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Autore: shira21    13/10/2017    0 recensioni
Mike e Harvey fin dal primo momento hanno sempre condiviso tutto; per un buffo scherzo del destino si sono incontrati, conosciuti, piaciuti e innamorati. Ma nessuno dei due è stato capace di dire all'altro la verità e alla fine si sono persi: Harvey ha dovuto vedere Mike andare via, Mike ha sofferto che Harvey non abbia combattuto per lui. Ma dopo tre mesi di lontananza i due uomini si ritrovano loro malgrado in un faccia a faccia...
[Marvey - dopo la 3x16, ignorando le stagioni successive]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross, Rachel Zane
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mike

Cosa c'è che non va in lui?
Questa è la domanda che Mike si fa da dieci minuti. Ha un lavoro che gli fa fare più soldi di quanto ne possa spendere, una segretaria personale che in fondo lo adora, non rischia ogni giorno di finire in carcere a causa di decine di leggi infrante e ha ancora Rachel al suo fianco.
Eppure eccolo uscito da una farsa per trovarsene dentro un altra: Mike deve andare a cena dal padre di Rachel e dirgli che vuole sposarla. Solo che non vuole!
«Cazzo!» Con irritazione fa volare a terra la cravatta, lo specchio e ogni cosa presente sul comò.
«Mike?» Rachel entra in camera, i grandi occhi scuri spalancanti mentre osserva i pezzi di vetro a terra. «Ma che ti prende?»
«Niente. Non mi prende niente. Va tutto bene!»
«Forse saresti più credibile se non urlassi» gli risponde Rachel con un sorriso che sembra quasi malinconico.
Mike la guarda per qualche secondo ma non riesce a sopportare quello che legge nel suo sguardo; per questo si siede sul bordo del letto, il volto nascosto nelle mani. Pochi secondi dopo sente il materasso affossarsi dietro di lui e le braccia della sua futura fidanzata che lo abbracciano da dietro. Rachel appoggia il volto contro la sua schiena.
Poi gli dice la cosa che sanno entrambi ma che il ragazzo non vuole ammettere: «Ti manca Harvey».
Mike china ancora di più le spalle a quelle parole, abbattuto.
«Mi dispiace Rach. Non posso farlo», si decide a guardarla e vede che gli occhi della ragazza sono già pieni di lacrime. «Pensavo di riuscirci ma non posso!»
Rachel annuisce un paio di volte, lo sapeva già da un po'.
«So cosa provi per Harvey, Mike. E lo so da molto tempo».
«Perché allora non hai mai detto nulla?»
«Io? Sei tu che nonostante tutto hai continuato a vivere con me, a fare sesso con me. Tu mi hai chiesto di vivere insieme e tu mi hai chiesto di sposarti. Hai fatto tutto tu pur sapendo che non ero io la persona che ami!» Le lacrime le bagnano il volto ma sembra essersi liberata di un peso.
Mike si chiede quante cose si fosse tenuta dentro pur di nascondere tutti i suoi segreti.
Rachel si alza dal letto e gli prende il volto tra le mani. «Non sono arrabbiata con te perché ami lui. Lo sono perché mi hai mentito!»
«Mi dispiace... non volevo ferirti.»
«Lo so. Ed è solo per questo che non ti ho lanciato nulla addosso» e le scappa un mezzo sorriso bagnato.
Stavolta è lui a prenderla fra le braccia, facendola sedere sulle sue gambe e stringendola forte a sé mentre Rachel affonda il volto nel suo collo.
«Ero gelosa sai?» Non ha smesso di piangere e la sua voce è dolce ma anche avvilita. «A qualsiasi ora del giorno e della notte, eri sempre disponibile per lui. E il modo in cui lo guardavi? Come se fosse un supereroe. Ma più di tutto era il modo in cui ti sei sempre fidato di lui.»
«Rach...»
«No, Mike. Lo sai che è vero. Gli hai donato tutta la tua fiducia, tutta la tua lealtà e anche tutto il tuo cuore... non c'è mai stato spazio per me né per nessun'altra»
Stavolta il ragazzo non cerca neanche di negare, Rachel ha ragione.
Cala il silenzio per alcuni minuti, rotto solo dai minuscoli singhiozzi di lei che vanno diminuendo sempre più. Quando è tornata padrona di sé Rachel si districa dal suo abbraccio e si rimette in piedi. Mike la guarda spostarsi verso dalla finestra e quando lei parla è rimasto solo un leggero tremito nella sua voce.
«Lo sai la cosa che mi ha sempre più fatto rabbia? Che al momento di fare una scelta, hai sempre scelto Harvey. Anche alla fine, quando pensavo stessi scegliendo me, in realtà stavi scegliendo lui.»
«In un modo un po' contorto ma sì, è vero. Se fossi restato avrei rischiato di ferirlo e non me lo sarei mai perdonato!»
