Serie TV > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: clarisss95    22/10/2017    2 recensioni
(Basato sulla 1x10 della serie)
Clary ha lasciato il mondo parallelo, ma ciò non vuol dire che le vicende degli altri non continuino.
Alec è un ragazzo gay fiero che organizza dei party.
I Sizzy sono dei nerd che stanno insieme.
Magnus è una persona timida e innocente che fa tarocchi in televisione.
I Clace sembrano i perfetti fidanzati.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4


La tensione nell'aria era palpabile. E imbarazzante. 
Da un lato c'erano Raphael e Lydia, che guardavano a turno i due ragazzi, curiosi di sapere quali sarebbero state le loro prossime mosse. Dall'altro c'era Magnus, con gli occhi sbarrati, memore di quella strana conversazione avuta la sera prima, e Alec, un ghigno stampato sul suo volto.  Magnus deglutì e sbatté le palpebre più volte. Dannazione, questo ragazzo mi vuole male. 
Quel gioco di sguardi tra i due finì quando Raphael prese parola: - Vi conoscete? -  aveva domandato in un sorriso.
Magnus conosceva quel sorriso. E no
- Ci siamo incontrati a un party - disse Alec, concentrato a squadrarlo. 
Raphael sogghignò, pensando ad altro, ma lo sguardo che gli rivolse il suo amico gli bastò per non fare commenti.  - Quindi, Magnus sarà il nostro testimone.
- A quel party ha pensato a quanto io fossi carino - continuò Alec, ignorando il commento del futuro sposo.
Magnus abbassò la testa e fece una smorfia: - Non l'ho mai detto. 
- Non ancora, babe - il più alto gli schioccò un occhiolino. 
Magnus allargò ancora di più gli occhi: - Possiamo concentrarci su loro due? Dovrebbero sposarsi, sai... 
Alec annuì, contiuando a guardarlo come se fosse un cioccolatino. 
Magnus si sentiva a disagio. Non era mai stato guardato in quel modo e ciò che provava - questo - era ansia. Aveva cercato di non pensarci, non aveva voluto avere niente a che fare con lui ed ora se lo ritrovava come wedding planner del suo migliore amico. Decisamente no. Avrebbe chiesto a Raphael di cambiare l'uomo del party, e il suo amico avrebbe capito. Si, insomma, erano sempre in sintonia..... perché non avrebbero dovuto esserlo anche in quel momento?
Si accorse che Alec, Lydia e Raphael avevano preso a parlare tra loro, e l'ultimo sembrava...felice. Non l'aveva mai visto così. 
- Mi piace molto il posto. Potrei abbellirlo, naturalmente, ampliare i colori.... - stava dicendo Alec, orgoglioso. - E, se mi permettete, potrei dare anche un consiglio di moda alla futura sposa.
Lydia sorrise: - Quindi...quindi accetti l'incarico?
Magnus non perse di certo lo sguardo che Alec gli rivolse, prima di rispondere un chiaro e sonoro: - Si - seguito da un battito di mani di Lydia, felice, e di Raphael che sorrideva. 
- Finalmente diventerai la signora Santiago, amore mio - le aveva detto il suo migliore amico, baciandola. 
Magnus distolse lo sguardo imbarazzato, sentendo dei passi e poi un profumo di...era sandalo, quello?  Alzò gli occhi. Alec gli si era avvicinando  e lo stava ancora guardando come se fosse una sostanza appetibile. 
Il più basso in quel momento si domandò se fosse sbagliato sentirsi desiderato come mai prima d'allora. E forse fu proprio per questo che rispose con un cenno alla domanda di Alec, di uscire nel cortile della Chiesa mentre i due futuri sposi parlavano con il prete.

