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Autore: AidenGKHolmes    23/10/2017    2 recensioni
La vita di coppia nasconde moltissimi momenti di ogni tipo e anche situazioni ordinarie e quotidiane possono trasformarsi in un qualcosa di speciale ed unico. Anche per Marinette Dupain-Cheng e Adrien Agreste.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PETITS FRAGMENTS DE VIE


Capitolo 4 - Glaces et imprévus


***


La calura, quel giorno, iniziava ad essere decisamente eccessiva.
Neppure la Costa Azzurra, coi suoi idilliaci paesaggi accarezzati dalla lieve brezza marina, sembrava in grado di offrire ai ragazzi un minimo di sollievo dal clima torrido di quell’estate, la più calda che avessero mai vissuto in vita loro.

In quelle settimane, Parigi era diventata letteralmente invivibile: già dalle prime ore del mattino, l’asfalto dei boulevard veniva riscaldato dagli incandescenti raggi solari, da cui nessuno aveva modo di sottrarsi, a meno che non fosse costretto a vivere le proprie ore giornaliere in qualche stanza dotata di condizionatore.
Tuttavia le notti erano, se possibile, persino più insopportabili: tutta la poca umidità assorbita dal suolo veniva rilasciata nell’aria, rendendo pressoché impossibile riuscire a riposare normalmente per più di un paio d’ore senza rigirarsi di continuo nel letto, alla ricerca di porzioni di materasso ancora fresche.

Ad un certo punto, dopo l’ennesima nottata in bianco, Adrien aveva dunque deciso di proporre a Marinette di passare il mese d’agosto nella casa che suo padre Gabriel aveva appena acquistato. Trascorrere quello che restava delle loro vacanze assieme al suo ragazzo e in completa tranquillità era un’idea che l’allettava non poco. Aveva spesso sentito parlare di quanto fossero azzurre e cristalline le acque del mare di fronte a Nizza, ma non aveva mai avuto modo di verificare se fossero tutte semplici dicerie oppure se fosse tutto effettivamente vero.

L’invito, tuttavia, venne esteso anche a Nino ed Alya, sebbene Adrien avesse manifestato più di un dubbio a riguardo: certo, dalla metà di settembre in poi le loro vite sarebbero cambiate: Nino, infatti, sarebbe andato a studiare all’estero, forse in Belgio. Chi poteva dire quando si sarebbero rivisti? Sarebbe stato stupido giocarsi in quel modo quella che era probabilmente la loro ultima occasione di passare un po’ di tempo assieme.
Tuttavia sapeva che invitare Nino avrebbe significato doversi assumere l’obbligo di ospitare, per par condicio, anche Alya: poter godere della compagnia del proprio migliore amico ed impedire alla propria ragazza di fare lo stesso alla sua fidanzata sarebbe risultato profondamente ingiusto.
Era anche vero, però, che il biondino e Marinette erano ormai una coppia a tutti gli effetti e come tale richiedevano un certo tipo di privacy; la presenza di altre due persone in giro per casa avrebbe potuto costituire una qualche sorta di ostacolo agli spazi che i due necessitavano.

Marinette, da parte sua, fu comunque abbastanza eloquente da riuscire a convincere il ragazzo dagli occhi verdi che tutto sarebbe andato per il meglio: aveva spiegato tutte le condizioni ad Alya, che si era dimostrata più che disponibile a rispettare l’intimità di entrambi. Non sarebbe stato difficile, per lei, dopotutto: la sola presenza di Nino costituiva una scusa più che sufficiente per permettere ai suoi amici di comportarsi da fidanzati quali erano, senza risultare “di troppo”.

Ma le cose non stavano andando come previsto: le temperature quasi tropicali sembravano averli seguiti fin laggiù ed erano stati veramente pochi i giorni in cui i quattro erano riusciti a passare un po’ di tempo in spiaggia senza rischiare colpi di calore. Il termometro, quel pomeriggio, segnalava la non certo piacevole temperatura di quarantun gradi e la sola idea di mettere il naso fuori casa, allontanandosi dal conforto che l’aria condizionata offriva loro, era sufficiente a far piombare i quattro giovani in un vero e proprio mare di sudore.

Le brutte notizie, ad ogni modo, quel giorno non sembravano destinate a terminare.

