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Autore: Aladidragocchiodiluce    21/10/2017    3 recensioni
Crossover fra Elfen Lied e Transformers Prime
Starscream viene trasformato in umano dalla M.E.C.H. grazie ad una reliquia ma riesce a trovarsi un improbabile alleata all'interno della base in cui è rinchiuso.
Insieme dovranno collaborare per recuperare la reliquia e far tornare il Seeker al suo aspetto originario.
Si svolge dopo “Operazione Bumblebee pt 2” e fa da spin-off di una futura storia
Genere: Avventura, Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Starscream
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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Mezzanotte era passata da un pezzo quando un elicottero grigio scuro sorvolò il cielo notturno sopra un boschetto.

-Tra pochi minuti saremo in vista della base.-Disse il pilota, un uomo con addosso una tuta aderente verde scuro e degli occhiali a lenti gialli che gli nascondevano gli occhi.

-Ottimo.

Avvisa che abbiamo un ospite.-Ordinò il suo vicino, un uomo dai capelli grigi dal taglio militare e il volto pieno di ciccatrici, anche lui con addosso una tuta verde scuro.

Era Silas, il capo della M.E.C.H.

L'uomo si voltò verso i sedile posteriore dove, assieme ad un altra persona vestita come il pilota, vi era un ragazzo di circa 20 anni dai capelli grigio quasi argentato con un ciuffo rosso e gli occhi cremisi. Indossava una felpa grigia e nera con uno strano simbolo rosso , dei pantaloni grigio scuro con degli anfibi dello stesso colore.

-Niente da dire, Starscream?-Chiese Silas in tono divertito.

-Solo tre parole: va all'inferno!-Gli rispose, facendo tintinnare le manette che aveva ai polsi.

L'uomo si limitò a ridacchiare e a dire qualcosa al pilota.

Starscream lo guardò con puro odio, come osava quell'ammasso di carne umiliarlo in quel modo?

Certo, in parte era colpa sua, aveva deciso di sua spontanea volontà di cedere preziose informazioni riguardo la biologia cybertroniana ma non aveva avuto altra scelta se voleva ottenere un alleato.

Ed ora eccolo lì, appiedato con l'aspetto della creatura che in quel momento odiava con tutto se stesso.

Appena ne avrà l'occasione, si sarebbe vendicato di Silas e, perché no?

Avrebbe usato la reliquia che l'aveva ridotto in quello stato su Megatron per vendicarsi di tutte le umiliazioni subite.

Ma c'era un grosso problema da superare.

L'arma, un asta di metallo che poteva essere regolata anche ad altezza umana, era stata spostata in un altra base M.E.C.H. , vicino ad una cittadina chiamata Jasper, in Nevada e da quello che aveva capito, stavano sorvolando l'Oregon, uno stato vicino.

Non di minore importanza c'era il fatto che era un prigioniero; doveva studiare un piano per liberarsi e applicarlo il prima possibile.

Intanto, l'elicottero era arrivato in vista di una struttura grigia di forma cubica che spuntava in mezzo agli alberi.

-Abbiamo ricevuto il permesso di atterrare.- Avvisò il pilota.

-Procedi.- Disse semplicemente, Silas.

Durante la fase d'atterraggio direttamente sul tetto dell'edificio, Starscream ebbe modo di osservare delle anomalie.

Innanzitutto, l'intera struttura era priva di finestre o altre aperture; il tetto era supersorvegliato da numerose telecamere e uomini armati, così come il perimetro esterno che era circondato da un alto recinto elettrificato.

Una volta atterrati, un uomo con addosso un camice bianco li accolse.

-Generale Silas, era da un po' che non veniva di persona.- Lo salutò.

-Volevo assicurarmi che tutto proceda come previsto e coma vedi, abbiamo un ospite.- Rispose, mentre l'altro soldato spingeva Starscream fuori dall'elicottero.

-So camminare!-Si lamentò quest'ultimo.

-Ad ogni modo, ci fermeremo qui solo per la notte.- Continuò il capo della M.E.C.H.

-Va bene, ordino subito che vengano preparate delle stanze.- Rispose l'uomo, prendendo una trasmittente e impartendo l'ordine.

Dopodiché, il gruppo si diresse verso una botola con una scala che li portò all'interno dell'edificio.

Una volta scesi, si trovarono davanti ad una sala spoglia con solo le porte di un ascensore.

-La sorveglianza è aumentata dall'ultima volta.- Osservò Silas mentre lo scienziato richiamava l'ascensore.

Starscream si guardò in giro, oltre Silas e lo scienziato, vi era anche il soldato che l'aveva fatto scendere dall'elicottero.

No, non poteva tentare la fuga, anche se si fosse liberato all'esterno vi erano veramente troppe guardie per sperare di superarle tutte.

