Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: BloodyMeii    23/10/2017    1 recensioni
Leggendo su Efp ho notato che ci sono molte fanfiction su Ereri ed Eruri così ho deciso di scriverne una sulla mia ship preferita in assoluto di Attack on titan: la Levihan
Preso dal testo : "In quel momento c’erano solo loro, niente giganti, niente legione esplorativa niente mura, solo loro e quella nuova consapevolezza di non essere più soli".
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il periodo nero che stava passando Hanji Zoe dopo la morte di una delle persone a cui teneva di più in assoluto: il comandante Erwin Smith la stava distruggendo. L’aveva sempre considerato come il padre che non aveva mai avuto ed era stato anche il suo migliore amico, senza di lui sarebbe andata in depressione e di sicuro sarebbe finita male. Non poteva pensare che quello stupido aveva preferito salvare la vita ad un suo sottoposto al posto di se stesso, era vero che far parte della legione esplorativa voleva dire anche sacrificarsi per il bene comune ma lui era il comandante e non un soldato semplice come Armin, lui era importante Armin no, quindi perché rinunciare al proprio diritto alla vita ? non lo capiva, però l’unica cosa che le girava in testa in quel momento era che lei sarebbe diventata il nuovo comandante della legione, lei sapeva che non sarebbe mai stata all’altezza eppure Erwin continuava a ripeterle che lei era la sua degna sostituta. Come faceva a pensarlo se non capiva neanche il significa del suo gesto tanto eroico quanto stupido. In quel momento aveva bisogno di un po’ di supporto morale ma oramai quasi tutti i suoi compagni erano morti in battaglia: Mike, Nanaba, Erwin e tanti altri, infatti dei veterani che facevano parte della legione erano rimasti solo lei e il caporale Levi, l’ultima persona che l’avrebbe consolata era proprio lui visto che di sentimenti ne sapeva ben poco. In quel momento qualcuno bussò alla porta, era un cadetto visibilmente agitato, diceva che c’era un problema nella sala comune ed aveva capito poco della situazione, sapeva solo che centravano Eren e Levi non stava molto ad ascoltarlo anzi non riusciva proprio a farlo però appena solcata l’entrata della sala capì subito l’agitazione che pocanzi dimostrava la giovane recluta. La scena paratasi davanti era terrificante, disteso per terra c’era Eren sanguinate, che senza reagire, stava continuando a prendere pugni dal caporale. Nessuno interveniva ed Hanji non ne capiva il motivo così decise di prendere la situazione in mano.

-Levi smettila subito- sentendo chiamare il suo nome il caporale ritornò in sé ed alzò lo sguardo verso la voce che l’aveva chiamato ed a Hanji venne quasi un colpo, avevo lo sguardo di un killer mentre tortura la sua vittima, non lo aveva mai visto così. Cosa diavolo aveva fatto Eren per scatenare quella reazione da parte del caporale ? Volveva capire di più su quella faccenda. –Non c’è niente da vedere qui, forza andatevene- prima di tutto doveva mandare via tutti se no avrebbero di sicuro peggiorato la situazione. In quell’istante arrivarono Mikasa ed Armin, la ragazza si fiondò subito sul suo fratellastro per vedere come stava, fulminò con lo sguardo Levi con uno sguardo omicida. Il futuro comandante prese Levi per un braccio, doveva assolutamente parlargli in privato ma fu fermata da un Eren malconcio con una voce molto debole e una Mikasa preoccupata che gli diceva di non sforzarsi troppo –Non prendertela con lui non c’entra niente sono stato io a provocarlo è solo mia la colpa quindi se deve arrabbiarsi con qualcuno lo faccia con me- non stava capendo molto ma di certo non si sarebbe arrabbiata con nessuno dei 2 senza sapere la causa di quel litigio. –Non ti preoccupare pensa a riprenderti visto che quello scemo del caporale ti ha ridotto veramente male, Mikasa portalo nella sua camera ok ?- la ragazza annuì e fece alzare da terra il mezzo titano accompagnandolo nella sua stanza aiutata da Armin. –Ora io e te ora facciamo una lunga chiacchierata sull’accaduto senza fare storie- e insieme si avviarono verso il vecchio ufficio del loro amico ormai defunto Erwin.

