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Autore: EmilyG66    16/10/2017    1 recensioni
Un innocuo oggetto magico spedisce Tigre indietro nel tempo proprio quando Tai Lung ancora viveva nel palazzo di Giada.
Lei lo odia, lui non proprio e come in tutti i viaggi nel tempo la maestra di kung fu non potrà raccontare ne impedire quello che accadrà nel futuro.
Ritornata a casa nella sua epoca però la leader dei cinque cicloni capirà che qualcosa è cambiato.
I personaggi non appartengono a me ma alla DreamWorks.
Questa fanfiction è ambientata dopo “Kung fu panda”, riprende leggermente “Le mitiche avventure” ed è stata scritta su richiesta di Jekyllandhyde4evah.
Un grandissimo ringraziamento va invece alla mia amica di sito CassieDragon2002 per avermi supportato e aiutato costantemente a rendere migliore la seguente storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tai Lung, Tigre
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il palazzo di Giada splendeva dei riflessi aranciati del tramonto che entravano dalle finestre aperte e tiepidi scivolavano lungo il lucido pavimento.
L’estate volgeva al termine e gli allievi del maestro Shifu stavano ultimando il loro addestramento giornaliero nella sala degli allenamenti.
Ognuno era impegnato ad eseguire una differente e difficile forma che oramai conosceva a memoria.
-Allievi! –chiamò il vecchio panda rosso fermo lì da chissà quanto.
Tutti attraversarono le trappole semi-mortali il più velocemente possibile per arrivare di fronte al loro maestro e si fermarono con il fiatone.
-Voglio che ora proviate gli esercizi con il bastone. Chi va a prenderli? –domandò Shifu.
-Vado io maestro. –rispose Tigre con voce neutra e i pugni serrati avviandosi lentamente verso la porta.
-No! –disse improvvisamente Po agitato facendo voltare tutti verso di lui.
-Perché no? –chiese la leader dei cinque cicloni assottigliando lo sguardo sospettosa.
-Panda che cosa hai combinato stavolta? –lo interrogò il vecchio maestro con rimprovero e occhi duri indicandolo con il bastone.
-Ahi…-mormorò Scimmia alla mantide sulla propria spalla capendo che il loro amico era nei guai.
-Chi io? N-niente, assolutamente niente. Volevo solo dire che…ehm…vai, vai pure Tigre. Noi…noi ti aspettiamo qui. –affermò il Guerriero Dragone teso giocando con gli indici e sviando il discorso concentrando l’attenzione sulla tigre.
Lei alzò gli occhi al soffitto e se ne andò bisbigliando un “idiota”.
Una volta nel retro del palazzo la maestra a strisce entrò nello stanzino dove tenevano gli attrezzi e vide subito i bastoni.
Stava per afferrarli ed andarsene quando un piccolo dragone di cristallo attirò la sua attenzione.
Era poggiato sopra una cassa di legno, aveva due smeraldi al posto degli occhi e al suo interno sembrava contenere una nebbiolina d’orata.
Tigre si chiese come mai un simile artefatto chiaramente magico e fragile non fosse precariamente posizionato su un piedistallo nella sala degli eroi.
Non fece in tempo a formulare qualsivoglia pensiero che la nube racchiusa nell’oggetto fuoriuscì dalle narici del dragone e la circondò facendola svanire alla vista e impedendole di vedere ciò che stava accadendo.
Quando la nebbia d’orata si diradò la leader dei cinque cicloni fu accecata da un sole troppo alto per essere tardo pomeriggio e si schermò gli occhi con una zampa.
-Ma che…che diamine è successo? –domandò al nulla guardandosi rapidamente attorno.
Ora si trovava di fronte all’ingresso del palazzo e dietro di lei vi erano le infinite scalinate che portavano al villaggio.
C’era qualcosa di diverso però in quel villaggio, alcune case sembravano sparite ed altre invece stavano in posti totalmente diversi.
Sicura di aver combinato qualcosa, e certa che in tutta questa storia ci fosse la zampa di un grosso panda ingurgita ravioli, Tigre si diresse velocemente al portone e lo aprì.
Doveva trovare il suo maestro.
-Maestro Shifu! –chiamò entrando e volgendo lo sguardo a destra e a sinistra drizzando le orecchie per captare i piccoli passi del panda rosso.
Rimase impietrita sulla soglia quando dal corridoio di destra comparve Tai Lung che passeggiava tranquillamente davanti a lei.
“Non è possibile!” pensò la tigre con orrore sgranando gli occhi vermigli. Il respiro le si fermò in gola.
Il grosso e muscoloso leopardo delle nevi si accorse quasi subito di lei e la osservò bene sorpreso. Non aveva mai visto una bellezza simile, anche perché non è che uscisse molto e di tigri non ne aveva mai incontrate.
-Serve qualcosa? –domandò lui.
La leader dei cinque cicloni si riscosse in fretta, era davvero lui. La sua voce profonda e allo stesso tempo canzonatoria non poteva dimenticarla.
