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Autore: Chameleon94    19/10/2017    2 recensioni
Sonic è morto? Oppure gli è successo qualcos'altro? Venite con noi in questa nuova avventura, che si svolge in un altro mondo, un regno fantastico abitato da creature meravigliose e minacciose. Al centro della storia c'è Amy Rose, che, insieme alle sue amiche Sticks, Cream e un altro personaggio che verrà rivelato a fine primo capitolo, si imbarcano in questo nuovo regno, investigando su ciò che è capitato al riccio blu. Stavolta Amy è accompagnata anche da una nuova amica, uno spiritello porpora di nome Twinkle (pensate alle fatine di Sonic Dash 2: Sonic Boom) che abita nel suo martello e ne conferisce nuovi, strabilianti poteri! Nel cast troviamo vecchie conoscenze e nuovi personaggi, alcuni oscuri e perfidi, che daranno vita a tante storie intrecciate fra loro. Buon divertimento e buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Rose, Sonic the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
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Image and video hosting by TinyPic Capitolo 1 – Svanito nel nulla
 
Death Egg Sigma – un mese fa
Si trovavano nello spazio, a combattere come al solito, erano nemici dalla notte dei tempi, entrambi a loro agio in quella situazione, e in quel momento parecchio in movimento, Sonic e il Dr. Eggman si stavano affrontando nel loro duello definitivo. Il riccio blu stava spaccando tutte le componenti dell’armatura del mech del genio malvagio, con pochi colpi semplici, veloci e ritmici, a ripetizione. Era come se rimbalzasse sopra quel robot, non si stava neanche applicando molto, e combattere, per lui, non era certo uno sforzo intellettuale.
“Che diavolo stai facendo, roditore!”
“Il mio lavoro, ovviamente. E non chiamarmi più roditore!”
“Io ci metto mesi a costruire questi gioiellini, e tu me li smantelli in due secondi, non è giusto!”
“Senti chi parla di giustizia, colui che intrappola poveri animaletti nei suoi robot per potenziarli!”
La mano gigante del robot stava per prendere Sonic, ma lui saltò fuori dalla presa, roteò in aria e con uno scatto tornò a terra – ovvero sull’asfalto della nave spaziale, e scivolò sotto i piedi del macchinario, per colpirlo alle sue spalle, un colpo poco pulito, Sonic non voleva abbassarsi al livello sporco del dottore, ma non c’era tempo per pensare.
Il riccio distrusse completamente l’aggeggio di Eggman, che fu costretto a ritirarsi, staccando il suo Egg Mobile dall’armatura, ma ecco un colpo di scena: Sonic non se l’aspettava, ma l’armatura gigante gli cadde addosso, coprendolo completamente, neanche egli fu veloce abbastanza da schivarla.
“Sei caduto dritto nella trappola, riccio!”
Il porcospino riuscì a malapena a disfarsi delle parti robotiche che lo avevano travolto, era ancora un po’ intrappolato verso le gambe.
“Visto? Stavolta ti ho chiamato riccio”
“Era… era soltanto una perdita di tempo… il robot?”
“Era un diversivo, un modo per stancarti, e adesso… un ultimo twist per concludere la giornata!”
Dall’Egg Mobile venne sfoderato un lungo artiglio, con in mano una pistola, essa iniziò a caricare energia, un lampo azzurro dallo spazio la potenziò, e il raggio energetico colpì Sonic in pieno, lasciando al suo posto soltanto uno spazio vuoto, privo di aria, visto che si trovavano nello spazio.
 
Green Hill Zone – Oggi
Amy correva, correva, e correva, lungo le colline pianeggianti, passando accanto ai girasoli che vibravano, scalciando con i suoi piedini mentre il vestito rosso vintage sventolava. Voleva tenersi in forma, come ogni giorno, e in quel momento stava per affrontare l’ostacolo più grande: un giro della morte, per Sonic era una barzelletta, ma lei non poteva arrotolarsi come il tipo blu, ci voleva uno sforzo maggiore, e a dire il vero non era neanche così veloce; può darsi che riuscisse sempre a trovare e a raggiungere Sonic, ma questo era grazie alle sue illimitate risorse, come le carte per la previsione del futuro, o il suo istinto di ragazza, e il suo fido martello Piko Piko.
Central City Zone – Oggi
La corsa l’aveva portata fino al centro della Federazione Unita, in qualche modo, non sapeva come ci fosse arrivata, ma sapeva il perché, sotto sotto, era per vedere un vecchio amico. Riprese un attimo fiato da tutto quel footing, diede una occhiata veloce ai messaggi sul suo cellulare… niente di nuovo, e subito girò la maniglia della porta rossa dell’officina, posta quasi all’ingresso della città.
