Il
periodo nero che stava passando Hanji Zoe dopo la morte di una delle
persone a
cui teneva di più in assoluto: il comandante Erwin Smith la
stava distruggendo.
L’aveva sempre considerato come il padre che non aveva mai
avuto ed era stato anche
il suo migliore amico, senza di lui sarebbe andata in depressione e di
sicuro
sarebbe finita male. Non poteva pensare che quello stupido aveva
preferito
salvare la vita ad un suo sottoposto al posto di se stesso, era vero
che far
parte della legione esplorativa voleva dire anche sacrificarsi per il
bene
comune ma lui era il comandante e non un soldato semplice come Armin,
lui era
importante Armin no, quindi perché rinunciare al proprio
diritto alla vita ?
non lo capiva, però l’unica cosa che le girava in
testa in quel momento era che
lei sarebbe diventata il nuovo comandante della legione, lei sapeva che
non
sarebbe mai stata all’altezza eppure Erwin continuava a
ripeterle che lei era
la sua degna sostituta. Come faceva a pensarlo se non capiva neanche il
significa
del suo gesto tanto eroico quanto stupido. In quel momento aveva
bisogno di un
po’ di supporto morale ma oramai quasi tutti i suoi compagni
erano morti in
battaglia: Mike, Nanaba, Erwin e tanti altri, infatti dei veterani che
facevano
parte della legione erano rimasti solo lei e il caporale Levi,
l’ultima persona
che l’avrebbe consolata era proprio lui visto che di
sentimenti ne sapeva ben poco.
In quel momento qualcuno bussò alla porta, era un cadetto
visibilmente agitato,
diceva che c’era un problema nella sala comune ed aveva
capito poco della
situazione, sapeva solo che centravano Eren e Levi non stava molto ad
ascoltarlo anzi non riusciva proprio a farlo però appena
solcata l’entrata della
sala capì subito l’agitazione che pocanzi
dimostrava la giovane recluta. La
scena paratasi davanti era terrificante, disteso per terra
c’era Eren
sanguinate, che senza reagire, stava continuando a prendere pugni dal
caporale.
Nessuno interveniva ed Hanji non ne capiva il motivo così
decise di prendere la
situazione in mano.
-Levi
smettila subito- sentendo chiamare il suo nome il caporale
ritornò in sé ed
alzò lo sguardo verso la voce che l’aveva chiamato
ed a Hanji venne quasi un
colpo, avevo lo sguardo di un killer mentre tortura la sua vittima, non
lo
aveva mai visto così. Cosa diavolo aveva fatto Eren per
scatenare quella
reazione da parte del caporale ? Volveva capire di più su
quella faccenda. –Non
c’è niente da vedere qui, forza andatevene- prima
di tutto doveva mandare via
tutti se no avrebbero di sicuro peggiorato la situazione. In
quell’istante
arrivarono Mikasa ed Armin, la ragazza si fiondò subito sul
suo fratellastro
per vedere come stava, fulminò con lo sguardo Levi con uno
sguardo omicida. Il
futuro comandante prese Levi per un braccio, doveva assolutamente
parlargli in
privato ma fu fermata da un Eren malconcio con una voce molto debole e
una
Mikasa preoccupata che gli diceva di non sforzarsi troppo
–Non prendertela con
lui non c’entra niente sono stato io a provocarlo
è solo mia la colpa quindi se
deve arrabbiarsi con qualcuno lo faccia con me- non stava capendo molto
ma di certo
non si sarebbe arrabbiata con nessuno dei 2 senza sapere la causa di
quel
litigio. –Non ti preoccupare pensa a riprenderti visto che
quello scemo del
caporale ti ha ridotto veramente male, Mikasa portalo nella sua camera
ok ?- la
ragazza annuì e fece alzare da terra il mezzo titano
accompagnandolo nella sua
stanza aiutata da Armin. –Ora io e te ora facciamo una lunga
chiacchierata
sull’accaduto senza fare storie- e insieme si avviarono verso
il vecchio
ufficio del loro amico ormai defunto Erwin.
