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Autore: Giuliasd    16/10/2017    2 recensioni
Sterek!Omegaverse, ispirata ad una puntata di This is Us.
Stiles aspetta tre bambini, è nervoso e tratta male Derek, dimenticandosi pure il suo compleanno.
C'è solo un piccolo problema: Stiles ha delle tradizioni da rispettare!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Mpreg
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Note Iniziali: Salve a tutti! Questa è una Omegaverse. E' ispirata ad una puntata di This is Us, più precisamente la 1x12. Contiene un'altissima dose di Fluff! Spero vi piaccia, buona lettura :)
 

-La Tradizione del Compleanno-
 


"Mi piaci incinto,mi piaci molto." disse con fare sensuale piegandosi verso il basso con l'intenzione di baciare l'altro seduto al bordo del letto.

Tutto quello che ricevette però fu uno sbuffo stizzito da parte del marito, che lo respinse in malo modo.

"Le scarpe non mi entrano!" disse quello, lanciando la scarpa che stava provando ad infilarsi contro il muro, prendendone poi un'altra e provando ad infilarsi anche quella, con scarsi risultati.

"Amore, è normale che tu ti stia gonfiando, insomma, aspetti ben tre bambini e il tempo è quasi scaduto.." provò a dire l'altro con tono dolce, per calmare gli sbalzi d'umore di suo marito.

Il castano assottigliò gli occhi minaccioso, provocando nell'altro un espressione di puro terrore, rendendosi conto di ciò che aveva appena detto. Stiles, incazzato ed incinto, lo spaventava a morte.

"Vorresti dire che sono grasso?!" disse infatti l'omega, puntando gli occhi ambrati verso il suo alpha.

"No assolutamente no amore, sei bellissimo, lo sai che amo vederti così rotondo!" disse Derek, per poi schiaffarsi una mano sul viso da solo, capendo di aver detto un'altra stronzata.

"Fuori! ORA!" ordinò a quel punto Stiles furioso, indicando la porta della loro camera da letto.
"Ma amore.." tentò di addolcirlo Derek, per poi essere interrotto da una scarpata in pieno viso, lanciata da quello che avrebbe dovuto essere il suo dolce marito omega, sostituito da un pazzo gravido e furioso che di omega non aveva proprio nulla.
 




Derek guardò il frigo con fare pensieroso, poi il telefono squillò.

"Pronto?"
"Ehi amico!" disse la voce allegra dall'altra parte del telefono.
"Scott? Ciao!.. ti dico già in anticipo che è impossibile parlare con Stiles oggi!" lo informò Derek, sapendo che se Scott chiamava, era di sicuro per parlare con il suo migliore amico.
"In realtà no, volevo farti gli auguri di buon compleanno!" disse il messicano dall'altra parte della cornetta.
"Già.. Il peggior compleanno della storia!" disse l'altro sospirando. "Anche Allison sembrava un mostro rabbioso quando era incinta di Victoria?"
"Oh sì, a volte odoravo il cibo di nascosto pensando che mi volesse avvelenare!" gli rispose l'altro.
"Ommioddio" disse Derek esasperato, strofinandosi il viso con una mano.
"Almeno ti ha fatto quella cosa che ti fa tutti gli anni e che a me ancora fa venire gli incubi?"
"No Scott, non si è nemmeno ricordato che oggi è il mio compleanno, è troppo impegnato a inveire contro di me e.."

"DEREK!! QUANDO HAI FINITO DI PARLARE CON LA TUA FIDANZATA MI PORTI LA CARTA IGIENICA??" lo interruppe Stiles urlando dal bagno nel piano superiore.

Derek sospirò per la quindicesima volta durante quella mattinata "Devo salutarti amico, la bestia chiama, prega per me" disse riattaccando la cornetta.
 
 


Alla fine Derek si ritrovò nella sua auto, fuori dal vialetto di casa.

Stiles l'aveva cacciato perché "Sono 40 gradi e il mio grande e grosso Alpha non ha avuto la decenza di installare un condizionatore in casa, quindi porta il tuo bel culetto fuori da casa mia, ora!", per poi chiudere in bellezza con un "Torna questa sera con una pizza ai peperoni".

Derek sospirò, pensando che non vedeva l'ora che i tre gemelli nascessero, così da riavere indietro il suo dolce marito. "Caro Dio..  so che io e te non siamo mai andati molto d'accordo, ma ti prego, chiedo il tuo aiuto.. credo che mio marito sia possedut.."

"EHI!" l'urlo di Stiles, che lo stava guardando affacciato alla finestra della cucina, interrompendo il suo sproloquio. "GRAZIE PER IL SESSO NEL BAGNO DI ISAAC! SE NON FOSSE STATO PER LA TUA CONTINUA VOGLIA DI SCOPARE ORA NON SAREI UNA MONGOLFIERA!" continuò quello, mentre Derek metteva la retromarcia per andarsene il più in fretta possibile da quella casa, mentre il vecchio vicino Peterson guardava la scena scuotendo la testa.
 
Derek però, mentre si allontanava da casa, nonostante fosse stanco e frustrato, sorrise al pensiero che dopotutto, doveva aspettarselo che uno Stiles in dolce attesa l'avrebbe fatto impazzire, visto che era dal loro primissimo incontro che lo faceva dannare.


