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Autore: LittleBunny    13/10/2017    1 recensioni
~ 3 ~
Era davvero arrabbiato in quel momento e immaginava che forse - forse -, avesse un tantino esagerato nel rivolgersi ad Ai che, anzi, gli aveva pure 'salvato la vita' - e ricordava piuttosto perfettamente la sua espressione dopo aver mangiato quella robaccia, quindi era davvero sicurissimo della cosa- e a pensarci... Sapeva piuttosto bene di aver scaricato tutte le sue frustrazioni su di lui. Il ragazzo dagli occhi eterocromatici non stava passando un bel periodo, proprio per niente, ma sapeva bene che non aveva il diritto di ferire i sentimenti delle persone - o almeno, di persone che non gli avessero fatto nulla di talmente grave di meritarsi un trattamento simile-.
... Davvero stava pensando ai sentimenti di uno sconosciuto? Dio... Come si era ridotto per via di quel Mikaze.
[Ranmaru x Ai + altre ship]
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ai Mikaze, Ranmaru Kurosaki, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo2

2 ~ Your Attitudes






"Ci dispiace per tutto quello che è successo, ti prego, perdonaci."

Nonostante il tono davvero dispiaciuto e lo sguardo da cucciolo bastonato dei due ragazzini biondi, la cosa non sembrò colpire particolarmente Ai, anzi, sembrò più interessato a staccare le bacchette di legno, per gustarsi il bento pre-cofenzionato in santa pace.
I due colpevoli si guardarono, abbastanza preoccupati : quando l'azzurrino faceva così, vuol dire che era arrabbiato sul serio. E aveva tutte le ragioni per esserlo!
Natsuki diede una gomitata all'altro e Syo, capendo che doveva parlare lui, sospirò pesantemente.

"... B-Beh dunque..." esordì il biondino, con un sorrisetto nervoso "... Pensa positivo! Emh... Hai... Hai potuto approfondire... Umh. L-Le altre materie, sì...? ... Non che ti serva, visto che sei il primo della classe! Eh eh..."

Visto che le sue parole sembravano non aver fatto breccia sull'altro, Syo sbuffò sconsolato, per poi fissare di sottecchi l'amico a fianco.

"... Natsuki, forse dovresti dirgli tu qualcosa, visto che è... Sai... COLPA TUA..." borbottò, guaitrdandolo malissimo.

" E-Eh?! I-Io??" Natsuki sussultò alle parole del più basso, iniziando ad agitarsi, non sapendo che pesci pigliare. "M-Ma Syo-chan! Che ci posso fare se erano così soffici e morbidini? DOVEVO ASSOLUTAMENTE AVERLI."

"E ALLORA TE LI PRENDEVI DA SOLO, RAZZA DI SCEMO!!"

Syo gli diede un colpo sulla nuca e il ragazzo con gli occhiali abbassò il capo, mugugnando di dolore, massaggiandoselo subito dopo. Vedendo tutto questo fracasso, Ai smise di mangiare e, finalmente, parlò.

"... D'accordo, ho capito. Ora piantatela, okay? Basta che non ricapiti più."

I due si bloccarono, come pietrificati dalle parole del ragazzo dagli occhi azzurri, per poi visibilmente rilassarsi, faccendo un sorrisone.

"... A-Ai-chan!!"

Il ragazzo con gli occhi verdi, con gli occhi lucidissimi dalla commozione, gli strinse le mani, mentre gli si avvicinava -non troppo, visto che Syo lo stava bloccando dalla felpa-.

"Ti voglio tantissimo bene, sono felice che non ce l'hai più con noi! E e e e e ti farò un sacco di dolcetti buonissimi, per sdebitarmi!! E...."

"NATSUKI, HA CAPITO, BASTA." esclamò l'altro biondo irritato, cercando di allontanarlo il più possibile, ma l'occhialuto aveva una forza mostruosa quindi la cosa era parecchio difficile.

Ai sospirò ancora, spostando delicatamente le mani da quelle di Natsuki, per poi posargli la mano in faccia, cercando anche lui di allontanarlo. I suoi gesti d'affetto, talvolta, erano davvero esagerati, almeno per il Mikaze.

