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Autore: Piumagrigia    18/10/2017    1 recensioni
Michael: Non credo che tu sia pronto.
Valerio: Per cosa?
MichaelL: Per capire.
Valerio: Cos’è che dovrei capire?
Michael: Perché il mondo sembra un gatto che vomita una palla di pelo
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Michael e Valerio sulla panchina di un parco. Michael sorseggia la birra e storce la bocca. Valerio la rigira tra le mani.
 
MICHAEL: Pensi mai di andartene da qui?
VALERIO: Perché? Dove dovrei andare?
MICHAEL: Che ne so … da qualche altra parte.
VALERIO: Nah. Sono nato qui.
MICHAEL: Che c’entra pur’io.
VALERIO: Perché, te ci pensi ad andartene?
MICHAEL: Ogni minuto
VALERIO: E dove andresti?
MICHAEL: Non credo che tu sia pronto.
VALERIO: Per cosa?
MICHAEL: Per capire.
VALERIO: Cos’è che dovrei capire?
MICHAEL: Perché il mondo sembra un gatto che vomita una palla di pelo.
VALERIO: Ma che cazzo stai a dì Miché?
MICHAEL: Oh guarda (cerca la foto sul telefono e la mostra all’amico). Tiè, le orecchie, la palla di pelo, c’è tutto.
VALERIO: Eh, e perché sembra un gatto?
MICHAEL: Eh, te lo chiedo io.
VALERIO: L’hai tirato fuori te er gatto eh?
MICHAEL: Ma il gatto non è il punto. Il gatto vuol dire che non siamo pronti a capire niente a sto mondo, neanche la forma… E che l’Australia è una palla di pelo.
VALERIO: Mo che ci penso forse andrei in Australia.
MICHAEL: Vedi che il gatto è servito?
VALERIO: Bevo che sennò non ti seguo (stappa la bottiglia con l’accendino).
MICHAEL: Niente, dico che va bene qualsiasi posto purché non sia qui.
 
 
***
 
Valerio chiuse il fascicolo d’un tratto, sbalordito.
“Scusa ma che mi significa sta cosa?” chiese all’amico.
Michael rispose:
“Niente, è il mio film. Devi arrivare alla fine per capire. O non capire.”
Valerio diede una sfogliata alla sceneggiatura che aveva tra le mani. Vide comparire il suo nome più e più volte.
“Ma ci stiamo noi?”
“Eh” fa Michael.
“Ma quando l’abbiamo avuta sta conversazione?”
Michael si accese una sigaretta, inspirò il fumo ed espirò. Dopodiché fece spallucce.
“La potremmo avere adesso. Oppure no.”
“Senti Miché io pensavo fosse una cosa seria, però!”
“Oh, e leggi!”
Continuò a leggere, ed ogni volta che si imbatté nel suo nome qualcosa si mosse dentro di lui. A parte che lui non era così volgare, né così impertinente come Michael lo aveva disegnato in quel copione. E poi neanche gli aveva chiesto il permesso di scrivere di lui.
“Io non ho mica capito come funziona sta cosa di sto film” confessò.
“Funziona che devi legge di più e parlà di meno.” rispose Michael.
Alzò lo sguardo verso il parco e aggrottò la fronte. Poi in un attimo gli strappò i fogli dalle mani.
“Leva tutto. Ci sta Serena”
Valerio colse una nota di delusione nella sua voce. Come quando da bambini la madre gli diceva di rientrare in casa che era pronta la cena, nel pieno di una partita di pallone in cui perdeva 2 a 1.
“Siete ancora in crisi?” chiese Valerio.
“Se non lo fossimo ci saremmo lasciati molto tempo fa” concluse Michael quando Serena era ormai ad un passo dai due.
Come solitamente accadeva, Valerio non comprese quel che Michael intendesse dire e tutto si esaurì in quell’incontro sconveniente, tra le sue due persone preferite al mondo, che però non erano in grado di preferirsi.
“Che roba è?” Chiese Serena notando il fascicolo avvoltolato tra le mani di Michael.
“Appunti di Filologia” rispose prontamente Valerio, capendo che l’amico non aveva nessuna voglia di condividere l’entusiasmo per il suo “film” con la propria ragazza. Ora che ci rifletteva non gli era neanche parso che il nome di Serena fosse presente in quelle poche pagine che aveva sfogliato prima di essere interrotto.
“Pensi di guardarmi o continui a tenermi il muso?” domandò la ragazza rivolgendosi a Michael.
Michael che, poggiato sul muretto con aria indifferente, guardava a terra e si mordeva le labbra, deglutendo di tanto in tanto.
Era stanco. Valerio l’aveva capito e aveva paura di quella stanchezza. Anche Serena l’aveva capito, ma lei non aveva paura di quella stanchezza. Lei ne era terrorizzata. Sapevano tutti e tre cosa capitava a Michael quando era stanco. Nessuno dei tre voleva toccare l’argomento, né riandare incontro a ciò che era capitato un anno prima.
Ma Michael continuava a tacere. Serena a piangere. Valerio a voler sparire.

 
   
 
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