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Autore: NanaLuna    16/10/2017    2 recensioni
Di primi giorni di scuola, test d'ingresso da fotocopiare e tappi coi capelli rossi che si fanno spaventare da ragazze londinesi.
Un breve spezzone su come, in mancanza della bidella, si può trovare una nuova amica.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mani di bimba



L'atrio, adesso vuoto, sembrava ancora riecheggiare del chiacchericcio e delle urla con cui gli studenti avevano inaugurato il nuovo anno scolastico. Ora che tutti erano stati richiamati nelle loro aule, nei corridoi regnava il silenzio, interrotto solo dallo squillare del telefono in segreteria e dai passi di Celeste sulle scale. La ragazza era diretta in bidelleria con dei fogli in mano, con l'incarico di farne venti fotocopie.
"Tittina?" Chiamò, affacciandosi alla porta della piccola stanza vuota, il telefono che, rassegnato, smetteva di squillare. "Tittina?"
Aggrottò le sopracciglia quando, per la seconda volta, non ottenne risposta. Si avvicinò poi alla massiccia fotocopiatrice, squadrandone con sospetto i mille tasti e bottoni
"Chissà se riesco a farla funziona-"
"Scusa?"
"PORCATROIA!" Celeste si morse le labbra, incapace di trattenere la maggior parte dell'improperio sfuggitole quando aveva sentito una voce e una mano sulla sua spalla spuntare nel nulla.
Si girò, gli occhi blu ancora spalancati dalla paura, trovandosi davanti un'altra ragazza, suppergiù della sua età, ma più alta di lei – non che per esserlo ci volesse tanto.
La sconosciuta aveva due occhi di un nero sbalorditivo e capelli tinti d'azzurro e blu, con una ricrescita di capelli biondo grano. Indossava dei pantaloncini di jeans e un top a fantasia galassia che forse era stato di moda nel 2013, e la fissava confusa.
Scoperto che a toccarla non era stata una creatura di Stephen King, Celeste si ricompose.
"Oh no, scusa tu." Disse alla ragazza, sinceramente dispiaciuta, posando i fogli sulla scrivania della bidella. "Posso aiutarti in qualche modo?"
L'altra annuì, guardandosi intorno con occhi smarriti. "Non riesco a trovare my classroom, la mia aula." Spiegó, con un forte accento londinese a vergare le poche parole in italiano.
"Oh, are you new here? Or are you an exchange student?" Domandò la rossa, un perfetto inglese che le rotolava sulla lingua fuori dalle labbra sorridenti.
"Arrivata a giugno. Italian, per favore. I really want to... imparare." rispose la giovane inglese, incerta su quell'ultimo vocabolo.
"Perfetto! Sarò felice di insegnarti! Io mi chiamo Celeste, come il colore." Si presentò, indicandosi con un dito sul petto.
"Io Kaya."
Si strinsero la mano, e Kaya trovò buffo quanto fosse piccola quella della sua nuova amica – a dire il vero, quanto fosse piccola lei in generale.
"Mani di bimba." Ridacchiò, lasciandola andare.
Celeste c'era abituata, e ormai si divertiva quasi quanto gli altri. Alzò gli occhi al cielo, ancora sorridente.
"Quindi, Kaya, in che classe sei?" 
Attese pazientemente la risposta, mentre l'altra soppesava le parole, traducendone il significato.
"3E"
"Magnifico, proprio accanto alla mia." Celeste battè le mani, prima di riafferrare quella di Kaya per trascinarla su per le scale, i test d'ingresso dimenicati come nulla, trovati poi dalla bidella di ritorno dallo sgabuzzino.



Note dell'autrice:
Cos'è sta storiella brevissima e poco significativa?
La bozza di trama per il fumetto di discipline multimediali assegnato dal prof, di cui io ho approfittat per, FINALMENTE, usare in qualche modo i miei  disegnati e mai messi in gioco.
Indi, la pubblico tanto per "importanza" - è pur sempre il primo incontro fra due dei protagonisti - e nella speranza, un giorno, di disegnare e/o scrivere altro su Celeste, Kaya e gli altri della compagnia - perchè ce ne sono altri! Yay!

Stay alive, kiddos
Nana
   
 
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