“Ehi Tails, sono io.”
La volpe si girò grazie alla sua poltrona scorrevole, Amy notò che stava studiando qualcosa al computer, qualche progetto, magari, lei non ci capiva molto di meccanica. Il volpino sembrava sollevato nel vederla.
“Ciao…”
“Ti disturbo?”
“No, mi fa piacere vedere una faccia amica. Accomodati, su”
Tails era molto pacato, e quieto, solitamente era pieno di vita e di energia, anche se era un tipo piuttosto tranquillo, Sonic era il fulmine, mentre lei era la pazza del gruppo, così veniva definita.
Si misero, così, a chiacchierare del più e del meno, del tempo atmosferico, della tranquillità insolita che avvolgeva le varie zone del mondo, e di come Eggman non si fosse fatto più sentire da un pezzo, che si fosse pentito di aver fatto fuori la sua nemesi? Loro si sarebbero aspettati un grande attacco da parte di Robotnik, e invece nulla, era come se il tempo si fosse fermato, la vita continuava, ma in modo monotono.
Loro comunque restavano in allerta, nel caso succedesse qualcosa, nel caso lo scienziato tornasse. Tails decise di “riunire” il gruppo attivando una chiamata Skype con Knuckles dall’altare dello Smeraldo a Angel Island, e continuarono a parlare, però, evitando appositamente alcuni argomenti.
Knuckles volle rompere il ghiaccio.
“Che mi dite di Sonic?”
Tails lo squadrò attraverso lo schermo, “Cosa c’è da dire?”
“Dobbiamo parlarne, non abbiamo proprio affrontato la questione” Riprese l’echidna
“Non ce n’è bisogno” Lo interruppe Tails
Amy si intromise, “Voi sapete come la penso”
Tails si mise le mani sul capo, “No, ti prego, non ricominciare”
“Sonic tornerà! E’ solo questione di tempo, lui è così veloce, mi domando perché ci stia mettendo così tanto…” Rispose determinata la riccia. Amy manteneva viva la speranza nel gruppo, ma Tails non ne voleva proprio sapere.
“No, smettila, Sonic non c’è più, devi fartene una ragione, Amy!” Le urlò contro il giallo.
“Non possiamo smettere di credere, stiamo parlando di Sonic! Lui non si ferma mai, non può essere morto, io ne sono convinta, dobbiamo avere fede! Le mie carte dicono…”
“Le tue carte non significano niente, si sono già sbagliate in passato. E’ finita, Eggman prima o poi attaccherà, e senza Sonic riuscirà a conquistare il mondo”
Knuckles riprese: “Andiamo, non c’è bisogno di essere così duri, Tails, di solito sono io così, cosa ti fa pensare che Eggman ci conquisterà?”
“Il fatto che ha ucciso Sonic. Non vedo perché non potrebbe batterci tutti”
Il gelo tornò nella conversazione, Knuckles non rispose, Amy si fece coraggio e riprese…
“Tails, non sei mai stato così, so cosa ti è successo, ti manca Sonic, ma non puoi abbatterti così, anche se fosse come dici tu, non possiamo smettere di combattere, non dobbiamo arrenderci! Dico bene, Knuckles?”
Neanche l’echidna era convinto, non era sconcertato quanto Tails, ma, in fondo, anche lui aveva perso la fede. Quindi non ci fu risposta da parte sua.
Amy rimase a bocca aperta, non poteva capacitarsi di essere l’unica ancora convinta di poter andare avanti, di non doversi sottomettere al dottore.
Ella volle concludere subito il discorso: “Non ci posso credere. Ma sentitevi, Sonic non vorrebbe questo, lo avete deluso.” E corse via dall’officina, sbattendo la porta, e si allontanò dalla capitale per tornare a casa. Ma c’era qualcosa di insolito, o meglio, qualcuno, la stava spiando dall’alto, che si trattasse di Eggman?
 
Tropical Jungle Zone – un giorno dopo
La riccia rosa non ne poteva più di sentire i suoi vecchi amici, era rimasta un po’ da sola, si era data al meno un giorno di isolamento, ma non aveva pianto, non si era arresa, aveva promesso a sé stessa e, per così dire, a Sonic, di evitare entrambe le cose, ossia il pianto e la resa.
