Fanfic su attori
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Autore: wonderwall    21/06/2009    7 recensioni
Buongiorno ragazze, ritorno con una nuova fan-fiction. è ambientata alla fine delle riprese di Breaking Dawn. Ovviamente i protagonisti sono Robert e Kristen. I commenti e le critiche sono sempre accettate, sia positive sia negative. Buona lettura.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raiting: arancione
Note dell'autrice: Quarto capitolo! Ora scoprirete qual'è la famosa sorpresa si Rob!
Buona lettura e grazie mille a tutte! ♥


Io. Rob. E una casa solo per noi.
-4-




“Ecco qua la tua sorpresa!”
Sgranai gli occhi di fronte alla casa che vedevo davanti a me.
Una casa.
Ecco la sorpresa.
“Ho pensato che potremmo passare il week-end insieme, no?” disse Rob, e mi sorrise malizioso.
Io. Rob. E una casa solo per noi.
Era una proposta molto allettante, tanto che un brivido mi percorse la schiena.
“Che ne dici di entrare?” mi chiese Rob.
Annuì, incapace di parlare, ancora sconvolta per la sorpresa mentre mille domande mi danzavano nella testa.
Ma che cosa stava cercando di fare Rob? Una casa solo per noi due? Era una cosa da fidanzati, di certo non adatta a due amici, di cui una sposata. Tuttavia non potevo negare che passare due giorni in compagnia di Rob mi elettrizzava.
Mi diressi lentamente verso la casa. Era una costruzione recente, molto bella. Da un lato vi era un piccolo bosco, mentre dall’altro un grande campo occupava tutto lo spazio a est della casa. Rob intanto era arrivato di fronte alla porta ed era intento ad aprire la serratura. La porta scattò in avanti e lui l’aprii, lasciandomi entrare per prima. Non feci nemmeno in tempo a guardarmi intorno che una ragazza mi abbracciò stretta. Per un attimo temetti di soffocare, dato che l’abbraccio era talmente forte che per mi era mancato il respiro.
“KRISSS!”
Mi staccai a fatica e finalmente riuscii a vedere la ragazza che stava in piedi di fronte a me.
Ashley Greene.
La mia migliore amica.
L’abbracciai di nuovo stringendola forte a me. Erano quasi quattro anni che non la vedevo. Ci eravamo sentite spesso dopo le riprese di Breaking Dawn, ma a poco a poco ci eravamo perse di vista.
E ora era qui.
Mi era mancata moltissimo: era stata la mia compagna e amica durante le riprese dei quattro film e con lei avevo instaurato un rapporto davvero speciale, che non avevo mai avuto con nessuna delle mie precedenti amiche.
Ci capivamo subito, al primo sguardo e quando eravamo tristi ci consolavamo a vicenda. Lei trovava sempre il modo per farmi ridere.
Le volevo davvero bene.
“Ash, come stai? Ma che ci fai qui?”
Lei mi sorrise e mi disse:“Sono venuta a portarti le cose per questo week-end. Sai com’è, Rob voleva farti una sorpresa e quindi mi ha chiesto di prenderti le cose che ti potrebbero servire e quindi..eccole qui!”
E tirò fuori una borsa da dietro la schiena. La guardai, sgranando gli occhi per la meraviglia:
“Cosa? Ma tu sapevi di tutto questo? Che significa? Cosa vuol fare R..”
Ma venni interrotta dalla sua risata e mi disse:“Non c’è tempo di spiegare! Mi racconterai tutto e ti racconterò tutto quando ci rivedremo lunedì!”
E, presa la sua borsa, uscì in fretta dalla casa, non prima di aver fatto l’occhiolino a Rob, che ricambiò sorridendole.
Cosa molto sospetta. Non osavo immaginare quale strana idea avrebbero potuto partorire le menti di Rob e Ash insieme.
Rob mi condusse alla camera da letto. Ero quasi convinta di trovarci un letto matrimoniale. Rob sarebbe stato capace di fare questo. Già mi immaginavo cosa avrei potuto dire per convincerlo a farmi dormire da sola.
Invece con mio grande stupore vidi due letti singoli, agli angoli opposti della camera.
“Sapevo che non avresti voluto dormire con me in un letto matrimoniale..” disse Rob, e la sua voce sembrava piena di dispiacere “..quindi ho pensato di fare così. Anche se non è detto che non riesca a dormire insieme a te.”
Lo guardai sorridendo:“Tu dici?”
“Perché non provare? Se non lo provi non scoprirai mai.”
