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Autore: DonnieTZ    10/10/2017    7 recensioni
[Destiel] [Dystopian!AU]
In un universo in cui tutto è controllato - perfino l'arte e le relazioni - si racconta della leggendaria connessione che collega le anime gemelle quando esiste la possibilità concreta che il loro amore si realizzi. Cas, con la sua fede nel rigido sistema che governa tutto, è un pittore solitario; la voce che improvvisamente sente una sera qualsiasi, invece, è quella di Dean, un cantante che il sistema lo odia.
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Avrebbe voluto essere in grado di chinare la testa, di sottostare alle regole, ma c'era qualcosa nella sua anima che non voleva saperne. C'erano passioni e tormenti e incubi dietro le palpebre quando arrivava l'alba e lui andava a dormire. Cantare rendeva tutto così evidente da fare quasi male. Ma quella sera c'era il vago pensiero di dover ricacciare indietro la malinconia, perché non era solo a sentirla vibrare nella mente.
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Non aveva davvero idea di cosa stesse dipingendo, non riusciva a carpire un'immagine completa, ma sapeva che riguardava Dean. C'erano angoli più scuri, sfumature che si incupivano fino a diventare nere, ma il verde smeraldo brillava al centro della composizione, come una luce lontana.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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16. Epilogo

Dean entra in casa, abbandona gli stivali all'ingresso, si guarda le mani – rovinate, callose con qualche linea di grasso che proprio non vuole saperne di essere lavata via – e abbozza un piccolo sorriso. Lo fa ogni singolo giorno, tornando dal garage di Bobby, sentendo il senso di soddisfazione che riparare auto gli lascia addosso da quando ha iniziato.
La piccola villetta sul mare non è molto più grande di com'era l'appartamento che divideva con Cas e ha richiesto almeno un anno di lavoro prima di essere davvero abitabile. Nessuno, al di fuori della città, aveva idea ci fossero quelle vecchie costruzioni sparse un po' ovunque, segno di una civiltà perduta. Alcuni non si sono interessati, preferendo restare in città, abbattere i muri che dividevano i quartieri, ricostruire quello che è andato perduto, basando ogni decisione, piccola o grande, sulla salvaguardia delle libertà individuali. Altri se ne sono andati, lasciando i ricordi alle spalle, esplorando i dintorni, i boschi, le cittadine abbandonate, le case di un tempo passato.
Come Dean.
La villetta è silenziosa, quieta, immersa solo nel suono ovattato delle onde contro la scogliera poco distante.
Dean ha impiegato tempo ad abituarsi all'idea di non avere più nessuno nella testa, niente voce rauca e profonda nei suoi pensieri. Ha impiegato tempo ad accettare tutto quello che è successo. Tempo dedicato a rimediare, a riparare, a guarire.
Ed è ripagato ogni singola volta dalla voce di Cas, quando gira l'angolo e lo vede nel piccolo studio, sommerso dai suoi quadri, che dipinge a petto nudo.
«Dean.»
«Ehi, Cas» risponde, avvicinandosi per posargli un bacio sulle labbra e uno sulla spalla, mentre lo abbraccia da dietro.
Le mani vagano sfiorano la cicatrice sul suo addome, lo sguardo si perde sulle pennellate.
«Cas, è... è un capolavoro.»
Il quadro a cui sta lavorando è un vortice di colori caldi. Il giallo delle esplosioni, l'arancione del fuoco, il rosso del sangue. È violento e catartico e esorcizza gli incubi che abitano entrambi, di tanto in tanto, la notte. Nella parte alta del quadro, tutti quei colori non sono più soltanto una città in rivolta, ma diventano un uccello dalle piume fiammeggianti, una fenice che spicca il volo.
«Non sai niente di arte, Dean.»
C'è una presa in giro nella voce di Cas, un continuo punzecchiarlo sul fatto che ora suoni solo per passione e non per lavoro.
«Uh, è così, eh? Io ti faccio un complimento e tu ti metti a fare il professorino?»
Sorridono entrambi come due idioti, felici anche solo di avere quell'attimo, quella spensieratezza.
«Almeno hai smesso di dipingere il mare» aggiunge Dean, pensieroso.
I mesi della convalescenza di Cas, quando si era ripreso abbastanza per affrontare il viaggio alla ricerca di una casa, sono stati difficili. Non percepirsi con immediatezza, imparare a parlarsi, vederlo avere paura e averne di conseguenza. Il mare ha aiutato, calmandolo con la sua visione, con i suoi suoni, con le sue scoperte.
«Non lo avevo mai-»
«Lo so, lo so, me lo ricordo. “Non l'avevo mai visto prima”» lo interrompe Dean, facendo scivolare la mano più in basso.
Posa altri baci sulla spalla, sul collo, sulla nuca.
«Dean...»
Quello di Cas è un sospiro, un invito, una supplica. In quel piccolo nome, Cas riesce sempre a infondere troppi significati. A volte, quando dice “Dean” sta dicendo “ti amo”, perchè non sempre sono costretti a parlarsi per capirsi, anche senza connessione mentale.
E Dean gli risponde sempre più spesso, soprattutto quando sono fra le lenzuola, spesi e sudati, esausti e languidi. È ancora difficile, ma ogni giorno lo è sempre meno.
Come quel giorno, davanti al quadro, mentre lo accarezza.
«Ti amo» gli sussurra nell'orecchio.




 
WAAAAAAAAA è finita. T______T
Non sono poi così cattiva, visto? Ora, certo, il titolo può sviare, ma ho sempre avuto un po' più l'idea che riguardasse il modo in cui la loro connessione si interrompe nel momento della rivolta, più che la loro storia in tutto e per tutto. Quindi niente, sono una cucciolina, non potrei mai fare troppo male a questi due. Non se lo meritano. Soffrono già abbastanza nel canone, direi!
Quindi, tiriamo le somme... vi è piaciuta? 
Penso che la revisionerò, fra un po', e sono anche riuscita a tirar fuori un banner che non mi fa schifissimo. YAY.
Grazie per la compagnia. Come sempre potete amiciziarmi su fb, potete dare un'occhiata alla mia pagina, al mio sito, al mio canale youtube, al bar dove faccio colazione, venire a dormire a casa mia, insomma, lo sapete...
Ah, per chi non fosse già passato, io e Clizia abbiamo messo su un profilo insieme, con altre fic destiel: Clonnie
GRAZIE di tutto, siete stat* preziosissim*! 
❤❤❤
   
 
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