Quindi aveva ripreso le forze, e si era data appuntamento attraverso il suo smartphone con le sue più care amiche, amiche femmine stavolta; tutte e 3 si erano riunite nel nascondiglio di Sticks, e si intrattenevano con una conversazione di certo più armoniosa e piacevole di quella svolta con i ragazzi il giorno prima. Innanzitutto stavano sistemando, niente di meno che, un televisore, a casa Sticks, Amy e Cream la stavano aiutando a trasportarlo in un angolo del rifugio, anche Cheese faceva la sua parte raddrizzando le antenne.
“Credevo che odiassi la televisione, e il suo lavaggio del cervello” Disse Amy
“Infatti è così, ma il mio motto è – per combattere i tuoi nemici, conoscili! -, già, e poi… c’è anche un programma che mi piace, devo dire, si chiama The X-Files” Potete immaginare che questo lo disse il tasso arancione e marrone.
“Oh no! A me fanno paura queste cose!” Intervenne Cream, coprendosi gli occhi.
Passò un po’ di tempo, e le tre si rimisero a parlare, stavolta andarono dritte al sodo, e la riccia le raccontò l’avvenimento del giorno precedente.
“E così, mi hanno detto questo, e io li ho piantati in asso e me ne sono andata, ho fatto bene?” Chiese la riccia.
Trovò l’approvazione delle sue amiche. Stavano prendendo un caffè e sul tavolo erano appoggiati anche dei dolcetti, un tipico pomeriggio femminile, ma loro non erano delle donzelle inglesi, erano molto più donne d’azione.
“Hai fatto benissimo!” Approvò Sticks.
“Sono d’accordo con Sticks, anche io credo che il Signor Sonic sia ancora vivo...” Disse Cream.
“Esatto, ne sono sicura, è stato rapito dagli alieni, tra poco arriverà la richiesta di riscatto, altrimenti divoreranno la sua materia grigia con una cannuccia!” Urlò una Sticks eccitata.
“…no, io… non era questo che intendevo” Rispose il dolce coniglietto.
“Finalmente qualcuno che mi dà retta! Non si può proprio contare sui ragazzi” Ridacchiò Amy
“Ci puoi giurare, noi ragazze possiamo contare una sull’altra” Amy e Sticks si diedero il cinque con le mani.
“Però mi dispiace che il Signor Tails sia così triste, non posso sapere che sta così…” Cream ne fu triste, e Amy concordò e le appoggiò una mano sulla spalla, confortandola.
Amy fu risollevata, sapeva di poter contare sulle sue amiche quando tutto il mondo le era contro, fecero un abbraccio di gruppo, e, una volta mangiati tutti i dolcetti si congedarono.
 
Death Egg Sigma – Oggi
Il Dottore era piuttosto rilassato, si trastullava sulla sedia girevole, pianificando finalmente qualcosa. I suoi collaboratori erano pochi, non aveva amici, ma gli stavano dietro perché erano marchingegni creati da lui, quindi programmati per obbedirgli, ma non per questo non avevano personalità.
“Si è deciso a fare qualcosa allora, boss, ha superato il lutto di Sonic?”
“Quale lutto – non ti permettere, brutta palla riuscita male!” Si rivolse il creatore verso l’insolente Orbot.
“Lo sanno anche le pietre che il riccio blu le manca, con chi altro può giocare? Non ha provato neanche ad attaccare i suoi amici, non le interessano le pedine migliori, le voleva attaccare solo il re, e adesso che ha fatto scacco matto non le interessa più la partita…” Disse il robottino sollevando le mani, come per spiegare la situazione.
Robotnik si stese e incrociò le dita delle due mani per riflettere: “Non è che non mi interessi più, io ho vinto la partita… non c’è più molto che posso fare, se non aspettare…”
“Aspettare cosa, doc?” Chiese Cubot l’ingenuo.
Eggman non rispose, evidentemente anche lui aveva dei segreti, come tutti, non avrebbe spifferato nulla neanche ai suoi più vicini confidenti.
“Pensavo che ti interessasse conquistare il mondo, doc” Riprese Cubot, ponendo un dito vicino la testa quadrata.
Una scintilla illuminò la lente del Dottore, che abbozzò un sorriso maligno, gli era venuta un’idea, o, più che altro, ci aveva ripensato, aveva deciso di ascoltare Cubot, non poteva perdere tempo, avrebbe dovuto attuare una mossa, proprio come in una partita di scacchi.
“Molto bene, prepariamo le unità 4 e 5 dei miei badnik, e l’unità 15 degli Egg Pawn potenziati dal prototipo della Phantom Ruby”
“Cosa?!” Orbot fu sconvolto “2 minuti fa stava rimuginando e adesso sfodera ben tre unità, e per cosa?”