"Ripeto, non è successo nulla di grave. Ho fatto un'ora di studio in più e mio padre mi ha detto di fare più attenzione. Tutto qui. E non voglio sentirmi male, quindi declino la tua offerta sui dolci, se sono cucinati da te. Grazie."

Mentre il ragazzo più alto fece un leggero broncio, sconsolato da quel rifiuto - perchè proprio non si capacitava del fatto che i suoi dolci potessero essere orribili, per non dire pericolosi per la salute e l'ambiente.- , Ai vide nel corridoio passare una faccia che ormai conosceva piuttosto bene.

"... Però, se volete, potete farmi un altro favore."

Incuriositi dalle sue parole, i due ragazzi biondi fissarono l'azzurrino, in attesa che parlasse. Il ragazzino fece una piccola pausa, guardandosi un po' in giro per vedere se ci fossero in giro altre persone che potessero sentire i loro discorsi. Costatando che non ci fosse nessuno, guardò dritto davanti a sè, incrociando le braccia, inclinandosi verso di loro, con il solito tono di voce pacato, ma con un timbro più basso, in modo che lo sentissero solo loro.

"... Conoscete per caso Ranmaru Kurosaki? E' uno studente della nostra scuola. E' due anni più grande di noi." 

Cadde nuovamente il silenzio , come i suoi due amici sembrarono riflettere sulle parole dell'altro. Natsuki mise il mento fra il pollice e l'indice, alzando gli occhi al cielo con fare pensieroso mentre Syo posò la mano fra i capelli biondi, scompigliandoseli lievemente.

"... Uh. Non penso di averlo mai sentito nominare perchè ce l'hai...?"

"AAAAAAAHHH!!"

Ai e Natsuki sussultarono violentemente dallo spavento, guardando poi abbastanza perplessi Syo, che aveva appena emmesso quell'urlo , mentre si scompigliava sempre di più i capelli.
Notando lo sguardo interrogativo degli altri due, Syo scrollò le spalle, togliendosi la mano dai capelli.

"... Mi sembra un nome familiare... Ma proprio non riesco a ricordare... Mh..."

Il ragazzo con gli occhiali, fece un leggero sorriso, dando delle leggere pacche sulla schiena del biondino, per poi ridacchiare appena.

"... D'accordo, ma era il caso di gridare...?"

Ai, che nel mentre era rimasto per tutto il tempo zitto, si alzò, avvicinandosi alla porta della classe. Appena la aprì, fece segno con la mano ai due di avvicinarsi.

"Guarda, è lì che prende qualcosa alle macchinette. Magari ti viene in mente qualcosa, se lo vedi."

Cercando di non essere -troppo- sospetti, incuriositi dalle parole dell'azzurrino, si accostarono alla porta, notando il ragazzo alto, intento a digitare i pulsanti del macchinario.

"... OH! Sembra tanto un duro ma... Umh. Scommetto che... Sotto sotto, è un gran tenerone! Tu non pensi Syo-chan??" esclamò Natsuki, con una voce ricolma di speranza.

Syo non disse nulla, rimase abbastanza perplesso a scruttare il ragazzo dai capelli argentati. Proprio in quel momento, non si sa bene per quale motivo - forse la macchinetta non aveva accettato le monete o qualcosa del genere-, Ranmaru iniziò a calciarlo malamente, impreccando così forte che, anche se i ragazzi erano distanti, potevano benissimo sentire le sue urla, per quanto non potessero sentire con chiarezza cosa esattamente dicesse.

"... E questo sarebbe un tenerone...?"

Syo, sempre più perplesso, assottigliò lo sguardo, cercando di inquadrare meglio quel ragazzo che era ancora lì a dare botte al povero macchinario e, fra un calcio e l'altro, ebbe un illuminazione.

"... A-Ah!"

Impallidì all'istante, faccendo subito segno agli altri due di rientrare. Appena fecero come gli era stato detto, Syo chiuse delicatamente la porta dietro di sè, per poi guardare i suoi due amici, che ora lo guardarono con fare interrogativo.

"... Ma lui è... La Morte Bicolore!!"