“Ehm… ragazzi?” Domandò Alya dalla cucina, alzando la voce in modo da farsi udire dagli altri, in quel momento sdraiati sul divano, intenti a conversare scherzosamente, commentando le varie immagini che si susseguivano sui canali televisivi tra i quali stavano facendo zapping. In giornate arroventate come quella, in cui avventurarsi sulla sabbia incandescente era una pessima idea, era l’unica cosa che potessero fare per cercare di ammazzare la noia.

“Che c’è, Alya?” Domandò Marinette di rimando, tra una risata e l’altra, intuendo che quel tono non lasciasse presagire nulla di buono.

“Ho una brutta notizia da darvi” Rispose Alya, decidendo di dare un’ultima controllata all’interno del congelatore, ben conscia di averlo già ispezionato da cima a fondo senza risultati. Anche quell’ultima ricerca, come si aspettava, non diede i frutti sperati e la ragazza dagli occhi ambrati si trovò costretta a comunicare la triste scoperta ai suoi amici.

“I gelati sono finiti” Borbottò con aria funerea, muovendo qualche passo nel salone, lanciando uno sguardo colmo di infelicità agli altri ragazzi.

Nella stanza calò un gelo purtroppo solo metaforico: il momento che tutti temevano era nuovamente giunto. Quel drammatico istante in cui le scorte di ghiaccioli e ricoperti al cioccolato giungevano al termine poteva significare solo una cosa. Alya aveva già intuito cosa stesse per accadere e proprio a causa di ciò decise di accasciarsi sul tavolo di vetro della sala con un gemito, nel tentativo di farsi cedere un po’ di frescura da esso.

“Mi sa che tocca a voi, amico!” Ridacchiò Adrien, dando un paio di colpetti con la mano sul ginocchio del suo amico. Nino, da parte sua, non aveva avuto una reazione così drammatica come quella di Alya, ma non per questo sembrava essere meno intimorito dalla situazione.

Di lì a poco, infatti, si sarebbe dovuto avventurare al di fuori delle mura domestiche, lontano dal climatizzatore e dal fresco ristoro che offriva ai quattro dal sole pomeridiano, per fare rifornimento di tutti gli alimenti che avrebbero potuto aiutarli ad alleviare le sofferenze dovute alla calura estiva.

Avevano infatti deciso di evitare di uscire di casa nelle giornate più calde, se non in caso di assoluta necessità. E l’aver terminato i dolci surgelati rientrava nell’elenco delle motivazioni più che valide.

Tuttavia, per questioni di correttezza, avevano deciso all’unanimità di alternare i turni: Marinette sarebbe stata aiutata da Adrien, mentre Alya avrebbe contato sulla compagnia di Nino durante quelle forzate sessioni di shopping a cui avrebbe volentieri rinunciato. L’unica consolazione era costituita dal fatto che la temperatura all’interno del piccolo supermercato, lontano non più di cento metri dalla residenza di Adrien, fosse più che gradevole, ma ciononostante vi era un viaggio di andata ed uno di ritorno da dover affrontare, senza purtroppo alcun rimedio per contrastare la canicola che attanagliava tutta la Francia.

“E va bene...” Sbuffò Nino, tirandosi in piedi a fatica, andando a recuperare i sacchetti refrigeranti, essenziali per evitare che i gelati finissero per squagliarsi dopo neppure cinque minuti di cammino.

“Noooo” Gemette sommessamente Alya, dopo essere stata strattonata con fare giocoso per un paio di volte dall’amica, nel tentativo di convincerla ad alzarsi dal tavolo di cristallo a cui si era avvinghiata come una specie di polipo.

“Dai, su, non fare i capricci” La spronò Marinette, mantenendo vivo il suo fare allegro. Avvicinandosi all’orecchio della sua migliore amica e scostandole i capelli, decise di aggiungere un qualcosa che potesse ridarle nuove energie per affrontare quella che aveva tutta l’aria di una missione suicida.

“Pensa che potrai passare alcuni minuti sola soletta con Nino” Le sussurrò soavemente, in modo da non farsi udire dai due ragazzi. Detto fatto: alla sola idea di avere il giovane dalla pelle bronzea tutto per sé, Alya scattò in piedi, pimpante come non mai.

L’inciucio che si era creato tra i due non era certo un segreto e, sebbene non fossero ufficialmente fidanzati, l’interesse reciproco era ben evidente, soprattutto agli occhi di Adrien e Marinette. Stavano bene assieme, non si poteva negarlo: Alya ammirava il talento che Nino possedeva in fatto di musica e, a sua volta, Nino adorava la dedizione di Alya verso il suo LadyBlog, ormai divenuto un vero e proprio sito internet con migliaia di visite giornaliere.

