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Autore: XtinaA    19/10/2017    4 recensioni
*FanFiciton partecipante alla Yuri&Yaoi's Week indetta dal Fairy Piece*
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-Certo che ne fai di storie per una cazzo di matita.-
-E tu sei un pezzo di merda. Sai bene che nessuno deve toccare i miei trucchi.- disse l'altro che si toccava il mento lievemente arrossato.
-Non l'ho mica fatto apposta.-
-Non ti basta dire così ogni volta. Come quando dici "senza offesa" prima di vomitare insulti e critiche su chiunque.-
Law si voltò completamente e si ritrovò a pensare che, nonostante il pessimo carattere di Kidd, non sarebbe stata la stessa cosa senza di lui a sbraitare in giro per la casa in mutande. In fondo non gli dispiaceva svegliarsi la mattina affianco al lui o quando il rosso provava a sorprenderlo preparando le sue ormai celebri fallimentari colazioni.
Era proprio per quello che lo amava, no?
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolo autrice:

Rieccomi qua con questa piccola KiddxLaw che spero non vi faccia venire troppo mal di stomaco. L'idea mi è venuta così all'improvviso e non si tratta di chissà cosa ma ci tenevo comunque a metterla giù per iscritto per farla leggere anche a voi. Se vi è piaciuta, o anche se c'è qualcosa che non vi piace, ditemelo pure con un commentino.
Ah, so che non faccio parte del Forum FairyPiece ma sono stata invitata dalla amministratrice a partecipare a questo contest e ho anche il suo permesso per la pubblicazione. Quindi tranquilli che non sto cercando di fare la furba.