Nonostante il tono drammatico con cui disse queste parole, Ai e Natsuki non colsero assolutamente quello che stesse dicendo, anzi se possibile, il loro sguardo divenne ulteriormente più dubbioso.

"... Oh! Sì giusto! Aspetta, come dicevano ... ?" Natsuki tossicchiò, poi riprese a parlare, cercando di assumere un tono di voce leggermente inquietante, per poi gesticolare per dare di più un effetto 'scenico' "  Arriva la Morte Bicolore... Prima muori... E poi senti il dolore! Uuuuhhh!!"

Syo annuì velocemente con il capo mentre Natsuki sorrise entusiasta, felice della buona riuscita della sua interpretazione.

"... Non ho la più pallida idea di cosa voi stiate dicendo. Cosa dovrebbe significare quella filastrocca per bambini di cattivo gusto...?" mormorò l'azzurrino, in tono sempre più irritato, incrociando le braccia al petto.

Per quanto sapesse che i suoi due - se non unici- amici avessero delle personalità abbastanza bizzarre, quel loro modo di fare in quel momento, avevano solo l'effetto di irritarlo maggiormente. Specie perchè era davvero interessato a sapere qualcosa di Ranmaru Kurosaki.
Il più basso, forse intuendo i pensieri dal ragazzo dai capelli azzurrini, si mise una mano dietro la nuca, grattandosela lievemente, per poi guardare Natsuki con fare lievemente perplessi.

"... Dunque Ai-chan..." esordì Natsuki "... Quel Kurosaki non ha propriamente una buona reputazione, tutto qui! E' abbastanza famoso nella scuola per questo motivo. Da quel che so, prima era un ragazzo modello, ottimi voti e quant'altro ma... Uh. Come dire? E' cambiato! E non solo nel look ma anche... Sì insomma, è diventato un veeeeeero teppista, a quanto pare!!"

"Io ho sentito che ha picchiato da solo 100 teppisti a mani nude! E che il precedente preside è stato costretto a dimettersi proprio a causa sua... Insomma, ci sono un sacco di brutte storie su di lui..." continuò Syo, incrociando le braccia al petto, annuendo poi con la testa, con fare grave "... Seriamente , dovresti far attenzione."

Ai ascoltò con abbastanza impassibilità le parole dei suoi amici , parole che gli risultavano solo un ammasso di idiozie senza senso. In cuor suo, sapeva che quelle raccomandazioni erano per il suo bene e che quegli stupidi pettegolezzi non provenissero da loro ma... Lo urtarono lo stesso, in qualche modo.
Sapeva benissimo quanto facessero male questo genere di situazione. Quanto fosse facile basarsi esclusivamente all'apparenza, senza sentire la versione del diretto interessato.
Lo sapeva piuttosto bene... E ciò lo portava ancora di più a voler conoscere Ranmaru e la sua 'vera storia'.
In totale silenzio, posò le braccia lungo i fianchi, facendole ciondolare lievemente, per poi spostare delicatamente i suoi due amici che erano in quel momento davanti alla porta che lo guardarono con fare interrogativo.

"... Sapete cosa? Le cose che dicono gli altri non mi hanno mai interessato, specie perchè, spesso e volentieri, sono solo un ammasso di bugie."

Per quanto usasse un tono tranquillo, Syo e Natsuki capirono quanto, anche se in minima parte, il loro amico fosse rimasto ferito dalle loro parole, soprattutto per quello che aveva passato tempo addietro.
Si sentirono tremendamente in colpa, anche perchè tutto volevano, tranne che farlo stare male. La loro priorità era sempre stato quello di proteggerlo ed era quello che erano intenzionati a fare anche in quel momento -soprattutto perchè il ragazzo, che per qualche oscura ragione sembrava aver catturato l'attenzione di Ai, non sembrava per niente un ragazzo con cui fosse facile fare amicizia-.
Syo, in particolare, si chiese se valesse davvero la pena,di fare in modo che l'azzurrino riuscisse di far amicizia anche con altra gente, oltre che fossilizzarsi con loro... 
Ai aveva sofferto troppo, fin troppo nella sua vita, e lui non voleva che si facesse male. Non di nuovo.
Tuttavia, sapeva anche piuttosto bene che Ai aveva preso la sua decisione e che lui e Natsuki non potevano fare più nulla per impedire quello che sarebbe accaduto a breve.
... Ma potevano comunque stargli vicino.
A quei pensieri, Syo fece un enorme sospiro di rassegnazione, guardando dritto negli occhi il suo amico che ormai aveva aperto la porta della classe, pronto ad uscire.

