Un giorno
cadendo, forse, dall’alto
di uno dei miei pensieri
-di quelli che inchiodano
i sogni ai cassetti-
incrocerò uno sguardo
come quello di un Dio
dimenticato.
Chiederò allora
in prestito quegli occhi
taglienti come lame
per infilzare la realtà,
tutta quanta,
e portare come frutti
alle mie labbra
le parole che non riesco
più a trovare.