“Attacchiamo Station Square, muahahahahah!!”
“Come mai questo cambio di rotta improvviso, se posso permettermi?” Domandò il robot ficcanaso.
“Non ti devo dare alcuna spiegazione, sono io il capo qui” Eggman si alzò e lasciò la sala centrale, voleva assistere personalmente ai preparativi delle sue truppe scelte.
Qualcosa stava per muoversi dalla fortezza spaziale, all’improvviso orde di nemici scesero dalla stratosfera sopra il pianeta, Egg Pawn particolari… con gli occhi rossi e l’armatura grigia, muniti di paracadute, Buzz Bomber volanti, Motobug provvisti di missili, anche essi con occhi stranamente rossi.
Never Lake Zone – Più tardi
“Ci siamo! E’ qui che incontrerò Sonic!” Amy era in agitazione, le sue carte lo avevano previsto, non il suo stato emotivo ma il suo incontro con Sonic, lì dove si erano visti per la prima volta tanti anni prima, sarebbe avvenuta la loro riunione. Era il lago di Never Lake, dove una volta all’anno appariva Little Planet, luogo dove Amy fu rapita da Metal Sonic, ma tutto questo era storia, ed essa stava per andare avanti, dopo un mese di nulla, stava per succedere… Sonic sarebbe tornato. E, magari, perché no, avrebbe deciso di sposarla, lei poteva sognare.
Amy ricontrollò i suoi tarocchi, per sicurezza, e apparivano chiari: quello era il luogo dell’incontro, quella l’ora esatta. Era una ragazza impaziente, molto frenetica, non riusciva a contenere l’eccitazione, quindi sbatteva il piede per terra e faceva piccoli movimenti per passare il tempo a scaricarsi, ma dentro di lei, si nascondeva la paura, come quella di Tails, che Sonic non si sarebbe fatto vivo.
Le ore passavano, e non succedeva molto, la storia non proseguiva come lei sperava, erano come bloccati tutti in un limbo, come se il tempo si fosse fermato eppure l’orologio lo negava: il tempo stava passando, e non c’era traccia di Sonic.
Allora lei pensò che dovesse cercarlo, lo invocava a gran voce, girò intorno al lago, provò sotto qualche pietra, non si poteva mai sapere, cercò nei riflessi dell’acqua, nel cielo, ovunque, ma non lo trovò.
Così si distese sul prato, staccò un fiore dalla radice, e staccò i petali uno ad uno, facendo “m’ama, non m’ama, torna, non torna…” e così via, per distrarsi, ma non ci riuscì ovviamente, aveva il chiodo fisso sul ritorno del suo “innamorato”.
Si disse che era impossibile, inconcepibile, sicuramente a Sonic lei mancava, quindi perché non tornava? E lui era così veloce, non poteva essere in ritardo, quindi c’era una sola spiegazione… era morto davvero. Amy gettò via i tarocchi, disse che erano “taroccati”, si gettò le mani sugli occhi e iniziò a piangere, come una fontana. Le lacrime cadevano sull’erba rendendola unta, come rugiada.
Sonic era morto. Tails aveva ragione, “Dannazione!” sbattè i pugni, e lei ci aveva creduto fino in fondo, per cosa? Per essere delusa, per scoppiare in lacrime. L’unica cosa da fare era accettare la sconfitta, e la perdita.
Tutt’a un tratto, qualcosa cadde dal cielo, non si trattava dei robot di Eggman, era qualcosa di molto più piccolo, un puntino luminoso, che scendeva a grande velocità su quei prati. Amy sentì qualcosa dentro di sé, era la speranza, la speranza che si riaccendeva come un fuoco.
“Sei tu, so che sei tu! Sto arrivando!”
La rosa non perse tempo e si alzò immediatamente, partì in quarta come sapeva fare lei, corse verso il puntino che continuava a precipitare. Arrivò al punto X, ma non era l’unica lì, gli Egg Pawn si erano piazzati di pattuglia.
A qualche metro da essi c’era il cosiddetto puntino, che, squadrandolo meglio, da vicino, non era poi un puntino, sicuramente era qualcosa di piccolo, qualcosa di vivo, ma sconosciuto agli occhi della riccia.
“Non mettetevi in mezzo tra me e il mio Sonic!” La furia di Amy colpì i robot, terrorizzati per quanto non avessero emozioni, furono completamente schiacciati dal martello Piko Piko, non ebbero neanche il tempo di provare a contrattaccare l’impeto della ragazza.
