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Autore: avalon9    18/10/2017    2 recensioni
Si chiama Leonard Snart. Rapinatore di banche.
Offrigli una vodka fredda; ghiacciata. Se sarai fortunato, forse ti inviterà a fermarti. Sicuramente te ne andrai con il ricordo di un uomo che era un ladro e che ha rubato al destino il nome di eroe.

Leonard Snart. Quattordici bozzetti d’ambiente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leonard Snart, Lisa Snart, Mick Rory
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#4 Convalescenza

Carta: Quattro di picche

Significato: Tradizionalmente rappresenta la malattia, la convalescenza e la necessità di prudenza, ma può indicare anche qualcosa che si trova in cattive condizioni

Fandom: Legends of Tomorrow

Episodio: 1x 10 - Progenie

Personaggi: Leonard Snart; Mick Rory

 

 

No cazzo. Non è stata una buona idea.

Mick ha due mani che sembrano magli. Ed è incazzato. Con te. E ti vuole fare secco. Come non ha mai voluto ammazzare nessuno prima. Ma tu non hai mai avuto la vocazione del suicida. E nemmeno quella del martire.

E gli pianti in faccia tutta l’indifferenza che un occhio nero ti permette. E Mick si ferma; sopra di te che sei al tappeto. E che stai bluffando tutta la tua sicurezza. Ma si ferma.

E l’azzardo che hai fatto è un ringhio di Mick e il tuo respiro che riparte. Incredulo.

 

 

 


C’è una cosa che ho davvero imparato ad amare, dell’interpretazione di Miller: la mimica facciale (oltre a quelle mani che non stanno mai ferme). E a volte basta davvero un piega, una ruga, uno sguardo, a mutare completamente l’espressione e a dare a Snart…l’essenza di Snart. Quel suo essere bastardo fino al midollo; quel suo essere sempre sul filo del rasoio, divertendosi a prendere in giro gli altri. E anche se stesso.

Quindi. Quando ho visto Progenie e quel confronto in cella fra Len e Mick (che, ammettiamolo, ce lo aspettavamo. Lo aspettavamo con ansia)ho pensato che la carta ideale era il quattro di quadri. La carta della malattia, delle brutte condizioni.

Perché solo uno come Snart può pensare che per risolvere la situazione, per “curare” la malattia, il rimedio migliore sia portarla all’esasperazione. Cioè: farsi ammazzare. O tentarci. Però. Però mi è piaciuto. Non il fatto che si faccia pestare (oddio! Un po’ anche quello, sì), ma il motivo per cui lo faccia. Il contorto senso di giusto che possiede. Quindi sì: Mick è un male. Ed è un male che ha creato lui. E quindi solo lui può “guarirlo”, “curarlo”. Anche facendosi ammazzare. Anche se è sicuro che non succederà. Come solo un giocatore può esserlo. Provandoci. E basta.

 

 

 

  
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