"... E immagino andrai a scoprire di persona se le voci siano vere, no?" esclamò quindi, in tono quasi rassegnato.

L'azzurrino non rispose ma gli mostrò un lieve sorriso, in qualche modo lieto che i suoi migliori amici stessero dalla sua parte, come sempre. Ai si incamminò mentre i due rimasti indietro, dopo essersi lanciati un'occhiata preoccupata, lo seguirono senza aggiungere altro.

***************************

"Ancora tu?"
 
Syo non potè fare a meno di lanciare un'occhiata perplessa e carica di nervosismo a Natsuki, che ricambiò con un sorrisetto nervoso, dandogli lievi colpetti sulla schiena come a volerlo tranquillizzare.
Avevano raggiunto il ragazzo dai capelli argentati , che ora sedeva sugli scalini della terrazza della scuola , mentre prendeva la cannuccia per aprire il cartoncino del latte -molto probabilmente, il bottino delle macchinette di poco prima-. Sembrava che non avesse per nulla apprezzato che fossero venuti a fargli 'visita'. Specialmente, alla vista dell'azzurrino si era irrigidito non poco.

"Ciao Ranmaru." mormorò Ai che, in tutto questo, sembrava essere il più tranquillo in quella situazione. O forse, non aveva assolutamente compreso /in che situazione fossero/.

Il più grande non sembrò per niente apprezzare la confidenza del ragazzino, anzi, sbuffò abbastanza seccato, per poi conficcare la cannuccia nel cartoncino del latte, con la stessa enfasi con cui un assassino pugnalava una delle sue vittime indifese. Kurusu rabbrividì all'istante.

"Ai, forse dovremmo-"

"Non ti avevo detto di lasciarmi in pace?!"

Il biondo aveva appena fatto in tempo a prendere il polso del suo amico, per trascinarlo via, quando nuovamente il ragazzo dagli occhi etero-cromatici aveva parlato.  Mikaze aggrottò le sopracciglia, confuso dall'atteggiamento scontroso del ragazzo, che ora aveva iniziato a bere il suo latte al cioccolato.

"No, non me l'hai detto." affermò abbastanza convinto l'azzurrino,

"Sono piuttosto sicuro di sì, invece." borbottò irritato il grigio e, notando lo sguardo sempre più confuso dell'azzurrino, fece un sospirone ,quasi simile ad un grugnito "All'ora di punizione."

Nuovamente, il più piccolo sembrò confuso dalle sue parole e si prese qualche attimi di silenzio finchè, ad una certa , incrociò le braccia al petto, fissando Ranmaru con uno sguardo che sembrò urlare 'sei stupido o cosa?'. Syo e Natsuki sapevano che ciò non prometteva nulla di buono e fecero inconsciamente un passo indietro.

"Mi ricordo benissimo la nostra conversazione. E tu mi hai detto che dovevo 'starmi zitto fino a fine lezione'. Cosa che ho fatto. Non hai assolutamente specificato come avrei dovuto comportarmi in un ipotetico futuro. Forse dovresti riflettere sulle parole che dici, sai?"

Dire che , ad ogni parola che diceva Ai, il ragazzo dai capelli argentati diventava sempre più rosso, era dire poco e non solo, stava ora strittolando il povero cartoncino del latte che fortunatamente aveva finito di bere.

"... Tu, piccolo...!"

"Per caso non hai pranzato, Kurosaki-senpai?"

Prima che potesse finire male -tant'è che Syo era già pronto a pararsi fra Ai  e quel bullo da strapazzo- Natsuki arrivò in soccorso del suo amico, con uno dei suoi soliti dolci sorrisi. Prima che il più grande potesse dire o fare altro, il ragazzone gli piantò in faccia una bustina piena di biscotti.

