Capitolo
8
Salve!
Come
vi
avevo preannunciato nel corso dei due avvisi ho purtroppo dovuto
eliminare
anche Gabriel Jackson e così ho deciso di riaprire le
iscrizioni e concedere a
questa storia un’ultima occasione nella speranza che non
scompaia nessun altro.
Avendo trovato tutti e tre i Campioni di cui necessitavo vi comunico
che, salvo
ulteriori imprevisti, la storia giungerà alla sua
conclusione.
Gli
OC
selezionati sono:
Shana Leila Fine (PV Kaya Scodelario) – VI anno, Serpeverde. Campionessa per Hogwarts.
Joelle Doriane Bonnay (PV Lily James) – VII anno, Unicorno. Campionessa per Beauxbatons.
Killian
Lawson
(PV Francisco Lachowski)
– VI anno, Corvonero. Campione per Hogwarts.
-
Questo torneo sta letteralmente decimando i partecipanti –
constatò Robert mentre prendevano posto in attesa
dell’annuncio programmato per
quel pomeriggio.
Audrey
annuì, sedendogli accanto e poggiando il capo sulla sua
spalla.
-
Dopo il ricovero al San Mungo di Tatiana, la malattia della
madre di Marjorie e la morte del padre di Gabriel sembra proprio che ci
sia una
sorta di maledizione su quest’evento. –
-
Credi che ci abbiano convocati qui per annunciarci la fine
del torneo? –
Audrey
si strinse nelle spalle.
Non
aveva pensato a quell’aspetto della cosa, ma sperava
vivamente che non andasse a finire in quel modo.
Lì
a Hogwarts aveva fatto nuove amicizie e aveva trovato
Robert.
L’idea
di lasciarsi alle spalle tutto quello prima del tempo
la riempiva di malinconia e angoscia.
-
Non lo so – mormorò.
Sentì
la mano del ragazzo cercare la sua e stringerla con
delicata fermezza.
-
Comunque vadano le cose non ho la minima intenzione di
perderti. –
Sorrise,
rincuorata, ricambiando la stretta.
-
Lo stesso vale per me. –
Il
tossicchiare dell’anziana preside di Hogwarts interruppe i
mormori che echeggiavano nella Sala Grande.
-
Credo che tutti voi vi starete chiedendo cosa ne sarà del
Torneo dopo i recenti avvenimenti -, esordì la McGranitt, -
ebbene abbiamo
deciso all’unanimità di consentire alle riserve di
prendere il posto dei
concorrenti che hanno abbandonato il Torneo. Tuttavia ciò
avviene in via del
tutto eccezionale e non saranno operate ulteriori sostituzioni.
Desideriamo che
tutti voi comprendiate quanto siano seri gli impegni che prendete e
quanto essi
vadano rispettati e onorati. La correttezza dovrebbe essere sopra ogni
cosa,
anche sopra un’eventuale vittoria – concluse,
mentre i restanti tre presidi
annuivano come a voler confermare ogni singola parola da lei proferita.
Audrey
tirò un sospiro di sollievo.
Nulla
era ancora finito, non sarebbero dovuti tornare in
Francia prima del tempo.
Accanto
a lei sentì chiaramente che anche Robert si rilassava
contro lo schienale della sedia.
Erano
ancora insieme e avrebbero continuato a esserlo fino
alla fine dell’anno.
Null’altro
contava in quel momento.
*
Lenochka
aggrottò la fronte, perplessa, prima di voltarsi
verso Joseph.
-
Tu che sei di qui, che tipi sono Shana e Killian? –
Si
strinse nelle spalle, abbassando la voce per non essere
sentito dalla compagna di Casa che si era recentemente aggiudicata il
ruolo di
nuova Campionessa.
-
Killian è un tipo … particolare oserei dire.
Sta’ piuttosto
sulle sue e non parla mai molto con il resto dei ragazzi del suo anno.
È da
prendere con le pinze, perché tremendamente imprevedibile,
tutt’altra pasta
rispetto a Gabriel. Quanto a Shana … fossi in te non mi
fiderei troppo di lei. È
molto abile nel manipolare persone e situazioni e volgerle a proprio
vantaggio,
ed è tremendamente determinata; adesso che ha
l’occasione di rimpiazzare
Tatiana e vincere il Torneo non se la farà di certo sfuggire
da sotto il naso. –
Annuì,
lanciando una lieve occhiata in direzione di Constance,
che neanche a dirlo aveva provato a intavolare una conversazione con la
mora.
