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Autore: ale93    21/10/2017    2 recensioni
Vuole il buio. E il silenzio. E il vuoto.
SPOILER 13x01 | Destiel | Missing Moments
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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careful where you stand.
 
 
Sono in mezzo alla strada da un giorno e mezzo. Solo un giorno e mezzo, e Sam ha cominciato a rompere i coglioni non appena superata l’uscita per Cheyenne.
 
È un viaggio troppo lungo, sei esausto, non sai neanche da quante ore sei sveglio.
 
Spinge sul gas e brucia qualche altro chilometro, facendo di tutto per non starlo a sentire, ma “Dean, devi farti un paio d’ore di sonno,” insiste Sam. A quel punto, o lo accontenta o lo sbatte fuori dalla macchina e continua a guidare fino al Kansas senza di lui.
 
Il motel in cui si fermano ha il porno, il frigo bar e un distributore di barrette energetiche nel corridoio tra le stanze.
 
Il ragazzo – il nephilim – è contento come un bamboccio in un negozio di caramelle, il che non è poi così lontano dalla verità dei fatti. Se ne sta sul divano, le mani sporche di cioccolata, Sam che cerca disperatamente di abbassare il volume della televisione e una biondina che geme in maniera nauseante nello schermo.
 
Dean ha già studiato da cima a fondo i ripiani del frigo bar. D’interessante c’è solo la birra. Sperava in qualcosa di più forte, ma non sa cosa possa essere abbastanza forte per lui, al momento.
 
“Jack,” sta dicendo Sam, puntando il telecomando verso le barrette, “vacci piano con quella roba-“
 
Ma Jack è più interessato al porno, al momento. Il suo lato umano funziona a dovere, almeno.
 
“Non dovrebbe schiaffeggiarla in quella maniera,” dice, fissando lo schermo.
 
Sam si schiarisce la voce e fa per parlare, ma poi – si gira a guardare Dean.
 
La sua faccia cambia espressione cento volte prima di accartocciarsi. Richiude la bocca. E spegne la televisione senza dire un’altra parola.
 
Il ragazzo si acciglia, fa scattare lo sguardo da uno all’altro come se stesse guardando una partita di tennis.
 
Alla fine, inclina la testa, confuso.
 
E quello è tutto. Non può restare là dentro; non può stare seduto affianco a questo ragazzino che si suppone sia una grossa bomba ad orologeria e che invece parla come un alieno un po' spaesato.

E' un insulto il fatto che assomigli a Cas quando non ne sapeva niente del mondo.

Dean è fuori dalla stanza in una frazione di secondo.
 
Non ha idea di che cosa ci voglia per ammazzare i demoni che ha in testa, ma andrà a cercarlo.


*
 
 
Sam lo trova l’indomani mattina; lo sveglia con un calcio al piede.
 
Sono all’uscita sul retro di un bar e il vialetto puzza di piscio. Ha dormito abbracciato ad un sacco della spazzatura.
 
Sam ha deciso di non dire una parola. Ha scritto il suo disappunto su tutta la faccia, ma stringe le labbra e non fiata.
 
Guidano fino al confine di Stato; Dean sente sotto al culo ogni sobbalzo degli ammortizzatori ormai andati, la fronte premuta contro il freddo del finestrino. Niente riesce a distrarlo. Alla fine, chiede a Sam di accostare.
 
“Devo svuotare il serbatoio, muoviti.” In realtà, ha la bile in gola.
 
Fa il giro della stazione di servizio per inginocchiarsi nella ghiaia e vomitare. Si ripulisce con la manica. Ma l’amaro in bocca non sparisce come avrebbe voluto.
 
Quando torna indietro, apre lo sportello del posto di guida. Ha bisogno di stare dietro al volante; non di dormire, non di mangiare. Forse, ha bisogno di bere, ma soprattutto deve concentrarsi su qualsiasi cosa che non sia l’interno della sua testa.
 
Sam s’irrigidisce, soppesando le chiavi tra le dita.
 
“Andiamo, Sam, levati.”
 
Sam lo passa ai raggi x per capire se ci sta abbastanza con la testa. La risposta è no, sarà no per un sacco di tempo anche se giurerà il contrario, non è così stupido da non ammetterlo con se stesso.
 
Ma Sam si sposta comunque.
 
Per cinquanta miglia, Dean si concentra sul motore, sul pedale della frizione che gratta, sul contachilometri ormai impazzito. E per tutto il tempo, si sforza di non sollevare mai lo sguardo.
 
“Credo di averti offeso, in qualche modo.”
 
Sam si gira di scatto come una molla. “Jack, non è – ”
 
“Non è mia intenzione ferirti, Dean. Vorrei sapere cosa – ”
 
Per cinquanta miglia, Dean si sforza di non pensare al fatto che gli occhi blu nello specchietto retrovisore non siano quelli che vorrebbe vedere.
 
“Non c’è niente da sapere,” stringe le mani intorno al volante, “facciamola finita.”
 
Jack prende fiato per rispondere, ma Sam gli fa un cenno negativo.
 
Fino in Kansas, c’è solo silenzio e vuoto, nella macchina.

 
   
 
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