-


Era da tutta la sera che Derek stava fissando l'omega dai capelli castani. Lo trovava davvero carino con quel nasino all'insù e quei nei sparsi su tutto il viso.

Era raro che qualche omega, a meno che non fosse vicino al calore, attirasse la sua attenzione, eppure quel ragazzino era così goffo e allo stesso tempo sensuale che non aveva potuto fare a meno di fissarlo per tutta la sera mentre ballava con il suo gruppo di amici.
L'unico problema era che sembrava essere già con qualcuno. Anche se ancora non odorava di legame, aveva notato come l'alpha con la mascella storta gli stesse sempre addosso, abbracciandolo palesemente per coprirlo con il suo odore e non farlo avvicinare ad altri alpha.

L'occasione però si presentò quando vide i due litigare, l'omega aveva gli occhi furenti e un broncio che trovò inevitabilmente adorabile mentre l'altro gli stava ancora dando contro perché, da quello che era riuscito a sentire, il castano stava bevendo un po' troppo.

"C'è qualche problema?" disse il moro gonfiando il petto, era notevolmente più grande dell'altro alpha, avrebbe potuto intimorirlo facilmente.

I due ragazzi si voltarono verso di lui con fare sbigottito, ma l'espressione dell'omega mutò subito in un ghigno inquietate che per un attimo fece venire i brividi a Derek.

"Oh ma guarda Scott! Il grande e grosso alpha è venuto a difendermi!" disse l'omega, mentre quello che aveva capito chiamarsi Scott, trattenne malamente una risata.
Derek colse l'ironia del ragazzino e provò a controbattere, ma venne preceduto dall'altro "Allora? Non mi fai vedere i tuoi bei muscoli, così che i miei ormoni da omega impazziscano?"
Derek rimase un po' sbalordito dal comportamento dell'altro "Io volevo solo vedere se avessi bisogno di aiuto.."
"E perché mai? Perché sono un piccolo omega indifeso che non è in grado di gestire una discussione con un alpha?" rispose il ragazzino con fare derisorio.

Derek era in imbarazzo, non sapeva come controbattere "Mi dispiace, non volevo offenderti.. io..ehm.. io vado.." disse solo, stringendosi le spalle e andandosene offeso, lui voleva solo essere carino con quel ragazzino all'apparenza indifeso, ma che dentro di sé nascondeva un piccolo diavoletto.

Lo sguardo dell'omega, a quelle parole, si addolcì e lo bloccò "Ma come non provi nemmeno a farti perdonare, ragazzone?" disse sorridendogli.

Derek a quel punto si voltò confuso, non sapendo esattamente cosa dire.
Stiles si lasciò sfuggire una risata "Cena da Mario's domani sera, offri tu?"
Derek rimase sbigottito, due minuti prima gli stava dando contro e ora gli chiedeva di uscire? Non ci stava capendo più nulla.

"Ehm, si va bene.. sono Derek Hale comunque" disse porgendogli la mano, anche se era ancora confuso.
"Oh, lo so bene chi sei ragazzone, io sono Stiles Stilinski comunque.." gli rispose l'altro stringendogli la mano e guardandolo in modo vagamente malizioso che provocò in Derek un altro brivido ma di tutt'altra natura rispetto al primo.

Da quel momento, Derek, capì che la sua vita sarebbe cambiata per sempre.


-
 


Stiles ringhiò aprendo il frigo, aveva voglia di dolce, tanto dolce, ma era riuscito a finire tutta la cioccolata che Derek gli aveva comprato solo due giorni prima.
Prese dal frigo della marmellata di fragole e del burro e le spalmò entrambe su una fettina di pane.

Si sedette sulla sedia con fare poco elegante, tenendo la schiena all'indietro e le gambe spalancate come un grasso camionista rozzo. Era stanco e sudato, solo il fatto di alzarsi dal divano e arrivare al frigo gli era costata una fatica immensa. I bambini gli stavano prosciugando tutte le energie che aveva a disposizione.

All'inizio della gravidanza Stiles era felicissimo, nonostante il medico gli avesse detto di stare attento poiché il suo fisico era poco adatto a contenere ben tre vite, ma a Stiles non importava, lui  e Derek erano al settimo cielo e anche se all'inizio era rimasti un po' interdetti nel sapere che non solo avrebbero avuto dei gemelli, ma che i gemelli sarebbero stati tre, aspettavano con ansia il giorno in cui quelle tre culle sarebbero state riempite dai loro cuccioli.  

Ma ora Stiles era stanco, si sentiva spossato e prosciugato della sua energia e vitalità, non poteva alzarsi dal letto per andare in bagno senza dover svegliare Derek per farsi tirare su. Sapeva che si stava comportando di merda con il marito, ma non poteva farne a meno, Derek non capiva il mal schiena, i piedi gonfi, la continua voglia di cibo che poi gli causava nausee tremende e l'essere costretti a stare a letto per nove mesi poiché non poteva fare sforzi essendo, la sua, una gravidanza a rischio.