Eppure
sembrava che la Serpeverde non fosse minimamente
interessata a dialogare con lei e stava evidentemente cercando di
tagliare
corto rispondendo con frasi brevi e ricche di sarcasmo.
-
Credo di aver inquadrato il tipo. –
Posò
poi lo sguardo sulla bionda al tavolo dei Corvonero che
chiacchierava allegramente con William Glacier.
Non restava che
scoprire che tipo fosse quella Joelle Bonnay.
*
Charlotte
volse lo sguardo verso Zahra, accennando a Lilith e
Jason che sedevano vicini e sembravano completamente assorti nel loro
mondo.
-
E dire che quei due professavano a mari e monti di non
sopportarsi. Eppure guardali adesso, tubano come piccioncini.
–
-
La forza dell’amore – sentenziò la
bionda, per poi rivolgere
un’occhiata penetrante all’indirizzo di Bentley, -
tu invece, bel biondino,
vuoi spiegarci perché improvvisamente vai tanto a braccetto
con Erlend
Holdberg? Cosa fai, fraternizzi con il nemico? –
Bentley
gettò la testa all’indietro, ridendo di cuore.
-
Per quanto la mia bisessualità sia cosa oltremodo
conclamata, bella bionda, mi dispiace deluderti. Ho solo fatto un
favore a un
potenziale nuovo amico. –
Le
due ragazze, tremendamente incuriosite, si sporsero
maggiormente verso di lui con fare complice.
-
Ti va di dirci di cosa si tratta? Chi voleva far ingelosire
Erlend? –
Ben
scosse il capo, mimando una zip a chiudere la bocca.
-
Le mie labbra sono accuratamente sigillate, bellezze. –
Zahra
sbuffò, mettendo il broncio come una bambina a cui fosse
stato negato il giocattolo che tanto desiderava.
-
Guastafeste. –
-
Già – le diede man forte Charlotte, stupendo
Bentley.
-
Chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia Charlie? – chiese
incredulo,
sgranando le iridi azzurro cielo.
Arrossendo
lievemente, si strinse nelle spalle. – Colpa
dell’influenza
di Lilith e Zahra. –
*
Killian
storse il naso, annoiato da tutto quel chiacchiericcio
che lo vedeva suo malgrado protagonista.
Aveva
accettato di candidarsi al Torneo per mettersi alla
prova, non certo per attirare su di sé più
chiacchiere e pettegolezzi di quanto
fosse necessario.
Perciò
approfittò di un momento di distrazione per
sgattaiolare fuori dalla Sala Grande portando con sé quanto
bastava per una
cena veloce prima di andare a dormire.
La
mattina seguente ci sarebbe stata la seconda prova e aveva
intenzione di dedicarsi anima e corpo a preparare una strategia che
potesse
rivelarsi vincente piuttosto che lasciarsi distrarre da inutili
chiacchiere.
-
Fuggi dai festeggiamenti, Lawson? Decisamente da te. –
Si
voltò verso la voce femminile alle sue spalle, inarcando
appena un sopracciglio all’indirizzo di Shana Fine.
-
Tu invece sei il tipo a cui piacciono feste e
festeggiamenti, perciò perché non sei
lì dentro a crogiolarti nella gloria? –
la rimbeccò beffardo.
-
Le feste mi piacciono -, riconobbe, - ma al momento sono
concentrata su qualcosa di ancora più interessante: vincere.
Ci sarà tempo per
festeggiare in seguito. –
-
Sembra quasi che tu dia già per scontata la vittoria.
–
Gli
rivolse un sorrisetto furbo.
-
Perché, tu no? Potremmo non essere amici, Lawson, ma
sappiamo benissimo entrambi che funzioniamo alla grande insieme.
–
Già,
effettivamente le lezioni di Cura delle creature magiche
filavano sempre alla perfezione quando loro due venivano assegnati allo
stesso
lavoro di coppia.
C’era
una forte intesa intellettuale anche se non propriamente
caratteriale.
-
Sento che sta per arrivare una proposta d’alleanza.
–
-
Molto bene, Lawson, davvero intuitivo. I campioni di
Durmstrang fanno squadra insieme, quello di Ilvermorny si è
fidanzato con l’amica
della campionessa americana quindi è ragionevole supporre
che si aiuteranno
cambiando le carte in tavola, e i due francesi si conoscono da
parecchio per
cui anche loro sono una scelta ovvia. Io e te siamo alleati naturali
–
concluse, stringendosi nelle spalle.