                        Quando la matita per occhi ci mette lo zampino       



Trafalgar Law ci aveva pensato a lungo a quella cosa che lo tormentava già da qualche giorno. Prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe dovuto smettere di nascondersi dietro a quel suo costante silenzio. Di solito, anche se non era certo un tipo impulsivo, non rimuginava così tanto sulle cose.
Del resto cosa aveva da temere tanto? Stava con Kidd già da più di un anno ormai, perchè era così titubante all'idea di chiedergli di venire a vivere insieme a lui? 
Forse era il suo orgoglio a dominarlo, timoroso di non poter sopportare un eventuale rifiuto da parte del rosso.
Ormai era da parecchio che quella idea si era formata nella sua mente e ci pensava continuamente. Lo tormentava la notte prima di andare a dormire, mentre faceva colazione, quando guidava e perfino mentre asciugava i capelli, come il quel preciso momento.
Ormai metà delle cose di Kidd si trovava nel suo appartamento e si ritrovavano a pranzare o cenare insieme almeno tre volte a settimana, per non parlare delle innumerevoli volte in cui si fermava a dormire da lui. Insomma la situazione a pensarci bene non sarebbe cambiata di molto.
Quella era sicuramente la cosa giusta da fare se volevano scalare un altro gradino delle loro relazione. Non c'era altra soluzione se volevano passare più tempo insieme.
Inoltre le cose sembravano andare abbastanza bene, almeno fino a quando non iniziavano a litigare anche per motivi sciocchi, quindi come ogni coppia normale avrebbero anche potuto iniziare una sana convivenza.
Mentre sistemava l'asciugamano nel cesto della biancheria sporca urtò involontariamente la matita nuova per occhi di Kidd, di chissà quale costoso marchio, ma non fu quello a fargli sgranare i suoi occhi grigi. La maledetta matita sembrava dotata di vita propria mentre rotolava lungo il ripiano sotto lo specchio e terminò la sua corsa solo quando cadde dentro al gabinetto.
Law deglutì mentre si rendeva solo in quel momento del casino in cui si era appena cacciato. Col cazzo che Kidd non lo avrebbe ucciso se lo avesse scoperto. Era più che fottuto. Come aveva fatto ad urtare quella stracazzo di matita? Ma soprattutto cosa ci faceva quella matita lì?
Terminò di sistemare il consueto disordine che seguiva la sua doccia, come se all'interno del bagno fosse esplosa una bomba, e uscì mantenendo la sua solita espressione impassibile.
-Kidd?- disse per attirare l'attenzione del rosso che giocava con la play station seduto con le gambe incrociate sul tappeto.
-Mh.- fu la sua risposta.
-Se ti ricompro la tua matita per occhi nuova verrai a vivere con me?-
Il rosso mise la pausa prima di dedicare tutte le sue attenzioni verso il moro.
-Cosa cazzo c'entra la mia matita con il venire a vivere qua? Non capisco...- disse con le sopracciglia aggrottate.
-Non è importante ora, rispondi alla mia domanda.-
-No, tu rispondi alla mia. Cosa. E'.Successo. Alla. Mia. Matita?- sibilò furioso Kidd. -Te la sei infilato su per il culo?-
Law poggiò una mano tatuata sulla fronte, in un gesto esasperato, davanti alla volgarità gratuita del suo compagno.
-Ha avuto un piccolo incidente ma visto che ci tieni tanto te la ricompro. Ma solo alla condizione che ti ho spiegato.-
Kidd digrignò i denti sempre più furioso prima di avvolgere le sue mani attorno al collo del moro.
-Ti ammazzo maledetto. Lo sai quanto costa quella matita? Te ne rendi conto?-
Law improvvisamente capì il motivo della sua precedente preoccupazione all'idea di compiere quel passo. Non aveva paura perchè sarebbe stata una svolta importante nella loro relazione , ma semplicemente per il brutto carattere di Kidd.
Gli diede un calcio sullo stinco per liberarsi da quella presa ferrea. Solo che il rosso lo trascinò con sè nella sua caduta e Law gli franò addosso dandogli una involontaria testata sul mento.
Il tatuato si massaggiò la fronte dolorante mentre rotolava ad una distanza di sicurezza dal rosso. Mentre aspettava che il dolore scemasse e il respiro si regolarizzasse voltò la testa verso il compagno.
-Certo che ne fai di storie per una cazzo di matita.-
-E tu sei un pezzo di merda. Sai bene che nessuno deve toccare i miei trucchi.- disse l'altro che si toccava il mento lievemente arrossato.
-Non l'ho mica fatto apposta.-
-Non ti basta dire così ogni volta. Come quando dici "senza offesa" prima di vomitare insulti e critiche su chiunque.-
Law si voltò completamente e si ritrovò a pensare che, nonostante il pessimo carattere di Kidd, non sarebbe stata la stessa cosa senza di lui a sbraitare in giro per la casa in mutande. In fondo non gli dispiaceva svegliarsi la mattina affianco al lui o quando il rosso provava a sorprenderlo preparando le sue ormai celebri fallimentari colazioni.
Era proprio per quello che lo amava, no?
Kidd si sistemò sui gomiti senza smettere di guardare quel medico da strapazzo che lo faceva continuamente imbestialire. Ormai la sua matita era andata, e non voleva neppure cosa le fosse successo, ma perché doveva sempre rimetterci le sue cose?
Si passò una mano tra i capelli, che sembravano fatti di fiamme, e una idea folle gli balenò per un istante.
-E va bene, verrò a vivere qui con te.- disse con un ghigno sadico. -Ma non credere che mi accontenterò della sola matita. Voglio anche tutta la nuova edizione limitata per l'autunno della Chanel.-
-Chanel?- ripetè il moro, sicuro di stare andando incontro ad una fregatura.
-O Chanel o non ne ne parla.- continuò l'altro.
Law chiuse gli occhi per un istante. Era davvero disposto a spendere tutti quei soldi solo per fare pace con il suo fidanzato?
Aprì nuovamente gli occhi plumbei e annuì soddisfatto. 
-Affare fatto allora.- 
-Visto che quando vuoi sai anche essere ragionevole?- disse il rosso rotolando verso il moro per posargli un bacio, che a dir la verità somigliava più ad un morso.




   
 
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