Fui attraversata da un’improvvisa scarica di adrenalina che mi fece rispondere ciò che non avrei mai voluto dire:“Bene, allora proviamo ora.”
Fui stupita dalle mie stesse parole. Lui mi guardo con uno sguardo talmente carico di desiderio e passione che mi fece avvampare e mi costrinse ad abbassare la testa.
“Kristen Stewart mi sta invitando ad andare a letto insieme? Meglio approfittare, non si sa mai quanto ricapiterà un’occasione simile.”
E detto questo mi prese per i fianchi e avvicinò le sue labbra alle mie. Il suo profumo mi invase, dandomi alla testa.
Affondai le mani nei suoi capelli, e lui mi spinse contro il muro. Feci per baciarlo, ma lui spostò la bocca e mi sussurrò all’orecchio:“Ovviamente non potrei mai e non vorrei causare danni, e non ti metterei mai in una situazione che potrebbe compromettere il tuo matrimonio. Certo, se tu non fossi sposata, saresti già su quel letto, ma ora non si può.”
“Ma io ti voglio ora!” mi lamentai. Non provai nemmeno a cercare un senso alle mie parole, l’unica cosa che volevo era lui, adesso, in quello stesso istante.
Non me ne importava un fico secco di essere sposata, di ciò che avrebbe detto Mike, dei sensi di colpa che sicuramente avrei avuto dopo quel week-end.
Lo volevo, lo esigevo.
Cercai di togliergli la maglietta, ma lui mi prese per i polsi e mi bloccò contro al muro.
“Non posso darti quello che cerchi ora. Però, posso darti questo.”
E mi baciò, con passione, desiderio, affondando la mano nei miei capelli, mentre con l’altra mi attirava contro il suo petto.
Dischiusi la bocca, e le nostre lingue iniziarono a toccarsi e a rincorrersi, prima timidamente, poi si fecero sempre più sicure e audaci.
Un fuoco divampava nel mio petto, potevo sentirlo scorrere nelle vene e incendiare ogni singola parte del mio corpo. Con Mike non avevo mai provato sensazioni così.
Mai avevo sentito il fuoco scorrermi nelle vene in quel modo, non avevo mai provato un desiderio così forte.
Il mio respiro si fece affannoso, forse ansimavo, ma non me ne importava nulla. Poi improvvisamente, lui si staccò e mi guardò.
I suoi occhi ardenti scrutavano il mio volto, alla ricerca di qualcosa che io non potevo vedere.
“Credo che sia ora di andare a fare un giro” disse Rob.
Era ritornato lo stesso di sempre, il fuoco nei suoi occhi era sparito. Uscii dalla stanza lasciandomi lì da sola.
Non sapevo cosa mi era preso, eppure in quei pochi attimi in cui eravamo stati vicini in quel modo, mi ero sentita completa, avevo sperimentato sensazioni mai provate prima in vita mia. E ciò aveva anche messo in crisi le mie deboli convinzioni riguardo al mio amore per Mike. Potevo sentire ancora i brividi che quel bacio mi aveva provocato e ripensando al desiderio che avevo provato, arrossii e abbassai lo sguardo imbarazzata.
Seguii Rob, che intanto era alla porta di ingresso e mi stava aspettando con il sorriso sulle labbra.
Passammo il pomeriggio insieme, facendo una passeggiata nel bosco e parlammo di tutte le cose che ci erano successe durante questi quattro anni nei quali eravamo stati lontani l’uno dall’altra.
Ora sembravamo due amici comuni e le cose successe quella mattina sembravano che non fossero mai accadute. Tuttavia potevo sentire, percepire, un feeling diverso tra noi. Quel bacio non era stato innocuo come pensavo, perlomeno non per me. Passammo tutto il pomeriggio nel bosco, e tornammo a casa quando era già buio. Avevo una fame tremenda: non avevo più mangiato nulla da quella mattina, dato che Rob si era scordato di portare da mangiare.
“Che ne dici di mangiare della pizza stasera?” mi chiese Rob
“Perfetto! Ho proprio voglia di pizza! Che numero devo chiamare per ordinarla?” gli chiesi.
Rob mi guardò con un’espressione incredula.
“Numero? Ordinare? Ma la facciamo NOI la pizza!” e detto questo iniziò ad aprire gli armadietti alla ricerca di farina, sale, lievito e pomodori.
