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Autore: ladyzaphira    22/10/2017    2 recensioni
Peter Benjamin Parker aveva appena cinque anni quando la sua vita venne completamente stravolta per la SECONDA volta: Prima aveva perso i suoi genitori, morti a seguito di un incidente aereo, poi i suoi zii in circostanze ancora più oscure.
Una rapina finita male aveva detto la polizia, fatto sta che all'orfanotrofio nessuna famiglia aveva mostrato la minima intenzione di adottarlo finché la disattenzione di un custode non perrmise al piccolo Peter di scappare in strada.
Sarà proprio lì, in uno dei tanti vicoli oscuri della grande mela che troverà una nuova famiglia disposta ad accoglierlo ...
... una famiglia speciale che aveva trovato rifugio nelle sue fogne.
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Una sorta di esperimento su cui volevo lavorare da un bel po' di tempo.
Non è ambientata in un universo preciso, perciò prenderò spunto da quasi tutte le serie animate che conosco, sia TMNT (Tmnt 2003 - tmnt 2012) sia spiderman (Spectacular spiderman 2008 - Ultimate spiderman e marvel's spiderman 2017, che è quella in attuale programmazione).
Beh, che altro dire? Buona lettura!! ^^
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Teenager Mutant Ninja Superhero'
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Era passata all’incirca una settimana dalla loro prima missione ufficiale ed erano successe tante cose.
 
Il nuovo rifugio trovato da Splinter aveva un disperato bisogno di essere risistemato prima di poterlo considerare, a tutti gli affetti, una vera casa.
Tant’è vero che negli ultimi giorni non erano state poche le volte in cui ragazzi erano tornati tra le macerie di ciò che restava della loro vecchia tana per recuperare quelle poche cose che erano state risparmiate da quei robot tentacolari e …
… A proposito di quegli ammassi di bulloni!!
Donnie e Peter, malgrado avessero fatto le dovute ricerche, alla fine non erano riusciti a scoprire nulla su cosa avesse portato a quella strana, nonché ingiustificata, invasione nelle fogne.
 
Tutto ciò che sapevano era che il brevetto di quegli aggeggi apparteneva, come evava ipotizzato Peter sin dal principio, ad un tale Otto Octavius del quale, tuttavia, non si sapeva più nulla da mesi.
 
Avrebbero voluto saperne di più ma alla fine il maestro Splinter aveva detto loro di lasciar perdere in quanto, almeno in quel momento, non valeva la pena sprecare tempo ed energie a fare ricerche quando avrebbero dovuto impiegarle per mettere su quella che sarebbe stata la loro nuova casa.
 
Gwen ed April erano ritornate dalle loro rispettive famiglie senza lasciar trapelare nulla di quanto fosse loro successo.
 
Gwen aveva giustificato la sua assenza al padre dicendo di aver passato la notte precedente e l’intera giornata a casa della sua amica April, e quest’ultima relegò più o meno la stessa scusa alla zia con in aggiunta la richiesta di permetterle di vivere per un po’ a casa sua per “problemi di lavoro del padre”.
Del resto, se avesse detto che suo padre era stato rapito dagli alieni e che se non fosse stato per quattro tartarughe mutanti e un ragazzo ninja anche lei avrebbe subito la stessa sorte, beh, è facile indovinare come le avrebbero risposto.
 
Giusto?
 
Comunque sia, ciò che importa è che le due giovani accettarono più che volentieri di mantenere i contatti con i ragazzi, specie dopo che Donatello aveva promesso di ritrovare il padre della rossa.
 
Insomma, in tutto quel turbinio di eventi, era indubbio che per i cinque adolescenti si prospettava un periodo di grandi cambiamenti.
 
In particolar modo per uno di loro.
 