Sapeva che Derek non aveva colpe e cercava in tutti i modi di lenire il suo malessere, ma l'alpha era la sua unica fonte di sfogo, e anche se si rendeva conto di essere terribile, non poteva fare a meno di sputargli fuori tutta la sua frustrazione ogni volta che ne aveva l'occasione. Sperava solo che una volta partoriti i cuccioli, l'aplha non l'avrebbe cacciato a calci, ma sapeva che non sarebbe mai successo. Forse.

Mentre si gustava la sua merenda, guardò la sua immagine riflessa attraverso il vetro della finestra, vide il suo enorme pancione in contrasto con il resto del corpo magro e le sue guancie piene e sporche di marmellata e i capelli appiccicati sulla fronte.

"Merda, sono un mostro" disse verso se stesso. Poi rivolse lo sguardo verso il suo pancione "Bambini, vi prego, sbrigatevi ad uscire, vi amo tanto, ma in questo momento vorrei solo spingervi via dalla mia pancia!"

Sbuffò passandosi una mano sporca di marmellata sul viso, poi fece il conto di quanti giorni mancavano alla nascita dei piccoli, però non si ricordava che giorno fosse. Si alzò con fatica dalla sedia, dirigendosi verso il calendario posto vicino al frigorifero e quello che vide, lo fece sentire ancora più in colpa verso Derek di quanto non si sentisse già.

"No, no, no, no, no.. MERDA!"

Era il compleanno di Derek, il fottutissimo compleanno di Derek! E lui se ne era completamente dimenticato. Ma come aveva potuto?
Il compleanno di Derek era un giorno speciale per entrambi e lui non aveva fatto altro che comportarsi come una bestia feroce contro lui. E l'aveva pure cacciato di casa! La loro casa, la casa che Derek aveva costruito con tanto amore e che gli aveva fatto trovare pronta una volta tornato dal College, per vivere una vita felice assieme.

L'omega andò completamente nel panico, si sentiva uno stronzo. Ma poteva rimediare.. Doveva fare un muffin!  C'era ancora tempo per la loro tradizione del compleanno.

Tutte le sue speranze, però, crollarono quando si rese conto di non avere assolutamente nulla in casa.

Decise di chiamare Lydia.
"Lydia, Lydia o mio dio, non sai cosa cavolo è successo - disse il castano con fare disperato- Ho dimenticato il compleanno di Derek e non ho gli ingredienti per fargli un muffin come faccio ogni fottutissimo anno e non ho rispettato la nostra tradizione del compleanno stamattina. Oh dio, ti prego Lydia devi aiutarmi, mi lascerà, mi lascerà melo sento! Mi lascerà per un bel dentista giovane e magari pure biondo.. no i biondi a Der non piacciono.. Ma potrebbero! Ecco vedi, si è innamorato di un dentista biondo e che lo ama, e che non lo tratta da schifo come ho fatto io e… e.. tu non ci sei. Ciao Lydia, richiamami quando senti questo messaggio." Stiles terminò il suo sproloquio, chiudendo la cornetta del telefono mentre lasciava cadere la sua testa piano contro il muro pensando a come rimediare.

Alla fine decise di prendere un profondo respiro. Stiles Stilinski aveva sempre un piano B.
E anche se in quel momento sembrava un pallone appiccicoso e sporco di marmellata, lui avrebbe rimediato ai suoi errori.

Si diresse al piano di sopra, si infilò le ciabatte di Derek, che erano di almeno quattro numeri più grandi, e riuscì a fissarle al piede con il nastro isolante che di solito utilizzava per aggiustare la sua amata Jeep.

Quando uscì di casa conciato in quel modo, gonfio, sporco, sudato e con del nastro isolante ai piedi si disse che lo faceva 'Per amore di Derek' e un po' perché se lo meritava.
Camminò per un po' con tutti i passanti che lo guardavano male, finchè non arrivò in un negozio dove c'era scritto "Liquori e altro", tentò la fortuna ed entrò.

Stanco e con il fiatone si appoggiò al bancone dove dietro stava un anziano uomo di colore che gli sorrise dolcemente.

"Buongiorno, posso esserle d'aiuto" gli disse quello.
"Ehm.. si, mi servirebbero delle uova, della farina e del lievito per dolci, e.. e.. anche quattro limoni, grazie!" gli disse Stiles una volta tornato a respirare regolarmente.
Il proprietario del negozio lo guardò un po' sbigottito "Ma ragazzo, questo è un negozio di liquori, noi non abbiamo questa roba.."
Stiles assottigliò gli occhi in modo minaccioso e l'altro deglutì preoccupato "Qui c'è scritto 'Liquori e Altro', beh a me serve Altro!"
"Mi spiace ma non credo di poter essere d'aiuto" disse il signore con tono realmente dispiaciuto.
"Senta, aspetto tre gemellini da un uomo meraviglioso ed io sono stato molto, molto cattivo con lui.. ora vorrei solo fare qualcosa per lui.. Un dolce! Fatto con le mie piccole manine per dimostrargli quanto lo amo, e mi serve qualcosa, qualsiasi cosa, ORA!" disse urlando l'ultima parola, facendo sussultare per lo spavento l'altro.
"O-ok.. ho un muffin qui, l'ho comprato prima in una pasticceria se lo vuole..e.. e lì.. lì ci sono delle merendine con la crema.. può estrarre la crema dalle merendine e metterla sopra questo muffin.." rispose l'uomo anziano un po' spaventato.
"Andata" disse Stiles sorridendo, finalmente felice di aver trovato una soluzione, "Quanto le devo?" continuò.
"Offre la casa" gli rispose l'altro sbrigandosi nel farlo uscire dal suo negozio.
 