Il prato era verde e splendido. L'aria aveva un sapore diverso, ma forse era il profumo di Alec a dargli quel nuovo odore. 
- Non sono un po' troppo giovani per sposarsi? - gli domandò il ragazzo, il centro dei suoi pensieri in quel momento. 
Magnus non lo osservò, rispondendo cauto: - Non devi fare il loro wedding planner se non li vuoi sposare.
- Chi ha detto che non lo voglio? - fece subito l'altro.
- Da come ne parli... - il più basso si sforzò davvero per non cercare di guardarlo, ma quegli occhi. Erano così strani. Non riusciva a decifrarne il colore.
- Ritengo solo che sia strano. 
Magnus aggrottò la fronte: - La stranezza non fa parte della vita?
- Immagino di si. Altrimenti non ti avrei mai incontrato.
A questo punto il ragazzo dalla pelle ambrata non poté fare a meno di posare il suo sguardo su quel ragazzo. Naturalmente lo stava ricambiando. Magnus continuò a tenere il volto aggrottato: - Mi stai dicendo che sono strano?
Alec incrociò le labbra, pensieroso, prima di rispondere: -Mh..più che strano..... riservato. Non è da tutti. 
- Ho i miei motivi per esserlo - rispose in maniera sofisticata, Magnus. 
- Ne sono certo.
- E...questo ti crea problemi? - domandò Magnus. Strinse le mani a pugno, capendo di aver fatto un errore, difatti si corresse poco dopo: - Non che ci debbano essere per forza problemi, dato che nemmeno mi piaci, sia chiaro...
Adesso il ragazzo dagli occhi magnetici pareva contrariato: - Non ti piaccio?
- No.
Alec accennava un sorriso: - Ma davvero?
- Perché mentire? - domandò Magnus, lo sguardo che scivola dal volto al prato. Maledetti occhi. 
- E' per questo che non vuoi uscire con me? O perché hai paura di scoprire che in fondo potrei anche piacerti?
All'ennesima battuta, Magnus gli rivelò la semplice verità. Era ovvio che quello non gli sarebbe mai piaciuto, non erano nemmeno compatibili, ma dai! - Uno come te non potrebbe mai piacermi...mettitelo in testa, Alec.
Il ragazzo non demorse: - Adoro quando dici il mio nome - disse in un sussurro. 
Magnus si stupì a ritrovare quel suono...piacevole. 
- Perché fai i tarocchi? - continuò a chiedergli, Alec.
Era la seconda volta che il più basso veniva stupito nel giro di un minuto. Nessuno, ad eccezione di Raphael, gli aveva posto quella domanda. E il fatto che in quel momento gli e la stesse rivolgendo Alec Lightwood, un ragazzo che aveva conosciuto alla festa era così....così....così.... 
Accidenti
. Non riusciva a trovare un termine adatto. Così sospirò, prima di rispondere: - Mi...è un modo per tenermi impegnato. Leggere le carte a qualcuno è ciò che mi riesce meglio. Amo stare a contatto e aiutare le persone in difficoltà. Sono...solo cresciuto in questo modo.
Notò Alec che lo guardava, con un misto di malizia e curiosità e divenne nuovamente imbarazzato. - Che c'è? - perciò gli domandò.
Sapeva che non avrebbe dovuto fare quella domanda. 
La petulante voce da cascamorto tornò a farsi presente. 
- Sul serio non ti piaccio? Nemmeno un po'? - domandò il ragazzo più alto.
Magnus perse la pazienza: - Perché ti stupisci? Mica sei il centro del mondo!
- E' che.... - Alec sembrava spiazzato - E' la prima volta. 
- C'è sempre una prima volta - rispose subito Magnus. - Non mi interessano i tipi come te.
Alec sbufflò: - Io non ho niente di strano. 
- Il primo passo è cercare di trovare la cosa che ti rende strano. Poi chissà.... - mormorò Magnus. 
- Sappi che non accetto un no come risposta. Da nessuno. Né mi arrenderò. - Il ragazzo dagli occhi verdi lo indicò, squadrandolo: - Ma ti sei visto! Sei....impeccabilmente attraente. 
Magnus deglutì, a corto di parole. Alec - evidentemente notando il suo pomo d'adamo - gli si avvicinò, sussurrandogli all'orecchio: - Ho capito come sei. Ed io penso che ne vali la pena.... intanto ti lascio il mio numero. Così, quando vorrai uscire....ci vedremo.
Gli istanti successivi Magnus non capì cosa accadde: sentì prima Alec muoversi, scrivendo su un foglietto il suo numero - perché si portava a presso quelle cose? - poi lo vide mettendoglielo in tasca con una lentezza estenuante e poi avvertì uno schiocco sulla guancia. Strabuzzò gli occhi, ma prima che potesse dire qualcosa quello se ne andò, camminandogli davanti, mettendo in mostra il sedere e facendo dei passi sensuali. 
Il ragazzo dalla pelle ambrata si toccò il punto dove Alec l'aveva baciato, il cuore a mille e il respiro affannato. 
Aveva bisogno di uno psicologo.






