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Autore: Daistiny    24/10/2017    1 recensioni
Tutti dicevano che col tempo tutto sarebbe passato, che le delusioni e le lacrime avrebbero assunto un altro significato ,ma non per i gemelli Fon Ronsemburg. Per far dissolvere i loro sentimenti e le antiche colpe darebbe dovuto succedere ben altro per quei due, diversi e simili in tutto.
Avrebbero dovuto buttare giù tutte le loro difese, ma a stento lo facevano. E non comunicavano con le parole i loro punti di vista, inamovibili sui loro principi come le montagne. Loro lasciavano che a parlare fossero le loro armi che si scontravano in un duello fatto anche di colpi bassi.
Loro erano abituati a parlare così.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Basch, Gabranth
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Tu non ascoltare le cose che non servono
Se c’è una verità la sappiamo solo noi
Queste cose si sanno solo se si vivono
Ciò che porti dentro non si dimentica
Mentre passa il tempo anche delusioni e lacrime
Perdono colore e poi si dissolvono
Butta giù quel muro da me, non ti difendere
Che ragione e rabbia non sempre vincono
Perdonare, dimenticare come si poteva? Basch, Ashe, Ondine e Noah lo sapevano bene, ognuno aveva un motivo per odiare l'altro, una rabbia tanto antica che per anni aveva condizionato le loro vite. 
Per quanto ognuno di loro poteva avere una posizione più o meno alta o una personalità, punto di vista e modo d'essere tutti e quattro erano molto simili tra di loro. Senza saperlo avevano molte cose in comune.
La verità, ognuno sapeva la sua verità, per tanto si dava delle giustificazioni per le proprie scelte, inoltre era anche vero che certe cose le avrebbero capite solo vivendo attimo per attimo. Per alcuni pero quello non era un vivere anzi era solo una condanna, da qualcosa da cui stavano cercando di sfuggire.
La rabbia, il risentimento non sarebbero scomparsi così dall'oggi al domani, lo sapevano tutti, tranne due in particolare. Noah e Basch per più di vent'anni covavano un forte sentimento, la rabbia uno e il rimpianto l'altro.
Tutti dicevano che col tempo tutto sarebbe passato, che le delusioni e le lacrime avrebbero assunto un altro significato ,ma non per i gemelli Fon Ronsemburg. Per far dissolvere i loro sentimenti e le antiche colpe darebbe dovuto succedere ben altro per quei due, diversi e simili in tutto.
Avrebbero dovuto buttare giù tutte le loro difese, ma a stento lo facevano. E non comunicavano con le parole i loro punti di vista, inamovibili sui loro principi come le montagne. Loro lasciavano che a parlare fossero le loro armi che si scontravano in un duello fatto anche di colpi bassi.
Loro erano abituati a parlare così.
Non avrebbero vinto i loro sentimenti come qualcuno di loro caro aveva tentato in vano di farli ragionare. Ma solo ill voler aver ragione aveva preso il sopravvento su tutto il resto.

Tu ricorderai le serate a non pensare
E rimpiangerai in un pensiero per tornare
E se non capirai ricorda che si può cambiare
Lo diresti mai che proprio no
i
Sarebbe rimasto di loro solo i bei tempi andati, i momenti felici della loro adolescenza e le calde serate di Landis, la loro cara patria, perduta per sempre.
Rimpiangevano amaramente la loro patria che amavano, era cara a loro, rimpiangevano di non potervi tornare. Uno per averla persa per sempre e l'altro per non essere stato capace di difenderla.
Qualcuno aveva suggerito a Basch lungo il suo pellegrinaggio verso Dalmasca che se anche se non avesse capito subito il motivo della sua perdita e quel gesto sconsiderato della sua fuga, col tempo avrebbe potuto cambiare.
Lo avrebbe mai detto lui in vent'anni di vita che sarebbe cambiato in maniera così profonda rispetto al vagabondo che era.
Non lo so 
Nel mio viaggio dove arriverò
Non lo so
Per la strada che cosa troverò
Però so
Che da dentro al mio cuore
Non si riesce a scappare
Sarai in ogni pensiero che avrò
Non lo sapeva Noah, dove il suo viaggio dove l'avrebbe portato dopo la separazione dolorosa da suo fratello col quale condivideva un fortissimo legame. Era la sua metà, la cui complicità era unica.
Lui era una parte di te, diversa e indipendente, un altro se. 
Che strada il destino gli avrebbe fatto prendere? Per quanto avesse voluto scappare fuggire via per raggiungere il suo gemello, non poteva. Non poteva voltare le spalle a sua madre, si sentiva in debito con colei che l'aveva messo al mondo e nonostante le loro origini umili, lei non gli aveva fatto mancare nulla.
Le era così affezionato, molto più di quanto lo dimostrasse Basch. 
Perduta Landis, Noah si era deciso ad andare ad Archades in accordo con sua madre. Forse lì avrebbe potuto farsi una nuova vita. Gli unici parenti che aveva si trovano proprio lì, a Landis non era rimasto più nessuno dopo la morte di suo padre e dei suoi nonni.
Noah sapeva bene quali sentimenti provava verso colui che nel momento del bisogno gli aveva voltato le spalle. Dal suo cuore non sarebbe riuscito a scappare, e il pensiero del fratello lo guidava ogni giorno, in ogni suo gesto. 
I momenti belli sono anche i più difficili
Quando fanno perdere la lucidità
Mi dovrai pagare se tu vorrai convincermi
Che non era vera quella felicità