Nessuno
dei 2 si decideva a parlare, Hanji stava aspettando che fosse Levi a
parlare
dell’accaduto e non che lei gli dovesse tirasse fuori le
parole con la pinza
come facevano sempre, insomma stavamo parlando di Levi Ackerman no ?
con lui
era impossibile instaurare un discorso. –Non so cosa ti abbia
detto Eren per
farti arrabbiare così tanto ma non c’era motivo di
ridurlo così quindi o mi
dici cosa ti è passato per la testa oppure…-
aveva la voce calma ma dentro di
se stava per esplodere però arrabbiarsi non era da lei,
-Oppure cosa Hanji ?
vuoi cacciarmi dalla legione solo perché ho picchiato un
soldato ? Beh ti do
una bella notizia non puoi farlo- 1 l’aveva interrotta mentre
parlava, 2 gli
stava parlando con astio senza alcun motivo e 3 la stava sfidando
–Mi stai
sfidando per caso ? perché mai dovrei cacciarti dalla
legione, io volevo solo
sapere il motivo della tua azione così violenta nei
confronti di una risorsa importante
come Eren- il caporale stava cominciando ad innervosirsi
perché doveva fornire
spiegazioni per le sue azioni, alla fine non era mica morto qualcuno
quindi
dove stava il problema ? –Ok, ricominciamo da capo. Cosa ti
ha fatto Eren ?- forse
non attaccandolo, al contrario di come aveva fatto prima
l’avrebbe aiutato a
parlare, in realtà era quello che sperava Hanji.
–Mi ha provocato nulla di più
nulla di meno- la sufficienza con cui diceva le cose era inaudita, come
faceva
a non capire la gravità della situazione ? poteva andare nei
casini se al posto
del mezzo titano che si rigenerava ci fosse stato
qualcun’altro. –Ho capito che
sei turbato per la morte di Erwin, lo siamo tutti, ma prendersela con
un
innocente non va bene- vide il volto di Levi cambiare in ghigno maligno
–Innocente! Lui e la sua combriccola non sono innocenti,
dannazione Hanji come
fai a non capirlo è solo colpa loro se Erwin è
morto, quindi non venirmi a dire
che è un innocente perché non è
così- La futura comandante non pensava che il
caporale soffrisse così tanto per la perdita
dell’amico, forse lei non era
l’unica che aveva bisogno di essere consolata, che pessima
amica era. –Scusa
non sapevo che ti avesse sconvolto così tanto la morte di
Erwin- e ancora una volta
non aveva capito niente dell’uomo che poteva considerare un
amico anche più
caro di Erwin –Tu sei così schiocca ho
già perso molte persone in vita mia, si
è vero la morte del comandante mi ha sconvolto abbastanza,
però non sono uno
stupido arrabbiandomi senza un motivo valido- non riusciva a capire
dove volveva
puntare con quella frase, cosa lo aveva reso così ostile ?
Stava riflettendo
sul da farsi da troppo tempo, se ne rese conto solo quando
sentì la porta
chiudersi velocemente. Non aveva ricevuto risposte da quella
chiacchierata anzi
aveva più domande accumulate, doveva chiedere a chi forse
poteva dargli delle
risposte.
Stava
girando da circa 1 ora per tutto il quartier generale della legione
alla
ricerca di Eren, poco prima era andata a vedere se si trovava in camera
sua e
vi trovò solo Mikasa che le disse che era andato a fare un
giro senza sapere
dove fosse di preciso così decise di vagare alla sua
ricerca. Alla fine Hanji
ci rinunciò dopo l’ultima sala, aveva girato tutto
l’enorme edificio senza
alcun risultato. –Caposquadra stavo giusto cercando lei-
fu’ sollevata nel
sentire quella voce, finalmente lo aveva trovato –Ti stavo
cercando anche io
Eren, vedo che sei già guarito- se non fosse stato un
momento così particolare
gli sarebbe saltato addosso per fargli delle domande sulla
rigenerazione o altro
ma in quel momento voleva solo risposte. –Me lo sentivo
caposquadra, sappiamo
tutti com’è fatto il caporale non è un