"Se quello fosse il caso, perchè non mangi qualche biscotto? Ti sentirai subito meglio, davvero! Provane almeno uno, non te ne pentirai!!" disse ancora, con un sorriso sempre più ampio ,aprendo il sacchettino trasparente ricolmo di dolciumi fatti a mano.

Ranmaru guardò sempre più perplesso il ragazzo con gli occhiali, per poi fissare i biscotti, e così alternò lo sguardo un paio di volte.
L'unica cosa che voleva era mangiare in santa pace: possibile che dovessere essere circondato, per un motivo o per l'altro, da gente strana?
Era pur vero che , rispetto a certa altra gente con cui aveva avuto a che fare, specie a scuola, loro rasentavano quasi la normalità. Quasì.
Sconfitto dalle avversità, scrollò le spalle esasperato, cercando fra quei biscotti quello meno 'carino' -abbastanza difficile, visto che tutti i biscotti erano a forma di coniglietto o a cuoricino e così via.-.  Sperò che, così faccendo, almeno se li sarebbe finalmente levati di torno... Sennò sarebbe dovuto passare alle maniere forti. Insomma, in un modo o nell'altro, un modo per liberarsi di quei tre cretini l'avrebbe trovato.
Syo dal canto suo, vedendo la scena, sembrava quasi rilassato. La spontaneità di Natsuki era stata una salvezza per questa situazione che sperò con tutto il cuore finisse presto. Insomma, avrebbe fatto mangiare qualche biscotto a quel Kurosaki-dei-suoi-stivali e sarebbe andato ognuno per la propria strada. Magari anche Ai, vedendo il comportamento dell'altro, si sarebbe rassegnato a conoscerlo e...
...Improvvisamente, il gelo percorse la spina dorsale del biondo.
Non aveva fatto un piccolo calcolo: quelli che stava per addentare non erano biscotti normali ma erano i biscotti fatti da Natsuki.
Immediatamente i sudori freddi lo pervasero, immaginando la catastrofe che stava per abbattersi su di loro. Se dopo essersi avvelenato con quella roba, il più grande se la prendesse con loro? O, peggio, Ai? O ancora. E se si fosse sentito talmente male che lo avrebbero dovuto portare all'ospedale? Syo non voleva finire in prigione, specie per una roba del genere.
Guardò di sottecchi l'azzurrino e si sorprese nel constatare che anche lui sembrasse visibilmente preoccupato. Visto e contatto che il suo amico riuscisse in ogni situazione a essere calmo e a trovare una soluzione... Che fosse arrivata la situazione tale che anche Ai Mikaze non riuscisse a risolvere...? La cosa lo terrorizzò non poco.
Ai non riuscì a smettere di fissare il pacco di biscotti, vedendo quasi la scena a rallentatore.
Ranmaru che guardava con perplessità quei biscotti. Ranmaru che scelse finalmente un biscotto a forma di stella. Ranmaru che, sembrò analizzare il biscotto fra le mani, forse per capire a che gusto potevana mai essere. Ranmaru che, lentamente, si portò il biscotto alle labbra.
Forse se fosse stato qualcun'altro, il ragazzo avrebbe fatto semplicemente spallucce, lasciando che le cose accadessero - dopotutto, il ragazzo dagli occhi eterocromatici era stato abbastanza incosciente ad accettare dei biscotti da dei ragazzi che conosceva a malapena - , ma non questa volta. Non voleva che il ragazzo più grande stesse male così fece qualcosa che di solito non faceva mai : improvvisò.
Prese letteralmente dalle mani il biscotto incriminante e se lo mangiò in un sol boccone, lasciando gli altri tre ragazzi in un silenzio di tomba.

"Ma che--?!"

"AI, MA SEI IMPAZZITO? SPUTA. IMMEDIATAMENTE."

Le parole del Kurosaki vennero interrotte sul nascere da un Kurusu in ansia per le sorti del suo amico mentre Shinomiya sembrò abbastanza confuso.

"Uh? Ma sono solo i miei biscotti! Li ho fatti con amore..." mugugnò , con un evidentissimo broncio.