Quello doveva il momento più critico e difficile nella vita del giovane Fon Ronsenburg, il viaggio da quel che ne restava di Landis alla capitale Archades si era rivelato più complicato di quanto si fosse mai immaginato. Le condizioni di sua madre si erano patte più gravi, quel lungo viaggio della speranza non le aveva affatto giovato.
Noah ricordava bene la fame e gli stenti che provava e la cocente delusione datagli da Basch. Vigliacco ecco che cosa era stato, le continue umiliazioni che lo riceveva dagli altri non facevano altro che accrescere il suo odio per tutto.
Solo una cosa lo salvava da quella disperazione sua madre. Era l'unica positiva al quale si aggrappava con tutte le sue forze.
L'unica in grado di riportarlo alla ragione, era l'unica cosa che lo manteneva ancora saldo. 
Nessuno sarebbe stato in grado di ricondurlo alla ragione. Quando si era trovato faccia a faccio con suo fratello, la sulla "fortezza dei cieli", la sua rabbia era uscita fuori, urlandola e rivendicando l'offesa subita.
Basch aveva cercato di ricondurlo alla ragione ma in vano, ancora una volta erano le loro armi a parlare. Basch era diventato l'unico motivo che ancora spingeva Noah a vivere, una volta persa ogni cosa.
Invidiava il suo gemello, con quanta facilità si rialzava. Doveva essere Basch a pezzi non lui come era possibile?

E ti ritroverai alle serate in riva al mare
E non scorderai perché ti chiamavo amore
Se non capirai ricorda che si può tornare
Lo diresti mai che proprio noi
Cosa gli era successo si domandava Noah. Ricordava le serate in riva al mare con suo fratello, i giochi, i segreti e la complicità. Quel essere parte di qualcosa che era precluso agli altri ma non a loro.
Lui era la sua metà, era quello che lui voleva essere ed avrebbe dovuto essere. Poteva lui, Noah Fon Ronsemburg rivelarsi più fragile di suo fratello maggiore?
Non scordava Noah quante volte avesse voluto bene a suo fratello, gli abbracci e le strette di mano. Lui era la sua metà, il suo amico il suo confidente. La spalla su cui poggiarsi.
Avevano condiviso ogni cosa, avevano qualcosa che gli altri averebbero pagato oro per averla. Un affiatamento ed una complicità unica. Questo significava per lui essere gemelli. Qualcosa di esclusivo.
Poi quella fuga, come una vile pugnalata alle spalle. Mai dimenticata, aveva cambiato tutto.
Noah non l'avrebbe capito, che si poteva cambiare, tornare su suoi passi ma era successo quando era stato troppo tardi.
Non lo so
Nel mio viaggio dove arriverò
Non lo so
Per la strada che cosa troverò
Però so
Che da dentro al mio cuore
Non si riesce a scappare
Sarai in ogni pensiero che avrò
Non lo so
Se in un nuovo giorno anche io cambierò
Non lo so
Se quel giorno ti dimenticherò
Però so
Che per ora il mio cuore
Non ne vuole sapere
Tu sei in ogni pensiero che ho

Non lo sapeva Noah dove il suo rancore l'avrebbe portato, alla fine se pur con un esistenza segnata dalla rabbia e dall'odio Noah era riuscito se pur con malincuore a trovare una certa pace.
Nemmeno il viaggio di Bascn era stato sereno, negli ultimi istanti di vita del suo gemello si erano detto quello che in tanti anni non erano riusciti a dirsi.
Nessuno era riuscito a fuggire dai loro sentimenti, lo avevano capito bene. 
Se pur in un modo abbastanza contorto e perverso Basch non si era mai distaccato dalla figura di Noah, e come il suo gemello si ritrovava spesso a pensarlo.
Entrambi speravano di cambiare la loro condizione, come entrambi in passato avevano perso la speranza per poi ritrovarla.
Chi sa se un giorno averebbero potuto dimenticare... ma il loro cuore non seguiva la loro logica, non ne voleva sapere di dimenticare... l'unica cosa che voleva era il loro chiodo fisso.
Per Noah era Basch. Ma per Basch era sempre altro.
Ancora una volta Noah voleva essere l'unico punto fisso del fratello.


Fine 

Allora bella gente tra poco sarà il mio compleanno e per quell'occasione pubblicherò per la fanfic DUNE un capitolo molto ma molto interessante.
Per adesso torniamo a NON LO SO... altra song-fic con a tema una canzone di Max Pezzali, abbiate pietà io amo sto cantante e le sue canzoni che hanno accompagnato gran parte della mia vita.
Che dire questa storia fa da protagonista a Noah... (non si legge abbastanza di lui) Basch è abbastanza presente ed accennato, per non parlare di Ashe ed Ondine. 
Comunque voglio festeggiare perchè questa bella storia e la numero cento di questa sezione... in passato le storie erano sulle 120.. ma ci credete?
Vedo che qualcuno legge ancora queste storie... mi piacerebbe tanto che vi faceste sentire... no?
Poi vorrei leggere anche le vostre storie che qui da anni rimangono interrotte... un vero peccato. Inizio a pesare che scrivevate per moda e non perche questo gioco vi piacesse.
Io termino qui per oggi... un abbraccio a tutti. Ciao 

Daistiny 

   
 
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