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Autore: Summer11    10/10/2017    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 40
-Sentimenti condivisi.-



-Oliver, dopo aver dato le chiavi della sua macchina al suo migliore amico, salì in ambulanza. Alex avrebbe accompagnato i signori Green in ospedale. Quando anche Rachel salì in macchina, guardò suo marito.-

Rachel: Dov’è Lily?
Alex: Non lo so!
Rachel: Non possiamo lasciarla qui da sola sapendo che Brittany sta male. Tu accompagna i signori Green all’ospedale, io vado a cercarla e vi raggiungiamo con la nostra macchina, okay? Oh, i gemelli. Dobbiamo andare a prendere i gemelli all’asilo e portarli dalla babysitter!
Alex: Lo faccio io!
Rachel: Sei sicuro?

-Alex annuì, Rachel gli diede un veloce bacio, scese dalla macchina e suo marito partì. La ragazza corse dentro la scuola e iniziò a cercare la sua figlioccia. Lei non aveva la minima idea di cosa fosse successo tra Brittany e Lily, Oliver disse solo che avevano litigato. Rachel pensò che se fosse stato possibile, in quel momento Oliver sarebbe morto dalla preoccupazione. Una cosa era certa, amava Brittany più della sua stessa vita. La ragazza, intanto, continuava a cercare la sua figlioccia per tutta la scuola mentre tutta la folla si accalcava all’uscita, ormai anche lo spettacolo era finito. Provò ad entrare nei bagni e fu proprio lì che sentì un tirare sul col naso e un singhiozzare. Bussò alla porta da dove proveniva il rumore e finalmente sentì la voce di Lily rotta dai singhiozzi.-

Lily: OCCUPATO, ANDATE VIA!
Rachel: Ehi, piccola. Sono diddi Rachel. Mi fai entrare?

-Dopo qualche secondo di silenzio, mentre Rachel perdeva le speranze, Lily parlò.-

Lily: No, è meglio di no. Non voglio che tu mi veda così!
Rachel: Così, come?
Lily: A pezzi
Rachel: Oh, tesoro! Senti, se non vuoi che ti guardi, almeno possiamo parlare? Mi siedo qui, a fianco alla porta, okay? Quando sarai pronta, io sarò qui ad ascoltarti

-Non ci volle molto prima che Lily iniziasse a parlare. Rachel si sedette a terra sul serio pronta a curare quelle profonde ferite di quella ragazzina che le stava tanto a cuore.-

Lily: Sto male, diddi!
Rachel: Lo so. Perché non mi dici come mai? Non vergognarti dei tuoi sentimenti. Esternali con me, sai che non ti giudicherò
Lily: Ho litigato con la mamma. Le ho detto delle cose orribili e lei mi ha dato uno schiaffo

-Rachel fu spiazzata per qualche secondo. Non poteva credere che le cose fossero precipitate così tanto. Lily doveva essere stata davvero terribile per arrivare fino a quel punto. Brittany non avrebbe mai alzato le mani su sua figlia, se non nel caso più estremo e quello doveva esserlo stato.-

Lily: Non mi aveva mai toccata prima, diddi!

-Rachel sentì la ragazzina ritirare su con il naso.-

Rachel: Cosa ti ha spinto ad essere così orribile con lei?

-In quel momento il pianto di Lily rimbombò in quel piccolo bagno.-

Lily: Aspetta da papà il figlio che ha sempre desiderato, non volevo stare a guardare mentre venivo messa da parte come un vecchio giocattolo. Ho avuto così tanta paura di perderla, di perdere ciò che avevamo, di perdere il suo affetto che ho preferito farmi da parte cercando di essere più forte per potermela cavare da sola d’ora in poi. Ho sempre saputo che quando era incinta di me non era pronta a fare la madre, non era felice di essere rimasta incinta e adesso, vederla dire a tutti quanto sia felice di esserlo mi fa a pezzi. Mi sento come se fossi il diavolo arrivato a rovinare la sua vita e che finalmente lei può rigettare nella lava dell’inferno per fare finalmente posto al vero angelo della sua vita

-Rachel sentendo quelle parole e capendo come quella ancora così giovane ragazzina si sentisse, non poté fare a meno di perdere il controllo delle sue lacrime che le marcavano il viso. Subito si alzò dal pavimento e bussò forte alla porta del bagno.-

Rachel: Ti ordino di aprire la porta in questo medesimo istante, Lily Green!
Lily: Sei arrabbiata, o peggio ancora delusa?
Rachel: Apri la porta!