La mattina del settimo giorno Peter Benjamin Hamato-Parker aprì gli occhi, notando quasi immediatamente che c’era qualcosa di strano.
La sua nuova camera era sottosopra, LETTERALMENTE.
“Ma che cavolo …?” borbottò un po’ assonnato, grattandosi la testa.
Chiuse gli occhi per un momento, sbadigliando, prima di riaprirli, ed ancora la stanza gli parve sottosopra “… Cos?! WHOAAAHH!!”
Cacciò un urlo quando finalmente di rese conto di essersi svegliato non proprio nello stesso posto in cui si era addormentato.
 
Non era la stanza ad essere sottosopra, bensì era lui che era a testa in giù!!
 
Si era svegliato attaccato al soffitto!!?? Senza indossare gli shuko …?!
… SI ERA SVEGLIATO SUL FOTTUTO SOFFITTO!?
 
Appena il tempo di realizzarlo che perse la presa e cadde.
Se non altro, per fortuna, si trovava proprio al di sopra del letto cosicché il materasso gli risparmiò un doloroso atterraggio sulla schiena.
 
“C-Cosa?! Che …?! Letto, soffitto …?!” balbettò il castano facendo vagare lo sguardo dal primo al secondo e viceversa.
 
Gli ci volle qualche momento per calmarsi tuttavia, per quanto assurdo, non fu la caduta dal soffitto la goccia che fece tra boccare il vaso di piccole, quasi impercettibili, stranezze che avevano caratterizzato quella settimana.
 
Fu qualcosa di gran lunga più sconvolgente, che Peter scoprì solo quando si vide di sfuggita allo specchio.
 
Tre paia d’occhi dal taglio orientale*, completamente verdi senza pupille, iridi e quant’altro lo fissavano dalla superficie riflettente.
Il primo paio erano lievemente più grandi del normale, gli altri invece andavano decrescendo in grandezza poco al di sopra dei primi, anche se c’era da dire che l’ultimo paio risultava ben più difficile da vedere per via della frangia dei capelli.
 
In pratica c’erano quattro occhi in più del normale!!
 
Strillò ancora più forte di prima.
 
Al poveretto ci vollero cinque minuti buoni per calmarsi, mettendosi le mani tra i capelli mentre continuava a fissare la sua immagine a bocca aperta.
 
Bocca da cui tra l’altro, come se non bastasse, scoprì spiccare delle piccole zanne!!
 
-Ok, calmiamoci un attimo!!- si impose Peter, prendendo a camminare avanti e indietro per la stanza –Come dice sempre il Maestro Splinter? Respira profondamente, analizza la situazione con lucidità e le risposte verranno da sé-
 
Inspira ed espira, inspira ed espira.
 
Ok, doveva capire che cosa gli stava succedendo e c’era una sola persona nella tana che poteva aiutarlo …
 
“… YAAAAAHH!!”
 
“DONNIE!! Cavolo, smettila di urlare o ti sentirà tutta la tana!!” imprecò Peter premendosi le mani sulle orecchie “L’unico che dovrebbe avere una crisi isterica qui sono IO, e ho già dato!!”
 
“P-Pete, tu … t-tu … c-come? Quando …?!” balbettò la tartaruga, indicandolo con un dito “… CHE DIAVOLO TI E’ SUCCESSO?!”
 
Peter, il quale era appeso a testa in giù con le ginocchia piegate e le piante dei piedi ben attaccate al soffitto, sospirò prima di lasciarsi cadere, atterrando elegantemente a quattro zampe sul pavimento del nuovo (seppur ancora in via di ristrutturazione) laboratorio che lui e suo fratello erano riusciti a mettere su in quei pochi giorni.
Si avvicinò alla scrivania, torturandosi le mani a disagio.
“Ehm, ecco … ti ricordi quelle specie di ragni alieni? Quelli che abbiamo visto rinchiusi in quelle gabbie di vetro?!” chiese.
 
Donnie annuì, tremando ancora leggermente.
 
