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Autore: MackenziePhoenix94    21/10/2017    0 recensioni
SECONDO LIBRO.
Sono trascorsi due anni dall'ormai ribattezzata Civil War.
Bucky Barnes, Steven Rogers, Sam Wilson, Clint Barton, Sharon Carter, Scott Lang e Wanda Maximoff sono scomparsi senza lasciare alcuna traccia.
Charlotte Bennetts si è trasferita nell'attico di Tony dopo che il suo appartamento è stato distrutto.
Nick Fury è semplicemente furioso perché, usando parole sue, il progetto Avengers è andato a farsi fottere.
L'Hydra sembra essere, ancora una volta, solo apparentemente sconfitta.
E poi c'è James, che di normale ha solo l'aspetto fisico.
Sarà proprio una decisione impulsiva del ragazzo a scatenare una serie di eventi catastrofici...
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brock Rumlow, James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Tony Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Charlotte aveva problemi a dormire da diverso tempo, ormai.
Erano troppi i pensieri e le preoccupazioni che le attraversano la mente: non sapeva dove si trovasse James, che cosa gli stessero facendo e se era ancora vivo, era l’ultimo dubbio quello che più di tutti continuava ad assillarla senza sosta: magari Rumlow lo aveva ucciso e Tony non sapeva in quale modo comunicarglielo.

La ragazza si strofinò gli occhi con il dorso della mano sinistra, i rumori sinistri che provenivano dalla giungla non aiutavano di certo la situazione in cui si trovava, soprattutto per una come lei che non era abituata a vivere in un posto come il Wakanda.

A New York si sentivano i suoni del traffico, la gente che parlava e le pubblicità trasmesse negli enormi schermi che tappezzavano quasi ogni edificio; di certo non strani versi e ruggiti.

Si tolse la collana che portava sempre con sé e la osservò in silenzio, con la mente che andò indietro nel tempo, al momento in cui Bucky gliel’aveva regalata.

L’aveva comprata per la notte di Capodanno di due anni prima ed era stato lui stesso ad agganciargliela, sfiorandole con delicatezza la pelle del corpo.

Quella notte avevano avuto un pesante litigio, ma poi tutto si era risolto nel modo più bello e strano allo stesso tempo; quella notte si erano scambiati il loro primo bacio, avevano avuto il loro primo rapporto sessuale e si erano giurati amore per sempre.

Per quattro settimane avevano vissuto una favola, poi la cupola di vetro che li proteggeva era stata distrutta: erano tornati alla realtà e tutto non aveva fatto altro che precipitare e precipitare.

Si erano scambiati il loro ultimo bacio mentre erano in volo per la Siberia e Charlotte ricordava ancora tutto, come se fosse accaduto solo qualche minuto prima: la consistenza fredda e dura della sua mano di vibranio, i lunghi capelli che le solleticavano il viso, il sapore dolce delle labbra del giovane uomo misto a quello del sangue che perdeva da un taglio nella guancia destra.

Voleva sostituire quel ricordo con un nuovo bacio, un bacio di riconciliazione, lo voleva il prima possibile perché non era in grado di sopportare un solo istante in più lontana da Bucky, con la consapevolezza che lui la odiava e la riteneva una bugiarda.

Charlie si allacciò nuovamente la collana e poi corse fuori dalla camera da letto, scese una rampa di scale a chiocciola ed entrò nel laboratorio dove era custodita la cella criogenica; si avvicinò al quadro dei comandi e guardò tutti i diversi pulsanti, senza sapere quali fossero quelli giusti da premere.

Era così disperata che iniziò a dare pugni al quadro dei comandi, non ottenendo alcun risultato afferrò i cavi collegati alla centralina che alimentava la cella e prese a tirarli con tutta la forza che aveva in corpo; all’improvviso si sentì afferrare alle spalle e trascinare lontano dall’uomo che amava.

“Fermati, stai calma! Smettila di agitarti, non lo puoi liberare in questo modo. Se lo fai lo uccidi”.

La più piccola si fermò nello stesso momento in cui T’Challa pronunciò quelle parole, voltandosi con un’espressione spaventata.

“Cosa?”

“C’è una procedura specifica da seguire. Lo stavi per uccidere. Avresti potuto togliergli l’ossigeno”

“Gli ho provocato qualche danno celebrale? Mi stai dicendo questo?”.

Il giovane uomo si avvicinò allo schermo e controllò tutti i lavori che segnava; fortunatamente era arrivato appena in tempo per evitare che accadesse qualcosa d’irreparabile.

Charlotte si lasciò cadere nelle piastrelle del pavimento del laboratorio, del tutto svuotata di ogni sentimento.

“Non è accaduto nulla”

“Ma stavo per ucciderlo”

“Non lo potevi sapere, eri mossa dalle migliori intenzioni”

“Si, ma spesso le migliori intenzioni portano alle scelte peggiori. Voglio solo che tutto questo finisca perché credo di essere arrivata al mio limite” sussurrò lei con uno sguardo disperato, facendo capire tutto a T’Challa senza che ci fosse il bisogno di aggiungere un’altra sola parola.

“Vieni qui” le rispose lui, abbracciandola e dandole conforto “andrà tutto bene, ne sono sicuro. Presto starai meglio”.
   
 
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