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Autore: Victoire    20/10/2017    1 recensioni
Se solo una settimana prima la Cooman gli avesse predetto quello che stava per succedere le avrebbe riso in faccia. Oddio, probabilmente l’avrebbe fatto in ogni caso vista la sua consuetudine a mascherare il terrore con quel ghigno che tanto lo contraddistingueva agli occhi degli altri, di tutti coloro che non si erano mai presi la briga neppure di chiamarlo per nome guardandolo negli occhi. Chi mai avrebbe osato chiamare per nome un Malfoy?Nessuno. [...]
Infondo erano passati anni dai loro battibecchi per i corridoi della scuola, cinque anni per l’esattezza.
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Le mani a stringere il marmo della panchina, gli occhi socchiusi, un ciuffo a velare lo sguardo. Sbatté le palpebre un paio di volte più del normale, irrigidendo il collo. Cos’era quella?
 

Hogwarts, un paio d’anni dopo il loro primo incontro.
Periodo pessimo per entrambi a dirla tutta, uno di quelli durante i quali il destino sembrava essersi accanito contro di lui per un motivo, contro di lei per un altro.
Erano riusciti a vedersi poco, un po’ per gli impegni di casate contrapposte, un po’ per i rispettivi “doveri di coppia” e un po’ perché, in realtà lo sapevano entrambi, stavano tentando di allontanarsi  l’uno dall’altra.
Avevano entrambi pensato, senza però aver mai palesato il pensiero, che modificare le loro abitudini, la loro segreta routine, avrebbe inevitabilmente portato ad una rottura.
Una sera, dopo che Draco e Blaise si erano lanciati dietro diversi incantesimi nei sotterranei del castello provocando la subitanea comparsa di Gazza, il biondo aveva deciso di rintanarsi nel tanto amato bagno dei prefetti. Non che fosse un prefetto, certo che no, aveva solo le giuste conoscenze.
 Ghignò pronunciando la parola d’ordine e venne immediatamente travolto dal calore dei vapori del luogo. Luce soffusa, profumo, calore… chiuse gli occhi ed inspirò forte.
All’improvviso, però, senti un rumore, come di acqua in movimento. Aprì gli occhi e li ridusse a fessure, passando in completa rassegna la stanza. Quando individuò una chioma rossa spuntare dall’acqua, portò una mano alla fronte e chinò il capo, in gesto di rassegnazione.
- Ora mi spiegherai come hai fatto ad entrare – disse asciutto.
La ragazza, che fino a quel momento gli dava le spalle, si irrigidì. – Non è possibile...- mormorò, prima di lasciarsi andare ad una risata cristallina, tintinnante.
Si voltò versò il biondo, sorridendo e posò le braccia incrociate sul bordo della grande vasca, poggiandoci poi il mento.
Esattamente come devi aver fatto tu, non mi risulta che abbiano rieletto i prefetti di recente.
Lui alzò gli occhi al cielo – Un giorno imparerai a fare silenzio...-
La rossa ne approfittò, provando a bagnarlo con un po’ d’acqua ma ottenne scarsi risultati. –Per Silente..!- sibilò il biondo arretrando – Me la pagherai  -e prese a svestirsi velocemente, stranamente senza troppa cura. Lanciò i vestiti in un angolo, e si diresse verso la ragazza che, nel frattempo, aveva raccolto i capelli in una crocchia, tenuta su da un elastico che, per comodità, portava sempre al polso destro. – Guarda, sto già scappando..- lo canzonò lei, nuotando lentamente sul dorso-
- Fossi in te, non ci scherzerei troppo su, sciocca di una Ginny.– calcò sul nomignolo della grifondoro che, per tutta risposta, smise di nuotare e si tirò su serrando i pugni. –Piantala! Lo odio!-
Il ghigno di Draco, che nel frattempo era entrato a sua volta nella vasca, si accentuò. Era stata così sciocca...
Provò ad annegarla, spingendole la testa sott’acqua ma la ragazza proprio non voleva saperne di arrendersi. Ingaggiarono una lotta tra le luci soffuse e la schiuma profumata. Le teste di entrambi sparirono più di una volta sotto la superficie, alcune volte perché spinte dall’avversario, altre per tentare un contrattacco. Si arresero quasi contemporaneamente, senza smettere di guardarsi in cagnesco per qualche altro attimo, dai lati opposti della vasca.
- Tregua?- domandò lei, quasi ansimando per lo sforzo fisico. Lui, con le mani sui fianchi, annuì – E sia..-
Si passò una mano tra i capelli bagnati, spostandoli all’indietro, e prese a camminare verso il punto della vasca nel quale l’acqua era più bassa e da seduti, era possibile godere del luogo. – Vieni qui  - aggiunse.
Non ordine, non obbligo. C’era tanta naturalezza nel tono, quasi come se stesse preannunciando un avvenimento che sarebbe comunque accaduto di lì a breve, una sorta di profezia.
La ragazza chinò il capo e sorrise, liberando i capelli dall’elastico che li aveva fino ad allora tenuti prigionieri.
Si sedette alla destra del ragazzo che, istantaneamente, le cinse le spalle con un braccio. Lei reclinò il capo poggiandosi a lui e chiuse gli occhi. – Come stai? – chiese il biondo.
Lei sollevò le spalle in risposta e voltò il capo verso di lui – Tu?-
Lui imitò il gesto di lei, guadagnandosi un pugno in pieno petto. 
Trascorsero la serata così, a raccontarsi di tutto quel tempo passato lontano uno dall’altra, riempiendo così tutti i vuoti che entrambi stavano tentando di creare.
Un paio d’ore dopo, al momento di uscire dall’acqua, la rossa si rese conto di aver scordato l’accappatoio in dormitorio. Si dette un colpo col palmo sulla fronte – Stupida..- mormorò.
Draco scosse il capo e si arrampicò fuori dalla vasca, allontanandosi da lei. Quando qualcosa le colpì la nuca si voltò furente – Ma che modi!
Si ritrovò a fissare un accappatoio candido, con sul petto due iniziali, D.M., unite dal simbolo della sua casata, un serpente.   
Sollevò lo sguardo sul ragazzo che, nel frattempo, aveva preso a frizionarsi i capelli con un asciugamano  e ne aveva legato un altro attorno alla cintola.
Sai, ne tengo sempre due nascosti qui, nel caso in cui dovessi adescare qualche ragazzina…-
 


Il biondo allontanò il ricordo che, come sempre, lo aveva attraversato senza preavviso.
Le iridi continuarono a fissare il ventre prominente della rossa, cinto dalle altrui mani.
Ingoiò a vuoto, la bocca improvvisamente riarsa. 
  
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