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Autore: Astral Della Rovere    12/10/2017    1 recensioni
Precedentemente, in "BEING EVIL HAS A PRICE", Castiel ha ricevuto una telefonata.
Questa è una prefazione alla prossima storia della serie "EVOLUTION", ovvero "BROTHERS, YOU'RE NOT ALONE", dove presento due nuovi personaggi che da ora in poi faranno parte della vita dei Winchester.
Gustatevi questa breve storia e cominciate a prendere confidenza con le new entry e con il nuovo corso temporale.
Buona lettura e... always keep fighting!
Astral e OcaPenna
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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15 Settembre 2022




È passato un anno da quando sono state in America per incontrare i soggetti e porre loro domande e presentare il progetto di collaborazione. In questo anno hanno continuato la loro vita, con le loro abituali missioni, sono state spedite un po’ ovunque passando i loro giorni a viaggiare, studiare, lavorare, ma sempre con il pensiero rivolto ai loro incontri americani.


Sono rientrate in casa nella notte, le valigie ancora appoggiate di fianco alla porta, abbandonate lì per stanchezza. La loro ultima missione le ha portate fino in India alla ricerca di una campana maledetta, un recupero difficile e costellato di fughe degne di un film d’azione hollywoodiano. Hanno davvero rischiato la pelle, questa volta, soprattutto per l’entità della maledizione, ma loro sono le migliori per cui il buon esito era scontato.

Seduta su di una sdraio sul loro terrazzo nell’attico che condividono, Tania sorseggia caffè guardando il sole sorgere sui tetti di Roma. Il settembre della capitale è caldo, e non appena il disco solare supera gli edifici comincia già a spandere il suo calore soffocante. Si stiracchia sollevandosi dalla seduta e rientrando in casa; è il momento di preparare la colazione per la streghetta, le aspettano alla Sede Vaticana per fare rapporto e consegnare l’oggetto maledetto, e prima lo fanno prima possono godersi la giornata di libertà, più che meritata.


Con il vassoio in mano pieno di cibo e un buon caffè, Tania bussa alla camera di Matilde ed entra prima ancora di avere risposta. Posa il vassoio sul comodino e prende la tazzina di espresso per passarla sotto il naso della ragazza.

- Sveglia, Mati - sussurra.


La giovane mugugna qualcosa prima di aprire un occhio e richiuderlo subito: - ma sei pazza! È prestissimo…


- Alle otto dobbiamo essere in Sede - replica la donna posando il caffè sul vassoio e abbassarsi a dare un bacio su quelle labbra imbronciate - Prima andiamo prima torniamo a casa e facciamo quello che ci pare. Oggi propongo massaggi e cristalloterapia prima di andare in libreria e a fare un apericena, che ne dici?


Sbuffando, la ragazza si mette a sedere pretendendo un altro bacio prima di accettare il caffè e la colazione a letto.


Alle otto precise, le due colleghe sono alla Sede Vaticana, in sala d’attesa pronte per essere accolte dal Gran Maestro Ottoboni in persona. Tania si perde ancora una volta a guardare Roma da quelle finestre mentre Matilde borbotta per essersi dovuta vestire bene.


- Che palle il tailleur - brontola sistemandosi la giacchina sulle spalle e camminando nervosamente dietro la donna, molto più a suo agio di lei con quegli abiti.


- Ma’am, il Gran Maestro è pronto a ricevervi - il segretario personale, tutto impettito, apre la porta dell’ufficio invitandole ad entrare. Tania sorride cortese sollevando la scatola antimaledizioni e avviandosi tacchettando verso la stanza.


Appena le due donne sono entrate il segretario le chiude dentro mentre il Gran Maestro le accoglie alzandosi dalla sua sfarzosa scrivania.

- Bentornate. Prego, accomodatevi. - indica loro le due sedie davanti a lui. - Avete consegnato i vostri rapporti, è stata una missione eccellente, come sempre, sono molto soddisfatto.


- Grazie, Signore - Tania si siede con al fianco la ragazza, in attesa di poter consegnare l’oggetto e di poter tornare a casa e godersi una giornata di riposo. - Qui c’è la campana - dice sollevando la scatola con sigilli e posandola sulla scrivania di fronte all’uomo - è stata appurata la sua essenza maledetta, abbiamo già provveduto a contenerla, come può vedere.


- Molto bene - approva con un sorriso nervoso.


Tania lo fissa studiandolo attentamente, c’è qualcosa che non sta dicendo: - Possiamo portare l’oggetto in laboratorio per gli esami?


- In realtà… dovrei parlarvi - comincia titubante in apparente difficoltà. - Abbiamo già la vostra prossima missione pronta - dice allungando una cartellina fascicolata annodata. Quando Tania la prende in mano per un attimo le manca il fiato e il cuore le batte all’impazzata.


- È questa la prossima missione? - chiede controllando a fatica la voce - Quando è prevista la partenza?


- Massimo una settimana - si sbriga a rispondere - avete bisogno di discuterne per decidere se acconsentire o…


- Accettiamo - risponde subito la donna guadagnandosi un’occhiataccia da parte della ragazza.