-
 

"Wow, il nostro Stiles si è trasformato in un mostro ancora più feroce del solito quindi" disse Boyd sbuffando una risata per poi bere un sorso di birra dalla bottiglia.

Derek era andato da lui subito dopo essere scappato dalla casa infernale, sfogando tutte le frustrazioni di quella giornata.
Accadeva spesso che lui si sfogasse con Boyd, erano amici dai tempi delle superiori e Boyd era perlopiù un ragazzo silenzioso, esattamente come lui, ma aveva sempre una parola giusta da dire in quei casi.

Derek lo guardò male "Non è un mostro, è solo nervoso.. Ha 3 bambini in grembo, è una gravidanza difficile per lui, ma ha la forza e la tenacia di 20 Alpha.. è normale che abbia bisogno di sfogarsi un po'"
"Contro di te" disse l'Alpha di colore.
"Già, contro di me" sospirò Derek, bevendo anche lui un sorso della sua birra.

Rimasero in silenzio per un po', finchè Boyd non decise di parlare per distrarre l'amico dai suoi pensieri.
"Quindi niente tradizione del compleanno?"
Derek quasi si strozzò con la birra a quelle parole "E tu come fai a saperlo?!"
"Erika quando parla non risparmia niente, nemmeno i dettagli.. e aggiungerei purtroppo!" rispose l'altro con una faccia mezza disgustata.
Il moro lo guardò male per qualche secondo, per poi sbuffare e fissare la bottiglia di birra "No, niente di niente".
L'altro gli sorrise comprensivo, poi si ricordò di una cosa "Ah Derek, ti volevo dare una cosa, aspettami qui" gli disse alzandosi dal divano e uscendo dal salotto.

Quando Boyd tornò aveva una videocamera in mano, aveva sempre avuto la passione per i video e la fotografia. "So che non vuoi mai regali di compleanno e li accetti solo da Stiles, ma questa è una mia vecchia videocamera quindi non prenderlo come un vero regalo, ok?"
Derek gli sorrise e prese la videocamera in mano "E' molto bella, grazie"
"Io ed Erika abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere riprendere i bambini una volta che nasceranno, così per ricordo"
"Si è davvero un bellissimo pensiero, grazie.. forse è meglio che torni da Stiles.. per quanto oggi sia insopportabile non mi va di lasciarlo da solo per troppo tempo" gli disse il moro alzandosi dal divano.
"In bocca al lupo, amico" gli rispose l'altro abbracciandolo per poi accompagnarlo verso l'uscita di casa.
 

-
 


Stiles finì di decorare il muffin con dei piccoli confettini colorati che aveva miracolosamente trovato nella dispensa, poi buttò tutte le confezioni di merendine, dalla quale aveva estratto la crema, nel cestino.

Una volta finito di sistemare si lasciò abbandonare sulla sedia, stanco, ma finalmente soddisfatto perché almeno una cosa era riuscito a risolvera, e forse Derek l'avrebbe perdonato.
O forse no. Si era scordato la tradizione del compleanno.

Erano 10 anni che stavano insieme e non se l'era mai scordata, nemmeno quel periodo in cui si stava laureando in medicina e al contempo stavano facendo il trasloco nella loro attuale casa e quindi aveva mille cose a cui pensare.
Ora l'unica cosa a cui doveva pensare era rimpilzarsi di cibo ed ingrassare per la gioia di Derek e stare seduto sul divano a guardare stupidi programmi che non riusciva più a sopportare.

Però ora che ci pensava era meglio così, non avrebbe mai potuto rispettare la tradizione del compleanno con quel pancione, probabilmente le mutande di Batman nemmeno gli entravano più.
 

-
 


 Alla fine la cena da Mario's si rivelò un appuntamento perfetto. Era stato bello e semplice, come loro.
Il ragazzino aveva confermato il suo essere un peperino, ma Derek amava metterlo in imbarazzo e vederlo arrossire ad ogni suo complimento, così da rivelare anche il suo lato dolce che voleva per forza nascondergli. Stiles, inoltre, si era rivelato anche un ragazzo brillante e con degli obbiettivi ben precisi, doveva ancora finire l'ultimo anno di liceo, ma già sapeva che il suo sogno era fare il medico e che "Nessun fottuto alpha mi impedirà di realizzarlo".

 
Derek aveva sorriso intenerito verso l'omega, avrebbe potuto realizzare tutti i sogni che voleva, l'importante era che 'il fottuto alpha' fosse lui e nessun altro.

 
Dopo quell'appuntamento ce ne furono molti altri, finché le quattro settimane di vacanza per Derek finirono e  fu costretto a tornare al College, dove studiava legge per diventare avvocato.