"SONO AVVELENATI, NATSUKI." sbraitò Syo, cercando in tutti i modi una maniera per far sputtare ad Ai quella 'roba'.

"COME DIAVOLO SAREBBE A DIRE CHE SONO AVVELENATI??" esclamò Ranmaru, iniziando ad infervorarsi.

"... Uh..."  Syo si voltò, mettendosi la mano sul capo, non sapendo bene da dove iniziare "... Non è che siano /letteralmente/ avvelenati. Ma... Beh. Natsuki fa schifo a cucinare."

Il ragazzo in questione, incrociò le braccia al petto, per poi gonfiare le guanche in maniera molto buffa.

"... Ma non è vero... I miei biscotti sono buonissimi, li mangio tutti i giorni e non mi è mai successo nulla!!"

Nonostante le proteste dal più alto, qualcosa diceva a Ranmaru che non erano poi così vere le sue parole : la faccia di Ai.
Il ragazzo si era fatto silenzioso, più del solito, e gli unici suoni che si sentivano provenire dalla sua parte erano i suoni della sua lenta masticazione.
Immediatamente, l'azzurrino pensò che quei biscotti sapevano di morte, se mai la morte avesse un sapore. Era qualcosa di davvero immondo e, dopo quello che stava patendo in quel momento, avrebbe fatto in modo che quell'arma chimica non rispuntasse mai più , almeno finchè fosse rimasto in vita ma il tutto era talmente rivoltante che quasi pensò che sarebbe morto da lì a pochi istanti, se non avesse saputo per certo che era pressochè impossibile morire per una cosa del genere.
Mentre finiva di masticcare quel cibo indefinito -anche se 'cibo' era davvero una grossa parola per descriverlo-, finì per maledirsi per la sua innaturale imprudenza. Per quale motivo poi? Perchè si era sentito quasi in dovere di aiutare il senpai che ora lo guardava in cagnesco.

"... Ora. " biascicò con una voce che sembrava provenire direttamente dall'oltretomba "Io volevo mangiare in santapace. Perchè diavolo siete venuti a tormentarmi??"

Syo e Natsuki tacquero anche perchè sapevano fin troppo bene che aveva un po' - tanta - ragione ma, a quanto pareva, Ranmaru non aveva finito di parlare e si avvicinò con sguardo sempre più irracondo davanti ad Ai, che ancora faticava a mandar giù il boccone.

"Sentimi bene. Non ne ho idea del perchè hai deciso di perseguitarmi. Pensi che mi faccia mettere i piedi in testa da uno strano come te? Dal figlio del preside? Ma per favore."

Sentita l'ultima frase, l'azzurrino ingoiò di colpo il boccone, fissando con bocca lievemente socchiusa l'altro, sentendo la pancia cortorcersi - abbastanza convinto che non fosse completamente a causa del biscotto incriminato. Ovviamente, sentite quelle parole da parte del ragazzo dai capelli grigi, Kurusu strinse i pugni, alterandosi non poco.

"MA COME TI-"

"Syo. Lascia stare, ci penso io." mormorò Ai, interrompendo l'amico che provò nuovamente ad aprire bocca, ma venne bloccato da Natsuki, che con un cenno dell'indice gli fece segno di tacere. Il biondo si mordicchiò le labbra dal nervoso ma tacque, fissando i due discutere.

"... Dicevi?"

Gli occhi del ragazzo dai capelli argentati erano fissi su quelli dell'altro e sembrò che volesse incenerirlo con lo sguardo, le labbra erano serrate ma si schiusero per far fuoriuscire uno sbuffo infastidito.

"... Ne ho piene le palle di gente come te. Che pensa che, solo perchè il paparino è una persona importante, può permettersi di prendermi per il culo, facendo il cretino con i tuoi amici? Mh? Come se non sapessi i nomignoli idioti che girano su di me? Ne ho davvero abbastanza, non sapete nulla di me. Nulla. Le persone come te mi fanno davvero schifo. Te e quegli stupidi dei tuoi amic-"

"Non osare."