Amy si avvicinò alla piccola creatura, la vide meglio, era porpora, con un corpo di una strana forma, niente orecchie, niente braccia o gambe, due piccole ali e due occhi grandi.
“Chi… cosa… ehm, come ti chiami, piccoletto?”
“Sono una femmina! Mi chiamo Twinkle, grazie per avermi salvata, e tu come ti chiami?”
La riccia rimase un attimo esterrefatta, non aveva mai visto un esserino così piccolo, la quale iniziò a svolazzarle attorno.
“Sono Amy, Amy Rose! Io mi aspettavo di trovare un’altra persona qui… aspetta, hai detto che ti chiami Twinkle??? Questo deve essere un segno! So che è così!” Twinkle, come Twinkle Park, esatto, era il luogo di Station Square dove lei e Sonic avevano avuto il loro primo “appuntamento”, per così dire, dove Amy fu rapita, ancora una volta, dal robot Zero, e il suo eroe la salvò, come sempre. Questo doveva significare qualcosa, sicuramente lei ne era convinta.
“E’ un segno del mio Sonic!”
“Hai detto Sonic, per caso? Allora sei la persona che cerco, sì sì, una riccia rosa, proprio come aveva detto lui…”
Amy rimase un attimo perplessa, stava forse sognando? Tutti i suoi desideri e intuiti nascosti si stavano realizzando, poteva darsi che presto anche il suo sogno d’amore si sarebbe coronato. L’esserino conosceva Sonic, quindi Sonic era vivo, e aveva mandato a chiedere di lei da un luogo lontano.
Amy scoppiò, saltellò di qua e di là dalla gioia, strinse forte a sé Twinkle.
“Si, devi essere tu, dalla reazione… mi aveva detto che avresti reagito in modo simile” Twinkle era un po’ stordita dall’abbraccio di Amy.
“Quindi hai visto Sonic, sta bene, vero?” La porcospina aveva le mani incrociate come in preghiera, pendeva dalle labbra del piccolo essere.
“Oh, a dire il vero no, non sta bene.”
“COSA?!?!?!” Amy scoppiò nuovamente, prese tra le mani la creatura e la fece vibrare, per incitare a farla parlare.
“Non preoccuparti, ma ti prego, lasciami un momento così ti spiego meglio”
Amy lasciò andare Twinkle, si ricompose un momento e capì che stava agendo da pazza, però era comprensibile, stava accadendo tutto l’inverosimile e così in fretta, le sue emozioni erano una montagna russa in quel momento, Sonic stava bene o no?
“Si trova nel mio regno, sta bene, ma… è nei guai, mi ha detto di trovare una riccia rosa per andare a salvarlo! Così ha detto!” Twinkle sembrava agitata, in quel momento assomigliava un po’ a Amy, le emozioni stavano prendendo il sopravvento anche su di lei.
“Scusa, è che avevo fretta di darti il suo messaggio! Lo ha lasciato solo per te!”
Amy andò in brodo di giuggiole, Sonic non solo era vivo, ma aveva mandato a dire proprio a LEI la situazione, e le aveva chiesto di salvarlo in questo altro reame.
Fece un sorriso a trecentosessanta gradi, ma poi ricordò la parte dei “guai”, e si preoccupò subito.
“Oh no, Sonic è nei guai… ma che genere di guai, Twinkle?”
“Non posso spiegarti, è complicato, il mio regno è complicato, devi venire là per vedere di persona, non so neanche dove si trovi Sonic adesso, è in qualche posto nel mondo in cui vivo, la Enchanted Valley Zone!”
Amy tornò seria, aveva capito la situazione, doveva muoversi immediatamente, per salvare il suo amato e “promesso sposo”.
Prima che potesse chiedere ulteriori dettagli, dal suolo sbucò un robot bruco, una macchina gigantesca, che copriva con la sua ombra entrambe le ragazze.
Amy cambiò sguardo, mostrò astio nei confronti del robot e lo attaccò subito con il martello, ma la mossa non si rivelò utile, non poteva penetrare l’armatura di Green Worm, il quale subito rispose all’attacco. Amy non potè fare altro che proteggersi sperando di essere salvata, odiava fare la donzella in pericolo ma fu un gesto spontaneo, incontrollabile. Ovviamente Sonic non venne in suo aiuto come al solito, era bloccato in un altro regno, ma successe qualcos’altro… qualcosa di unico.
“Preparati a combattere” Disse Twinkle. La creaturina divenne un fumo porpora, si muoveva liberamente nell’aria, finchè non penetrò il martello della riccia, facendolo splendere di una luce abbagliante, sempre dello stesso colore.