“Beh, prima che riuscissimo a scappare dal laboratorio sono stato morso alla mano da uno dei di quelli più piccoli” si osservo le mani “In qualche modo doveva essere uscito dalla sua gabbia, o forse i cervelli alieni lo avevano tirato fuori per fargli qualche esperimento, non lo so!! Fatto sta che …”   
“Ehi!! Frena un secondo” lo interruppe il viola “Fammi capire: Una roba aliena ti morde e tu lo dici solo ORA?!”
“Sì lo so, LO SO!! Ma non pensavo fosse importante ok?!” si difese l’altro, tremando un po’ “Il giorno dopo il segno del morso era già sparito, ed è passata un’intera settimana senza che mi sentissi male o simili, anzi mi sentivo bene” ammise, chinando il capo “Io … io mi dispiace di non aver detto nulla”
 
“Ok, ok va bene” si calmò Donatello, prendendo un profondo respiro “Quindi che cosa pensi ti stia accadendo esattamente?!”
 
Al che Peter riassunse brevemente le strane sensazioni che aveva avuto durante l’ultimo scontro con i robot, la “voce” che gli diceva esattamente quando schivare i colpi o se era in qualche modo nei guai, fino all’assurdo risveglio di quella mattina.
Il tutto senza tralasciare alcun particolare “… E’ per questo che ora sono da te, non ho idea di cosa mi stia accadendo e … e ho paura” concluse il ragazzo tristemente “Cosa diranno gli altri, e il maestro Splinter?”
 
“Ehi!! Va tutto bene Pete” cercò di rincuorarlo il ninja del Bo, poggiandogli una mano sulla spalla “Qualunque cosa sia ne verremo a capo, ok? Proviamo ad analizzare la cosa con metodo, vuoi? Ricordi i cinque punti del metodo scientifico?” propose.
 
Peter lo guardò, inclinando la testa e sbattendo gli occhi (tutti e sei).
 
“L’osservazione, l’ipotesi, la previsione, la sperimentazione e conclusione”
“Esatto!! E che cosa abbiamo osservato fino ad adesso?”
“Beh, che sembra che io stia sviluppando dei poteri simili a quelli di un ragno terreste …?” cominciò il castano, insicuro.
“Ah-ah” annuì la tartaruga esortandolo a continuare intanto che, spostandosi lungo il tavolo con la vecchia sedia girevole dotata di rotelle, apriva il computer portatile (una delle poche cose delicate che erano riusciti a salvare dal vecchio rifugio).
“… poteri che presumibilmente mi sono stati passati dal morso di quel ragno nel laboratorio alieno”
 
“Fin qui non ci piove” concordò Donnie, picchiettando con le dita sulla testiera “Continua”
 
“Dal quel che ho avuto modo di vedere fino ad ora, e come hai visto tu stesso” seguitò Peter “Come i ragni riesco ad aderire alle superfici, ho sei occhi … aspetta!! Ma i ragni ne hanno OTTO di occhi, oddio!! Devo aspettarmi che me ne escano altri due?!” trillò istericamente.
 
“Calma!! Non credo che adess- Pete, i tuoi occhi!!” esclamò la tartaruga di punto in bianco, sbattendo le palpebre stupita.
“Cosa?! Mi sono usciti?!” gracchiò l’altro.
“No, tutto il contrario sono … sono di nuovo normali” mormorò l’altro sorpreso.
 
“… Eh?!”
 
Donatello prese uno specchietto abbandonato dentro ad uno dei cassetti della scrivania e lo mise davanti al fratellino che per la sorpresa aprì la bocca in una piccola "O".
Era vero, i suoi occhi erano di nuovo perfettamente normali!!
 
E soprattutto erano DUE.
 
“Ma come?” Pete prese in mano lo specchietto, tastandosi con una mano la fronte e alzando i ciuffi di capelli per controllare.
 
“Affascinante” si ritrovò a commentare Donnie “Devi averli involontariamente ritirati, ed anche le zanne non ci sono più!! Affascinante!!”
 