Syo era praticamente al limite della sopportazione e, se non ci fosse stato Natsuki a bloccarlo con tutte le sue forze, sarebbe già saltato addosso a Kurosaki, riempiendolo di pugni. Come si permetteva di parlare così, specie ad Ai? Come si permetteva di parlargli in questo modo, ferendolo, senza motivo? Okay, avevano fatto un po' di casino, ma questo non lo giustificava per niente a trattarlo in questo modo.
Stava per aprire bocca quando qualcun altro lo fece al suo posto.
... Ed era proprio Ai. Ai, che non si diffendeva mai dagli insulti e che, spesso e volentieri, incassava senza dire una parola... Come era accaduto per tanto tempo, purtroppo.
Ranmaru sembrò abbastanza sorpreso dalla reazione dai capelli ciano ma digrignò subito i denti, pronto ad una nuova carica di insulti ma, nuovamente, il ragazzo lo interruppe.

"Non osare pronunciare una sola parola. Hai parlato tanto di pettegolezzi, che non ne puoi più di questi atteggiamenti, ma non sei forse il primo che mi giudica per l'apparenza? Non sai assolutamente niente di me eppure ti sei permesso di giudicarmi, solo perchè sono 'figlio del preside'. Non è un po' ipocrita il tuo discorso? Ma non sono affari miei e a me puoi dire qualsiasi cosa... Non mi importa davvero se pensi che io sia 'strano'. Ma non devi /osare/ insultare i miei amici. Questo non te lo permetto."

Nonostante il tono pacato e glaciale, il ragazzo dagli occhi ciano si sorprese nel constatare che stesse tremando dal nervoso. Come poteva, un ragazzo che conosceva appena, dargli tutte queste sensazione come un groviglio allo stomaco? Non gli importava davvero di quello che gli altri pensassero di lui eppure, in qualche modo, le parole che gli aveva rivolto l'avevano ferito. Non si era innervosito solo per le parole rivolte ai suoi amici - e fino a qui ci arrivava- e avrebbe tanto voluto capire il perchè. Ma, dopo le male parole appena ricevute, tutto voleva tranne stare ancora in compagnia di quel buzzurro. Mordendosi le labbra, distolse lo sguardo -evitando accuratamente gli occhi confusi di Kurosaki- , prese per il polso i due suoi amici per allontanarsi. I due ragazzi fissarono Ai molto dispiaciuti, tutto vuolevano fuorchè si creasse una situazione del genere.

"... Ai-chan, mi dispiace, se non fosse stato per i miei biscotti...!" mugugnò Natsuki, assumendo un espressiona abbastanza malinconica e triste... Tutto voleva tranne che creare questi problemi.

"Ai, lascialo perdere, è solo un completo idiota..." borbottò Syo, stringendo i pugni con rabbia... Tutto quello che voleva era proteggerlo ed aveva fallito.

Nonostante le parole degli altri, Ai non rispose cosa che fece preoccupare i suoi amici, specie perchè lo vedevano parecchio pensieroso, più del solito.

"... Prima non vi ho risposto ma... Vi ringrazio di volere bene ad uno strano come me." sussurrò Ai, in tono di voce strano, come se faticasse a parlare, cosa che fece preoccupare tantissimi i ragazzi, tant'è che abbracciarono fortissimo l'azzurrino per consolarlo.

"... Un' altra cosa..." sussurrò Mikaze, per poi voltarsi lentamente verso di loro "... E' che non mi sento tanto bene."

Dal colorito verdognolo che aveva assunto la sua faccia e dalla lieve sudorazione, Syo capì immediatamente che quei biscotti avevano fatto più danno del prevvisto.



//Eccoci a fine secondo capitolo! (*´∇`*)
Cosa ne pensate? Vi piace come sta andando la storia? (◕ᴗ◕✿)
Un po' di comicità va sempre bene, anche quando in mezzo c'è un po' di angst! E questo è solo l'inizio, eheh. (ʘ‿ʘ✿)
Ringrazio tutte le mie amiche che leggono e sostengono la mia storia,  in particolare, ringrazio @Starishadow , che mi ha aiutato soprattutto per la correzione della storia (MA ANCHE PER LA STORIA DELLA MORTE BICOLORE AHAHAH) !v(・∀・*)
Beh... Che dire? Alla prossima!( ÒㅅÓ) 
   
 
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