Non si erano legati, l'alpha voleva aspettare che Stiles si diplomasse. Non avevano nemmeno fatto sesso, perché voleva che il ragazzino fosse completamente sicuro di lui, perché Derek non voleva essere solo il primo per lui, ma anche l'unico.
Comunque si erano divertiti in altri modi, perché Stiles era sì un ragazzino responsabile, ma era anche un adolescente omega, curioso ed impaziente.
 
Alla fine le vacanze estive arrivarono e Stiles non vedeva l'ora che il moro tornasse a casa, erano mesi che non si vedevano e non aspettava altro che vedere quegli splendidi occhi verdi dal vivo piuttosto che da uno schermo del cellulare o del computer.

Purtroppo per lui, però, l'alpha aveva una brutta notizia.

"Che vuol dire che non potrai tornare per altre due settimane?" urlò il castano, stringendo possessivamente la cornetta del telefono.
"Stiles, il professore ha scelto me per questo progetto, non posso deluderlo a lavori quasi conclusi, e le settimane sono tre non due!" gli rispose l'altro, con tono triste, anche lui non vedeva l'ora di riabbracciare il ragazzino.
"Si ma tra una settimana è il tuo compleanno e io avevo organizzato la giornata in modo assolutamente perfetto!" si lamentò l'omega
"Lo so, Stiles mi dispiace tanto" gli rispose l'altro.
"Der, mi sono diplomato, mio padre ha fatto lo streaming in diretta per tutta la durata della cerimonia per fartelo vedere. Diplomato e Innamorato. Sai cosa significa questo vero?" disse Stiles, sapendo che il legame era il suo punto debole, visto che ne parlavano ormai da diverso tempo. Stiles non aveva dubbi sul fatto che volesse Derek tutto per se e per tutta la vita e Derek non aspettava altro che rivederlo e farlo finalmente suo, per sempre.
L'alpha dall'altra parte emise un sospiro frustrato e strinse le labbra "Piccolo stronzetto, sai quanto questa scelta sia difficile per me?"

Stiles sorrise impertinente a quella risposta. Colpito e affondato.
Poi però la sua parte razionale prese di nuovo il sopravvento. Insomma, tre settimane poteva anche aspettarle, quel progetto era una cosa molto importante per Derek e per la sua votazione finale.

"Va bene.. Ti aspetto, Sourwolf. Ti amo" disse con un sospiro triste e arrendevole.

"Ti amo anche io, ragazzino"
 


Alla fine, Stiles, le tre settimane non le aspettò.
Una settimana dopo era in volo verso New York, dove studiava Derek. Aveva preso quella decisione solo due giorni prima e al moro non aveva detto nulla, voleva fargli una sorpresa, visto che era anche il suo compleanno.

Sapeva l'indirizzo del dormitorio di Derek, perché spesso gli arrivavano delle lettere romantiche da parte del moro. Derek era uno all'antica e a Stiles faceva impazzire questa cosa, perché si sentiva più amato che mai.

Chiese informazioni alle segreterie su dove fosse il numero della sua stanza, era la numero 23 e Stiles corse subito in fretta e furia per raggiungerla.

Bussò un paio di volte e il cuore gli batteva a tre mila e le gambe stavano per cedere.

Quando Derek aprì la porta era palesemente appena uscito dalla doccia con solo un asciugamano addosso e il suo sguardo passò da scocciato a sbalordito non appena si rese conto che c'era Stiles ad attenderlo.
Rimasero entrambi impietriti per qualche secondo, Stiles perché vedere Derek mezzo nudo e bagnato lo aveva fatto rimanere di stucco e Derek perché non si aspettava di vedere il suo ragazzo alla porta.

"Uhm.. Auguri?" disse timidamente Stiles, per rompere il ghiaccio, nonostante il forte imbarazzo.
L'altro invece non gli disse niente, lo prese di impeto per la vita e lo strascinò dentro la stanza chiudendo la porta con un piede, mentre Stiles faceva un urletto sorpreso, decisamente poco virile, che Derek smorzò con un bacio mozzafiato.
"Dio quanto mi sei mancato" disse Derek tra un bacio e l'altro, mentre le sue mani vagavano per tutto il corpo dell'omega facendolo rabbrividire.
 
Dopo essersi ripresi dal bacio, rimasero a fissarsi per minuti interi stesi sul letto, l'uno di fronte all'altro, sorridendo come ebeti, mentre Derek tracciava con le dita il contorno del viso di Stiles e l'altro giocava ad acchiappargli le dita con i denti.
Derek si sentiva uno stupido a 24 anni ad avere le farfalle allo stomaco per sciocchezze simili, ma Stiles gli mandava in pappa il cervello ogni volta che gli sorrideva o semplicemente incontrava il suo sguardo.