L'ascensore arrivò e appena furono dentro, il ragazzo si accorse di un gran numero di tasti che doveva portare ad un altrettanto numero di piani.

Dall'esterno, l'edificio sembrava avere un solo piano, ciò significava che l'intera struttura in realtà era un complesso sotterraneo.

-La prudenza non è mai troppa, soprattutto dopo gli ultimi arrivi.

A proposito, stanno eseguendo dei test al soggetto Beta proprio in questo istante.- Rispose lo scienziato premendo un bottone dopo che tutti furono entrati.

“Soggetto Beta?” Pensò l'ex-seeker, l'argomento sembrava interessante quindi perché non ascoltare e cercare di ottenere il maggior numero di informazioni?

-A proposito, ci sono miglioramenti?-

-Si, ma molto lenti.

Finora non è ancora in grado di deviare i proiettili ma la portata dei suoi vettori sta aumentando, attualmente è di 3 metri.-

Miglioramenti? Deviare proiettili? Vettori? Starscream non riusciva a capire di che stavano parlando. Forse una nuova arma?

L'ascensore si bloccò e le porte si aprirono, facendo uscire il gruppetto che avanzò.

Come l'argentato sospettava, l'edificio era molto più sviluppato al di sotto della superficie.

Vi erano luoghi corridoi azzurri illuminati da numerose lampade al neon e numerose porte ai lati; nell'aria vi era un forte odore di disinfettante, come se chi vi lavorasse, volesse tenere l'ambiente il più pulito possibile.

Erano sicuramente in un laboratorio.

-Di qua, abbiamo dovuto spostare la zona test poiché l'altra è in riparazione.-

Disse lo scienziato, aprendo una porta e facendosi da parte per far entrare prima il suo capo.

Starscrean si voltò nella direzione da cui era arrivato, chiedendosi se sarebbe riuscito ad uscire senza le manette, e ricevette uno spintone dal soldato che lo scortava.

-Ho capito!-Sibilò il più acidamente possibile, entrando.

Ciò che vi trovò lo lasciò senza parole.

Erano in una stanza bianca con una fila di computer addossati alle pareti di destra, sinistra e a quella opposta all'ingresso, al centro vi erano due tavoli con pile di documenti.

Al tutto vi lavoravano circa una ventina di uomini con dei camici bianchi, alcuni guardavano il computer, altri compilavano documenti, altri ancora parlavano fra loro ma la maggior parte era concentrata ad osservare qualcosa.

Infatti, al posto della parete opposta all'ingresso, vi era un enorme finestra, strano in quanto si trovavano sottoterra e lo scienziato giudò Silas proprio di fronte ad essa.

Molti si fecero da parte per lasciarli passare e anche Starscram si avvicinò per curiosare.

Dall'altra parte del vetro vi era una stanza grande il triplo di quella in cui si trovavano, spoglia di qualsiasi elemento e sul soffitto vi era un dispositivo di forma rettangolare di cui l'ex seeker non capì lo scopo.

La cosà che lo stupì ancor di più l'unica presenza in quella stanza.

Incatenata con le braccia alla parete, vi era una ragazzina dalla carnagione pallida, come se non vedesse il sole da tanto tempo; teneva la testa chinata e non era possibile vedere il viso, semicoperto dai lunghi capelli blu scuro dal quale spuntavano due protuberanze simili a corna color cobalto e indossava una tuta aderente bianca macchiata di sangue.

Si teneva in piedi a fatica, reggendosi alle proprie catene, e ansimava, sembrava che stesse facendo di tutto per non cadere in ginocchio.

A vederla, l'ex-seeker non poté non provare un moto di empatia, non sapeva chi era ma gli ricordava... se stesso.

Tutte le volte che era stato punito dal proprio leader ma si rialzava sempre.

Ebbe il sospetto che anche quella ragazzina facesse la stessa cosa: cadeva per poi rialzarsi.

Rendendosi conto che si stava immedesimando in un umana si rimproverò della propria stupidità.

Lui era Starscream! E quell'umana non lo riguardava per nulla.

Non si era accorto che la discussione fra il capo M.E.C.H. e l'uomo col camice era continuata finché non sentì quest'ultimo dire:

-Ora le mostro cosa sa fare.-

Digitò qualcosa al cumputer e tramite un microfono, chiamò la ragazza.

-Soggetto Beta, preparati.-

Lei sollevò lo sguardo.

I suoi occhi sorpresero molto Starscram, innanzitutto per il colore: verde acqua chiaro, e per la grande rabbia che essi trasmettevano.

Se gli sguardi uccidessero, sospettò che nessuno sarebbe uscito vivo dopo averla vista.

Dalla bocca e dal naso usciva un rivoletto di sangue, come se avesse ricevuto un forte pugno.