-
E siamo anche quelli che partono con il punteggio più basso.
–
-
Capovolgeremo le carte in tavola. È quello che sappiamo fare
meglio. –
Killian
si ritrovò suo malgrado a sorriderle di rimando.
C’era
da dire che Shana Fine sapeva decisamente come
convincere qualcuno.
-
Andata, siamo alleati. –
*
Si
era offerta di aiutare Nikolaj nell’elaborare una strategia
per la prova dell’indomani, ma in quel preciso momento il suo
cervello non
riusciva a pensare ad altro che non fosse quanto fossero vicini i loro
corpi e
la sensazione di calore che l’assaliva quando le braccia
scoperte si
sfioravano.
Fu
così che, mentre Nikolaj cominciava a snocciolare le
incognite di non sapeva bene quale incantesimo l’istinto la
spinse ad agire.
Si
sporse verso di lui, baciandolo di getto.
Il
contatto durò appena una manciata di secondi,
dopodichè
Nikolaj lo interruppe tirandosi indietro con gentilezza.
-
Hel … - cominciò, ma la rossa lo interruppe.
-
Lascia perdere, è colpa mia, non so cosa mi sia preso.
Fa’
finta che non sia successo nulla, ti prego. –
Si
alzò di scatto, correndo verso la porta che conduceva al
dormitorio femminile e richiudendola dietro di sé con uno
schianto.
Raggiunse
la camera che condivideva con Lenochka e Constance,
trovandovi all’interno solo la bionda.
Proprio
l’ultima persona sulla faccia della terra che avrebbe
voluto incontrare.
Incrociò
appena il suo sguardo.
-
Non cominciare, Constance, non è proprio serata –
mormorò,
gettandosi a pancia sotto sul letto a baldacchino e affondando la testa
sotto
il cuscino per soffocare i singhiozzi.
Dio,
che stupida che era stata.
Era
evidente che Nikolaj non la vedesse in altro modo che come
una sorellina.
Uno
scricchiolio le annunciò che qualcuno si era seduto sul
bordo del letto.
Alzò
appena il capo, vedendo Constance seduta accanto a lei
che le porgeva una scatola di fazzoletti.
-
Credo che questi servano più a te – disse
soltanto, per poi
alzarsi e tornare a sistemare le sue cose come se quel breve intermezzo
non
fosse mai esistito.
*
William
era perfettamente consapevole dello sguardo di Erlend
mentre sedeva sul divano accanto a Joelle e chiacchierava con lei a
bassa voce
e con fare complice.
Del
resto tutti a Beauxbatons sapevano del loro flirt avvenuto
a metà dell’anno precedente.
Era
stato il biondo a giocare la carta della gelosia e lui lo
stava semplicemente ripagando con la stessa moneta, si disse mentre
rivolgeva
un sorriso accattivante alla bella biondina che lo stava fissando con
le iridi
color cioccolato luccicanti di malizia mista a divertimento.
Joelle
era furba, perciò sapeva benissimo che dietro a
quell’improvvisa
voglia di chiacchiere e confidenze doveva esserci
qualcos’altro dietro ed era
più che pronta a reggergli il gioco.
Lo
si capiva da come ammiccava quando rideva, sporgendosi
verso di lui a sfiorargli il braccio, la scintilla furba negli occhi.
-
Spero che farmi incenerire con lo sguardo da Erlend serva a
qualcosa e non sia solo il tuo nuovo passatempo, Will –
mormorò a bassa voce,
mentre giocherellava con una ciocca bionda fingendosi civettuola.
-
Potrebbe servire – replicò, allungando una mano ad
accarezzarle il bel volto, - immagino che lo scopriremo presto.
–
Sentì
il rumore di una sedia che veniva fatta scattare all’indietro
e una chioma candida come la neve che marciava risolutamente verso il
dormitorio maschile.
Chi
di falsi corteggiamenti feriva, di falsi corteggiamenti
periva.
Spazio
autrice:
Salve!
Eccoci
con il nuovo capitolo. Spero di aver reso bene i nuovi personaggi e che
vi
siano piaciuti, personalmente adoro tutti e tre. A questo punto vi
chiederei di
mandarmi la classifica della seconda prova aggiornata e, per i creatori
dei
Campioni, di indicare la persona a cui il loro OC è
più legato qualora non l’avessero
già fatto.
Al
prossimo capitolo con la seconda prova.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary