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Autore: JoksBK    24/10/2017    0 recensioni
Tratto dal caso "Confronto Finale" (Bridge to the Turnabout) del gioco "Phoenix Wright: Ace Attorney - Trials And Tribulations".
Dopo un omicidio, il ponte che separa Phoenix Wright da Maya Fey tra le montagne del Tempio Hazakura prende fuoco, ma lui lo attraversa ugualmente, cadendo tragicamente verso quello che Phoenix stesso crede di essere il suo destino, non sapendo di essere, invece, l'uomo più fortunato del mondo.
In questa one-shot, una rappresentazione, secondo l'autrice, degli ultimi pensieri di Phoenix durante la sua caduta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Phoenix Wright
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quando i protagonisti dei film nei loro ultimi momenti “vedono tutto il corso della loro vita davanti” e pensate “idiozie” facendovi una bella risata? Beh, posso apertamente dirvi che invece è tutto vero. Tutto.
Perché lo so? … Molto probabilmente, anzi, sicuramente, perché sto per morire. Schiacciato dalla crudele e famelica forza dell’acqua di questo fiume crudele.
Come è successo? Come sempre. Ovunque vada, c’è un omicidio e, nel fatidico momento, Maya si trova sempre lontana da me. Ora, ad un ponte in fiamme di distanza l’uno dall’altra. Penserete che lanciarmi in quest’impossibile impresa sia stato da incoscienti; può darsi, ma lo rifarei. Non potrei mai lasciare Maya da sola nel momento di un omicidio, non di nuovo. Non da quando sua sorella Mia è scomparsa. Maya è forte, ha lottato così tanto… Ed ora dovrà continuare senza di me. Mi dispiace, Maya Fey, spero tu un giorno possa perdonarmi. Quanto a me, non credo riuscirò mai.

Ho aiutato così tante persone, ho scelto di essere un difensore per stare vicino a chi non ha nessuno, come me, anni fa… Prima che arrivassero loro. Miles Edgeworth, Larry Butz, non li dimenticherò mai.
Non scorderò come mi salvarono dalla totale solitudine, devo loro un “grazie”, per tutto, Probabilmente mi mancherà la sbadataggine di Larry… Spensierato fino ad oggi pomeriggio, e che ora sta assistendo nel più completo panico alla mia morte ormai imminente.
E poi Miles Edgenworth… l’amico ritrovato, se così si può definire. Un rivale degno di nota con una storia rimasta nel mistero fino a due anni fa. Quell’uomo mi ha dato molto più di quanto lui stesso voglia ammettere. Sarà bello vederlo nuovamente sul campo... sempre che si possa assistere, quando si è morti. Altrimenti, immagino ci vedremo in una nuova vita.
L’unico pensiero al quale mi posso disperatamente aggrappare con tutte le mie forze è l’averli salvati entrambi da un destino orribile, facendo ciò per cui sono nato, difendendoli in tribunale.

Incredibile come la propria mente proietti immagini così vivide in quei pochi istanti che restano prima di dire addio al mondo. Il mio corpo, invece, non risponde più a qualunque legge fisica.
Mi sento congelare, nonostante i miei vestiti stiano andando a fuoco. Sapete, è veramente difficile fare pace con se stessi ed accettare il proprio (orrido, nel mio caso) destino. I sensi di colpa mi stanno lentamente consumando, come le lingue di fuoco sul mio completo blu. Non vale nemmeno la pena tentare di spegnerle, non sento più nulla, se non il peso della mia esistenza addosso. E’ quello che mi sta lanciando in acqua con tutta la sua potenza e rabbia.

E’ colpa mia? O… sua? Quella Iris… è uguale a lei, è uguale a Dahlia Hawthorne, quella totale folle che cercò di uccidermi ai tempi dell’università.
Sembra che alla fine sia riuscita ad ottenere ciò che voleva. Me, morto. Complimenti a lei, la sua pazzia è tornata a tormentarmi, finché non mi ha ucciso. Così, senza nemmeno muovere un suo singolo, esile dito, pallidissimo come il suo viso angelico. Viso che cela in verità il Diavolo. No. Qualcosa di nettamente peggiore del Diavolo. Ti guarda con i suoi grandi, dolcissimi occhi, come per farti sentire a casa, al sicuro da ogni male che cela fino al momento opportuno per agire e distruggerti, mentalmente e poi fisicamente.

Eppure, ho comunque viaggiato fino a queste montagne per saperne di più. Reincontrarla, pur sapendo che avrebbe cercato di uccidermi. E’ proprio vero che dal perverso fascino del Diavolo non c’è modo di scappare. Torna sempre dal passato e dai suoi meandri per travolgerti, alterarti psicologicamente fino a piegarti totalmente al suo volere. E’ chiaro che io non sono stato abbastanza forte da rifiutarmi, svincolarmi da queste pesanti, tremende catene. Un fardello che ho erroneamente pensato di aver cancellato dalla mia mente. Uno più, uno meno, dov’è la differenza? Ho già tante brutte storie sulle mie spalle, storie che spariranno non appena il mio corpo toccherà brutalmente l’acqua cristallina di questo fiume gelido.
Molto presto, non sarò che un insieme di carne senza vita che viene trasportato in ogni dove fino a sparire del tutto. Il dolore per Maya, la piccola Pearl… e Mia. Non ho potuto mantenere la mia promessa. Non credevo di porre fine alla mia vita con tutti questi rimpianti… senza pace, senza perdono.
  
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