“Oh sì, che grande idea!” Esclamò la ragazza, afferrando Nino per un braccio e trascinandolo letteralmente verso la porta. Alya fu talmente irruenta da concedere a malapena il tempo al suo accompagnatore di afferrare i soldi che Adrien gli stava porgendo, prima di essere trasportato di peso fuori dalla porta, tra un “Ahi, Alya, piano, non correre!” ed un “Attenta, finirai per cadere!”.

La scena fu talmente grottesca ed assurda da scatenare una serie di risate convulse in Adrien e Marinette: se la corvina era il perfetto esempio di goffaggine, Alya rappresentava appieno la definizione di irruenza.

“Ma che cavolo le hai detto all’orecchio, per farla scattare in questo modo?” Domandò Adrien, che non si era di certo fatto sfuggire il fatto che una simile reazione in Alya fosse stata destata solo in seguito alle parole della fidanzata dagli occhi azzurri.

“Segreti da ragazze” Ribatté lei, sorridendogli di sottecchi, armeggiando col pannello di controllo del condizionatore, nel tentativo di capire se la temperatura della stanza potesse essere ulteriormente abbassata.
“Adrien…” Bofonchiò, desistendo nel momento in cui realizzò di non avere idea di come diamine funzionasse quel marchingegno “Ho caaaaaaaldo” Aggiunse subito dopo, appoggiando la testa contro il petto del ragazzo, che di rimando le carezzò la nuca dicendole ironicamente “Sai, rimanere appoggiati alle persone non è certo il modo migliore per rinfrescarsi”

“Fa niente” Commentò asciutta Marinette, alzando lo sguardo verso i suoi occhi verdi e schioccandogli un bacio sulla guancia, leggermente appiccicosa per via del sudore che doveva essersi spazzato via col dorso della mano qualche istante prima.

Per tutta risposta Adrien le cinse i fianchi per poi far incontrare le proprie labbra con quelle della ragazza, che rimase stretta a lui in quella specie di lento improvvisato e silenzioso. A quel primo bacio ne susseguì un secondo ben più intenso e che vide intensificarsi il valzer tra le loro lingue, aumentando via via la passione e la foga impiegata in quei gesti, alternate a brevi momenti di pausa in cui i respiri e i battiti del cuore dei due sembravano divenire una cosa sola.

Era in occasioni come quella che Marinette e Adrien non solo si trovavano isolati dalla sensazione di afa che fino ad allora li aveva attanagliati senza più lasciarli andare, ma finivano col perdere persino la cognizione del tempo: abbracciati contro le bianche pareti del salotto, sembravano esser stati trasportati in un universo a se stante, fatto di amorevoli strette della durata pari ad un’era e di baci durante i quali entrambi finivano per perdersi nel sapore delle labbra dell’altro. Un singolo secondo reale corrispondeva ad un’intera vita, all’interno di quella bolla capace di separarli dal mondo esterno.

Ogni tanto le loro posizioni si invertivano e, a turno, entrambi si ritrovarono con le spalle al muro, lasciandosi andare ad effusioni amorose che si concedevano solo in situazioni di completa solitudine come quella.

Nessuno dei due, tuttavia, pose un freno alle proprie effusioni amorose. E la conseguenza non fu esattamente quella sperata.

***

Finalmente Nino ed Alya poterono richiudersi alle spalle il grosso portone dell’atrio e tirare un sospiro di sollievo: anche stavolta ce l’avevano fatta, erano riusciti a far rifornimento di cibarie non propriamente sane senza ustioni di terzo grado sul collo e sulle spalle. La via del ritorno era sembrata insolitamente lunga e gli ormai quarantadue gradi che battevano sulle loro teste con violenza non erano certo d’aiuto.

Tuttavia, per quanto faticoso fosse stato, Alya poteva dirsi tutto sommato contenta di quella breve uscita assieme al ragazzo verso cui provava un insolito interesse. L’ambiente in cui si erano ritrovati a conversare non era certo dei più adatti e Alya avrebbe preferito parlare del proprio futuro in luoghi leggermente più romantici del reparto surgelati del supermercato, attorniata dai bastoncini di merluzzo e dalle chele di granchio da friggere in padella, ma in fondo a lei bastava la sua compagnia. Tutti i dettagli erano semplici extra a cui poteva tranquillamente rinunciare.