-Lily abbastanza impaurita dalla reazione di sua diddina aprì la porta e subito Rachel la strinse in un stretto e caldo abbraccio mentre tutte e due piangevano a causa di quel forte vortice di emozioni. Rachel continuava a stringerla a sé e ad accarezzarla.-

Rachel: Mi dispiace così tanto, piccola mia! Mi dispiace che nessuno di noi se ne sia accorto prima. Ma abbi la certezza che tu rimarrai sempre la nostra piccola Lily, quella da proteggere in ogni caso e più del dovuto proprio per colpa della mancanza di un padre. Tesoro, ascoltami. Nell’istante in cui tua madre ha deciso di non abortire ha scelto di amarti e di sacrificare la sua vita per darne una migliore a te. E’ vero, a diciassette anni non era pronta ad averti, eppure quando ti ha stretta tra le sue braccia ha pianto di gioia perché tu, avvolta in quella piccola copertina rosa, eri il suo destino. Sei sempre stata il suo destino e lì ha iniziato a combattere per diventare una persona migliore e per fare di te una persona migliore di quanto lei non lo sia mai stata. Tu hai sempre conosciuto il meglio di Brittany e ti posso assicurare che grazie a te è cambiata tanto. Il vostro legame non potrà mai sciogliersi, Lily. Voi siete una parte dell’altra e niente e nessuno potrà cambiare ciò. Tu resterai sempre quella speciale perché tutti noi sappiamo cosa hai dovuto passare, tutti noi ti eravamo accanto. Non ti deve minimamente passare per la mente che tu possa venire dimenticata. Tua madre darebbe tutta la sua vita per te. Lei in questo momento è felice perché ha ritrovato l’amore della sua vita e soprattutto che tu ti sia ricongiunta con tuo padre e che voi due andiate così tanto d’accordo. Brittany aveva perso completamente le speranze di concederti questo lieto fine e adesso questo bambino è soltanto la ciliegina sulla torta di una vita che tu hai reso bella e speciale ai suoi occhi e che finalmente dopo tanto tempo, finalmente è completa
Lily: Se avesse abortito la sua vita sarebbe stata molto più bella!

-Rachel guardò la sua figlioccia asciugandole le lacrime.-

Rachel: Lo dubito fortemente, Lily! Tu hai portato gioia in tutte le nostre vite, non devi mai pensare il contrario

-Ora che la ragazzina aveva iniziato a sfogarsi non riusciva più a smettere e le parole uscivano fuori senza che le sapesse controllarle.-

Lily: E papà? Lui è così felice di avere un bambino. E’ talmente felice da non voler nemmeno sapere il sesso. Non gliene importa niente. Lui vuole solo una seconda possibilità per riniziare da capo. Per me non c’è stato!
Rachel: Sta cercando di recuperare il tempo che ha perso adesso, tesoro!
Lily: Lo so, ma è diverso vedere tua figlia appena nata, o da quando ha già quattordici anni. Vedere crescere un bambino ti insegna ad amarlo. Sarà molto più affezionato a lui o lei

-Rachel la guardò.-

Rachel: Sai bene quanto io e diddi Alex fossimo contrari al fatto che Oliver facesse parte della tua vita e beh, ci sbagliavamo di grosso. Tua madre aveva ragione a volervi fare incontrare. Tuo padre è cambiato tanto in questi anni e ha fatto tutto quello che ha fatto per te. Per poter stare con te. Ha rinunciato a tutto per poterti finalmente fare da padre. Ti ha amato dal primo momento, questo è ciò che ha detto ad Alex. In te rivedeva se stesso e non avrebbe mai rinunciato a sua figlia. Tuo padre amerà te e il futuro bambino allo stesso modo. Non devi aver paura di ciò

-Lì in quel bagno, mentre Rachel rassicurava Lily tra le sue braccia, la ragazzina si sentì al sicuro. Tutte quelle cose in fondo le sapeva, aveva solo bisogno di sentirsele dire. Si asciugò di nuovo le lacrime facendo un bel respiro profondo. Guardò la sua madrina e sorrise.-

Lily: Grazie diddi. Avevo bisogno di tutto questo!
Rachel: Lo so. Ora devo dirti una cosa, Lily. Però non ti agitare, okay?

-Lily la guardò preoccupata e Rachel continuò.-

Rachel: Brittany si è sentita male. L’hanno portata in ospedale in ambulanza

-Il mondo intero crollò addosso alla ragazzina.-

Lily: C-cosa?