"Non sei un po' troppo vestito?" disse l'alpha indicando la giacca stropicciato che il castano aveva ancora addosso, perché nella foga di salutarsi e baciarsi si era completamente scordato di toglierlo.
"E te invece non lo sei un po' troppo poco?" chiese Stiles con un sorrisino malizioso indicandogli l'erezione evidente coperta dall'asciugamano ancora miracolosamente legato in vita. "Apri la porta così a tutti?" continuò poi con finto sguardo minaccioso.
Il moro spalancò gli occhi e boccheggiò "Ma.. ma certo che no! Te lo giuro è stato solo un cas-" , ma il suo tentativo di giustificazione venne interrotto dalla risata cristallina di Stiles.
"Ehi calmo ragazzone stavo solo scherzando" gli disse dandogli un bacio a fior di labbra mentre si toglieva la giacca. A volte Derek dimostrava di avere così tanta paura di perderlo, anche nelle piccole cose come quella, che gli faceva stringere il cuore.
Si risistemò vicino al moro e approfondì il bacio, non lo avrebbe mai perso e presto sarebbero stati legati per sempre.

Il bacio divenne sempre più passionale, finché entrambi non cominciarono ad ansimare pesantemente. L'alpha mise una mano sotto la maglia dell'altro, accarezzando la pelle bianca e morbida ovunque potevano arrivare le sue mani in quella posizione. Andò a stuzzicare un capezzolo del più piccolo con le dita, facendogli uscire un gemito strozzato che non fece altro che far aumentare ancora di più l'erezione del moro, che si spostò sovrastando il corpo del più piccolo con il suo, cominciando a baciargli il collo per sentirlo gemere ancora più forte.
 
D'un tratto però, le voci che urlavano a Derek 'Non ora' e 'Non così', cominciarono a farsi sentire prepotentemente e di conseguenza si allontanò di scatto dal corpo di uno Stiles confuso ed eccitato.

"Ho sbagliato qualcosa?" chiese l'omega, terrorizzato dall'idea di non piacere a Derek in quel senso.
L'altro guardò il più piccolo negli occhi, ancora lucidi per l'eccitazione e sorrise intenerito riavvicinandosi a lui e circondandogli il viso con le mani "Sei assolutamente perfetto, ma non voglio che la tua prima volta sia così.. Tu ti meriti le candele profumate, una stanza d'albergo elegante e coperte di seta.. Non una squallida stanza di un dormitorio con le lenzuola sporche di briciole di biscotti!"
Il più piccolo fece una smorfia contrariata "Non dovrei essere io a decidere come deve essere la mia prima volta?" chiese, infatti.
"Assolutamente no" Gli rispose il più grande baciandogli la punta del naso "Voglio che la tua prima volta sia speciale"
L'altro sbuffò, nuovamente contrariato.
"E va bene, ma non ti allontanare da questo letto, stupido Sourwolf!" gli disse, battendo le mani sul letto nello spazio accanto a lui e Derek non se lo fece ripetere due volte.
 
Continuarono a chiacchierare del più e del meno sopra il letto, Stiles gli stava raccontando della festa di diploma avvenuta giusto due settimane prima.
Poi il moro se ne uscì con una domanda che imbarazzò Stiles "Allora piccolo, dove è il mio regalo?"

Il castano rimase impietrito e divenne rosso come un peperone e cominciò a boccheggiare.

Se ne era completamente dimenticato. Insomma, aveva deciso solo due giorni prima di partire e tra la foga dell'organizzazione del viaggio, la valigia e salutare gli altri, se ne era completamente scordato.
"Io, ehm.. io… me ne sono completamente dimenticato, scusa Der!" disse triste abbassando lo sguardo colpevole.
Il moro rise intenerito e alzò il mento del più giovane con due dita per poterlo guardare negli occhi.
"Ehi, ehi traqnuillo.. Stavo scherzando! Per me il più bel regalo è che tu sia qui accanto a me, ok?"

Il più piccolo lo guardò ancora imbronciato, poi improvvisamente si illuminò. Si alzò di scatto dal letto nonostante Derek avesse riprovato a riacciuffarlo con scarsi risultati, "Aspetta qui" gli disse.
Il castano si avvicinò alla sua borsa e tirò fuori un muffin dal sacchetto. Li aveva preparati la sera prima per i suoi amici e se ne era portati un paio dietro, in caso gli fosse venuta fame durante il viaggio.
Si ricordò anche di avere dei fiammiferi in valigia -nella sua valigia c'era di tutto- ne accese uno e lo posizionò sopra il muffin, poi si avvicinò a Derek sedendosi accanto a lui.
"Esprimi un desiderio ragazzone" il moro sorrise divertito e soffiò spegnendo la candelina/fiammifero. Poi prese il muffin e lo divise in due, dando l'altra metà a Stiles e se lo gustarono.
 
"Beh ora devi realizzare il mio desiderio" disse Derek leccandosi gli ultimi residui di cioccolata rimasti sulle dita.
"Cosa?" chiese l'altro confuso.
"Devi realizzare il desiderio che ho espresso spegnendo la candelina"
"E quale sarebbe?" chiese Stiles ancora confuso.
"Uno spoiarello" rispose il moro con un sorriso beffardo sulle labbra.
"Cosa? Assolutamente no!" disse Stiles alzando la voce con tono acuto per l'imbarazzo.
"Avanti, fammi un balletto, voglio guardarti bene.. prima non l'ho fatto e mi sei mancato in tutti questi mesi, poi prometto che ci rivestiamo e andiamo a cena fuori!"
"Non fare promesse che non puoi mantenere Derek Hale" gli disse l'altro guardandolo malizioso, finalmente convinto, mentre cercava la musica adatta sul suo telefonino.