“Dovremmo parlare più spesso, sai? Intendo… come abbiamo fatto oggi. È bello passare del tempo solo noi due” Ammise Alya, mentre sentiva le sue guance arrossire leggermente. Poco male, in caso si fosse notato avrebbe potuto dar colpa al caldo, o almeno così si ripeteva.

Nino, dal canto suo, non rispose nulla, limitandosi a stringere leggermente la mano della ragazza, incredulo del fatto che, lungo la strada del ritorno, avessero camminato a braccetto per tutto il tempo. Se qualcuno li avesse visti, li avrebbe potuti tranquillamente scambiare per una coppia e se fosse stato per il giovane dai capelli scuri, sarebbe rimasto mano nella mano con Alya per il resto della sua vita. Ma la porta di casa non si sarebbe aperta da sola e i loro acquisti andavano necessariamente messi in freezer, a meno che, quella sera, non volessero degustare gelati sciolti come dessert.

“Ehi ragazzi, siamo tornati coi…” Annunciò Nino, o almeno così tentò di fare, senza tuttavia riuscire a concludere la frase, che venne terminata con fare esitante dalla ragazza, la quale a malapena balbettò con un filo di voce un “… gelati”, sebbene fosse sconvolta tanto quanto il giovane dj. Lo spettacolo inatteso di fronte a cui i due si ritrovarono li lasciò spiazzati e fece avvampare entrambi dalla testa ai piedi. Tra tutti i momenti in cui potevano rientrare a casa, avevano seriamente avuto così tanta sfortuna da dover scegliere proprio quello? Oppure dipendeva dal fatto che il destino avesse deciso di farsi beffa di entrambi?

I loro sguardi si incrociarono con quelli altrettanto imbarazzati di Marinette ed Adrien, ma la scena sembrava essersi congelata sul posto, lasciando immobile il povero Adrien, già a torso nudo e con i palmi già poggiati sulle cosce della sua ragazza, che a sua volta era rimasta bloccata con le braccia incrociate e le mani intente a sollevare leggermente due lembi differenti della canotta. I suoi pantaloni, d’altro canto, avevano subito un destino ben diverso e in quel momento giacevano abbandonati di fianco al divano, assieme alla maglietta del giovane dai capelli color paglia. Alya, in un breve istante di lucidità, ringraziò di essere arrivata appena in tempo: se solo si fossero attardati di qualche misero secondo, chissà in che condizioni li avrebbero trovati. Il solo pensare di poterli pizzicare in quelle circostanze le faceva venir voglia di sprofondare sotto terra, opinione largamente condivisa anche da Nino.

Ognuno dei presenti desiderava dire qualcosa per cercare di spezzare quella dannata sensazione di disagio che si era venuta a creare, ma il buonsenso di ognuno di loro sembrava frenarli dall’aprire bocca.

E poi giunse quella frase che, come un fulmine a ciel sereno, fece scoppiare a ridere tutti i presenti, quasi come in una di quelle fiction degli anni ’90, in cui ciascun episodio finiva sempre per concludersi con una qualche battuta di uno dei protagonisti, suscitando l’ilarità generale.

“Ehm… la situazione sta diventando veramente incandescente, vi dispiace?” Chiese Adrien, sorridendo ironicamente ai due appena sopraggiunti.

E fu così che, da quel giorno, il divano divenne un luogo off limits per le coccole di qualunque tipo, almeno per un lungo periodo.

 

***


Note dell'autore: Sono tornato anche con questa raccolta! Finalmente, dopo taaaaanto tempo, sono riuscito nuovamente a trovare l'ispirazione, giuntami come una manna dal cielo per opera di Haiwan, che a sto giro non sono è stata così gentile da leggere la storia in anteprima, ma anche da suggerirmi l'immagine, trovata su un gruppo FB, da cui trarre ispirazione per la trama. Grazie davvero cara ^^
Che dire, spero che la storia vi sia garbata, in caso scrivetemi in privato così vi do l'indirizzo in caso vogliate recapitarmi eventuali pacchi bomba.
In caso invece sia riuscito a strapparvi una risata e vogliate scrivere una breve recensione, beh, lo apprezzerei tantissimo ^^

Ci rileggiamo presto!

GK


 (Fonte della Fan Art: https://sapphireluna.deviantart.com/art/ML-Are-we-interrupting-593298023)
   
 
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