-Tu! –disse con odio assottigliando gli occhi e preparandosi per una lotta.
Non era così sprovveduta da ripetere nuovamente l’errore di credere di poterlo battere ma ci avrebbe provato comunque.
Che fine avevano fatto i suoi amici? E dov’era Shifu?
Il maestro delle mille pergamene vide la sconosciuta piegare leggermente le ginocchia e spostare una gamba all’indietro, allungare una mano di fronte a se e portare l’altra accanto al suo viso muovendo la coda arancione e bianca di lato.
Tai Lung cominciava ad essere curioso, quella ragazza conosceva il kung fu…
-Cosa ci fai tu qui?! –chiese la maestra a strisce ringhiando all’ignaro demone della valle.
-Questa è casa mia. –le fece notare lui incrociando le braccia pelose e muscolose al petto.
La tigre fu pervasa da un’ondata di rabbia a quelle parole. No, adesso era solo la sua di casa!
-Non più. –affermò prima di scattare verso il nemico.
Il maestro delle mille pergamene se lo aspettava, difatti parò abilmente il pugno coprendolo con la propria mano e rafforzando la presa.
-Che cosa vuoi da me? Chi sei? –le domandò seriamente guardandola negli occhi d’ambra.
-Lo sai molto bene. –rispose lei prima di affondare gli artigli nel braccio che la teneva ferma e fare una capriola all’indietro colpendo Tai Lung dritto in faccia con un calcio.
Come si fu allontanata un po’ il leopardo delle nevi si toccò la mascella e sfoderò gli artigli spazientito e infuriato.
-Va bene, ora ne ho davvero abbastanza di te! –le rivelò lui balzando su Tigre e ringhiando.
Si azzuffarono attaccando, saltando, roteando e stando anche su un piede solo. Si immobilizzavano di continuo e si liberavano altrettanto velocemente facendo mille acrobazie.
Arrivando persino a mordersi a vicenda.
Il kung fu non era quello ed entrambi lo sapevano bene ma essendo pur sempre animali e non potevano farne a meno. La rabbia poteva trasformare qualsivoglia combattimento in uno scontro senza onore.
La lotta fu piena di colpi ben assestati che andavano troppo spesso a segno, se fossero sopravvissuti allo scontro avrebbero avuto parecchi lividi.
Il demone della valle era molto forte nello sbattere la leader dei cinque cicloni sulle dure colonne e lei era a conoscenza del fatto che se avesse voluto avrebbe potuto spezzarle le ossa o distruggere l’intero palazzo. Davvero non conosceva limiti.
Riuscì a ferirlo lievemente con un artiglio sul petto bianco e sullo stomaco.
Tutti e due lottavano duramente.
Il maestro delle mille pergamene ricevette una gomitata sul muso e finì a terra con le spalle contro il pavimento.
Quando la tigre stava per assestargli un altro calcio però Tai Lung rotolò di lato, tornò dritto e colpì la maestra a strisce al fianco e subito dopo alla schiena.
Una serie di ganci giunse poi al viso della ragazza che incrociò le braccia per difendersi non riuscendo ad evitare però un zampata che le graffiò la guancia sinistra in un unico sottile taglio.
Entrambi si allontanarono l’uno dall’altra doloranti e respirando con fatica senz’alcuna intenzione di cedere.
Tigre abbassò le braccia e dalla ferita cominciò a scendere una piccola goccia di sangue lungo la pelliccia che lei prontamente cancellò passandovi il dorso della mano.
Sul volto del leopardo delle nevi cominciò a formarsi un ghigno. Si stava divertendo parecchio…
Prima che i felini potessero scattare nuovamente una voce li fermò e Shifu comparì di fronte a loro.
-Che sta succedendo qui?! –chiese il piccolo panda rosso irritato e con le braccia dietro la schiena.
Tigre fu sorpresa di vederlo così calmo vista la pericolosa situazione in cui si trovavano.
-Padre, questa ragazza mi ha attaccato senza alcun motivo. –spiegò il maestro delle mille pergamene indicando la sconosciuta alla sua sinistra.
La leader dei cinque cicloni fissò il demone della valle con odio, gelosia e con ogni altra emozione negativa che conosceva.
-Una tua conquista? –chiese il piccolo panda con ironia e un sorrisetto.
-No! –negò lui.
-Che cosa?! –rispose invece lei scandalizzata facendosi avanti.
Non la riconosceva? Che stava accadendo?!
-Maestro sono io, Tigre. La vostra allieva. –gli ricordò portandosi la mano destra al petto.
Il leopardo la osservò per un momento e Shifu fece altrettanto scannerizzandola con lo sguardo.
-Impossibile, Tai Lung è il mio unico allievo e presto diverrà anche il Guerriero Dragone. –le rivelò il maestro con una nota di orgoglio che lei non aveva mai udito prima.