Green Worm indietreggiò, ma tornò subito all’attacco; Amy non sapeva cosa fare, quindi provò l’unica cosa che era in grado di fare: agitare il suo martello, l’attacco stavolta respinse il robot, ma non lo scalfì.
La voce di Twinkle risonò nella sua mente, “sbatti il martello sul suolo”. Amy iniziò la sua mossa di firma, alzò il martello all’indietro, sopra la sua testa, e con tutte le sue forze lo fece andare contro il prato. Un raggio arcobaleno e un suono armonioso ricoprirono Never Lake.
La il raggio non distrusse il robot, infatti non lo attaccò nemmeno. Allora Amy continuò a sbattere, e a sbattere, sbattere, finchè dal suo movimento non uscì un’onda color porpora che si mosse contro la creazione di Eggman.
L’attacco scaraventò via Green Worm per aria e divenne, così, una scintilla nel cielo, un po’ come Twinkle quando era arrivata in quel mondo.
Twinkle uscì dal martello e si ricompose nella sua forma ufficiale, solo allora Amy realizzò quello che era successo, ma lo stesso non capì, ci fu un momento di esitazione nel suo volto.
“Cosa hai detto che sei, esattamente?”
“Sono uno spiritello, hihi, uno spiritello dell’Enchanted Valley Zone, vedo che hai capito quello che possiamo fare insieme”
“Sei stata grande!” Esultò la rosa.
“No no… tu sei stata grande, sei fortissima, io ti ho solo dato una spinta, il potere che posseggo, e questo non è ancora niente…” Twinkle fece gli occhioni verso Amy,
“Ho capito, è così che salveremo Sonic, grazie a te… e a me”
A spezzare la dolce conversazione fu il telefonino di Amy, era una chiamata di Tails. Pensò che era strano, dopo il modo in cui si erano lasciati il giorno prima, non pensava che la volpe si sarebbe fatta sentire. Beh, era una chiamata d’emergenza, un messaggio registrato: una flotta di robot di Eggman aveva invaso Station Square.
 
Station Square – Ore dopo
La popolazione era in fuga, nessuno poteva nulla contro i robot di Eggman, nessuno di ordinario, ci volevano degli eroi! Knuckles arrivò dal nulla e distrusse una fila di badnik in una sola mossa.
Non bastava, ma era un buon inizio. Eggman stesso era sceso sulla Terra a supervisionare l’attacco, a bordo della sua Egg Mobile.
Da un grattacielo apparve una figura inaspettata: Tails era sceso in campo, più determinato che mai.
Lanciò dei missili dal suo Tornado, distruggendo una marea di Egg Pawn potenziati, ma erano pochi in confronto all’esercito del dottore.
Ci fu subito un piccolo scontro fra le due menti geniali. Eggman sorrideva come suo solito, sicuro di sé e sicuro che la volpe non avrebbe potuto reggere il paragone con il riccio. Mentre Tails cercava la forza dentro di sé per tenergli testa.
“Non credevo che avresti avuto il fegato di farti vivo, non sei a compiangere il tuo amichetto?” Il dottore si mise una mano davanti alla bocca per enfatizzare il suo ghigno.
“Non è questo che Sonic vorrebbe, dovrei essere io a prendere il suo posto per fermarti!”
Tails iniziò subito ad attaccarlo, svolazzandogli attorno, ma il dottore continuava ad evitarlo, schivando i suoi colpi e rispondendo con dei laser proveniente dal centro dell’Egg Mobile, Senza un mech a fargli da protezione, non aveva intenzione di farsi avanti e combattere, avrebbe puntato tutto sugli Egg Pawn e Badniks potenziati.
L’azione si stava svolgendo nel cielo, ma Tails, affaticato, smise di far volteggiare le code, e iniziò a precipitare, per la gioia di Robotnik. Ma Knuckles lo prese immediatamente in planata, prima che si sfracellasse al suolo. I due eroi si riunirono con Sticks e Cream, pronte anch’esse a combattere, nonostante la giovane età di quest’ultima. Sticks combatteva con il suo arsenale, principalmente usava un boomerang, mentre Cream sguinzagliava il suo Cheese in attacchi Spin Dash.
Ma i nemici erano in abbondante superiorità numerica, furono accerchiati in poco tempo. Eggman si pose al centro della flotta, in alto, per gongolarsi.
“E così siete rimasti soli, che tristezza! Altri quattro eroi che cadranno, dopo la vostra fine il mondo sarà mio, tutto mio!”
BANG.