-Era completamente sottoshock. Guardò la sua madrina.-

Rachel: Alex mi ha lasciato le chiavi della sua macchina. Andiamo. Sono sicura che Brittany stia bene

-Lily senza dire una parola seguì sua diddina uscendo dal bagno e dalla scuola per poi andare a sedersi in macchina.
Arrivarono in ospedale e subito raggiunsero Oliver che camminava avanti e indietro per il corridoio. Poco più avanti seduti sulle sedie d’aspetto videro i signori Green e Alex. Rachel si avvicinò ad Oliver abbracciandolo.-

Rachel: Oliver! Ti hanno detto qualcosa?
Oliver: No, la stanno ancora visitando. Questi stupidi medici non ci dicono neanche se almeno si è svegliata!

-Lily si sentiva tremendamente in colpa.-

Lily: “Ma cosa ho combinato?”

-Pensò, mentre le lacrime le riempivano gli occhi di nuovo. Oliver guardò sua figlia.-

Oliver: Sarai contenta ora, non è così?
Lily: Papà...

-La ragazzina era sull’orlo del pianto. Mentre Oliver, arrabbiato e preoccupato per le sorti di sua moglie non riuscì a trattenersi.-

Oliver: Ci sei riuscita! Brittany si è sentita male per colpa tua. Per più di tre mesi l’hai trattata da schifo e sapevi che ci stava male. Non capisco il motivo, ma il tuo unico scopo era ferirla. Mettiamo da parte ciò che hai detto e pensi di me...
Lily: Ma io non penso quelle cose orri...
Oliver: Non m’importa cosa pensi di me in questo momento. Tua madre come minimo rischia di perdere il bambino!

-Il mondo per Lily si fermò. Non poteva crederci, le lacrime le scesero sul viso. Come poteva essersi spinta così in là? Non voleva arrivare a quel punto. Oliver si voltò verso Alex e si spostò all’indietro il ciuffo dagli occhi. Quello era un suo tipico movimento. Rachel si avvicinò a Lily che era in lacrime e l’abbracciò. Non era una situazione facile, pensò.-

Lily: Sono un mostro, diddi!
Rachel: Oh, tesoro. Non dire così. Perché non vai a prenderti una bella cioccolata calda dalla macchinetta? Tieni i soldi!

-Rachel voleva far distrare Lily, così lei e Alex avrebbero parlato con Oliver e i signori Green. Diede i soldi alla ragazzina e la vide allontanarsi. Poi si sedette a fianco ad Oliver e suo marito.-

Rachel: Oliver, non essere così duro con lei
Oliver: Rach, in questi mesi si è comportata sempre peggio nonostante le punizioni e i litigi. Siamo stati troppo buoni con lei, specialmente Brittany e guarda dove siamo arrivati. Mia moglie, la tua migliore amica, rischia di perdere il bambino per colpa dei suoi capricci adolescenziali. E’ troppo!

-Anche Alex guardò Oliver.-

Alex: Olly, non credo che Lily volesse arrivare a questo punto
Oliver: Lo so Alex, ma purtroppo ci siamo!

-Indicò la stanza di Brittany.-

Oliver: E là dentro c’è la mia intera vita!
Alex: Sappiamo che è difficile. Dopotutto è anche la nostra migliore amica e la figlia dei signori Green. Credo, però, che Lily sia davvero pentita
Oliver: Non saprei. Non so più chi sia mia figlia

-Lily intanto si accingeva a mettere le monete nella macchinetta quando si fermò vedendo dei telefoni a gettoni. Abbandonò l’idea della cioccolata calda. Aveva bisogno di qualcuno che potesse consolarla, decise di mettere i soldi nel telefono dell’ospedale e compose il numero.
Intanto, alla scuola superiore, tutti finivano di uscire per tornare a casa dopo lo spettacolo. Daniel parlava di Lily con Jordan e Rebecca.-

Daniel: Sicuramente sarà già tornata a casa con i suoi genitori. Stanotte faccio un salto a casa sua. E’ strano che siano andati via così presto e senza salutare
Rebecca: Già. Se tu fai un salto a casa sua, io la chiamo!
Daniel: Al numero di casa però. Il cellulare penso lo riavrà domani
Rebecca: Ah sì, giusto. E’ ancora in punizione!
Daniel: Becky, vuoi un passaggio fino a casa?

-Arrivarono alla macchina di Daniel e lui l’aprì. Rebecca sorrise.-

Rebecca: Grazie!
Daniel: Jor, falla salire davanti

-Jordan, intanto, si era già accomodato nel posto a fianco all’autista.-

Jordan: Perché mai dovrei? Se non le va bene sedersi dietro perché non torna a casa con Tristin, il bamboccio?

-Rebecca era sconcertata.-

Daniel: Dai, Jor!!
Rebecca: No Dan, lascia stare! Grazie di avermi offerto il passaggio, è come se me lo avessi dato. Tranquillo, torno con Tristin, il bamboccio!