Il dispositivo sul soffitto si mosse verso il basso e da esso partì un tracciatore laser che puntava la fronte della ragazza.

-200 Joule.- Disse uno degli uomini al computer e da quel dispositivo venne sparata una palla di piombo.

Accadde in un attimo.

Dalla schiena delle ragazza comparve qualcosa.

Una striscia azzurra quasi evanescente, talmente veloce che pareva un allucinazione.

Colpì la sfera metallica con forza tale da scagliarla alla parete laterale dove vi rimase inchiodata.

-E questo era il minimo.- Spiegò lo scienziato mentre Silas esibiva un sorriso soddisfatto.

Starscream si rese conto di essere rimasto a bocca spalancata così la richiuse mentre sorgevano nuove domande.

Chi era quella ragazza? Com'è riuscita a deviare quella sfera? Che cos'era la striscia azzurra? Era un prodotto di qualche esperimento terrestre?

Mentre ragionava per trovare una risposta, Silas chiese all'uomo:

-I vettori non dovrebbero risultarci invisibili?-

-Si, ma in lei si è sviluppata questa particolarità: quando viene ferita, le sue cellule si ricostituiscono in maniera più veloce del nomale e questo processo rende visibili i vettori finché non si è ripresa del tutto.

Ma ora proveremo con un altra prova, stavolta con 350 joule per stenderla.-

Il processo di mira era lo stesso e quando sparò, la striscia azzurra comparve ancora ma stavolta la sfera non cambiò il proprio tragitto a la ragazza venne colpita in faccia.

Lei emise un gridolino per il dolore e le sue gambe cedettero, facendola cadere in ginocchio, non finì a terra solo per le catene che la tenevano al muro, era svenuta.

L'argentato non poté sopportare la vista e si voltò.

Certo, odiava i terresti e aveva visto di tutto in guerra, ma ciò a cui aveva assistito gli sembrava una sofferenza inutile.

Aveva il sospetto che ciò che aveva appena visto, era quello che la ragazza era costretta a subire ogni giorno e, odiava ammetterlo, ciò accresceva la sua empatia per lei.

-Stomaco delicato?- Lo prese in giro il soldato che lo scortava.

-Non dispiacenti troppo per quel mostro, se ne dovessi incontrare uno in libertà, non sopravvivresti per raccontarlo.-

L'ex-seeker gli ringhiò in risposta.

Aveva ancora troppe domande riguardo la ragazza e poche risposte, inoltre doveva trovare un modo per uscire di lì.

-Temo che le camere non siano ancora pronte.- Disse lo scienziato.

-Non importa, c'è un altra cosa che devo vedere e il nostro “ospite” può benissimo rimanere qui.- Ordinò il capo M.E.C.H.

E mentre i due uscivano, il soldato spinse Starscream su una sedia per controllare meglio i suoi movimenti.

L'argentato si guardò in giro, gli scienziati sembravano tutti occupati a fare qualcosa e l'unico armato era il soldato che aveva davanti, poteva essere l'occasione perfetta per sfuggire.

-Che hai da guardare?-Sbottò il soldato.

-Ho sete! Se sono vostro prigioniero potreste anche darmi qualcosa.-

L'uomo lo squadrò per poi dargli le spalle in modo da chiedere a qualcuno una bottiglia d'acqua.

L'occasione perfetta per l'argentato che, fulmineo, gli si avventò contro, cercando di prendere la pistola attaccata alla cintura.

Sfortuna volle che l'uomo avesse i riflessi pronti e i due si trovarono a lottare con l'arma in mano ma fu il soldato a vincere, torcendo il polso all'avversario e costringendolo a mollare la presa.

-Bel tentativo.- Gli disse, per poi sferrargli un pugno in faccia.

Starscream si trovò a terra col labbro spaccato a causa del pugno e maledì la possibilità sfumata.

Gli altri uomini avevano momentaneamente interrotto il loro lavoro per osservarli, ignorando ciò che sarebbe successo da lì a poco.


 

Intanto nel piano inferiore, due uomini erano a fianco della ragazza dai capelli blu.

Uno di loro era armato e la puntava, mentre l'altro teneva in mano uno strano casco grigio che mise in testa alla ragazza, coprendogli la faccia.

-Sicuro che è ko?-Chiese tremante l'uomo.

-Si ma muoviti a riportare la bestia nella gabbia.-

Non sapevano che, da sotto il casco, la ragazza aveva aperto gli occhi.


 

Angolo autrice

Ed ecco il nuovo cappy dove finalmente facciamo conoscenza della protagonista femminile ma ora che accadrà? Riusciranno ad uscire?

Lo scopriremo nel prossimo cappy.

Sauti da Ala

P.S.Da oggi la storia sarà anche su wattpad

   
 
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