La tigre inorridì a quell’informazione. Ora capiva cosa stava succedendo, era tornata indietro nel tempo.
-No, non è possibile…- disse più a se stessa che al panda rosso. Improvvisamente si ricordò del dragone di cristallo, rialzò lo sguardo verso il maestro e parlò.
-Maestro vi prego fidatevi. Anche se può sembrare folle io credo di aver viaggiato nel tempo. Sarò una vostra allieva in futuro. –raccontò Tigre con sincerità.
Il demone della valle non le credeva affatto e anche Shifu sembrava dello stesso parere.
-Dimostralo. –le ordinò semplicemente –Se è vero che tu sei una mia allieva saprai qualcosa del tuo maestro. –le fece notare il panda.
La leader dei cinque cicloni spostò il proprio peso sul fianco sinistro posandovi una mano e lasciando l’altro braccio a riposo.
Per la gioia del maestro delle mille pergamene quella posa era decisamente accattivante.
Voleva una prova? Ebbene avrebbe avuto una prova.
-Possedete una ridicola collezione di pupazzetti che tenete nascosta. –ammise la ragazza con disgusto facendo ghignare Tai Lung e arrossire Shifu.
-Devi ammettere che ti conosce bene. –confermò il leopardo.
-Ehm…d’accordo ti credo. Come sei arrivata qui? –domandò il maestro per togliersi dall’imbarazzo.
La tigre raccontò del dragone di cristallo che fece sorgere nel panda rosso un quesito.
-Non capisco però perché tu sia finita proprio in questo periodo. –ammise di conseguenza.
-Credo di avere io la risposta che cercate. –si intromise una voce lenta e flebile.
Una vecchia tartaruga vece il suo silenzioso ingresso e la maestra a strisce fu davvero felice di rivederlo.
-Oh maestro Oogway è così bello potervi rivedere. –affermò Tigre addolcendo lo sguardo e facendo il saluto con il palmo e il pugno.
-Hm...dalla tua reazione giovane allieva devo dedurre che la mia ora sia giunta nel tuo tempo. –capì l’anziano maestro continuando a sorridere e al.
-È vero. –confermò la leader dei cinque cicloni con onestà abbassando le zampe.
-Maestro avete detto che forse conoscete il motivo per cui quest’allieva è arrivata qui? –ribadì Shifu.
-Sì. Un mio vecchio amico-
-Vecchio quanto? –chiese il futuro demone della valle divertito interrompendo il suo “presunto” nonno.
-Tai Lung! –lo rimproverò il panda rosso.
Immediatamente la tigre a qualche metro da lui gli rifilò un potente calcio dritto nelle costole.
Mentre si piegava in avanti tenendosi lo stomaco il maestro delle mille pergamene scoccò un’occhiata assassina alla rivale che lo ricambiò con egual disprezzo.
La tartaruga continuò a parlare senza che il sorriso abbandonasse mai quel rugoso volto.
-Molto vecchio Tai Lung. Dicevo che lui ha intenzione di portarmi un oggetto in cui è riuscito ad imprigionare il tempo e credo che, per tornare a casa tua, tu non debba fare altro che toccarlo. –ipotizzò l’anziano animale alzando una zampa che tremò leggermente per la sua età avanzata.
-Ecco perché sono capitata in quest’anno, proprio quando il maestro lo riceverà. –confermò la maestra a strisce.
-Quando arriverà il vostro amico? –domandò Shifu.
-Fra due settimane. –rispose la tartaruga serena.
-Due settimane!? –chiesero in coro i due felini.
-Ehi, il mio amico è una tartaruga. –si giustificò –E gli piace camminare. –aggiunse poi.
-Volete dire che lei resterà qui per tutto il tempo?! –fece Tai Lung infastidito.
-Sì. Credo proprio che ti dovrai abituare. Dovresti essere gentile con lei, è una bella ragazza. –disse semplicemente Oogway prima di voltarsi ed incamminarsi appoggiandosi sul suo bastone e ciondolando leggermente.
-D’accordo. Tai Lung devi esercitarti, il giorno in cui diventerai il Guerriero Dragone è sempre più vicino. Devi prepararti, e tu…-iniziò a dire il piccolo panda venendo tuttavia ignorato dalla tigre che si era già allontanata irritata.
-Ehi dove stai andando? –cercò di capire il leopardo delle nevi.
-Ad allenarmi. –rispose schietta Tigre avanzando a passo spedito verso la sala degli allenamenti senza voltarsi a guardarlo.
Non c’era niente che potesse fare. Sapeva benissimo che era pericolo e per questo avrebbe tenuto la guardia alta ma lui non le faceva paura.
L’unica cosa che le poteva incutere qualche timore era la mole dei suoi muscoli con i quali, era certa, avrebbe potuto stritolarla.
Il demone della valle la seguì in fretta e Shifu si portò le dita alle tempie espirando. Non sarebbe andata bene, se lo sentiva.
  
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