-La ragazzina si avvicinò al finestrino di Jordan che era aperto.-

Rebecca: Cafone eri e cafone sei rimasto!

-Si voltò e se ne andò. Jordan guardò Daniel che salì in macchina e chiuse la portiera guardando il suo amico.-

Daniel: Sei un vero idiota, amico!

-Daniel rise, accese la macchina e partì.
Rebecca sapeva che Tristin era già andato via, perché aveva la partita di football, ma non voleva dare soddisfazione a Jordan. Quell’insulso essere che ogni volta riusciva a farle saltare i nervi.-

Rebecca: “Che imbecille! Il bamboccio?! Ma bamboccio sarai tu”

-Pensava, prima che le squillasse il telefono. Subito rispose.
Lily, aspettava seduta per terra con la schiena appoggiata al muro, quando vide Rebecca entrare si alzò. Anche la sua amica le corse incontro e l’abbracciò.-

Rebecca: Tesoro!

-Lily riscoppiò a piangere tra le braccia dell’amica. Non aveva fatto altro che pensare al peggio per tutto il tempo.-

Lily: I-io non volevo spingermi così oltre!

-Continuava a piangere disperatamente mentre l’amica le accarezzava i capelli e continuava ad abbracciarla.-

Lily: Non pensavo potesse succedere. Mamma è qui per colpa mia, mi sento così in colpa. Se perderà il bambino sarà a causa mia. Becky, i miei genitori mi odieranno per sempre!
Rebecca: No, questo non succederà, tesoro. Vedrai che ti perdoneranno
Lily: Mamma ha ragione, ma cosa sono diventata? Io e Victoria? Ma cosa avevo per la testa?! Come esco da questa me così sbagliata?

-Rebecca la guardò, le asciugò le lacrime e sorrise.-

Rebecca: Stai abbandonando quella parte di te proprio ora

-Lily fece un respiro profondo e si asciugò completamente gli occhi.-

Lily: Sono stata un’idiota con te. Mi dispiace, davvero!
Rebecca: Lo so. E’ tutto risolto adesso, non preoccuparti

-Rebecca le sorrise cercando di tirarle su il morale.
Intanto, finalmente il dottore uscì dalla camera di Brittany e ovviamente venne assalito da tutti quanti.-

Oliver: Come sta?
Dottore: La ragazza sta bene e per fortuna non ci sono state complicazioni con la gravidanza questa volta, ha bisogno di riposo assoluto però. Sua moglie ha rischiato seriamente di perdere il bambino, il suo livello di stress era alle stelle
Oliver: Quindi ora stanno bene?
Dottore: Sì, ma queste cose non devono più succedere. Un’altra volta e il bambino potrebbe non farcela!
Oliver: Certo, non capiterà più! Possiamo vederla?
Dottore: Sì, ma uno alla volta per adesso. Deve riprendersi a poco a poco
Oliver: Grazie, dottore, davvero!

-Oliver, sollevato e felice guardò i suoi suoceri. E il signor Green gli sorrise.-

Nicholas: Vai prima tu!

-Oliver sorrise ed entrò nella camera di Brittany. Lei lo vide.-

Brittany: Olly!

-Lui subito corse a baciarla dolcemente. Lui sussurrò.-

Oliver: Io capisco che odi quando ti faccio lo scherzo del tubetto del dentifricio pieno d’acqua, ma lo spavento che mi hai fatto prendere stasera mi sembra un po’ esagerata come vendetta, pulce!

-Brittany sorrise, guardandolo.-

Brittany: Sto bene, per fortuna. Anzi, stiamo bene!

-Oliver le prese la mano facendosi serio.-

Oliver: Avevi lo stress alle stelle. Avete rischiato troppo

-Brittany gli accarezzò il braccio.-

Brittany: Schh! La cosa più importante è che ci siamo, tutti e quattro!
Oliver: Già!

-Oliver sospirò. Sapendo che sua moglie e il bambino stavano bene, non era più neanche tanto arrabbiato. Si sentiva molto più leggero. Brittany lo guardò.-

Brittany: Dov’è?
Oliver: Alle macchinette. Io credo di aver esagerato prima...

