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Autore: kibachan    23/10/2017    1 recensioni
a pochi giorni dalla messa in onda della seconda stagione, la mia personale versione del momento in cui Mike e Undici si rincontrano (perchè succederà, DEVE succedere)
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL RITORNO
 
 
Mike saluta Dustin all’ultimo incrocio prima di sterzare bruscamente e pedalare fin davanti casa sua, come ogni sera. Come ogni sera getta un’occhiata al garage che era stato la casa di Undici, mentre parcheggia.
Ogni tanto gli sembra di vederla ancora lì nel rifugio di coperte, in mezzo alle lucine di Natale sempre accese, sennò ha paura del buio.
Ma non c’è mai in realtà.
È passato più di un anno, se ne vergogna ma ha smesso da qualche tempo di tenere il conto preciso dei giorni, e lei non è mai tornata.
Lucas dice che è morta, che deve farsene una ragione. Will alza le spalle quando lui dice così. Dustin lo rincuora dicendo che Lucas si sbaglia ma, Mike ha notato, ultimamente gli sembra meno convinto.
Sta per infilare la chiave nella toppa quando un tramestio di foglie lo fa girare.
 
Sarà quel idiota del gatto del vicino che di nuovo non ricorda dov’è casa sua?
 
A Mike quasi viene un colpo quando invece si trova davanti lei, coperta di rametti, palesemente appena uscita dal cespuglio di rose di sua madre.
Ha i capelli più lunghi, in ricci sconvolti che le incorniciano appena il viso e la fanno assomigliare vagamente a Dustin. Ha una t-shirt troppo piccola e dei pantaloni sudici. All’inizio, così come la primissima volta che l’ha vista, le sembra un ragazzo. Ma poi guarda i suoi occhi, le labbra e le lentiggini, e capisce che non può sbagliarsi.
 
“U…undi?” riesce a biascicare incredulo lasciando cadere le chiavi a terra.
 
Lei accenna un piccolo sorriso, un po’ in imbarazzo
 
“Mike…” a lui il suono del suo nome non è mai sembrato così bello, e si sente un idiota. D’improvviso viene sopraffatto da una valanga di ricordi e sensazioni che le appartengono: il bagliore delle lucine nel garage e le voci ovattate delle tende di coperte, il sapore del sangue in bocca quando aveva fatto a pugni con Lucas, il calore sulla schiena quando la portava dietro di sé sulla bici, il morbido sulle labbra quando in un impeto di coraggio l’aveva baciata quella notte nella mensa della scuola.
 
Più volte si era chiesto se fosse accaduto davvero o se lo avesse solo sognato.
 
Ora lei è lì davanti a lui di nuovo. Aveva immaginato che se l’avesse rivista sarebbe corso ad abbracciarla forte, come in quelle scene che si vedono nei film, invece se ne sta lì come un pesce lesso, paralizzato a più di un metro da lei.
È Undici a rompere il silenzio per prima, facendogli capire che anche lei lo stava studiando
 
“sei più grande…” dice tirandosi leggermente indietro e guardandolo ora con un po’ di diffidenza.
 A Undici i ‘grandi’ non piacciono, non si fida di loro, preferisce i bambini, sono gli unici che l’hanno fatta sentire al sicuro.
Mike avvampa in faccia, ora per rabbia, perché lo sa che quello non è un commento positivo… la conosce bene.
 
“Hei! Che cosa ti aspettavi!” esclama a voce più alta di quanto vorrebbe “è passato un anno e mezzo! Non potevi mica pretendere di trovarmi uguale a prima! E poi anche tu sei…” attimo di pausa “cresciuta!” aggiunge sbracciando in imbarazzo, indicando vagamente dalle parti del petto di Undici.
Lei non si vergogna. Non capisce l’allusione. Abbassa gli occhi tristemente perché coglie, invece, la sua rabbia. Ma non può certo biasimarlo.
Mike abbassa gli occhi anche lui e inizia a torturarsi le pellicine delle unghie per fare qualcosa.
 
“perché sei andata via?” riesce a chiederle a voce molto più bassa e calma ora “perché non ci hai fatto sapere che stavi bene, non volevi più stare con noi?” la incalza. Dice ‘noi’ ma vorrebbe tanto dire ‘me’.
Undici lo guarda di scatto, ferita che lui abbia pensato quello
 
“no!” esclama “io volevo! Ma voi dovevate stare al sicuro! Non era sicuro stare con me” spiega “ma sono sempre stata qui” aggiunge avvicinandosi un po’ e cercando il suo sguardo da sotto in su “vi vedo ogni giorno entrare a scuola” gli racconto quando lui la guarda di nuovo “ti vedo ogni giorno tornare a casa” aggiunge.
Mike sorrise appena nel notare che prima ha detto ‘vi’ e ora solo ‘ti’.
 
“allora…” si schiarisce la voce che trema “come mai sei tornata adesso? Ora è sicuro?” le chiede speranzoso. Ma il sorriso gli muore sul volto quando invece l’espressione di Undici si fa più grave
 
“no” dice lei infatti “sono tornata perché lui è tornato”. Mike sente un brivido salirgli lungo la schiena fino a fargli drizzare i peli sulla nuca. Non ha bisogno di chiederle chi sia tornato, sa che sta parlando di quella cosa, quella che si era portata via Will, che si è portata via lei.
 
“to-tornato?” balbetta “quando?” chiede
 
“non se ne è mai andato via”
 
“cosa?!?” esclama Mike incredulo. Non lo avevano sconfitto? Rimandandolo da dove era venuto? Non avevano chiuso la porta per sottomondo? “Undi che vuoi dire? Non capisco!” la sua frustrazione per quel parlare per enigmi si riflette negli occhi della ragazza, che li alza al cielo esasperata.
Maledice la sua incapacità di parlare bene, di spiegarsi, ma è talmente difficile dire quello che sa, quello che ha visto.
 
“Mike” lo chiama prendendogli le mani, non sa che così facendo gli fa chiudere lo stomaco “tu hai detto che gli amici tra di loro non si mentono mai, non tengono le cose nascoste” Mike annuisce e lei prende un respiro “sei sicuro che Will sia davvero tuo amico?” gli chiede.
A chiunque altro avesse messo in dubbio la lealtà di Will Mike avrebbe dato un pugno sul naso, o almeno ci avrebbe provato. Ma lui conosce meglio di chiunque altro il modo di parlare di Undici e capisce al volo cosa lui vuol dirgli
 
“vuoi dire che Will ha un segreto?” le chiede incredulo, quasi sussurrando. Undici lo fissa intensamente per un attimo
 
“non solo uno…”
  
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