Un suono interruppe la scena, e un fascio di luce purpurea invase il campo di battaglia: Amy era arrivata ad aiutarli, in un'unica mossa riuscì a mettere fuori uso tutti i robot, con un altro colpo di martello finì per imprigionarli in blocchi di cristallo, che emanavano luce di arcobaleno. Un altro colpo sull’asfalto, ancora, li distrusse completamente, uno dopo l’altro.
“Wow! Stai davvero imparando ad usare i tuoi nuovi poteri!” Esultò Twinkle.
“Cosa?! Come?!” Eggman non si aspettava che la riccia dal vestito rosso sarebbe stata quella che avrebbe sventato il suo piano, non la ragazza che aveva rapito milioni di volte (esagerazione).
“E’ impossibile che tu da sola abbia fatto questo! Qui c’è puzza di bruciato…” Sospettò Eggman.
“Infatti, è grazie alla mia nuova amica”
“Quello spiritello lì? E se provenisse da… oh no”
Tails e gli altri non capirono quello che stava succedendo, né i poteri di Amy, né le parole di Eggman.
Amy fece un passo avanti: “Perché non glielo dici anche a loro, Eggy, confessa il tuo segreto! Hai mentito!”
Eggman cambiò espressione ancora una volta, era disgustato, confuso e arrabbiato che la riccia avesse scoperto cosa era veramente successo.
“A cosa ti riferisci? Io ho molti segreti…”
“Sonic… è vivo! Hai mentito!”
“Che prove hai? Non dovete credere alle mie parole, perché è sparito, allora?”
“Me lo ha detto Twinkle, si trova in un altro mondo”
“D’accordo, se proprio ci tieni ti svelerò questa storia…” Il Dottore cominciò a raccontare…
 
Death Egg Sigma – Un mese fa
Eggman stava facendo mille ricerche, sulle proprietà del suo raggio, alimentato dall’energia dei Chaos Emerald, ma non riusciva a trovare le risposte che cercava… o meglio, che voleva.
“Argh… a quanto pare neanche l’energia dei Chaos Emerald riesce ad annientare quel dannato roditore! Sembra che lui sia diventato l’ “incarnazione del Chaos”, quindi non può essere ucciso da quelle gemme in particolare, dovrò trovare un altro modo la prossima volta. Però, intanto, è stato spedito da qualche altra parte, il suo segnale vitale è sparito, o almeno secondo il chip che gli ho impiantato, a meno che non l’abbia scoperto e distrutto… Questo mi darà un vantaggio, mentre Sonic sarà via potrò pianificare un nuovo attacco, stavolta nessuno potrà fermarmi, non certo quei quattro buffoni rimasti sulla Terra”.
Il Dottore si alzò dalla sua poltrona e si recò nella sala centrale, da dove poteva osservare lo spazio immenso e la Terra in lontananza.
“E se invece, stavolta mi fossi sbarazzato definitivamente dello sgorbio blu? Uh… stai realizzando il tuo sogno, Ivo, diamine! Perché non riesci ad essere felice!”.
 
Station Square – Proprio ora
“Tralasciando il fatto che ti manca Sonic e non sai quello che vuoi veramente… Visto? Ve lo avevo detto, ragazzi! E’ ancora vivo” Amy riassunse tutta la spiegazione di Eggman in poche battute.
Tails fu dapprima sollevato, ma subito gli venne una furia e iniziò a far roteare le code, lanciandosi all’attacco di Eggman.
“Ci hai mentito! Lo fai sempre!”
“Ehi, datti una calmata, volpacchiotto, vi ho dato la speranza che stavate cercando, e ora mi attacchi? Vi ho regalato un mese di tregua, ma la prossima volta non aspettatevi più rivelazioni sdolcinate, tornerò e mi sbarazzerò di tutti voi! E anche di Sonic… se mai riuscisse a tornare, muahahahah!!”
Amy diede ancora una volta un colpo di martello per terra, stavolta un cortocircuito colpì l’Egg Mobile, in quel momento era sotto il controllo della riccia, la quale spostò la navicella di qua e di là, con il solo sventolamento della sua piccola arma, e, con un movimento roteante, fece girare la testa all’uomo di mezza età.
“Ho sempre saputo che eri una strega… ma questo…!”
“Addio, Frittatone”
Il colpo di grazia Amy lo diede direttamente colpendo con il martello Piko Piko la macchina ovale del Dottore, una mossa potenziata da Twinkle, che rispedì Eggman in cielo ad una velocità elevata, degna di Sonic.
Station Square era salva, e con essa il mondo, almeno per quel momento.