-Lui le raccontò ciò che era successo con Lily.-

Brittany: Tesoro, eri stressato, spaventato e in ansia. Anche se l’hai ferita, è grande e può capire. Non preoccuparti
Oliver: Era distrutta
Brittany: Lo immagino. La mia bambina, la nostra bambina. Dopo mesi ho capito cosa le è preso finalmente. Gelosia!
Oliver: Gelosia?
Brittany: Sì, di te, di me. Mamma aveva ragione. Lei stava bene così, da sola. Noi non le abbiamo mai chiesto se volesse un fratello o una sorella
Oliver: Ma, pulce, è stata una sorpresa anche per noi! Sì, insomma non avevamo mai parlato seriamente di un altro bambino. E’ successo proprio come sedici anni fa
Brittany: Lo so, ma dovevamo capire e parlarci prima. Lei si sente in più, capisci? Pensava l’avremmo abbandonata. Con la notizia di questo bambino lei si è sentita fuori posto. “Lo stupido errore che avete fatto a diciassette anni”. Sue testuali parole

-Oliver la guardò sorpreso.-

Brittany: Si è definita così, ti rendi conto? Ha parlato di figlio preferito e tu in questo caso sei la sua più grande ferita, Olly. Crede che tu amerai più questo bambino di lei
Oliver: Cosa?! Resterà sempre la mia principessa e niente cambierà. Specialmente per lei, avrò sempre un occhio di riguardo, proprio perché non ci sono stato. Lei sarà sempre quella speciale!
Brittany: Lo capirà. Adesso che sappiamo tutto, sarà molto più facile!
Oliver: Speriamo
Brittany: Comunque, per fortuna, adesso stiamo tutti bene!
Oliver: Vuoi che la faccia entrare?
Brittany: Sì, grazie

-Oliver la baciò, le toccò il pancino e uscì dalla camera. Vide Lily seduta sulla sedia e Rebecca a fianco a lei.-

Oliver: Entra tu!

-Il tono di Oliver, nonostante fosse ancora un po’ arrabbiato, fu incoraggiante. Lily fece un grande respiro ed entrò. Vedere sua madre sdraiata su quel lettino le spezzò il cuore. Anche Brittany la guardò e capì che sua figlia aveva appena pianto. Lei parlò.-

Brittany: Sei venuta anche tu. Pensavo fossi scappata da scuola

-Sua figlia la guardò non sapendo bene cosa dire.-

Lily: Mi sono rifugiata in bagno per un po’, finché diddi Rachel non mi ha trovata. Abbiamo parlato e siamo venute qua
Brittany: Diddi è un osso duro, non è così?
Lily: Già!

-Le due ragazze si guardarono per un po’. Lily voleva dire qualcosa, ma ogni frase che le veniva in mente le sembrava stupida. Così Brittany decise di rompere il ghiaccio.-

Brittany: Mi dispiace di non essere riuscita a vedere tutto il dolore che provavi, amore mio. Avrei dovuto concentrarmi più su di te!

-Sentendo quelle parole, senza pensarci due volte, Lily corse da sua madre e finalmente l’abbracciò.-

Lily: Ma che dici! La colpa è tutta mia. Sono stata un’idiota! Mi avresti dovuto dare quello schiaffo tempo fa. Ti prego mamma, non permettere mai più che passi tutto questo tempo. Mi sento persa senza te

-Brittany stringeva la sua bambina tra le sue braccia. Ancora non riusciva a credere che la stesse abbracciando di nuovo.-

Brittany: Mi dispiace Lily, non avrei mai voluto toccarti ma…

-Lily si strinse ancora di più a sua madre e Brittany le fece spazio sul letto, dove la ragazzina si sdraiò interrompendo sua madre.-

Lily: No, mamma è stato giusto così. Me lo sono meritata. Vi ho delusi in questi mesi e distrutti parecchio e mi dispiace. Tu sei qui per colpa mia, papà ha perfettamente ragione!
Brittany: Papà era preoccupato quando ti ha detto quelle cose
Lily: Sì, ma è la pura verità. Daniel aveva ragione, mi sono comportata da bambina viziata, e invece di essere felice per te e papà, ho iniziato ad essere gelosa di un qualcosa che avrebbe portato solo felicità a tutti. E’ solo che… Beh, io ho avuto paura di perderti!
Brittany: Oh, tesoro mio. Tu non mi perderai mai, mai e poi mai. Sei la cosa più importante della mia vita. So di averti detto delle cose difficili da mandare giù riguardo il mio passato e mi dispiace davvero tanto. Non avrei dovuto perdere il controllo in quel modo. Ma voglio rispondere onestamente a ciò che mi hai detto. Se potessi tornare indietro nel tempo con la consapevolezza di cosa sarebbe accaduto, beh io rifarei ogni minima cosa che mi ha portato ad avere te. E’ stato un periodo buio che TU hai illuminato. Tu, sei la parte migliore di me. Da quando ti strinsi tra le mie braccia per la prima volta, non è passato un singolo giorno in cui non sia stata grata di averti con me. Rifarei tutto, forse con un po’ più di furbizia ed esperienza. Non avrei mai dovuto farti guardare “Anastasia” quando avevi solo tre anni, solo perché volevo guardarlo io. Penso di averti traumatizzata a vita!