Il Gran Maestro la fissa con gravità: - Puoi pensarci…


- Non serve, accettiamo la missione. C’è altro? - chiede Tania afferrando il fascicolo così forte con le mani da far sbiancare le nocche.


- Si - si rivolge alla ragazza - Signorina Zema, ci può scusare? - dice con un chiaro congedo a cui Matilde risponde alzandosi e uscendo dalla stanza non senza sentirsi in apprensione per l’amica e irritata allo stesso tempo per non essere stata consultata.


Quando la porta si è richiusa, l’uomo torna a guardare la donna: - Tania, non sei obbligata ad accettare…


- Voglio andare, Carlo - ribatte sicura abbassando la voce.


- Ti prego...pensaci bene - ripete l’uomo alzandosi e andandosi ad appoggiare alla scrivania davanti alla donna e posando una mano sulla sua spalla - non andare… se rifiuti io ti appoggerò.


- Carlo… io andrò.


- Ti prego, dopo quello che è successo… non andare, resta con me - la prega chinandosi a prenderle il volto tra le mani per posare la sua fronte contro quella della donna.


Tania solleva una mano a sfiorare quella dell’uomo: - Carlo… ci abbiamo provato, non è andata, io e te…


- Lo so, lo so… solo, ti prego, lasciami sperare - ribatte con un sorriso stanco - Senti, c’è qualcosa che non va in questa missione, io…


- Che cosa intendi? - chiede curiosa la donna.


- Gli altri Anziani non volevano mandare te… sono stati costretti.


- Costretti? Chi può costringere gli Anziani a fare qualcosa? - ora Tania non è solo curiosa ma anche stupita.


- Abbiamo… avuto una visita che ha sconvolto la maggior parte di noi e innervosito gli altri. - risponde con voce titubante.


- Carlo, vuoi essere più specifico? Comincio ad innervosirmi anche io! - replica la donna allontanando le sue mani e alzandosi in piedi.


- Tania… Dio in persona ha chiesto di mandare te! Capisci… gli Anziani non sono contenti, a loro non piace ricevere ordini, nemmeno da Dio in persona! - cerca di spiegarle con tutta calma mentre le prende le spalle.


La donna non crede alle sue orecchie: Dio… Dio vuole che sia lei. Tralasciando il fatto inquietante che Dio si sia palesato ad un branco di idioti in completo di Armani, è che abbia chiesto di lei nello specifico che la fa agitare, adesso. Sa bene cosa significa e cosa comporta… qualunque cosa succeda da quel momento in poi, per lei questo evento segna la sua condanna a morte. - Beh, allora non si può certo contraddire Dio, no? - dice con un sorriso sardonico prima di lasciarsi contagiare dallo sguardo preoccupato dell’altro: - Carlo, non temere, andrà tutto bene, vedrai.


Ma l’uomo non si sente per nulla tranquillo, e con un ultimo barlume di speranza di lascia andare e bacia quella donna per cui da molto tempo prova qualcosa. C’è stato un momento in cui ha creduto di poter costruire un rapporto con lei, che potesse funzionare, ma tra gli impedimenti del Codice e la vita stessa non è mai riuscito a prendere una decisione, e così facendo l’ha persa. Ora, con il rischio di perderla davvero, si pente della sua indecisione.


Tania non lo respinge ma dopo un po’ si stacca da lui con un sorriso pieno di dispiacere: - Carlo…


- Non dire nulla - la ferma staccandosi da lei - lo so… - si raddrizza schiarendosi la voce e ritrovando il suo contegno - Avete tempo una settimana in cui potete preparare il vostro trasferimento temporaneo in America. Vi verrà messo a disposizione tutto quello che vi sarà utile e vi servirà. Studiate bene il fascicolo e quello che vi viene richiesto e… in questa settimana siete esonerate da qualsiasi altro compito interno. - si risiede sulla sua costosa sedia dietro la scrivania e prende in mano il telefono lanciando uno sguardo eloquente alla donna - Può andare, signorina Kern, farò portare io la campana in laboratorio.


Stringendo la cartellina tra le mani, Tania si affretta a lasciare la stanza chiudendosi dietro la porta dell’ufficio del Gran Maestro con un tonfo che nella sua mente riecheggia come il suono di una parte della sua vita che si chiude per sempre. Nel grande e sfarzoso salone trova Matilde ad aspettarla, tesa e irritata.


- Che diavolo significa? - le chiede la ragazza con una punta di contrarietà nella voce.


- Torniamo a casa - le risponde con finta tranquillità senza fermarsi e continuando a camminare sui tacchi per uscire il prima possibile da quell’edificio. Si sente osservata, spiata, ha i brividi lungo la schiena e vuole solo tornare a casa loro, nel loro nido sicuro, dove poter discutere in totale libertà.


-0-


- Stai scherzando!


