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Autore: kunoichi_chan009    14/10/2017    1 recensioni
Avete presente le persone che lasciano intendere il loro carattere dai vestiti che indossano?
Sicuramente ne avete visti almeno un paio, che si tratti della tipica suora sul treno dal colletto ben allacciato o del “ragazzaccio” che sta stravaccato sulla moto vicino i cancelli della scuola con gli amici.
Ci sono molti esempi simili ma non è di loro che parleremo, bensì della categoria opposta: le persone che vestono in modo completamente distante dal loro carattere.
Un esempio sono i protagonisti della nostra storia: Atan e Anret.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                            Gli opposti si attraggono
 
 



Avete presente le persone che lasciano intendere il loro carattere dai vestiti che indossano? Sicuramente ne avete visti almeno un paio, che si tratti della tipica suora sul treno dal colletto ben allacciato o del “ragazzaccio” che sta stravaccato sulla moto vicino i cancelli della scuola con gli amici. Ci sono molti esempi simili ma non è di loro che parleremo, bensì della categoria opposta: le persone che vestono in modo completamente distante dal loro carattere.
Un esempio sono i protagonisti della nostra storia: Atan e Anret.
Partendo dai loro nomi alle loro abitudini i due si potevano definire tutto tranne che normali ragazzi. Si erano conosciuti mentre aspettavano il loro turno in fila per la segreteria dell’università e, nonostante quello che si potrebbe pensare, si erano trovati sin da subito. Perché dovrebbe essere strano dite? Facciamo un passo indietro.

Tra i due il primo su cui la gente posava gli occhi e cercava di parlare quando erano insieme era Anret.
Con il bel viso adornato da qualche lentiggine sparsa e i grandi occhi castani Anret sembrava il tipico bravo ragazzo a cui le vecchiette si rivolgono per attraversare la strada, slanciato e dai vestiti ben puliti attraeva l’attenzione altrui come fosse una cosa inevitabile.
E odiava tutto questo.
Non gli era mai piaciuto essere al centro della scena e il suo aspetto lo aveva sempre tradito: lo mettevano davanti durante la rituale foto di classe (alle elementari era uno dei più bassi), nella recita scolastica doveva fare il ruolo più in vista (durante quella natalizia era costretto a fare l’angelo), e le persone che magari non lo vedevano da quando era un poppante dovevano sempre ricordargli quanto stesse bene e monopolizzare la conversazione per parlare unicamente di quello.
Per questo aveva appreso l’arte delle occhiate torve e delle voce burbera: bastavano a tenere alla larga chi voleva avvicinarsi senza un motivo utile e valido, se desideravano parlare del suo aspetto potevano tranquillamente farlo da lontano e tra di loro. Tuttavia sembrava la persona più solare del mondo quindi tutti, come già detto, provavano a parlare con lui. Ricevuta un’occhiata seccata come anticipo e una risposta burbera come conferma viravano velocemente l’attenzione su Atan.
Atan non era affatto male come ragazzo, non sfigurava accanto al compagno anche se erano due bellezze differenti. Le persone tendevano a stargli alla larga sulle prime per il timore che incuteva. Dalle spalle larghe e i vestiti scuri non si poteva dire un tipo allegro all’apparenza, unendo poi il tutto al viso dal cipiglio severo, gli angoli della bocca rivolti verso il basso e la cascata di capelli biondo platino che si ritrovava, sembrava pronto a farti tacere a suon di pugni. Atan in realtà era la persona più solare, allegra e positiva che si potesse incontrare, persino la mattina presto in fila alla posta.
Erano i suoi vestiti a dargli l’aria da “teppista”, anche perché i capelli non erano tinti ma il ricordo delle radici nordiche della famiglia e il cipiglio severo, così come il broncio perenne, erano solo la sua espressione rilassata. Quando sorrideva faceva bella mostra di sé sulla guancia destra una splendida fossetta.
 
Questo era il  modo di essere dei due, lontano dal loro gusto nel vestire ed era un vero spettacolo vederli l’uno affianco all’altro mentre andavano insieme al cinema durante un appuntamento o in facoltà.
Un’altra cosa che stupiva tutti quando venivano a sapere che i due erano una coppia era proprio la facoltà che frequentavano, Atan architettura e Anret ingegneria, entrambi al secondo anno. Normalmente tra i due mestieri non scorre buon sangue ma nella loro università la rivalità era palpabile. Come fossero riusciti ad organizzare un appuntamento mentre erano in fila per discutere dell’assegnazione dell’aula Magna, entrambi portavoce della propria classe, era il mistero più grande per i loro amici e compagni di corso.
Ma nonostante tutto la coppia funzionava bene, si completavano a vicenda andando a supportare l’altro lì dove c’era bisogno accettandosi sempre e comunque.
Volete una spiegazione concreta su come possano due persone all’apparenza così distanti tra loro stare tanto bene insieme? Conosco un proverbio molto famoso: gli opposti si attraggono. Esistono molte opinioni contrastanti al riguardo ma io non sono qui per annoiarvi con la mia, sono solo la narratrice.
 
 
 
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Salve a tutti!
Grazie per aver letto fino alla fine, spero vi sia piaciuta. Non scrivo da molto tempo e questa è la prima volta in assoluto che pubblico in questo settore, spero di aver scelto bene.
Ho cercato di non rendere i personaggi dei cliché e sinceramente sono abbastanza soddisfatta.
Questa è la prima volta che non so bene cosa dire nelle note d’autrice, sono davvero fuori allenamento. Non mi resta quindi che ringraziarvi un’altra volta di aver letto e, se l’ispirazione vuole, alla prossima!
Kunoichi_Chan009
  
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