-Lily sorrise stringendosi sempre più a sua madre. Le era mancata da morire. Sentì una lacrima bagnarle il viso.-

Lily: Io non vi odio, non vi ho mai odiati. Mi sentivo uno schifo
Brittany: Si vedeva tesoro, ma non ci hai permesso di aiutarti
Lily: Siete il mio punto di riferimento, tu soprattutto. Non penso tutto ciò che ti ho detto prima. I-io volevo ferirti perché io ci soffrivo da morire

-La ragazzina si asciugò le lacrime mentre sua madre le accarezzava quel viso delicato che tanto amava guardare.-

Brittany: Tesoro, so che non pensi quelle cose. Avevi ragione anche tu in un certo senso. Non ti abbiamo chiesto nulla su un ipotetico bambino, perché, vedi, nemmeno io e tuo padre ne avevamo discusso prima. Perfino io avevo paura di tirare fuori l’argomento e poi in quest’anno abbiamo subito tanti di quei cambiamenti… Un bambino penso fosse l’ultimo dei nostri pensieri. Proprio come te, anche lui o lei, non era in programma, è successo e basta. Hai ragione, non siamo stati attenti. Io non sono stata attenta. Avevo tante cose per la testa e ho dimenticato di ritirare dalla farmacia la nuova confezione della pillola

-A Lily, sentendo quelle parole, le si alleggerì il cuore.-

Lily: Davvero?

-Brittany annuì e Lily le sorrise abbracciandola ancora.-

Brittany: Mai, io o tuo padre o qualcun altro ti avremmo rimpiazzata o messa al secondo posto! Chiaro? Scommetto che saresti una sorella pazzesca!

-Lily sorrise e la guardò.-

Lily: Tra noi è tutto a posto? Tu e papà potrete mai perdonarmi?
Brittany: Ti abbiamo già perdonata!

-Brittany le diede un bacio sulla fronte.-

Brittany: Mi sei mancata da morire!
Lily: Anche tu!

-In quel momento, per la prima volta in assoluto, Lily poggiò delicatamente la sua mano sul pancino di Brittany.-

Lily: Come sta?
Brittany: Per fortuna bene!

-Entrambe sorrisero sollevate. Lily continuò.-

Lily: Come fate a resistere senza sapere il sesso del bambino? Io vorrei saperlo!
Brittany: Avrei dovuto avere la visita tra qualche giorno. Però oggi mi hanno dovuto visitare per vedere se tutto andava bene e non ho resistito. Ho chiesto al medico qual è il sesso!
Lily: Cosa? Lo sai? Senza averlo detto a papà?
Brittany: Amore, amo da morire tuo padre, ma mi ha chiesto di fare una cosa troppo grande per me. Non posso resistere per altri cinque mesi! Quindi farò finta di non saperlo
Lily: Facciamo finta in due. Voglio sapere che cos’è!

-Brittany sorrise, si avvicinò di più a sua figlia e le sussurrò in un orecchio. Subito Lily sorrise felice.-

Lily: E’ proprio ciò che volevo io!!
Brittany: La pensiamo allo stesso modo. Mi raccomando, acqua in bocca con papà e con tutti gli altri!

-Lily fece il gesto di chiudersi la bocca e buttare la chiave, poi accarezzò sua madre.-

Lily: Hai un bel po’ di visite oggi. Forse è il momento che io lasci spazio alle altre persone. Faccio entrare i nonni?
Brittany: Sì, grazie tesoro!

-Lily baciò sua madre, scese dal lettino e uscì dalla camera, permettendo agli altri di entrare. Uscendo, Lily vide Rebecca e le sorrise, poi notò che suo padre se ne stava seduto da parte. Si avvicinò e lui alzò lo sguardo.-

Lily: Mi dispiace. Per tutto quanto, dall’inizio alla fine. Mi dispiace per come mi sono comportata, per ciò che ho detto su di te. Tu non meritavi tutte quelle cattiverie gratuite. Sono felice che tu sia con noi e sono felice che questo bambino sia tuo e della mamma. Saremo una una vera famiglia d’ora in poi e io ho rischiato di rovinare tutto per colpa della mia gelosia. Avevi ragione, è tutta colpa mia!
Oliver: Lily...
Lily: Non voglio giustificare il mio comportamento, perché è stato scorretto, però ho passato un’intera vita a desiderarti, la cosa che più volevo al mondo era conoscerti. Sai, a ogni mio compleanno ti aspettavo, vedere gli altri bambini con i papà è sempre stato frustrante per me. Poi sei entrato nella mia vita e mi hai reso la figlia più felice del mondo perché sei un papà praticamente perfetto. Tu e la mamma vi siete sposati, per me è stato come vivere in un sogno. Finalmente vi avevo entrambi tutti per me, sapevo e so che mi amate. Però ho pensato che questo bambino avrebbe rovinato il nostro rapporto, perché a lui o lei la vedrai crescere. Quando per me non è stato così...