uomo di molte parole- Hanji era
trepidante di avere risposte lo si vedeva distante kilometri
–Comunque è vero
quando ho detto di averlo provocato- il caposquadra lo interruppe
subito con
una domanda più che lecita –Perché mai
avresti dovuto fare una cosa così
masochista ? – Eren con quella domanda scoppiò a
ridere –Mi scusi è solo che
non avevo pensato che fosse masochista però ora che me lo
dice ha ragione ma
sono sicuro che questo non le interessa quindi passiamo al motivo di
tale
gesto. Era da qualche giorno che il caporale trattava tutti molto male
era
stressato, arrabbiato e anche molto triste, queste emozioni lo
portavano a
trattare male le reclute così decisi di fare una cosa troppo
stupida ma
funzionale almeno per lui. Per provocarlo gli avevo detto cose
puramente a caso,
non sapevo come istigarlo poi dissi una frase che fece uscire tutta la
rabbia
repressa, il resto lo conosce molto bene- la curiosità di
Hanji aumentò con
l’ultima frase –Cosa gli hai detto ?- lo disse con
una voce ed un luccichio
negli occhi che ricordava un bambino quando gli raccontavi una favola o
una
storia ed era impaziente di sapere il finale. –Mentre parlavo
con il caporale
lo vidi spostare lo sguardo su una porta abbastanza distante da dove
eravamo
noi, spostai anche io lo sguardo e sa cosa vidi ?- Hanji
scrollò la testa in
risposta –Lei che parlava con il nuovo soldato della
Gendarmeria, sa quello che
le gira sempre intorno, poi passai il mio sguardo di nuovo sul caporale
e vidi
uno sguardo nuovo sul suo volto, uno sguardo che solo la persona
più gelosa del
mondo può avere verso la persona che ama-
sottolineò l’ultima frase con enfasi
e un sorriso a 32 denti. Hanji non poteva credere alle sue orecchie,
cosa
pensava quel ragazzino ancora troppo giovane e immaturo per capire
queste cose
troppo complicate anche per un adulto, -Occhio a cosa insinui soldato
stiamo
parlando di Levi Ackerman e non di un uomo qualunque- anche se ad Hanji
non
dispiaceva quell’idea, lei aveva già fatto i conti
con i suoi sentimenti verso l’uomo
più forte e più basso
dell’umanità. Diverso tempo fa esattamente dopo la
morte
di Moblit, una perdita molto grave per lei, credeva che nessuno sarebbe
riuscita a consolarla invece quella sera Levi bussò alla sua
porta porgendole una
tazza del suo amatissimo tè, si sedette di fianco a lei e
cominciarono a
parlare e parlare fino a che la caposquadra non cadde in sonno
profondo, la
mattina seguente si svegliò nel suo letto sotto le coperte
al caldo ed un
foglio che gli diceva di non fare tardi per l’allenamento con
le reclute se no
gliela avrebbe fatta pagare, una cosa dolce da parte sua. La voce di
Eren la
destò da quel piccolo pensiero che la rendeva sempre felice
–Anche io pensavo
fosse solo una mia impressione e azzardai per vedere se fosse vera e
dissi la
frase che fece partire tutto- e disse la frase citando parola per
parola –“Cosa
c’è caporale geloso che il caposquadra si scopi
qualcun’altro al posto suo ?”
ed a un certo punto mentre mi tirava i pugni sussurrò un
“maledetta
quattrocchi” ed aumentò la forza dei colpi-
Impossibile non potevano parlare
della stessa persona, lei si era già arresa
all’idea di non poter mai avere una
possibilità con quello schiocco però sentendo le
parole uscite dalla bocca del
mezzo titano una lampadina si accese nel suo cervello. Doveva subito
cercarlo
per chiarire prima di rovinare tutto. Prese a correre però a
metà strada si
fermò urlando ad Eren un –Grazie per tutto Eren- e
corse via senza neanche
sentire la risposta di quest’ultimo, in quel momento gli
interessava voleva solo
sapere dove si trovava Levi.