Nessuno dei 2 si decideva a parlare, Hanji stava aspettando che fosse Levi a parlare dell’accaduto e non che lei gli dovesse tirasse fuori le parole con la pinza come facevano sempre, insomma stavamo parlando di Levi Ackerman no ? con lui era impossibile instaurare un discorso. –Non so cosa ti abbia detto Eren per farti arrabbiare così tanto ma non c’era motivo di ridurlo così quindi o mi dici cosa ti è passato per la testa oppure…- aveva la voce calma ma dentro di se stava per esplodere però arrabbiarsi non era da lei, -Oppure cosa Hanji ? vuoi cacciarmi dalla legione solo perché ho picchiato un soldato ? Beh ti do una bella notizia non puoi farlo- 1 l’aveva interrotta mentre parlava, 2 gli stava parlando con astio senza alcun motivo e 3 la stava sfidando –Mi stai sfidando per caso ? perché mai dovrei cacciarti dalla legione, io volevo solo sapere il motivo della tua azione così violenta nei confronti di una risorsa importante come Eren- il caporale stava cominciando ad innervosirsi perché doveva fornire spiegazioni per le sue azioni, alla fine non era mica morto qualcuno quindi dove stava il problema ? –Ok, ricominciamo da capo. Cosa ti ha fatto Eren ?- forse non attaccandolo, al contrario di come aveva fatto prima l’avrebbe aiutato a parlare, in realtà era quello che sperava Hanji. –Mi ha provocato nulla di più nulla di meno- la sufficienza con cui diceva le cose era inaudita, come faceva a non capire la gravità della situazione ? poteva andare nei casini se al posto del mezzo titano che si rigenerava ci fosse stato qualcun’altro. –Ho capito che sei turbato per la morte di Erwin, lo siamo tutti, ma prendersela con un innocente non va bene- vide il volto di Levi cambiare in ghigno maligno –Innocente! Lui e la sua combriccola non sono innocenti, dannazione Hanji come fai a non capirlo è solo colpa loro se Erwin è morto, quindi non venirmi a dire che è un innocente perché non è così- La futura comandante non pensava che il caporale soffrisse così tanto per la perdita dell’amico, forse lei non era l’unica che aveva bisogno di essere consolata, che pessima amica era. –Scusa non sapevo che ti avesse sconvolto così tanto la morte di Erwin- e ancora una volta non aveva capito niente dell’uomo che poteva considerare un amico anche più caro di Erwin –Tu sei così schiocca ho già perso molte persone in vita mia, si è vero la morte del comandante mi ha sconvolto abbastanza, però non sono uno stupido arrabbiandomi senza un motivo valido- non riusciva a capire dove volveva puntare con quella frase, cosa lo aveva reso così ostile ? Stava riflettendo sul da farsi da troppo tempo, se ne rese conto solo quando sentì la porta chiudersi velocemente. Non aveva ricevuto risposte da quella chiacchierata anzi aveva più domande accumulate, doveva chiedere a chi forse poteva dargli delle risposte.