-Quel discorso aveva spiazzato Oliver. Lui capì che sua figlia era davvero pentita per quello che aveva fatto e a pensarci bene, tutto ciò non era colpa di Lily. La guardò e sentì la rabbia sparire prima di poter parlare.-

Oliver: Sono stato un imbecille a non capire, principessa. Se c’è un colpevole in tutta questa storia sono io. Io ho abbandonato te e tua madre quindici anni fa ed è normale per te non vedere tutto rose e fiori. E’ normale che tu paragoni la tua vita con quella futura e l’unico colpevole sono io. Ero un ragazzino così immaturo e in quell’occasione mi sono dimostrato anche egoista pensando solo a me stesso. Lily, ti giuro, però, che non c’è stato giorno in cui non ti abbia pensata. Poi quando vidi per la prima volta una tua foto, la prima volta che ci vedemmo e tu ti nascondesti dietro Brittany dalla timidezza, io… E’ lì che ho iniziato ad amarti. Da quando i tuoi occhi hanno incontrato i miei per la prima volta. Fu proprio quel giorno che capii veramente cosa mi fossi perso in questi anni. E giurai a me stesso che tu saresti sempre venuta prima di tutto e tutti e che non avrei perso nemmeno un secondo della mia vita senza di te. Ti ho amata dal primo momento, proprio come farò con lui o lei. L’età non conta, l’importante è il bene che ci lega!
Lily: Lo so!

-Lily ricominciò a piangere dall’emozione e soprattutto dal sentirsi finalmente così sollevata. Finalmente aveva buttato tutto fuori.-

Lily: Oggi non riesco a smettere di piangere…

-Oliver l’avvicinò a sé e l’abbracciò.-

Oliver: Mi sei mancata, principessa
Lily: Anche tu a me. Papà, mi dispiace così tanto!

-Si staccarono dall’abbraccio.-

Oliver: Lo so. Niente rovinerà il rapporto che abbiamo costruito e che consolidiamo di giorno in giorno, okay?

-Lily sorrise ed annuì. Poi parlò.-

Lily: Vado da Rebecca che mi ha sopportata per tutto questo tempo!
Oliver: Io vado a parlare con i medici così sapremo quanto la mamma dovrà rimanere qui
Lily: Okay!

-Lily si alzò andando da Rebecca. Si sedette a fianco a lei e l’amica parlò.-

Rebecca: Adesso che si è risolto tutto e sei al settimo cielo, mi dici perché hai chiamato me e non Daniel? Che, tra parentesi, non sa nulla di questa storia?
Lily: Mi vergognavo...
Rebecca: E perché mai?!
Lily: Lui mi disse che mi comportavo da bambina viziata e io non lo volevo ascoltare. Ma qui, ho capito che ciò che mi ha detto, è solo la verità. Se sapesse a che punto siamo arrivati, non saprei cosa potrebbe pensare di me. E lui è troppo importante, non voglio perderlo
Rebecca: Lui ti ama! E poi abbiamo tutti capito che finalmente sei tornata in te. Ti conosce e non ti avrebbe mai lasciata, specialmente in questo momento e in fondo lo sai anche tu...
Lily: Credo di sì. E comunque, tu sei la mia migliore amica e avevo bisogno di te

-Rebecca sorrise felice.-

Rebecca: Anche tu sei diventata la mia migliore amica. Da quando sei arrivata nella nostra scuola è cambiato tutto. Un mese prima che tu arrivassi ho chiuso i rapporti con il mio vecchio gruppo di amicizie e sono rimasta praticamente sola. Mi hanno tradita per Victoria
Lily: Come ho fatto io...
Rebecca: Ma con la differenza che tu poi sei tornata in te e volevi chiarire. Tu ti sei staccata da lei, loro no. Era il mio gruppo, capisci? Victoria non riuscendo a farsi me come amica ha deciso di rubarmi le amiche
Lily: Ecco perché c’è tanta rivalità tra te e Victoria!
Rebecca: Già, oltre a tutto il resto! Svelato anche questo mistero

-Entrambe sorrisero. Poi Rebecca sgranò gli occhi, ricordandosi una cosa di fondamentale importanza.-

Rebecca: Ti devo assolutamente raccontare del troglodita!!