E cosa ne aveva guadagnato? Che erano tre mesi che non lo vedeva e non lo sentiva: Mike aveva provato a fare la cosa giusta e Harvey l'aveva allontanato completamente!
Rachel sospira «Dirò a mio padre che ci siamo lasciati... m'inventerò qualcosa. Stanotte dormirò dai miei genitori; a questo punto devo capire cosa fare!».
«Non avrei mai voluto ferirti Rachel!»
«Lo so», ormai è arrivata alla porta. Si gira a guardarlo per l'ultima volta ben sapendo che quella relazione le lascerà cicatrici profonde «La cosa peggiore è che ti amo ancora».
Mike non sa davvero cosa risponderle, dirle di nuovo che gli dispiace gli sembra banale.
«Tranquillo, me la caverò. E, a un certo punto, diventerà tutto più facile». Glielo aveva detto anche Donna, tempo prima, ma a lei il tempo non aveva reso le cose più semplici.
Poi Rachel se va, il rumore di tacchi che lentamente svanisce.
Stavolta Mike è davvero solo.
Si sdraia sul letto e rivede nella sua mente ogni momento passato con Harvey. La sua memoria, la sua fortuna e la sua maledizione, non gli avrebbe mai permesso di dimenticare. Eppure non avrebbe saputo dire quando si fosse innamorato di Harvey, quando l'ammirazione si era trasformata in qualcosa di più profondo.
Se avesse potuto esaudire un solo desiderio sarebbe stato poter stare un altro giorno insieme con lui, non ai due lati di un tavolo ma come complici. Avrebbe voluto poter risentire la sua bassa risata e guardare il modo in cui si passava le dita tra i capelli, il modo in cui gli abiti di sartoria gli fasciavano il corpo ma sopratutto, se avesse avuto un solo desiderio, avrebbe voluto baciarlo e sentire quelle labbra provocanti sotto le sue.
Con quei pensieri in testa Michael si addormenta. Ma neanche quella notte sarebbe riuscito a fare otto ore di sonno filato, un lusso che aveva scordato tempo prima. Mike prende il telefono senza neanche guardare chi è e risponde.
«Pronto?»
«Oddio, grazie al cielo ti ho trovato!» La voce di Donna lo sveglia del tutto. Lancia un occhiata alla sveglia, sono da poco passate le tre. «Donna, cosa succede?»
«Mi dispiace chiamarti a quest'ora ma non sapevo a chi altri rivolgermi!»
«Donna, non è una buona serata, anzi notte. Mi sono appena lasciato con Rachel, ho dei problemi al lavoro e non dormo una notte intera da mesi. Quindi scusami ma no-»
«Si tratta di Harvey» la voce della donna è solo un sussurro ma Mike si sarebbe sentito in quel modo anche se avesse urlato.
«Cosa gli è successo?» Quasi automaticamente, scatta in piedi e prende le chiavi già pronto ad uscire.
«Devi andare a casa sua, sta male. Andrei io ma sono da mia madre».
Harvey sta male. È l'unica cosa che il suo cervello riesce ad elaborare.
«Vado subito!»
«Grazie mille».
Non ha neanche chiuso la chiamata che è già fuori di casa. Entra nel primo taxi che trova e praticamente abbaia contro l'autista di fare in fretta. Nella sua mente si affacciano decine di situazioni, una peggiore dell'altra.
«Ti prego, non posso perdere anche lui!» Il suo è un sussurro rivolto a nessuno ma spera di essere ascoltato. La mano gli brucia, nella foga si è tagliato la mano con il bordo delle chiavi ma non ha tempo di occuparsene.
Finalmente Mike arriva sotto casa di Harvey, il cuore che gli frulla in petto, indosso i vestiti tutti stropicciati e lo sguardo reso folle dalla preoccupazione. Fa i gradini a due a due per scaricare la tensione e quando arriva di fronte alla porta deve fermarsi e fare un respiro profondo.
Alla fine, suona il campanello.
Qualche attimo ed è proprio l'uomo che ama ad aprirgli la porta. Solo che non sembra stare male, in maniche di camicia e un bicchiere quasi vuoto in mano.
Rimangono a fissarsi poi sente quella voce, che gli fa venire sempre i brividi lungo tutta la spina dorsale, che pronuncia il suo nome, non il nomignolo ma per intero.
«Michael...» e lo vede sgranare gli occhi, lo sguardo che sembra aver perso le sue normali barriere.
Mike fa un passo in avanti, fino a sentire il costoso profumo della sua pelle mischiato a quello più aspro che ha dopo aver fatto sesso. È questa considerazione a risvegliare Mike dal suo stato confusionale; scuote la testa e si allontana: non vuole vedere chi è la nuova ragazza che gli riscalda il letto.
«Aspetta!» La mano dell'uomo si è chiusa contro il suo polso. Mike guarda le dite abbronzate contro la sua pelle, la zona di contatto che gli sembra prendere fuoco.
«Harvey?»
   
 
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