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Autore: Elisa24g    21/10/2017    0 recensioni
Hai sempre sognato di studiare medicina, curare le persone, diventare un famoso dottore e magari fare una scoperta che rivoluzioni la vita delle persone? Beh, prima di fare tutto ciò, c'è da studiare...e tanto!
Alessia, Claudio, Elena, Giulia e Carola sono cinque ragazzi molto diversi, accumunati dallo stesso sogno: diventare medici.
Seguiteli mentre affrontano il test di ammissione e il primo anno di medicina, tra appunti di anatomia, ossa, gocce di sangue, laboratori, formule di chimica e fisica, sognando di poter frequentare presto un reparto e diventare un giorno dei veri dottori.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Claudio tornò a casa dopo ore di lezione che gli erano sembrate eterne : anatomia, biologia e genetica, fisica e chimica… tutte nella stessa giornata.

<< Ciao >> salutò entrando. Un piccolo tuffo al cuore quando vide la cugina di Luigi, “ È fidanzata! “, si ripetè, come se se ne potesse dimenticare.

<< Ciao >> rispose lei.

<< Gli altri? >>

<< Luigi è di là >> disse indicando la camera, << Le ragazze sono uscite. >>

Claudio si sedette su una sedia senza poter trattenere un sospiro di stanchezza.

<< Stanco? >>

 << Abbastanza >>

<< mm...questo è un problema. >>

<< Perché? >>

<< I tuoi coinquilini hanno grandi idee per stasera. >> No! Un’altra festa! Nell’ultima settimana avevano già organizzato tre serate con pochi amici che poi erano diventati molti di più; I suoi coinquilini amavano festeggiare, questo era poco, ma sicuro!

<< Non sembri molto contento... >>

<< Ma sono sempre così? >>

<< In che senso? >>

<< Da quando sono arrivato hanno già organizzato tre serate… >>

<< Guarda mio cugino ama divertirsi, questo da sempre, e loro sono come lui... Quindi non hai speranze >> concluse sorridendo.

<< Come mai non inviti anche  il tuo ragazzo? >> le chiese lui, titubante.

<< Durante la settimana ha sempre da studiare, e non gli piace fare tardi se poi si deve svegliare presto, però stasera rimedierò >> “ Che speravi ti rispondesse? Che sono in crisi?! Illuso “

<< Sono contento per te... Così sei in compagnia... >>

<< La compagnia non mi manca… Tranquillo >> disse facendogli l’occhiolino.

<< Va bene... Io me ne vado in camera… >>

<< Ciao. >> rispose lei. Beatrice era molto più a suo agio in quella casa di quanto fosse lui. Una sera aveva chiesto a Maria come mai venisse praticamente tutti i giorni e le aveva detto che I due cugini  erano molto legati perché cresciuti insieme, nello stesso palazzo. Poi, dopo la morte della madre di Luigi, lui si era praticamente trasferito in casa degli zii, tornando dal padre solo per cenare e dormire; erano come fratelli. 

 

 Elena entrò  in casa e salutò suo padre, seduto alla scrivania davanti al computer.

<< Com’è andata? >> le chiese 

<< Bene, anche se oggi le lezioni non finivano più. >>

<< Già ti sei stancata? >> le disse guardandola da sopra gli occhiali. 

<< Ma che dici! >>

<< Chiedevo. >> rispose sorridendo. Suo padre era un avvocato importante, mentre sua madre era una dottoressa, specializzata in chirurgia generale.

Elena si sedette sul divano ed accese la televisione 

<< Sto lavorando. >>

<< Devi farlo proprio qui? >>

<< E tu devi per forza guardare qui la televisione? >> Elena si alzò sbuffando e se ne andò in camera.

<< Ahia >> disse una ragazza un po’ più grande di lei, dai capelli biondi e gli occhi castani, quando Elena le sbatté contro.

<< Oh... Scusa... >> la guardò incerta.

<< Elena quanto sei goffa! >> la prese in giro Michele, alto e muscoloso con capelli rossi e lentiggini.

<< Ti sei appena scontrata con mia sorella >> disse alla ragazza presentandole. Non l’aveva mai definita sorella strada anche se effettivamente erano figli dello stesso padre, ma non della stessa madre.

<< Finalmente ti conosco! Parla sempre di te! >> disse Elena alla ragazza che arrossì.

<< State uscendo? >> gli chiese.

<< Si, andiamo a prenderci qualcosa qui vicino… Vuoi venire? >> disse dopo molto tempo invitandola solo per farle piacere, ma era evidente che volesse stare da solo con la fidanzata.

<< Si, perché no. >> rispose guardando la faccia sorpresa e delusa del fratello, << Sto scherzando, vi lascio soli. >> e se ne andò in camera sua.

 

Carola entrò in camera aprendo la porta con violenza.

<< Allora che facciamo stasera? >>

<< Che dovremmo fare? >> rispose Giulia 

<< È il nostro primo fine settimana a Roma! Dobbiamo uscire, andare da qualche parte. >>

<< Ma io sono stancaaaa  >> si lamento l’amica.