Sedute al tavolo della loro cucina, le due donne stanno parlando di quanto successo. Appena sono tornate hanno controllato che nel frattempo il loro attico non fosse stato messo sotto controllo, constatando con soddisfazione che le protezioni messe in precedenza hanno retto. Hanno dato una lettura rapida ai fascicoli e Tania ha raccontato alla ragazza la rivelazione di Carlo senza nascondere i suoi timori. Con una tazza di caffè in mano osserva il telefono posato tra di loro.

- È tutto vero, Matilde… Lui in persona.


- Cosa dobbiamo fare adesso?


- Adesso io chiamerò l’angelo, gli ho fatto una promessa un anno fa, e voglio mantenerla prima di affrontare i Winchester.


La ragazza è contrariata, non conosce esattamente tutti i dettagli ma sa che quello che i due hanno intenzione di fare è qualcosa di sbagliato. - E una volta fatta la telefonata?


- Beh, tu impiegherai questa settimana per salutare i tuoi genitori e i tuoi amici… io cercherò di organizzare il nostro viaggio e la missione - la informa con un sospiro - che ne dici di un programma di Erasmus in una università americana?


Matilde la guarda per un attimo indecisa, salvo poi sollevare le spalle accettando l’idea. - Dovrò lasciarti da sola, sicura di essere in grado di cavartela? - chiede con solo un filo di apprensione. Sa quanto sia provata, in questo momento, l’amica, sa quanto sia difficile il pensiero di ritornare in America e, questa volta, di non limitarsi ad osservare, e sa cosa significhi l’intrusione di Dio nelle loro vite, è pronta a subirne le conseguenza, ma lei?


- Certo che sì, è lavoro - risponde alzandosi dal tavolo e portando la tazza nel lavello. - Dobbiamo anche salutare Fabio prima che tu parta e mi devi lasciare una lista di quello che vuoi che faccia imballare. Sarà una lunga giornata, orsacchiotta.


La giovane le fissa la schiena dove è evidente la rigidità. Riesce a percepire il suo nervosismo, l’agitazione, la preoccupazione. In effetti non sa se lei sia pronta per tutto questo, sa cosa alberga nella sua mente e nel suo cuore.

- Come pensi che sarà una volta in America?


- Francamente… non so. Quello che la Sede pretende da noi non è la solita missione, questa volta si tratta di relazioni umane. Diciamocelo, gli Uomini di Lettere Americani sono un problema, sono allo sbando, inesistenti, non sanno nulla del Codice, è come aver a che fare con dei bambini indisciplinati e noi dobbiamo insegnare loro cosa voglia dire far parte dell’Organizzazione, dopo che hanno avuto a che fare con i britannici…


- Pensi che saranno un problema, loro?


- Oh ne sono assolutamente certa! Hanno tentato e hanno fallito miseramente di gestire la faccenda dal loro punto di vista, ora sarà una questione di onore, non avranno pace fino a quando non li avranno sterminati tutti.


La ragazza sospira pensierosa, se vuole salutare i suoi deve partire al più tardi l’indomani, ma le dà fastidio dover lasciare da sola la donna. - Ok, prima comincio prima parto e prima siamo pronte - dice alzandosi a sua volta dal letto. - Fammi sapere anche cosa serve per la domanda lampo per l’Erasmus… come se servisse qualcosa.


- È la tua copertura per la tua famiglia.


- Lo so, almeno sei mesi di tranquillità - ribatte con un sorriso lasciando la cucina.


Tania guarda il telefono con un sospiro, cercando di raccogliere  il coraggio necessario per fare quella chiamata. Per almeno un minuto rimane lì a osservare il numero dell’angelo, e quando si decide, finalmente, ha il cuore a mille e la gola secca. Quasi spera che non risponda, ma l’altro prende la chiamata e non sa nemmeno lei come ma riesce a far uscire la voce.

- Castiel… sono Laila Vivaldi, non so se ti ricordi di me… - dice usando il suo alias.


“Ciao… sì, ricordo…”


È fatta, pensa la donna continuando a parlare al telefono con quella creatura celeste, tra una settimana la sua vita cambierà di nuovo e questa volta trascinerà con lei anche Matilde.

Dio la vuole nelle vite dei Winchester, e non sapere questo dove la porterà la riempie di ansia ma è pronta, qualunque cosa accada lei accetterà tutto.










Angolino delle autrici
Ed eccoci giunti alla fine di questa breve introduzione a ciò che avverrà nella vita dei Winchester.
Tutto sta per essere sconvolto e di nuovo per mano degli Uomini di Lettere, o meglio di due Donne. Nuove avventure, nuovi casi, rinnovate e nuove amicizie, tanti sentimenti e...le conseguenze di avere due esemplari femminili che girano per il bunker con atteggiameneti amichevoli e tutto il calore tipico degli italiani. Ma non è tutto... ci sono nuove ombre all'orizzonte, nuovi nemici, nuove apocalissi, vecchi sensi di colpa mai risolti e l'incertezza della vita da Cacciatore che non è mai stata così soffocante. Continuate a seguirci, godetevi la lettura e mi raccomando, recensite!
See ya
Astral e OcaPenna

p.s. Torniamo a breve con la nuova storia e... una grande sorpresa ad accompagnare ogni pubblicazione!

   
 
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