Dopo aver salutato Lydia e Raphael, Magnus s'incamminò verso il suo loft a Brooklyn. Doveva ammetterlo, gli piaceva camminare. Lo faceva riflettere su ogni cosa. Inutile cercare di capire a cosa stava pensando in quel momento. La risposta era chiara, limpida, trasparente. E portava il nome di maledetto stronzo. Magnus non riusciva a crederci. Perché gli aveva lasciato il suo numero? Perché gli aveva dato un bacio sulla guancia? Ma soprattutto, perché in quella zona dove avevano toccato le sue labbra si sentiva bruciare? 
Sapeva che tipo era, si notava chiaramente, ma vedere con i propri occhi in che modo ci provava spudoratamente con lui....gli fece fare delle capriole al cuore. Ma, comunque, lui ci andava cauto. E non era ancora del tutto sicuro che Alec Lightwood gli piacesse. Era perfino convinto - anzi, più che sicuro - che se fosse stato al suo gioco poi quello l'avrebbe lasciato. Ma lui valeva molto più di un gioco. Sapeva di valere tanto, forse troppo, per le persone che lo circondavano, era forse per questo che non aveva mai legato con nessuno in particolare. Si sentiva fuori posto.
E dunque come aveva potuto permettere a quel ragazzo di baciargli una guancia e di fare il cascamorto con lui? Come?
Questo non ha niente a che vedere con l'incontro del Destino, si ripeté in quella mattinata. Ma la sua mente non gli voleva dare alcuna ragione, scegliendo di stare invece dalla parte del cuore.
All'improvviso Magnus avvistò una testa arancione. Ah, la causa dei suoi problemi. Era stata a causa sua se era andato alla festa e aveva conosciuto....be', la testa dell'uomo con la pelle ambrata non lo vuole nominare in questo momento. 
Clary Fairchild. 
Parlava al telefono e sembrava avere un obbettivo prefissato, indossava una borsa quindi quasi sicuramente era uscita da scuola. Decise di avvicinarsi e parlare un po' con lei. Anzi, era curioso anche di sapere se aveva aggiustato le cose nell'universo parallelo al suo. 
Se gli e l'avessero detto non ci avrebbe mai creduto, ma erano successe delle cose strane di cui lui era stato il primo partecipe e dunque si, era tutto reale. Probabilmente - a quanto gli aveva detto Clary - nell'altro mondo vi era un Magnus stregone. Fantastico! Aveva letto da qualche parte che gli stregoni erano immortali. Sarebbe stato bello fare due chiacchiere con lui, comunque. Magari poteva aprire un portale per l'altro mondo....  Nah. Lui era di questo, apparteneva a questo mondo e questa era la sua vita da ormai ventotto anni. Non poteva certo cambiarla una ragazza dai capelli arancioni venuta dall'altro posto per dirgli che lui era un potente stregone di Brooklyn. Li, in questo mondo, in questo mondo capovolto, Magnus era semplicemente un uomo che leggeva i tarocchi. E gli piaceva essere in questo modo. 
- Clary Fairchild! - disse, andandole incontro. 
La ragazza lo osservò storcendo il naso e Magnus si stupì. Ma certo...certo, era la Clary dell'altro mondo che aveva parlato con lui, non questa. 
- Ci...ci conosciamo? - domandò la ragazza. 
Aveva smesso di parlare al telefono. 
- Devo essermi confuso con qualcun altro, mi spiace...
- Da come mi ha vista devo essere proprio quella che stava cercando. Insomma, i miei capelli sono difficili da scordare. Con chi ho il piacere di parlare?
- Mi chiamo Magnus Bane.
Notò la ragazza aggrontare la fronte, cercando di ricordarsi. E poi la vide sorridere, forse un po' troppo forzatamente, come se si fosse ricordata di qualcosa. Ma non era possibile....


Quello che l'uomo non sapeva, era che Clary si ricordava del Magnus Bane nominatogli da Alec, proprio perché gli e ne aveva parlato il suo amico. Sorrise dentro di sé. E' proprio un bell'uomo. Alec ne sapeva in fatto  a gusti. 
- Magnus! Eri alla festa di mio padre, giusto? - gli domandò. - Come mai? Sei un suo dipendente? Io non ti ho mai visto nei dintorni... 
- S-sono solo.... ero un amico di un amico della festa.
- Intendi Alec? 
Clary vide l'uomo strabuzzare gli occhi, imbarazzato: - N-non sono un amico di Alec.... 
Clary annuì. Pure timido! Una caratteristica che ad Alec faceva impazzire! Era quello perfetto. - Che ne dici di andare a berci qualcosa? - lo invitò. Prima che lui potesse parlare aggiunse: - Non accetto un no come risposta!


Al bar Magnus aveva conosciuto tutti quelli della cerchia della ragazza: c'era Jace, il suo ragazzo, che gli era sembrato simpatico. Lavorava come cuoco in un fast food e sembrava molto innamorato di lei. E poi era arrivato anche Simon, il migliore amico di Clary, che a quanto pare si era lasciato con una ragazza. Aveva ordinato due piatti di patatine fritte - ed erano solo le dieci del mattino - più una torta al cioccolato nella quale voleva 'affondare i suoi dispiaceri'. 
Clary lo rassicurava e lo stesso faceva Jace. Parlavano di una certa Isabelle con una grazia negli occhi. 
Poi loro due avevano iniziato a fare i romantici in luoghi pubblici e lui li aveva dovuti lasciare.
Magnus era ritornato a casa sua ed estrasse dalla tasca il numero di Alec. 
Senza rifletterci, compose un numero. 
- Non posso farti il testimone se viene anche Alec Lightwood.
- Perché? non mi dire che ti sei preso una cotta per lui. E' proprio il tuo tipo... - gli disse la voce di Raphael, al telefono.
Magnus sospirò, e per l'amico oltre la cornetta non ci fu alcun dubbio. 
- Non starai ancora cercando il vero amore? - gli infatti.. 
Si conoscevano da quando Magnus aveva messo piede a New York. Per un po' avevano vissuto a stretto contatto, poi Raphael aveva trovato un lavoro e se n'era andato. Ma erano rimasti sempre amici. 
Magnus guardò il numero di Alec: - Non credo lui sia abbastanza per me.
E gettò quel pezzo di carta nella battumiera.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: clarisss95