<< Adesso ti riposi un po’ e poi usciamo. >>

<< E dove andiamo? >> 

<< Mi ha scritto Claudio, capito chi è? >>

<< Il ragazzo che era seduto dietro di noi oggi? >>

<< Si. Ha detto che organizza una festa a casa sua e ci ha invitato. >>

<< Ma se non ci ho mai parlato! >>

<< Io si, è molto simpatico. Eddai! >> 

<< Ma non conosco nessuno!  >>

<< Che vi siete presentati te lo ricordi, vero? >>

<< Si, ma non vuol dire che lo conosca! >>

<< Andiamo e basta! >> disse Carola prepotentemente.

<< Non lo so. Poi vediamo. >>

<< No “ poi vediamo “, ti do un’ora di tempo per trovare qualcos’altro da fare, sennò andiamo lì. >>

L’ora passò troppo rapidamente e Giulia non riuscì a trovare nessun’alternativa, quindi, a malincuore, si decise a vestirsi per una festa: scelse dei pantaloni attillati, una maglietta molto carina  e scarpe con il tacco; poi  ombretto, rossetto e mascara; Carola indossò un vestito molto allegro, non troppo formale, uno di quelli che potresti mettere tutti i giorni, con accessori e trucco era perfetta.

<< Quanto è lontana questa festa? >>

<< Dobbiamo prendere solo un autobus, tranquilla, sono tre o quattro fermate. >> 

<< Dai che ti divertirai! >>

<< Si… >> rispose lei poco convinta. Non è che non le piacesse divertirsi, anzi, solo che non le piaceva andare in luoghi dove non conosceva assolutamente  nessuno.

<< Ciao! >> disse Elena salutando Claudio con due bacetti dopo aver miracolosamente trovato l’indirizzo giusto e il citofono.

<< Ciao! >> disse Claudio contento, << Ci sono anche altri di classe, non so se vi siete già conosciuti, lì c’è Elena, poi Stefano, e Sofia... L’avevo detto solo a te, Elena e Stefano, ma poi loro hanno portato altri... C’è metà classe. >>

<< Vedi che conosci quasi tutti? >> disse Carola dando uno schiaffetto all’amica.

I tre si unirono al gruppo  e rimasero insieme per tutta la serata.

<< Finalmente hai portato qualche amico! >> disse Beatrice arrivando alle spalle di Claudio.

<< Si, il tuo ragazzo? >> 

<< È laggiù con Luigi. Te lo presento? >>

<< Magari più tardi… >> rispose lui.

Nel frattempo Elena stava raccontando un aneddoto successo con il professore di fisica, un tipo molto duro che evidentemente non sopportava nessuno dei suoi studenti, al ragazzo, mentre i suoi colleghi ridevano ed aggiungevano dettagli.

Claudio ascoltava  e si divertiva, incurante del fatto che Beatrice fosse a pochi metri da lui, con la mano sulla spalla del fidanzato. Indossava un vestito a fiori, azzurro, molto attillato;  non la guardò per molto tempo, si dimenticò perfino che lei fosse lì, fino a quando, per sbaglio, gli cadde l’occhio sul divano e la vide seduta sopra il ragazzo che le stringeva la vita. Gli sarebbero potuti sembrare una bella coppia se non fosse che, in quel momento,  lui le diede un bacio sulla guancia seguito da uno sulla bocca, e Claudio sentì la gelosia arrampicarsi sulla sua pelle ed entrargli fin dentro le ossa.

<< Claudio... Claudio?? >> lo stava chiamando Elena

<< Eh...si? >>

<< Ma che stai pensando? Ti stavo chiedendo se te hai capito dove si trova il laboratorio di anatomia. >>

<< No... Quando ci dovrò andare ci penserò. >>

<< Ci devi andare lunedì! >>

<< Ah già… >>

<< Ahah, a che stavi pensando? >> gli chiese Carola, che biascicava le parole per una vodka di troppo.

<< Niente, niente... >> disse prendendo un’altra birra, di lì a poco non si sarebbe più retto in piedi, ma voleva divertirsi e sopratutto distrarsi  perché sul divano le mani sembravano stringerle troppo la vita, la pancia, le gambe, suggerendo un’intimità che lui poteva solo sognare.

Giulia stava cantando una canzone insieme a una sua collega, un po’ brilla, ma non troppo, quando vide che Carola si stava praticamente addormentando su una sedia.

<< Che dici, andiamo? >>

<< Mh Mh... >> 

<< Ma come tornate? >> chiese Elena

<< In autobus... >>

<< Ma no, vi accompagnamo noi! >> disse indicando il ragazzo.

<< Siete in macchina? >>

<< Si, lui non ha bevuto nulla perché mi fa d’autista >> disse dandogli un bacio sulla guancia.

<< Allora va bene, se non disturbiamo. >> rispose Giulia, mentre Carola era mezza tramortita sul tavolo.

<< In che zona? >>

<< Piazza Bologna. >> i quattro salutarono Claudio e gli altri colleghi, e si diressero a casa, troppo stanchi per parlare nel tragitto.

 

NELLA PROSSIMA PUNTATA:

<< Qualche novità? >> 

<< No, la graduatoria sta scorrendo, ma ci sono ancora troppe persone davanti a me. >> rispose Alessia.

<< Ma sai fino a quando continueranno a chiamare? >> le chiese sua zia.

<< No... Spero almeno fino a me. >> rispose tagliando un pezzetto di carne.

<< Si, non sono troppe le persone prima di te. >>

<< Vuoi che ti racconto il film? >> le disse Jessica, vedendo come l’umore della cugina si stesse annuvolando.

 

   
 
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