thousand drops.
“Me ne vado per un paio di giorni. Da solo.”
Sam lo aveva guardato come un pazzo. “Dean – ”
Jack ha provato a seguirlo, ci sono voluti più di un paio di insulti e una minaccia non troppo sottintesa per levarselo dai piedi.
Sta guidando da ore. Non è andato molto lontano, ha l’impressione di girare in tondo. Non riesce a scappare.
*
Dorme in macchina, compra panini al tacchino che non mangia e che finiscono sotto il sedile. Non usa mai le carte di credito, Sam sa come tracciarle. La risolve giocando a biliardo un paio di volte.
Le risse arrivano praticamente da sole. Anni fa, avrebbe colto l’occasione per sfogare la rabbia. Adesso, le fa durare il meno possibile: aspetta di ricevere un pugno più forte degli altri, poi basta, smette di rispondere.
Non vuole sfogarsi. Vuole un dolore che zittisca tutto il resto. Il punto è che non riesce a procurarselo.
Chiama la segreteria di Cas ogni notte, ha lasciato così tanti messaggi da intasare la casella. Continua a chiamare comunque. Quando la voce del messaggio preregistrato inizia a parlare, Dean butta giù.
È un cazzo di codardo.
È ridotto ad uno schifo. E partire non è servito a niente.
*
Riaccende il telefono circa due giorni e mezzo dopo. Non ha mai sentito Sam più incazzato di così. E lui comincia ad aver bisogno di un letto vero.
*
“Vaffanculo, Cas.”
Il rubinetto del motel perde acqua.
“Vaffanculo.”
Circa quarantacinque gocce in un solo minuto.
“Non so – ”
Se si tappasse all’interno, potrebbe allagare la stanza durante la notte.
“… non so che cosa fare.”
Quarantacinque gocce al minuto. È la velocità con cui si lascerà andare a fondo.
*
Cas sorride, prendendo dalle sue mani una bottiglia. “Perché mi hai chiesto di venire?” domanda.
Dean biascica. “Cas – ”
Cas cerca qualcosa nel suo sguardo, è seduto sul suo letto con la testa abbandonata contro il muro dietro di loro. Sta sorridendo. “Mi piace stare qui quando non c’è... lavoro da fare. È tranquillo.”
“E allora resta.”
“Dean,” è Cas che si gira a guardarlo, è Cas che allunga una mano sulla sua maglietta, all’altezza del petto. “Posso – ho bisogno di – ”
Dean chiude gli occhi. Prende un respiro e dice, “sì.” Non è così che è andata, ma è quello che vuole. È solo un sogno.
La mano di Cas preme all’altezza del suo cuore; Dean arrossisce, è quasi certo che Cas possa sentirlo scoppiare contro il suo palmo. La sua bocca a qualche millimetro dal collo di Dean.
*
Si sveglia con gli occhi umidi e un vuoto nel petto.
Quarantacinque gocce al minuto. Per tutta la notte.