Stava girando da circa 1 ora per tutto il quartier generale della legione alla ricerca di Eren, poco prima era andata a vedere se si trovava in camera sua e vi trovò solo Mikasa che le disse che era andato a fare un giro senza sapere dove fosse di preciso così decise di vagare alla sua ricerca. Alla fine Hanji ci rinunciò dopo l’ultima sala, aveva girato tutto l’enorme edificio senza alcun risultato. –Caposquadra stavo giusto cercando lei- fu’ sollevata nel sentire quella voce, finalmente lo aveva trovato –Ti stavo cercando anche io Eren, vedo che sei già guarito- se non fosse stato un momento così particolare gli sarebbe saltato addosso per fargli delle domande sulla rigenerazione o altro ma in quel momento voleva solo risposte. –Me lo sentivo caposquadra, sappiamo tutti com’è fatto il caporale non è un uomo di molte parole- Hanji era trepidante di avere risposte lo si vedeva distante kilometri –Comunque è vero quando ho detto di averlo provocato- il caposquadra lo interruppe subito con una domanda più che lecita –Perché mai avresti dovuto fare una cosa così masochista ? – Eren con quella domanda scoppiò a ridere –Mi scusi è solo che non avevo pensato che fosse masochista però ora che me lo dice ha ragione ma sono sicuro che questo non le interessa quindi passiamo al motivo di tale gesto. Era da qualche giorno che il caporale trattava tutti molto male era stressato, arrabbiato e anche molto triste, queste emozioni lo portavano a trattare male le reclute così decisi di fare una cosa troppo stupida ma funzionale almeno per lui. Per provocarlo gli avevo detto cose puramente a caso, non sapevo come istigarlo poi dissi una frase che fece uscire tutta la rabbia repressa, il resto lo conosce molto bene- la curiosità di Hanji aumentò con l’ultima frase –Cosa gli hai detto ?- lo disse con una voce ed un luccichio negli occhi che ricordava un bambino quando gli raccontavi una favola o una storia ed era impaziente di sapere il finale. –Mentre parlavo con il caporale lo vidi spostare lo sguardo su una porta abbastanza distante da dove eravamo noi, spostai anche io lo sguardo e sa cosa vidi ?- Hanji scrollò la testa in risposta –Lei che parlava con il nuovo soldato della Gendarmeria, sa quello che le gira sempre intorno, poi passai il mio sguardo di nuovo sul caporale e vidi uno sguardo nuovo sul suo volto, uno sguardo che solo la persona più gelosa del mondo può avere verso la persona che ama- sottolineò l’ultima frase con enfasi e un sorriso a 32 denti. Hanji non poteva credere alle sue orecchie, cosa pensava quel ragazzino ancora troppo giovane e immaturo per capire queste cose troppo complicate anche per un adulto, -Occhio a cosa insinui soldato stiamo parlando di Levi Ackerman e non di un uomo qualunque- anche se ad Hanji non dispiaceva quell’idea, lei aveva già fatto i conti con i suoi sentimenti verso l’uomo più forte e più basso dell’umanità. Diverso tempo fa esattamente dopo la morte di Moblit, una perdita molto grave per lei, credeva che nessuno sarebbe riuscita a consolarla invece quella sera Levi bussò alla sua porta porgendole una tazza del suo amatissimo tè, si sedette di fianco a lei e cominciarono a parlare e parlare fino a che la caposquadra non cadde in sonno profondo, la mattina seguente si svegliò nel suo letto sotto le coperte al caldo ed un foglio che gli diceva di non fare tardi per l’allenamento con le reclute se no gliela avrebbe fatta pagare, una cosa dolce da parte sua. La voce di Eren la destò da quel piccolo pensiero che la rendeva sempre felice –Anche io pensavo fosse solo una mia impressione e azzardai per vedere se fosse vera e dissi la frase che fece partire tutto- e disse la frase citando parola per parola –“Cosa c’è caporale geloso che il caposquadra si scopi qualcun’altro al posto suo ?” ed a un certo punto mentre mi tirava i pugni sussurrò un “maledetta quattrocchi” ed aumentò la forza dei colpi- Impossibile non potevano parlare della stessa persona, lei si era già arresa all’idea di non poter mai avere una possibilità con quello schiocco però sentendo le parole uscite dalla bocca del mezzo titano una lampadina si accese nel suo cervello. Doveva subito cercarlo per chiarire prima di rovinare tutto. Prese a correre però a metà strada si fermò urlando ad Eren un –Grazie per tutto Eren- e corse via senza neanche sentire la risposta di quest’ultimo, in quel momento gli interessava voleva solo sapere dove si trovava Levi.

