Horcrux?- domando a me stessa, mentre le mani si muovono da sole, sfogliando le pagine fino a quella interessata, dove il capitolo nove ha inizio.

Quando alzo lo sguardo dalle pagine i miei occhi si scontrano con lo scintillio che il sole produce, riflettendosi sull’acqua, circondata da piccoli gruppi di studenti. Ragazzi e ragazze nuotano o non perdono il minimo movimento di chi è impegnato a farlo, nessuno di loro fa fortunatamente molto caso a me.
L’acqua scura mi attira, insinuando nella mia mente il suo richiamo, mentre l’ombra della grossa nave si allunga sempre di più, mentre il sole si abbassa dietro a lei. Per loro sembra così semplice immergersi nelle acque fredde del lago, sopra e sotto la superficie in un attimo, come se nulla fosse.
Non ho mai nuotato molto in vita mia, ma ricordo perfettamente quando ho imparato, il sole era alto e l’estate di quell’anno molto soffocante. Gettarsi in acqua, era un sollievo per tutti i bambini dell’orfanotrofio in cui mi trovavo, anche se la maggior parte di noi non era certa di poter restare a galla. Nonostante l’acqua fosse fangosa e sporca nessuno riusciva a resistergli, nemmeno i nostri supervisori.
Ricordo perfettamente la ragazza che mi insegnò a nuotare, i suoi lunghi capelli biondi e le lentiggini che risaltavano sul suo viso.
Quella fu forse l’ultima volta che trascorsi un’estate spensierata e libera dai dispetti di grandi e piccoli.
Appoggio delicatamente il libro sul prato verde su cui sono seduta e che circonda tutto il cerchio d’acqua, osservando il giocatore bulgaro di Quidditch muoversi veloce, con bracciate sicure e forti. Qualcosa mi porta ad alzarmi, per poter vedere meglio lui e i suoi compagni, prima che le mie mani inizino a muoversi in autonomia, slacciando il mantello pesante che cade a terra.
A cosa serve rimanere ferma qui a guardare?
-Troviamo un senso a questo viaggio, proviamo qualcosa di nuovo- velocemente mi spoglio, maledicendo il vento che continua a colpirmi, ma ringraziando il sole per il suo tepore. Pochi indumenti mi restano addosso, non molto adatti per fare un bagno.
Respiro profondamente mentre mi avvicino all’acqua, felice che il freddo non sia pesante come immaginavo. Di certo il vento non aiuta, ma non appena si abbassa il dolce tepore del sole è sufficiente a convincermi che posso non rivestirmi.
Scruto di nuovo i ragazzi in acqua, che ora sono fermi a guardarmi, insieme ad una ragazza dai capelli scurissimi. Alzo la mano in segno di saluto, rabbrividendo, e sollevando qualche risata che mi fa arrossire.
Vedo la giovane dai capelli neri nuotare verso di me, abbastanza vicina alla riva da potermi parlare. –Dopo che entra è più facile- dice sorridendomi, nuotando fino alla riva e aggrappandosi al bordo di pietra. –Io non spaglia- sorride. –Ma è supito profondo, puoi fare tuffo-.
-Grazie- faccio io tremante, osservando l’acqua scura, molto più spaventosa da questa distanza. Faccio un respiro profondo, prima di perde completamente la capacità di rifarlo, decidendomi a saltare. Il primo impatto con l’acqua non sembra niente di diverso dal solito, ma basta una frazione di secondo a farmi cambiare idea. Ogni centimetro della mia pelle sembra quasi bruciare, mentre i polmoni si svuotano per il freddo improvviso e le gambe si bloccano, come paralizzate. Eppure la sensazione terrificante scompare in fretta, lasciando spazio all’adrenalina che mi fa velocemente riemergere, prendendo una grande boccata d’aria fredda.
Sposto i capelli indietro, per togliermeli dal viso, prima di sorridere alla ragazza al mio fianco.

-Va bene- alzo le spalle, seduta scomposta davanti al fuoco, mentre i miei capelli si asciugano lentamente, beandosi del calore che emana il camino acceso. –Ammetto che non è stato brutto come credevo- dico a Viktor, Penka e Sigurd che mi hanno accompagnata in camera dopo cena, così che Kingsley potesse rimanere a parlare con il Preside.
-Qvesto lipro cosa è?- attira la mia attenzione Viktor, dopo una risata della ragazza dai capelli scuri.
-Divinazione- rispondo dopo un breve sguardo al ragazzo che analizza il libro appoggiato sul comodino di legno scuro. –Lascia perdere, è una materia stupida- alzo le spalle.
-Buoni qvesti- l’altro ragazzo, seduto a terra davanti al comino. –Da dove venire?- domanda, in mano una manciata di dolci che ho offerto loro.
-Mielandia- rispondo ridacchiando, quando una manciata di dolcetti lo fa sollevare di qualche centimetro da terra e poi ricadere con un tonfo. –Vendono roba davvero forte, ma mai quanto quella di Fred e George-.
-Weasley?- Viktor si avvicina a noi, sedendosi vicino ai compagni.
-Esatto, sono i fratelli di Ron e i miei migliori amici- sorrido, mentre nella mia mente scorrono immagini del loro negozio. –Hanno aperto un negozio di scherzi, se tornate in Inghilterra dovete per forza andare da Tiri Vispi Weasley- quasi non mi accorgo che il sorriso continua a crescere a dismisura.
-Ti mancano?- fa Penka, guardandomi in modo strano.
-Sì- alzo le spalle. –Ma non vengono più a scuola, quindi sono abituata a non vederli, e se devo ammetterlo non mi manca essere costretta a guardare i loro allenamenti di Quidditch-.
-Tu no gioca?- domanda Krum sorpreso.
-Fortunatamente no- ridacchio. –Probabilmente ucciderei qualcuno nel tentativo- mi gratto nervosamente la testa.

Revisione: Francesca

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