Stiles mise 'Nothing's gonna hurt you baby' dei Cigarette After Sex. Derek conosceva bene quella canzone, l'avevano messa la prima volta che Stiles era andato a casa sua e aveva scoperto il suo corpo per la prima volta.

Stiles si alzò dal letto e si posizionò davanti al moro, cominciando a ballare togliendosi lento la camicia che aveva addosso, bottone per bottone, ridendo divertito ma al contempo volgendo uno sguardo seducente all'altro, che non vedeva l'ora di ammirare il corpo candido del più piccolo.

Il castano lanciò la camicia verso il moro che l'afferrò prontamente, poi fece una leggera giravolta per risultare sensuale, ma riuscì ad inciampare sui suoi stessi piedi, facendo ridere intenerito l'altro.
Stiles a quel punto, si slacciò anche la cintura, calando giù i pantaloni con fare lento e sforzandosi di essere affascinante ma con pochi risultati, vista la sua goffaggine.

Alla fine lanciò anche i pantaloni a Derek, rimanendo di fronte a lui in mutande con un bel simbolo di Batman stampato sul pacco. Stiles cominciò a ridere di se stesso, sia per la sua poca eleganza, ma anche per le sue mutande.

Derek rise con lui, ma poi il suo sguardo si mutò in puro desiderio.
"Sei bellissimo" disse, infatti, mangiandoselo con gli occhi.
L'altro roteò lo sguardo "Sono goffo"
"Sei sexy" ribatté il moro. Poi prese il più piccolo per la vita e lo portò a cavalcioni sopra di sé, baciandolo con passione e toccandolo ovunque.

La passione crebbe nuovamente sempre di più e Derek era tentato di fermarsi ancora, ma Stiles gli prese i capelli e strattonò piano la testa del moro all'indietro per farsi guardare negli occhi. "Non voglio le candele profumate, o una stanza d'albergo o le coperte di seta- Gli disse con occhi seri e di nuovo lucidi per l'eccitazione e il desiderio- Tu Derek Hale, sei speciale.. e qualunque posto con te è speciale.. Voglio essere tuo, stupido Sourwolf"

Derek lo guardò serio a sua volta, scrutando il suo sguardo e trovandoci solo sicurezza e attesa. Poi annuì piano, facendo sorridere il più piccolo e il moro catturò il suo sorriso in un bacio mozzafiato.
 

Per Stiles, quella, fu la prima volta migliore che potesse mai desiderare. Ma non si legarono quel giorno. Derek voleva aspettare di chiedere ufficialmente il permesso al padre di Stiles, anche se ormai era palese a tutti che lo sceriffo lo adorasse.

Da allora, quella del muffin e del ballo 'sensuale' di Stiles con le mutande di Batman, divenne la loro tradizione per il compleanno di Derek e non saltarono nemmeno un anno.
Nemmeno quella volta che erano in vacanza nella villa in montagna di Allison ed uno Scott del tutto ignaro aprì la porta della loro camera, trovando un Derek che mangiava un muffin sopra il corpo di uno Stiles nudo e bandato con le mutande di Batman.
Inutile dire che il messicano se andò via terrorizzato e urlando come le migliori attrici dei film horror, spaventando anche Allison e il resto della sua famiglia che era lì con loro.

La tradizione del compleanno non sarebbe mai stata dimenticata..
 

-
 

..Tranne quella volta.

Stiles sospirò e si mise a sedere nella sedia a dondolo nella camera dei loro futuri bambini, di fronte alle tre culle ancora vuote.
Accarezzò delicatamente il pancione, sorridendo al pensiero che presto sarebbe diventato un genitore. Non vedeva l'ora di vedere le meraviglie che sarebbero uscite. Voleva che avessero tutti gli occhi di Derek, il moro invece ribatteva sempre che avrebbe voluto che avessero i suoi, 'con il colore del tramoto' gli diceva.

 "Allora Bestioline -disse rivolgendosi alla sua pancia, continuando ad accarezzarla dolcemente- lo so mi sono lamentato tanto ultimamente.. Ma sono felice di aver passato con voi ogni secondo, giuro!" sorrise.
"E' che ora mi sento così stanco.. Non è per la nascita eh, non vedo l'ora di abbracciarvi!" Poi si fermò, mentre gli occhi gli si facevano lucidi.
Prese un grosso respiro per ricacciare indietro le lacrime e continuò "Io.. io ho sbagliato tutto.. Sono stato terribile con Derek, mentre lui invece è così.. così meravioglioso! Oddio bambini è assolutamente perfetto! E' fantastico.. Quando lo conoscerete lo amerete tantissimo ne sono sicuro.. Lo amerete follemente!"