Passarono vari minuti di silenzio, mentre soccorrevano i feriti e raccoglievano persone da sotto le macerie create dai robot.
Alla fine fu Tails ad andare vicino a Amy:
“Mi dispiace per quello che ti ho detto ieri, non volevo sconsolarti” Disse in modo apologetico.
“Beh, non ci sei riuscito comunque, io non mi arrendo mai, vero Twinkle?” Lo spiritello annuì.
“Ehi Amy, i tuoi nuovi trucchetti sono molto fighi, sei davvero piena di risorse.” Complimentò Knuckles.
“So che devi andare a salvare Sonic, ovunque si trovi, ma io non posso venire, devo restare a proteggere la città e il mondo da Eggman.”
Amy fu lusingata e al contempo triste: “Non vuoi che resti? Con questi nuovi poteri potrei aiutarvi…”
Intervenne Knuckles: “Proprio perché hai questi poteri, ti saranno utili per trovare Sonic! Noi ce la caveremo anche senza di te, grazie mille, se avessimo bisogno di aiuto chiameremo Silver dal futuro, Vector, Charmy, Espio e magari quell’indisponente di Shadow, che in chissà quale missione per la GUN si sarà cacciato adesso.”
“Knuckles, ha ragione, devi andarci tu, Sonic lo ha chiesto a te, da quello che mi hai detto.”
“Grazie Tails”
Altre due figure si avvicinarono a loro: “Ehi, non vorrai mica andartene senza di noi? Non vogliamo perdere il divertimento e di sicuro non vogliamo lasciarti da sola!” Disse Sticks.
“Si! Sono eccitatissima di esplorare un nuovo regno, penso che mia mamma mi darà il permesso di venire, ora che hai questi nuovi poteri” Rispose Cream.
“Non dovete ringraziare me per i poteri, ma lei… Ecco a voi Twinkle!”
Twinkle fu presentata al gruppetto, tutti furono sorpresi di vederla uscire dal martello di Amy.
“E’ bellissima!” Cheese si indispettì al commento della piccola “Non preoccuparti, per me ci sei solo tu!”
“E’ davvero adorabile… e io odio le cose adorabili, già.” Commentò Sticks.
Tails e Amy si abbracciarono, il primo le disse di raccontare a Sonic come erano andate le cose durante la sua assenza, di riferire gli alti e bassi del volpino ma anche del suo coraggio in battaglia, e che, in un certo senso, era diventato il leader che Sonic sperava che potesse essere.
Amy roteò con il suo martello e Twinkle dentro di esso, generando un turbine arcobaleno che si traslò di fronte a loro, aprendo un portale verso un’altra dimensione.
“Mi raccomando, ragazze, state pronte a tutto”
Il tasso e la coniglietta con il suo Chao saltarono attraverso il varco, Amy si girò un’ultima volta verso Tails e Knuckles per salutarli ancora, poi andò con le sue amiche e lo spiritello.
 
Enchanted Valley Zone – Qualche varco dimensionale più tardi…
Sticks domandò alle altre se erano tutte intere, annuirono, una volta che si furono ricomposte e aggiustate, notarono lo spettacolo di fronte a loro: un mondo meraviglioso, pieno di cose mai viste prima, vegetazione gigante, una lunga valle pianeggiante con un sentiero che faceva eco a “Il Mago di Oz”, rondini in volo come in Primavera, un cielo che ricordava molto l’aurora boreale.
Erano completamente immerse nel panorama, come in un viaggio ottico, un’esperienza al di fuori del normale, che provocava in esse una sensazione di gioia, spavento, di ignoto, ma anche di avventura, stupore, insomma, un mucchio di emozioni contrastanti.
“Questa è la tua casa Twinkle? E’ bellissima!” Chiese Amy retoricamente.
“Beh, non è proprio qui che vivo, però sì, è il mio mondo, ma non fatevi ingannare, è pieno di pericoli, ed è minacciato da una despota che ha intenzione di privarlo della sua magia e dei colori!”
Prima che potessero continuare la conversazione, dal nulla spuntò una palla di fuoco, puntata dritta verso la creatura porpora, Amy intercettò il grande proiettile infuocato e lo respinse al mittente, ed esplose in aria come un fuoco d’artificio.
Una figura incappucciata si trovava dinanzi a loro, tolse la tunica e si rivelò essere… Blaze!
“Cosa? Che ci fai qui?” Si chiesero sia Amy che Cream.
“E’ una lunga storia…” Disse la gatta, con la fronte corrugata.
FINE PRIMO CAPITOLO

 
   
 
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