Lo cercò ovunque senza alcuna traccia, chiese anche in giro ma nessuno sapeva dove fosse finito. Stava arrivando la sera e di lui ancora nessuna traccia così decise di andare dove si imboscava quando non voleva essere disturbato da nessuno. Mentre saliva le mura con il suo dispositivo di manovra tridimensionale vide in lontananza una figura piccola che stava seduto su una cassa e guardava l’orizzonte. Si avvicinò per accertarsi che fosse la persona che stava cercando e in effetti era lì dinnanzi a lei mentre il vento gli scompigliava i capelli rasati sulla parte inferiore della testa. –A cosa sta pensando caporale ?- non sapeva cosa dirgli, mentre lo cercava non aveva pensato ad un discorso da fargli sperava che le parole le uscissero con tranquillità ed invece quando se lo ritrovò davanti il cervello si spense senza riuscire a mettere 2 parole vicine con qualche significato concreto. –Se sei venuta qui per convincermi a chiedere scusa a quel moccioso ti sbagli di grosso quattrocchi- lo disse senza staccare gli occhi dal tramonto che si parò davanti loro, entrambi ne rimasero incantati, non si erano mai soffermati a vedere la bellezza della natura che li circondava, dopo tutto non ne avevano colpa aveva sempre da fare e con tutto quello che era successo di recente era comprensibile. Rimasero per svariato tempo uno di fianco all’altro senza proferire parola, quel momento era quasi magico se non si pensava che sotto di loro c’erano dei giganti pronti a divorarli. Entrambi si scambiavano occhiate veloci per non farsi vedere ma invano. –Allora cosa ti serve quattrocchi ?- era giunto il momento ed Hanji lo sapeva, prese un grosso respiro e cominciò a parlare cercando di rimanere calma e –Sai ho parlato con Eren e mi ha detto come sono andate le cose, io non voglio una spiegazione o altre cose inutili voglio solo sapere se ti sei arrabbiato perché eri geloso- dentro di lei non voleva sentire la risposta perché se fosse stata negativa ne sarebbe morta. Vide lo sguardo di Levi spostarsi su di lei perdendosi nei suoi occhi color nocciola –Non so cosa ti abbia detto quel moccioso per farti pensare questo, sei una stupida a pensare che io possa essere geloso di te- una risata amara, falsa si poteva dire si sentì nel silenzio di quella sera, anche il caporale nel sentirla si stupì, Hanji continuava senza fermarsi –Hai proprio ragione sono una stupida, credere che qualcuno possa amarmi è una cosa folle io sono una folle mi dispiace averti disturbato- continuava a dire cose senza senso e senza neanche accorgersene cominciò a piangere versando lacrime salate e non le importava se Levi l’avrebbe presa in giro voleva solo sfogarsi. Continuò senza mai alzare lo sguardo però sentiva gli occhi di Levi addosso, non sapeva cosa stesse pensando e un po’ le metteva ansia, ai suoi occhi di sicuro sembrava una pazza che rideva in modo isterico mentre piangeva senza alcuno motivo valido. Cercò di ritornare in sé per scappare da quella imbarazzante situazione però quando incominciò ad alzarsi una mano la fermò subito portandola davanti al suo proprietario. Lo sguardo di Levi era fisso nei suoi occhi e le stava rivolgendo un lieve sorriso poi l’abbraccio portando la testa di lei sotto il suo mento, Hanji si appoggiò al petto e senza neanche accorgersene cominciò ad ascoltare il suo battito, poteva sentirlo era agitato come lei. Sentì la voce di Levi sussurrargli una cosa che gli fece tornare il sorriso –Zoe mi dispiace ma io non so cosa vuol dire amare qualcuno tutti quelli a cui ho voluto bene sono morti e se dovessi perdere anche te io…io non saprei come reagire, preferirei morire piuttosto che vivere in un mondo senza la mia stupida quattrocchi- quelle parole furono una stupenda melodia alle orecchie di Hanji, si sentì ancora più felice quando senti le labbra di Levi sopra le sue, quel bacio era qualcosa di nuovo per entrambi nessuno dei 2 aveva mai dato voce a quei sentimenti che li legava in un legame che andava oltre qualsiasi cosa. Si staccarono solo quando entrambi rimasero senz’aria, in quel momento c’erano solo loro, niente giganti, niente legione esplorativa niente mura, solo loro e quella nuova consapevolezza di non essere più soli. –Ti amo Levi- il caporale non rispose, ad Hanji non serviva una risposta per sapere che anche lui ricambiava.
Angolo
autrice:
Salve
mondo, spero vi sia piaciuta questa storia, io amo troppo Hanji e Levi
insieme e spero tanto che il nostro caro amico Isayama ci faccia un
pensierino vero ragazzi ? per il resto commentate con consigli utili
perché sono sempre bene accetti e ciaoooo mondo alla prossima