Lo cercò ovunque senza alcuna traccia, chiese anche in giro ma nessuno sapeva dove fosse finito. Stava arrivando la sera e di lui ancora nessuna traccia così decise di andare dove si imboscava quando non voleva essere disturbato da nessuno. Mentre saliva le mura con il suo dispositivo di manovra tridimensionale vide in lontananza una figura piccola che stava seduto su una cassa e guardava l’orizzonte. Si avvicinò per accertarsi che fosse la persona che stava cercando e in effetti era lì dinnanzi a lei mentre il vento gli scompigliava i capelli rasati sulla parte inferiore della testa. –A cosa sta pensando caporale ?- non sapeva cosa dirgli, ­­mentre lo cercava non aveva pensato ad un discorso da fargli sperava che le parole le uscissero con tranquillità ed invece quando se lo ritrovò davanti il cervello si spense senza riuscire a mettere 2 parole vicine con qualche significato concreto. –Se sei venuta qui per convincermi a chiedere scusa a quel moccioso ti sbagli di grosso quattrocchi- lo disse senza staccare gli occhi dal tramonto che si parò davanti loro, entrambi ne rimasero incantati, non si erano mai soffermati a vedere la bellezza della natura che li circondava, dopo tutto non ne avevano colpa aveva sempre da fare e con tutto quello che era successo di recente era comprensibile. Rimasero per svariato tempo uno di fianco all’altro senza proferire parola, quel momento era quasi magico se non si pensava che sotto di loro c’erano dei giganti pronti a divorarli. Entrambi si scambiavano occhiate veloci per non farsi vedere ma invano. –Allora cosa ti serve quattrocchi ?- era giunto il momento ed Hanji lo sapeva, prese un grosso respiro e cominciò a parlare cercando di rimanere calma e –Sai ho parlato con Eren e mi ha detto come sono andate le cose, io non voglio una spiegazione o altre cose inutili voglio solo sapere se ti sei arrabbiato perché eri geloso- dentro di lei non voleva sentire la risposta perché se fosse stata negativa ne sarebbe morta. Vide lo sguardo di Levi spostarsi su di lei perdendosi nei suoi occhi color nocciola –Non so cosa ti abbia detto quel moccioso per farti pensare questo, sei una stupida a pensare che io possa essere geloso di te- una risata amara, falsa si poteva dire si sentì nel silenzio di quella sera, anche il caporale nel sentirla si stupì, Hanji continuava senza fermarsi –Hai proprio ragione sono una stupida, credere che qualcuno possa amarmi è una cosa folle io sono una folle mi dispiace averti disturbato- continuava a dire cose senza senso e senza neanche accorgersene cominciò a piangere versando lacrime salate e non le importava se Levi l’avrebbe presa in giro voleva solo sfogarsi. Continuò senza mai alzare lo sguardo però sentiva gli occhi di Levi addosso, non sapeva cosa stesse pensando e un po’ le metteva ansia, ai suoi occhi di sicuro sembrava una pazza che rideva in modo isterico mentre piangeva senza alcuno motivo valido. Cercò di ritornare in sé per scappare da quella imbarazzante situazione però quando incominciò ad alzarsi una mano la fermò subito portandola davanti al suo proprietario. Lo sguardo di Levi era fisso nei suoi occhi e le stava rivolgendo un lieve sorriso poi l’abbraccio portando la testa di lei sotto il suo mento, Hanji si appoggiò al petto e senza neanche accorgersene cominciò ad ascoltare il suo battito, poteva sentirlo era agitato come lei. Sentì la voce di Levi sussurrargli una cosa che gli fece tornare il sorriso –Zoe mi dispiace ma io non so cosa vuol dire amare qualcuno tutti quelli a cui ho voluto bene sono morti e se dovessi perdere anche te io…io non saprei come reagire, preferirei morire piuttosto che vivere in un mondo senza la mia stupida quattrocchi- quelle parole furono una stupenda melodia alle orecchie di Hanji, si sentì ancora più felice quando senti le labbra di Levi sopra le sue, quel bacio era qualcosa di nuovo per entrambi nessuno dei 2 aveva mai dato voce a quei sentimenti che li legava in un legame che andava oltre qualsiasi cosa. Si staccarono solo quando entrambi rimasero senz’aria, in quel momento c’erano solo loro, niente giganti, niente legione esplorativa niente mura, solo loro e quella nuova consapevolezza di non essere più soli. –Ti amo Levi- il caporale non rispose, ad Hanji non serviva una risposta per sapere che anche lui ricambiava.

Angolo autrice:
Salve mondo, spero vi sia piaciuta questa storia, io amo troppo Hanji e Levi insieme e spero tanto che il nostro caro amico Isayama ci faccia un pensierino vero ragazzi ? per il resto commentate con consigli utili perché sono sempre bene accetti e ciaoooo mondo alla prossima

   
 
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