#4 Convalescenza
Carta: Quattro di picche
Significato:
Tradizionalmente rappresenta la
malattia, la convalescenza e la necessità di prudenza, ma può indicare anche
qualcosa che si trova in cattive condizioni
Fandom: Legends of Tomorrow
Episodio: 1x 10 - Progenie
Personaggi:
Leonard Snart; Mick Rory
No cazzo. Non è stata una buona idea.
Mick ha due mani che sembrano magli. Ed è incazzato.
Con te. E ti vuole fare secco. Come non ha mai voluto ammazzare nessuno prima.
Ma tu non hai mai avuto la vocazione del suicida. E nemmeno quella del martire.
E gli pianti in faccia tutta l’indifferenza che un
occhio nero ti permette. E Mick si ferma; sopra di te che sei al tappeto. E che
stai bluffando tutta la tua sicurezza. Ma si ferma.
E l’azzardo che hai fatto è un ringhio di Mick e il
tuo respiro che riparte. Incredulo.
C’è una cosa
che ho davvero imparato ad amare, dell’interpretazione di Miller: la mimica
facciale (oltre a quelle mani che non stanno mai ferme). E a volte basta
davvero un piega, una ruga, uno sguardo, a mutare completamente l’espressione e
a dare a Snart…l’essenza di Snart.
Quel suo essere bastardo fino al midollo; quel suo essere sempre sul filo del
rasoio, divertendosi a prendere in giro gli altri. E anche se stesso.
Quindi. Quando
ho visto Progenie e quel confronto in
cella fra Len e Mick (che, ammettiamolo, ce lo
aspettavamo. Lo aspettavamo con ansia)ho pensato che la carta ideale era il
quattro di quadri. La carta della malattia, delle brutte condizioni.
Perché solo uno
come Snart può pensare che per risolvere la
situazione, per “curare” la malattia, il rimedio migliore sia portarla
all’esasperazione. Cioè: farsi ammazzare. O tentarci. Però. Però mi è piaciuto.
Non il fatto che si faccia pestare (oddio! Un po’ anche quello, sì), ma il
motivo per cui lo faccia. Il contorto senso di giusto che possiede. Quindi sì:
Mick è un male. Ed è un male che ha creato lui. E quindi solo lui può
“guarirlo”, “curarlo”. Anche facendosi ammazzare. Anche se è sicuro che non
succederà. Come solo un giocatore può esserlo. Provandoci. E basta.