Poi si fermò di nuovo e prima di continuare riprese ancora un grosso respiro.
"Sono nervoso perché.. Sono sicuro che amerete vostro padre, ma non sono sicuro se voi amerete ME.. perché sicuramente non sono il padre perfetto che voi immaginate.. Sarò impaziente, ansioso e anche molto severo. Sono terrorizzato dal fatto di prendere decisioni sbagliate e che voi possiate odiarmi per quello.. Ma io GIURO che vi proteggerò finchè avrò vita, sempre. Vi canterò tante ninna nanne, e quando riderete sarò la persona più felice del mondo.. Scommetto che le vostre risate sono tutte diverse e io non vedo l'ora di sentire" e nel dire quello anche Stiles rise commosso, immaginando la risata dei suoi bambini.
"Vi adoro tantissimo piccoli miei e non so nemmeno che faccia avete.. è assurdo!.. Quello che sto cercando di dirvi è che spero che accettiate tutto di me.. il bello e il brutto.. Siete ancora contenti di venire da me qui fuori?"

Alla domanda i bambini scalciarono e Stiles rise e pianse commosso, perché quello era il loro 'Si'.
 
"Dio.. sei bellissimo!"

Stiles si girò verso la voce e vide un Derek sorridente con una telecamera in mano, segno che aveva ripreso il suo discorso.

Il più piccolo si alzò verso l'altro ridendo divertito "No Der, hai ripreso il mio sproloquio!" disse coprendosi il volto con le mani imbarazzato.
Il moro posò la telecamera sulla sedia a dondolo, poi prese le mani di Stiles togliendogliele dal viso per farsi guardare negli occhi "Il più bel sproloquio di sempre" disse baciandogli i residui di lacrime dalle guance per poi dargli un tenero bacio sulle labbra.

"Ho dimenticato il tuo compleanno" disse il castano colpevole, non appena il moro si allontanò dal bacio, anche se comunque lo stringeva in un leggero abbraccio, per quanto la pancia potesse permettere.
Derek emise un leggero sospiro "Succede Stil-"
"No! Non doveva succedere- lo interruppe l'altro- Perché sei il marito migliore del mondo e sarai il padre migliore del mondo!"
Poi prese il muffin che aveva appoggiato nel comodino vicino alla sedia a dondolo "E ti ho fatto questo muffin.. è di una tristezza unica.. Mi dispiace!"
"In effetti, per farti perdonare, c'è una cosa che potresti fare per me!" disse Derek con sguardo furbo.
Stiles sbarrò gli occhi "No Der ti prego.. magari quest'anno ti faccio un bel massaggino!"
L'alpha fece una smorfia di dissenso, facendo no con la testa.
"Ma Der.. le mutande di Batman nemmeno mi entrano con questo pancione!"
"Non importa.. la tradizione del compleanno non si tocca! Vado a spogliarmi e mettermi l'asciugamano, ti aspetto in camera!" e baciò la punta del naso di Stiles, dileguandosi velocemente e lasciando l'altro interdetto nella camera dei bambini.
 
 
 
"Amore io sono pronto!" urlò Derek seduto a letto con solo un asciugamano in vita.

Stiles, invece era nel bagno adiacente alla camera e si guardò allo specchio disperato, aveva ancora addosso l'enorme tuta (che apparteneva a Derek) e le mutande di Batman in mano, non sapendo ancora bene come indossarle. Alla fine decise di mettersele in testa.. perché era talmente gonfio che non riusciva ad infilarsele da nessuna parte.

Quando si presentò di fronte all'altro con le mutande in testa, quest'ultimo cominciò a ridere divertito, provocando in Stiles uno sguardo assassino "Non sei di aiuto".
"Ok, ok scusami.. vai!" gli disse una volta ripresosi dalla risata e attaccando la musica.

Il castano, accese la candelina del muffin, ma non sembrava ancora convinto "Vorrei risparmiare ad entrambi il balletto sexy del compleanno" disse infatti.
"Assolutamente no! Mi dispiace amore mio, ma il compleanno è il mio e voglio il balletto sexy che mi spetta di diritto!"
L'altro sorrise divertito "L'hai voluto tu, ragazzone!"

Il più piccolo cominciò a ballare, emettendo versi stupidi. Poi si slacciò la cerniera della tutta, scoprendo l'enorme pancione e cominciando a muoversi facendo ballare la pancia e poi lanciò gli slip che aveva in testa verso l'altro, che le afferrò prontamente con una fragorosa risata.
Anche il castano sorrise mentre si avvicinava l'altro con il muffin con la candelina ancora accesa.

"Sono goffo"
L'alpha prese il compagno per la vita e se lo avvicinò, spegnendo la candelina e posando il dolce nel comodino.
"Sei sexy" gli disse con occhi pieni di desiderio, nello stesso modo con cui l'aveva guardato 10 anni prima. E quello riempì di gioia il cuore del più piccolo, perché nonostante in quel momento avesse l'aspetto di una mongolfiera, il marito dimostrava di volerlo esattamente come il primo giorno.

"Ti amo, stupido Sourwolf" Gli disse Stiles mettendosi a cavalcioni sopra di lui con fatica, visto l'enorme pancione.
L'altro sorrise aiutandolo a sistemarsi su di lui, mentre lo baciava con dolcezza.
 
 

Derek non sapeva come sarebbe stato il loro futuro, con i tre bambini, se ci sarebbero state nuove tradizioni di famiglia. Ma era sicuro che con Stiles accanto, tutto, sarebbe sempre andato per il verso giusto. 



 
-Fine-
   
 
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