-Lily rise. Ormai quello era diventato il nomignolo che usavano per definire Jordan, anche se alla fine a Lily iniziava a stare simpatico. Certo, era sempre uno sbruffone, ma stava iniziando a comportarsi bene.-

Lily: Cos’ha fatto?!

-Rebecca le raccontò accuratamente ciò che era avvenuto dopo lo spettacolo.-

Rebecca: Ma ti rendi conto di quanto è maleducato?

-Lily non riusciva a smettere di ridere. Ogni volta che Jordan e Rebecca si trovavano nello stesso posto, succedeva qualcosa che provocava le sue risate e quelle di Daniel. Quei due non facevano altro che litigare e stuzzicarsi.-

Rebecca: Fossi stata in sua madre mi sarei già impiccata avendo un figlio così imbecille!

-Lily a poco lacrimava dal ridere.-

Lily: Perché vi stuzzicate sempre?
Rebecca: Lui mi provoca e io rispondo! Lo ODIO! Come si permette di chiamare il mio ragazzo bamboccio?! Se Tristin lo scopre lo accartoccia!!

-D’un tratto, la ragazza sorrise, le era appena venuta un’idea. Lily praticamente le lesse nel pensiero.-

Lily: No, Becky!! Non dire niente a Tristin!
Rebecca: Perché non dovrei?
Lily: Perché Tristin lo ammazza questa volta!
Rebecca: E cosa c’è di più bello di vedere la testa di Jordan spalmata sul muro della scuola?
Lily: Okay, ora inizi a farmi paura! E poi una cosa migliore di vedere Jordan massacrato ci sarebbe… Vorrei che Victoria ci lasciasse in pace!
Rebecca: Ah, no! Non m’interessa cosa dice Victoria, è solo una stupida ragazzina. Può parlare quanto le pare. A me non tocca
Lily: Beata!
Rebecca: Devi solo imparare a lasciarla perdere tesoro, tutto qui! Riesci già a tenerle testa. Questa mattina sei stata fenomenale!

-Entrambe sorrisero, poi Lily guardò Rebecca.-

Lily: Perché non lasci perdere Jordan come fai con Victoria?

-Rebecca per una volta non seppe dare una risposta alla domanda dell’amica.-

Rebecca: Io... Io non saprei a dire la verità. Giuro che a volte lo strozzerei con le mie stesse mani. E’ un imbecille e si crede chissà chi. Che poi non se lo può neanche permettere!
Lily: No, dai Becky, non puoi dire questo. Oggettivamente è un bel ragazzo
Rebecca: Io non sono oggettiva!

-Lily scosse la testa senza speranza.-

Lily: Bravo chi vi capisce!

-Rebecca diede una gomitata a Lily e risero.
Quella sera, l’orario di visita era terminato. Tutti salutarono Brittany, Oliver sarebbe andato a prendere sua moglie il giorno seguente. Alex e Rachel andarono a prendere i gemelli che avevano lasciato con la babysitter, e Oliver riportò a casa Rebecca e portò i signori Green in albergo, dove alloggiavano.
Finalmente alle 18:30, anche Oliver e Lily tornarono a casa. Era stata una giornata davvero pesante, e entrambi su buttarono sul divano a guardare un film mangiando una pizza.
Una mezz’ora più tardi sentirono il campanello suonare. Lily andò subito ad aprire non capendo chi potesse essere a quell’ora. Aprì la porta e davanti a sé vide una signora molto minuta, dai capelli a caschetto argentati e dagli occhi verdi. La donna vedendo la ragazzina, si portò le mani alla bocca dallo stupore. Lily parlò.-

Lily: Come possiamo aiutarla, signora?

-La signora la guardò per qualche altro secondo, poi parlò.-

Signora: Tu devi essere la piccola Lily… Oh per l’amor del cielo… Sei iden…

-Proprio in quel momento, Oliver si affacciò dal salotto.-

Oliver: Principessa, chi c’è alla por…

-Oliver vide quella signora alla sua porta e subito si fermò di botto. Non riusciva a credere ai suoi occhi.-

Oliver: Mamma?!


Ciao MERAVIGLIEE <3
Allora vi sono mancata? Vi aspettavate un mio aggiornamento oggi?
Sono molto contenta di essere riuscita a postare!
Cosa ne pensate del capitolo? Siate sinceri :)
Spero vi sia piaciuto!
Come sempre aspetto il vostro parere. Recensitemi :P
Al prossimo capitolo, che spero di poter pubblicare presto!
Buonanotte,
Sum <3

 

  
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