“Inquietante!!” replicò l’altro.
 
“Chissà se possiedi anche la FORZA dei ragni” lo interruppe il fratello, facendogli cenno di avvicinarsi al computer “Qui dice che i ragni sono in grado di sollevare 173 volte il loro peso corporeo”
“Wow, sul serio?!” emise il giovane sbattendo le palpebre “Non … non saprei, non ho provato”
 
“Beh, più tardi dovremo farlo” decise Donatello iniziando a gasarsi.
 
Fossero stati in un manga a Peter sarebbe scesa la classica gocciolina dalla tempia.
Insomma, era felice che il fratello stesse prendendo quella storia meglio di quanto si aspettasse ma addirittura fomentarsi …
 
Restarono chiusi nel laboratorio per quasi un'ora e mezza, finché un lieve bussare fece sussultare i due nerd che, presi come erano nei loro studi non si accorsero del tempo passato.
Mentre Donatello si apprestava ad aprire, Peter si premurò di guardarsi nuovamente nello specchietto per essere sicuro che non ci fosse qualcos’altro di … beh, diverso.
“Uh? Leo, che succede?!” domandò il viola trovandosi di fronte il maggiore.
“Ehi, ragazzi!! Mi spiace interrompere … qualsiasi congresso scientifico stiate tenendo lì dentro, ma al telegiornale stanno dando una notizia che credo sia bene sentiate anche voi” informò il leader facendo cenno in direzione del “soggiorno” alzando il pollice dietro le spalle.
 
“Vuoi scherzare?! Non hai idea di che cosa incredibile sta succedendo a Pe-uhppmm …?!”
 
Peter lo bloccò appena in tempo, mettendogli una mano sulla bocca e sorridendo nervosamente verso Leo che inarcò un sopracciglio.
“C’è per caso qualcosa che desiderate dirmi ragazzi?”
Lo chiese ad entrambi, incrociando le braccia sul petto, eppure fu principalmente sul castano che puntò il suo sguardo.
 
“Oooh nulla!! Nulla di importante, sai come è fatto Donnie” rispose subito quest’ultimo “Per lui ogni cosa che facciamo è un’invenzione da premio Nobel”
 
Per un breve istante Leonardo lo guardò con un’espressione che Pete non riuscì a decifrare, finché non sospirò quasi con fare sconfitto, scuotendo la testa.
 
“Molto bene allora, su venite”
 
“Ma che fai?” bisbigliò Donnie interdetto non appena il maggiore si fu avviato.
“Non voglio che qualcun’altro sappia che cosa mi sta succedendo, almeno fino a che non avremo capito esattamente che tipo di … di mutazione o altro sia”
“Sul serio? Ti rendi conto che non riusciremo a tenere nascosta questa cosa a lungo, vero?”
 
“Lo so, ma ora come ora …” lo sguardo di Peter si fece supplicante “… Promettimi che non dirai niente Donnie”
 
Donnie sospirò, prima di annuire.
“E va bene, ma se dovessero venire fuori altre stranezze vuoterai il sacco, chiaro?!” decretò.
 
Peter gli sorrise grato.
 
……………………………
 
*E’ definito occhio orientale il tipo di taglio dell’occhio che quando è aperto la sua palpebra superiore non è interrotta da nessuna piega.
Nel caso di Peter poi gli angoli esterni degli occhi tendono all’insù.
 
TA-DAN!! Scommetto che non vi aspettavate questo tipo di “mutazione”, vero?
Beh, il fatto è che mi stuzzicava l’idea di rendere Peter simile alla Karai dell’universo 2012 (che praticamente possiede tre forme diverse, passando da quella umana a quella per metà serpente, ed infine completamente serpente), ciò significa che altre ai poteri classici di Spidey Peter può contare su questo piccolo up-grave ^^
Spero che vi piaccia l’idea!! 
  
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