Così, inspiegabilmente, mi ritrovai a stendere sul tavolo la pasta, con le mani sporche di farina e un mollettone tra i capelli. Rob intanto stava pulendo il tavolo, dato che era cosparso di acqua e degli altri ingredienti. Ad un tratto urtò involontariamente il sacchetto della farina, che si sparse dappertutto e, con mio grande orrore, anche sui miei capelli.
Rob mi guardava, cercando di trattenere le risate. Molto probabilmente adesso assomigliavo ad un grosso pupazzo di neve.
“Ah, ti faccio ridere, eh?” gli dissi con aria minacciosa “vediamo se riderai ancora dopo di questo!” e preso un nuovo sacchetto di farina, glielo rovesciai in testa.
Lui smise all’istante di ridere e mi disse:“ Kristen Jaymes Stewart questa volta l’hai combinata davvero grossa. Vuoi la guerra?”
Lo guardai, presi in mano un cucchiaio di legno e dissi:“Oh, sì!”
Lui prese a sua volta il coperchio di una pentola e urlò, agitando il mestolo che teneva nell’altra mano:“E guerra sia!” e iniziò a rincorrermi per la cucina.
Ci lanciavamo sale, farina, pomodori, tutto quello che ci capitava sotto le mani. Ridevamo come due matti, con i capelli e la faccia cosparsa di farina. Infine ci fermammo entrambi, esausti ma pronti a ricominciare.
“Rob, io vado a fare una doccia. Ci pensi tu alla pizza, vero?” gli dissi, facendo gli occhi dolci. Lui sospirò e disse:“Ma certo. Però solo dopo questo!” e mi lanciò addosso una brocca piena d’acqua.
“Stupido di un Pattinson” mormorai sotto voce, mentre infuriata mi dirigevo verso il bagno, con la risata di Rob in sottofondo.
Presi un asciugamano dalla borsa e in bagno, iniziai a spogliarmi. Mi ci volle più di mezz’ora per togliere dal mio corpo e soprattutto dai capelli le tracce di farina e delle altre cose che Rob mi aveva rovesciato addosso. Infine chiusi il getto di acqua calda e, preso l’asciugamano, uscii dalla doccia. Nello stesso istante, però, sentii la porta aprirsi e Rob fece capolino nella stanza.
“Kris hai finito? Perché vorrei..oh!” si interruppe e mi guardò malizioso.
“Tu bussare no, eh?” dissi, mentre cercavo di coprirmi, ma quell’asciugamano era davvero piccolo e lasciava poco spazio all’immaginazione.
Rob si avvicinò e con aria sensuale disse:“Ecco, questo è uno di quei momenti in cui vorrei portarti a letto.”
Sfacciato e schietto come sempre.
Ma quella frase portò i miei ormoni alle stelle e sentii le farfalle nello stomaco.
“Ecco, questo è uno di quei momenti in cui vorrei che tu mi portassi a letto.”
Mi morsi la lingua, ma troppo tardi. Ormai avevo parlato. Era mai possibile che con Rob non riuscissi mai a frenare la lingua?
Lui sorrise e si avvicinò, accarezzandomi il volto e disse:“Il mio autocontrollo è stato messo a dura prova stamattina, e adesso sta per cedere..”
Mi avvicinai ancora di più al suo petto e iniziai a riempire di piccoli baci e morsi il suo collo.
“..e così non mi aiuti” sussurrò.
Lo spinsi contro le pareti di vetro della doccia e riuscii finalmente a togliergli la maglietta. Accarezzai il suo petto muscoloso e gli addominali scolpiti e le mie mani scivolarono giù, verso i pantaloni. Ero presa da una frenesia incontrollabile, un’urgenza che potevo colmare solo con lui.
Ma Rob mi fermò e come quella mattina mi costrinse ad allontanarmi.
“Mi dispiace” sussurrò “ma ti ho già spiegato il perché.”
Me ne ritornai nella camera da letto e presi a rivestirmi con estrema lentezza. Ero rimasta delusa e sorpresa allo stesso tempo.
Delusa perché avevo sperato che avesse potuto ricambiare le mie attenzioni e sorpresa per il mio comportamento del tutto inaccettabile.
Mangiammo in silenzio e infine ci sedemmo sul divano a guardare un programma che non interessava davvero a nessuno dei due.
I rapporti tra noi sembravano essersi raffreddati e infine, non riuscendo più a sopportare quell’atmosfera gelida me ne andai a letto. Sembrava che l’euforia del pomeriggio fosse sparita, il tutto a causa della sottoscritta.
Ma che sta succedendo? Pensai.
Mi avvolsi nelle coperte e mi addormentai solo quando sentii che anche Rob andava a letto.
  
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